Cronaca
Agrofarma, le aziende investono 30 mln all’anno in ricerca e sviluppo
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1 anno fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Oltre 30 milioni l’anno investiti in attività di Ricerca e Sviluppo da parte delle aziende associate, agricoltura 4.0 in crescita e superfici coltivate secondo metodo biologico in Italia in continuo aumento. E’ questo il quadro che emerge dal nuovo Osservatorio Agrofarma, un report che fotografa lo stato dell’arte dell’agricoltura italiana e del comparto agricolo, presentato oggi a Palazzo Madama su iniziativa di Luca De Carlo, Presidente della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato.
“Questo secondo report testimonia l’impegno del settore nella messa a punto non solo di prodotti agrofarmaci, ma di un pacchetto di soluzioni sempre più innovative ed efficaci per rispondere alle richieste di istituzioni, agricoltori e consumatori per una produzione agroalimentare sostenibile e competitiva”, ha detto il presidente di Agrofarma-Federchimica, Paolo Tassani.
La responsabilità scientifica del progetto è stata affidata ad Aretè, The Agri-food intelligence company, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica specializzata sui settori agricoltura e food. “Emerge l’immagine di un settore in crescita, trainato da imprese strutturate e con alta propensione all’innovazione, impegnate su un mercato che a sua volta ha registrato una crescita costante negli ultimi anni – ha detto Enrica Gentile, CEO & Founder di Aretè Srl -. La forte connessione con i settori altamente innovativi dell’agritech e delle biotecnologie, degli input agricoli a più basso impatto, fa sì che queste imprese giochino un ruolo di primo piano nell’accompagnare l’agricoltura e le relative filiere nel percorso della transizione ecologica, e i dati evidenziano in modo chiaro questo progresso”.
Il costante miglioramento nell’uso degli agrofarmaci e degli altri input produttivi risulta chiaramente dal report attraverso l’analisi del comparto dell’agricoltura digitale. Nel 2023 il 9% della SAU italiana (analizzata su un campione di 8,3 milioni di ettari) è stata coltivata attraverso strumenti 4.0, continuando ad essere uno dei settori di maggiore crescita (+71%), con un mercato che nel 2023 valeva 2,5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le attività di Ricerca e Sviluppo condotte dall’industria degli agrofarmaci in Italia, il report evidenzia che la spesa destinata allo sviluppo di nuovi prodotti agrofarmaci raggiunge i 32 milioni di euro, pari, in media, al 2,9% del fatturato totale per azienda, contro una media, secondo i dati Istat, del 1,5% del comparto industriale. A questi vanno poi aggiunti gli investimenti fatti a livello globale ed europeo per l’individuazione e la registrazione di nuove sostanze attive.
A proposito di agricoltura biologica, l’Osservatorio Agrofarma evidenzia come le superfici destinate a questa tipologia produttiva in Italia continuino a crescere. L’incidenza dell’agricoltura biologica sulla SAU totale italiana (pari al 20% nel 2022 con 2,3 milioni di ettari totali) è di gran lunga superiore alla media europea, che si attesta intorno al 9% nello stesso anno. Tali trend di crescita costante si riflettono anche nell’offerta di agrofarmaci e nelle attività di Ricerca e Sviluppo condotte dalle imprese associate ad Agrofarma, per le quali il fatturato delle vendite di prodotti autorizzati per l’impiego in agricoltura biologica nel 2023 è di 134 milioni di euro, pari a circa il 12% del fatturato totale. Si tratta di una percentuale destinata a crescere se si considera che oggi i prodotti impiegabili in agricoltura biologica rappresentano il 20% del totale, ma, tra quelli che verranno lanciati nell’arco dei prossimi tre anni, la quota sale al 30%, a conferma sia dell’impegno che come industria abbiamo assunto a livello europeo, sia dei trend autorizzativi già evidenziati con il primo report dell’Osservatorio, che osservava una crescita del +102 % delle vendite di agrofarmaci contenenti principi attivi consentiti in agricoltura biologica. In crescita anche le imprese biotech in Italia, il cui numero in Italia negli ultimi 15 anni è quasi raddoppiato, con un fatturato complessivo nel 2022 di circa 13,6 miliardi di euro.
