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Economia

Eni, Descalzi “Affrontiamo sfide transizione puntando sulla crescita”

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MILANO (ITALPRESS) – “A compimento del Piano, Eni sarà una compagnia più forte dal punto di vista industriale e della redditività, con un portafoglio di business competitivi, in grado di continuare a crescere e a generare ritorni molto attrattivi”. Così l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, presentando il piano 2024 – 2027.
“La nostra crescita si fonda sulla disciplina finanziaria che ci consente di ridurre di 2 miliardi di euro l’impegno di spesa per investimenti nei prossimi quattro anni rispetto al piano precedente, mentre gli investimenti netti risultano inferiori del 20% grazie al maggiore contributo dell’attività di M&A pari a 8 miliardi di euro, che farà leva sull’ampiezza e la qualità del nostro portafoglio e sull’ulteriore sviluppo del nostro modello di business satellitare – ha proseguito -. Tutti i principali indicatori economici e finanziari denotano crescita e solidità, grazie al nostro chiaro percorso di generazione di valore che aumenta l’esposizione alle fasi positive del ciclo ed è resiliente in quelle negative. Questo ci consente di migliorare in misura sostanziale la nostra politica di remunerazione. Incrementiamo la quota di distribuzione agli azionisti, il dividendo 2024 a essa associato e in presenza di upside aumentiamo la quota della generazione di cassa incrementale destinata alla remunerazione. La nostra politica di remunerazione è fortemente competitiva, implicando al prezzo corrente dell’azione un rendimento del 9%”.
“Affrontiamo le sfide poste dalla transizione energetica con la nostra strategia distintiva di crescita e creazione di valore, in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza e competitività delle forniture energetiche, conseguendo nel contempo gli obiettivi di decarbonizzazione. Stiamo aumentando significativamente la nostra generazione di cassa, anche attraverso la diversificazione delle fonti, la riduzione dei rischi e l’espansione in nuove aree di opportunità legate alla transizione – ha sottolineato Descalzi -. A sostegno di questo, stiamo valorizzando il nostro ampio portafoglio di attività in modo disciplinato, bilanciando gli investimenti con maggiori ritorni per gli azionisti. Grazie a queste azioni, stiamo rendendo Eni ancora più profittevole, meglio diversificata e con fondamentali più solidi, potenziando la remunerazione agli azionisti”.
“In conclusione, riteniamo che la transizione energetica possa essere realizzabile se genera ritorni adeguati e sostenibili, e pone le basi per nuove e profittevoli forme di business – ha detto ancora l’Ad di Eni -. Ed è proprio quello che stiamo facendo. Il nostro business upstream continuerà a crescere e a generare rilevanti flussi di cassa, con il CFFO per barile previsto in aumento di oltre il 30% nell’arco del Piano. Il gas naturale avrà un maggior peso nella nostra produzione e realizzeremo il pieno margine della catena del valore grazie alle attività midstream che intermedieranno sempre più le nostre forniture equity. La E&P ha un vantaggio competitivo assicurato dai continui successi delle nostre attività esplorative, che consentono l’applicazione del modello distintivo di sviluppo fast track dei nostri progetti in grado di generare crescita e valore”. I business legati alla transizione energetica rappresentano “un’opportunità significativa e diventeranno sempre più rilevanti generando maggiore crescita per Eni, in termini di attività e di ritorni. Enilive, Plenitude, CCS e le attività di Novamont/biochimica rappresentano nel loro complesso un portafoglio di soluzioni di business in grado di soddisfare la domanda di prodotti sempre più decarbonizzati da parte dei nostri clienti. Questi business diventeranno leve di generazione di cassa sempre più importanti e contribuiranno a diversificare e accrescere in modo significativo il valore di Eni”. “Enilive e Plenitude si sono affermate come attività rilevanti nel nostro portafoglio – ha spiegato Descalzi -. La CCS e la biochimica, con Novamont, sono attività in rapida maturazione nelle quali abbiamo una posizione di leadership. Ognuno dei business legati alla transizione è candidato ideale per il nostro modello satellitare, che consente di ridurre l’impegno finanziario per la crescita e di esplicitare il loro valore di mercato. Il nostro cash flow da attività operative crescerà nell’arco del Piano del 30%, con Plenitude ed Enilive che contribuiranno complessivamente per oltre il 20% della crescita”.

– Foto ufficio stampa Eni –

(ITALPRESS).

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Economia

Il Mimit comunica l’esaurimento delle risorse per la misura Transizione 5.0

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ROMA (ITALPRESS) – Con decreto direttoriale pubblicato in data odierna, il Mimit comunica l’esaurimento delle risorse disponibili per la misura Transizione 5.0. Le risorse REPowerEU destinate alla misura, anche alla luce della revisione del PNRR attualmente in fase di approvazione a livello europeo, risultano infatti interamente assorbite dalle comunicazioni presentate dalle imprese.