– foto xi2/Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Papa “Tacciano le armi, Chiesa non si stancherà di ripeterlo”
Pubblicato
16 minuti fa-
14 Maggio 2025di
Redazione
CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “La Chiesa non si stancherà di ripetere: tacciano le armi. Vorrei ringraziare Dio per quanti nel silenzio, nella preghiera, nell’offerta cuciono trame di pace, e i cristiani – orientali e latini – che, specialmente in Medio Oriente, perseverano e resistono nelle loro terre, più forti della tentazione di abbandonarle”. Lo ha detto Papa Leone XIV nell’udienza alle Chiese Orientali.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
La metà degli italiani vuole viaggiare in Svizzera per Uefa Women’s Euro
Pubblicato
16 minuti fa-
14 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A poco più di sette settimane dal calcio d’inizio degli europei di calcio femminile, un italiano su quattro (25%) sta già pianificando un viaggio in Svizzera per seguire le Azzurre, e quasi la metà (47%) vorrebbe vedere la squadra giocare dal vivo quest’estate.
Eppure, nonostante il 72% degli italiani si dichiari appassionato o comunque interessato al calcio, oltre la metà (52%) non ha mai assistito a una partita internazionale dal vivo, nè in Italia nè all’estero. Secondo una nuova ricerca di Booking.com, gli impegni lavorativi e la distanza (entrambi al 29%) rappresentano gli ostacoli principali, mentre quasi 6 italiani su 10 (56%) indicano il costo del viaggio come la barriera più grande.
Per aiutare più tifosi a raggiungere la Svizzera, Booking.com propone un cashback del 50% su hotel, appartamenti e case vacanza durante il torneo, con il codice promo dedicato “Footy50” (utilizzabile a partire dal 20 maggio 2025). Un’iniziativa che arriva in un momento di grande passione calcistica, con il 54% degli italiani che vorrebbe viaggiare di più per vivere eventi sportivi dal vivo come UEFA Women’s EURO.
L’estate calcistica si è già accesa nei motori di ricerca: i dati Booking.com mostrano aumenti record nelle ricerche verso le città che ospiteranno le prime tre partite dell’Italia, con Sion a +3744%, Ginevra a +94% e Berna a +363%.
Con ancora biglietti disponibili, più della metà (52%) dei tifosi – e persino un quarto (24%) di chi non si definisce fan del calcio – afferma che risparmiare sull’alloggio li renderebbe più propensi a viaggiare per assistere a un match internazionale, contribuendo ad allargare la platea e l’entusiasmo intorno all’evento. Oltre un terzo (39%) sarebbe felice di assistere a qualsiasi partita di UEFA Women’s EURO 2025, anche senza la partecipazione dell’Italia.
“Solo il 9% degli italiani ha avuto finora l’opportunità di assistere a una partita internazionale all’estero. La nostra ricerca dimostra che la passione è forte, ma spesso impegni e costi rappresentano un ostacolo – afferma Alessandro Callari, Regional Manager Italia di Booking.com -. In qualità di partner ufficiale per l’alloggio di UEFA Women’s EURO 2025, siamo orgogliosi di aiutare tante persone a vivere una partita dal vivo, offrendo il cashback del 50% per soggiorni in Svizzera a luglio. Speriamo così di incoraggiare più persone a partecipare, ispirando una nuova generazione di tifosi”.
L’arrivo di tifosi in Svizzera si farà sentire sia nelle città ospitanti che nei dintorni: oltre un quarto (28%) intende soggiornare in un villaggio locale o in mezzo alla natura svizzera, mentre un terzo (30%) considera l’opportunità di visitare un luogo nuovo come l’aspetto più interessante dell’esperienza live.
Il 52% dei partecipanti si dice motivato semplicemente dal desiderio di respirare l’atmosfera del torneo, con viaggi in compagnia di amici (36%), partner (34%) o figli (14%). E quasi 1 uomo su 10 (7%) sarebbe disposto a partire da solo per vivere l’emozione del match.
– News in collaborazione con Booking.com –
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
GhostNets: rimosse 3 tonnellate di reti fantasma dai fondali siciliani
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2 ore fa-
14 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Ogni anno circa 100.000 mammiferi e un milione di uccelli marini muoiono a causa dell’intrappolamento all’interno delle reti da pesca abbandonate o dopo aver ingerito i frammenti che esse rilasciano in mare. L’86% dei rifiuti marini rinvenuti sui fondali è riconducibile ad attività di pesca, con una netta prevalenza di lenze, cime e reti abbandonate, perse o dismesse (dati Ispra). Le reti fantasma rappresentano, quindi, una delle forme più insidiose di inquinamento marino. Per questo ISPRA, soggetto attuatore del progetto PNRR MER, ha affidato agli operatori economici Fondazione Marevivo, Castalia Consorzio Stabile e CoNISMa, Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare, nell’operazione “GhostNets”, il recupero di reti e attrezzi da pesca abbandonati o persi accidentalmente in mare. Una preziosa collaborazione che mette insieme competenze scientifiche, tecniche, operative ed esperienza, al servizio di questa importante operazione di salvaguardia degli ecosistemi marini. Lo scopo finale è quello di consentire la ricolonizzazione delle aree, liberandole dai rifiuti che soffocano i fondali ed eliminare una minaccia costante e prolungata per la flora e la fauna marine. L’attività, partita a inizio anno con le operazioni in Sicilia orientale, ha portato alla rimozione di circa 3 tonnellate di reti fantasma dalle aree di Siracusa, Avola e Milazzo, consentendo la bonifica di oltre 52.000 metri quadrati di fondali marini.
Questo intervento è realizzato nell’ambito del PNRR MER, Marine Ecosystem Restoration, il più grande progetto sul mare all’interno del “Piano nazionale di Ripresa e Resilienza”, che vede il MASE, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in qualità di amministrazione titolare e ISPRA soggetto unico attuatore. Il progetto prevede ben 37 linee di attività, da realizzarsi entro il 30 giugno 2026, su tutto il territorio nazionale articolati su tre pilastri: il ripristino e la protezione dei fondali marini, il rafforzamento dei sistemi osservativi marini e costieri e la mappatura degli habitat costieri e marini d’interesse conservazionistico. “GhostNets”, in particolare, prevede il ripristino di 20 aree nei mari italiani in cui sia stata rilevata la presenza di attrezzi da pesca e/o di acquacoltura abbandonati o dispersi.
ISPRA è l’architetto scientifico-organizzativo dell’intera filiera “mappatura – recupero – riciclo” delle reti fantasma, assicurando che le operazioni siano efficaci, sicure e utili a generare conoscenza e nuove politiche per la tutela permanente dei nostri mari.
“Tra i rifiuti marini le reti abbandonate rappresentano una delle minacce più pericolose per l’ecosistema, poichè si depositano sui fondali diventando trappole mortali per molte specie viventi che rimangono intrappolate. Il loro deterioramento in minuscoli frammenti genera, inoltre, il rilascio di microplastiche che vengono ingerite dagli animali e finiscono, di conseguenza, nella catena alimentare. E’ per questo che da trent’anni Marevivo promuove attività di recupero di rifiuti antropici e strumenti da pesca, collaborando fattivamente con le forze dell’ordine e con diversi partner scientifici. Solo negli ultimi anni abbiamo recuperato oltre 14.000 metri di reti abbandonate”, dichiara Raffella Giugni, Segretario Generale Marevivo. “Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti nella prima fase delle operazioni lungo il litorale siciliano, dove Castalia ha avuto un ruolo chiave nella pianificazione e nel recupero delle reti fantasma, impiegando tecnologie avanzate e personale specializzato. Grazie alla consorziata Mare Pulito, è stato varato un pontone dedicato che continuerà le attività lungo il Mar Tirreno fino, probabilmente, alla costa toscana. Abbiamo, inoltre, garantito una gestione sostenibile dei rifiuti: le reti recuperate sono state conferite all’impianto autorizzato Labromare di Livorno per il successivo riutilizzo e la valorizzazione, con una percentuale del 100%”, fa sapere Stefano Chianese, Project Manager Castalia del Progetto “GhostNets”.
“Il coinvolgimento di diverse Unità Locali di Ricerca del CoNISMa, secondo le competenze richieste, garantisce un approccio scientifico olistico alle diverse fasi del progetto – dichiara Annibale Cutrona direttore CONISMa. – Dalla survey iniziale, effettuata utilizzando strumentazione ad altissima risoluzione e metodologie avanzate come sonde e ROV per caratterizzare l’area e individuare gli attrezzi abbandonati, alla pianificazione delle operazioni di rimozione, fino al recupero delle reti fantasma, ogni attività è svolta sotto la supervisione degli esperti che assicurano che l’intero intervento avvenga nel rispetto dell’equilibrio ecologico dell’area e delle normative sulla protezione delle specie marine”.
“Queste campagne di recupero sono un grande passo avanti per la tutela dei nostri mari – spiegano i ricercatori di ISPRA – ma rimane fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza tra gli operatori del settore e continuare a investire in tecnologie e politiche di prevenzione”.
Le reti recuperate, già sottoposte ad attenta analisi da parte dei biologi marini per liberare e restituire al mare eventuali organismi impigliati tra le loro maglie, verranno destinate a smaltimento o riciclo in funzione delle loro caratteristiche. Le attività proseguiranno in altre 15 aree italiane, due delle quali – Mar Piccolo di Taranto e Parco Sommerso di Gaiola – saranno oggetto di casi studio per analizzare l’impatto degli strumenti da pesca rimossi e valutare la capacità di recupero degli habitat presenti sui fondali.
-foto ufficio stampa Marevivo-
(ITALPRESS).


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