Resta comunque garantita la possibilità di presentare nuove domande fino al 31 dicembre: le comunicazioni di prenotazione trasmesse a partire dal 7 novembre 2025 saranno considerate validamente depositate e daranno luogo al rilascio di una ricevuta. Tali comunicazioni rimangono efficaci, previa verifica della correttezza dei dati e della completezza della documentazione. In caso di nuova disponibilità finanziaria – derivante dallo scorrimento delle domande o dall’attivazione di ulteriori risorse – il gestore della piattaforma informerà le imprese secondo l’ordine cronologico di invio.

– foto d’archivio ufficio stampa Mimit –

(ITALPRESS).

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Economia

Giorgetti “Quadro incerto, sostenibilità e rispetto delle regole UE per una stabilità economica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il disegno di legge di Bilancio si inserisce in un quadro congiunturale incerto. Gli elevati debiti accumulati a seguito delle crisi negli ultimi anni, le preoccupazioni sull’evoluzione futura della crescita e dell’inflazione, i timori legati a rischi di instabilità politica rappresentano fattori che hanno spinto al rialzo i rendimenti dei titoli pubblici a medio e lungo termine nelle maggiori economie mondiali. In questo contesto, una politica di bilancio attenta a garantire la sostenibilità del debito e in linea con le regole della governance economica europea può favorire la stabilità economica e finanziaria del nostro Paese, che ogni anno rinnova circa 400 miliardi di titoli di debito pubblico”. Così il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla legge di Bilancio 2026.

“Ogni confronto della manovra con quelle degli anni precedenti, non terrebbe in debito conto alcuni fattori, a partire dal cambio delle regole di finanza pubblica a livello europeo e che la legge di bilancio delle scorso anno ha finanziato in via permanete e strutturale misure che in passato venivano finanziate anno per anno. Il mantenimento di una politica di bilancio responsabile rappresenta un requisito fondamentale per il nostro Paese. Nel nuovo quadro di governance europea gli spazi di manovra alla luce della regola della spesa netta sono più contenuti rispetto al passato”, ha aggiunto.

“La riduzione di 2 punti percentuali della seconda aliquota Irpef è volta a tutelare i contribuenti con redditi medi, a cui sono stati destinati 3 miliardi. Tale misura estende la platea di soggetti che avevano beneficiato a partire dal 2025 della riduzione strutturale del cuneo fiscale, coinvolgendo 13,6 milioni di contribuenti, cioè il 32% del totale, di cui 8,2 milioni lavoratori dipendenti Il beneficio medio atteso è di 218 euro anni, con un beneficio massimo di 440 l’anno”. Così ancora il ministro dell’Economia e delle Finanze.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Economia

Manovra, Corte dei Conti: “Mira a coniugare la sostenibilità e il sostegno del potere di acquisto delle famiglie”

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ROMA (ITALPRESS) – Il disegno di legge di bilancio interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza del quadro macroeconomico internazionale, segnato dal nuovo regime dei dazi americani e dalla prosecuzione ed accentuazione dei conflitti geopolitici, che hanno condizionato le scelte delle imprese e frenato la propensione alla spesa delle famiglie”. Lo afferma il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Mauro Orefice, durante un’audizione presso le commissioni riunite Bilancio di Senato e Camera. “Il complesso degli interventi proposti mira pertanto a coniugare esigenze diverse nel cui ambito centrale appare l’impegno del governo ad assicurare la sostenibilità della finanza pubblica, cui si affiancano misure a sostegno del potere di acquisto delle famiglie e delle imprese e per il sociale”, aggiunge Orefice.

“Sotto il primo profilo, la manovra è volta a garantire l’impegno a mantenere la spesa netta entro i limiti di crescita stabiliti nel Piano strutturale di bilancio: il rispetto degli obiettivi di crescita della spesa netta dovrebbe mantenere l’indebitamento sotto la soglia del 3% del Pil nel 2026 e confermare l’evoluzione prevista del rapporto debito-Pil lungo un sentiero discendente a decorrere dal 2027. Quanto agli impatti sulla crescita – osserva -, la manovra appare volta al rispetto dei limiti della traiettoria della spesa netta, consentendo di sostenere la domanda interna e i redditi del ceto medio attraverso interventi di riduzione del prelievo fiscale, di sostegno alle imprese e di salvaguardia nel tempo della spesa sanitaria ma che solo in parte interviene sul potenziamento degli investimenti pubblici e privati. Un articolato che infine non include aumenti sul fronte della spesa per la difesa che verranno inseriti successivamente, una volta deciso se l’Italia richiederà l’attivazione della clausola di salvaguardia per finanziare in deficit questa voce di spesa e se utilizzerà il meccanismo Safe proposto dalla Commissione Europea per l’erogazione dei corrispondenti prestiti agevolati”, conclude.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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