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Cronaca

Ricci “Europa divisa e irrilevante se vince la destra”

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ROMA (ITALPRESS) – “Si sta sottovalutando il pericolo che stiamo vivendo. L’Europa è circondata dalla guerra, è la parte più anziana e più frammentata del pianeta ed è una delle poche parti democratiche. In questi giorni parlo spesso dell’Inghilterra, non solo perchè sono usciti dall’Europa e forse se ne sono pentiti, ma è sempre stata una potenza mondiale, protagonista negli scenari mondiali. Ora è completamente scomparsa, perchè è la dimostrazione plastica che le singole nazioni, in un mondo che cambia velocemente e drammaticamente, non ce la fanno più. Allora queste elezioni saranno un bivio. Se nel prossimo Parlamento europeo ci sarà una maggioranza tra il Partito Popolare Europeo, il centrodestra classico e l’estrema destra, io temo che noi rischiamo sempre più l’irrilevanza e la disgregazione”. Lo ha detto Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e candidato alle europee nella circoscrizione centro per il Pd, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Elezioni Europee” dell’agenzia Italpress.
“Io spero ovviamente nelle forze europeiste, il gruppo al quale noi apparteniamo – ha aggiunto -. Finchè l’Europa non metterà insieme almeno la politica estera e di difesa, la politica energetica e migratoria, noi non conteremo nulla”. “I singoli paesi non ce la fanno più. Qual è una forza nazionale che è riuscita a svolgere un ruolo da protagonista in questi anni di scenari di guerra, di cambiamento globale? Nessuna. E’ quindi evidente che l’ambito minimo, la dimensione minima per essere protagonista in un mondo che cambia è la dimensione europea – ha sottolineato Ricci -. Ma se l’Europa continua ad essere una democrazia che spesso è inefficace e inefficiente, perchè basta il potere di veto di un singolo Stato per bloccare tutto, noi rischiamo di indebolire la democrazia in sè. Se l’Europa non si rinnova indebolisce se stessa e la democrazia”.
Ricci prosegue concentrandosi sulla politica estera e, più nello specifico, sulla guerra tra Ucraina e Russia: “Penso che ci voglia un pacifismo pragmatico. Dobbiamo uscire da una discussione tutta italiana per cui se sei per l’Ucraina non sei per la pace, se sei per la pace sembra che stai con Putin, invece si può essere contemporaneamente dalla parte dell’Ucraina e per la pace. Quando Putin ha invaso l’Ucraina, un paese che viene dai valori della resistenza, non si può che stare dalla parte del popolo che resiste e non dell’invasore e abbiamo fatto bene. Credo che abbiamo fatto bene anche ad aiutarli con le armi, perchè se non li avessimo aiutati con le armi non ci sarebbe stata la pace, ci sarebbe stata l’invasione di un paese sovrano e magari la preparazione di una nuova invasione. Lo dice uno che ha un rapporto con le armi pessimo. Ma come deve finire questa guerra? E’ evidente che occorre aprire un negoziato di pace con il nemico. Questo dovrebbe fare l’Europa, dovrebbe avere questa forza, mentre sostiene il popolo ucraino, perchè se noi non sosteniamo più il popolo ucraino non c’è la pace, c’è la resa, ma se mentre noi sosteniamo il popolo ucraino non facciamo nulla per aprire un dialogo di pace attraverso anche le grandi potenze, la Cina e gli Stati Uniti, per chiudere quel conflitto noi rischiamo o un conflitto infinito o un’escalation militare drammatica”.
Rispondendo a una domanda sul superbonus, il sindaco di Pesaro spiega: “L’errore è sicuramente quello di non aver creato un principio di percentuali calanti: parti dal 110 poi il 90, l’80, il 70 a scalare. Secondo me l’esagerazione è stato tenere 110 che in qualche modo ha drogato il mercato, ha fatto crescere anche l’inflazione su alcune materie prime, ma il principio di far ripartire l’edilizia che in Italia era completamente ferma da decenni era giusto. Adesso è un alibi, perchè il bilancio dello Stato nell’annualità del 2024 ha problemi, mancano le risorse perchè non c’è la crescita che loro avevano previsto, cioè tecnicamente ci sono delle voci di spesa nel bilancio dello Stato che non hanno copertura. Il Governo è alla ricerca di soldi disperatamente e non lo dice agli italiani”.
Il candidato PD commenta poi le proposte delle forze di maggioranza su autonomia differenziata e premierato: “Sulla autonomia differenziata direi che butterei tutto, anzi sono molto preoccupato in particolar modo per l’Italia centrale, perchè l’Italia è già un paese pieno di divisioni territoriali oltre che sociali e noi non solo rischiamo di allargare la forbice tra il nord e il sud, ma l’Italia centrale rischia di essere quella più penalizzata, perchè il sud avrà comunque dei governatori che giustamente difenderanno la questione meridionale e il centro Italia rischia di essere schiacciato tra questione meridionale e settentrionale”.
“Sul premierato se l’obiettivo è la governabilità, mettiamo mano alla legge elettorale, che c’entra cambiare la Costituzione? Se il tema vero è fare una riforma per rendere l’Italia maggiormente governabile, facciamo una riforma del sistema elettorale, magari il doppio turno”, conclude Ricci.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Sequestrati 190 chili di hashish, 2 rider della droga arrestati a Napoli

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NAPOLI (ITALPRESS) – Due persone di 31 e 35 anni sono state arrestate in un blitz antidroga dei carabinieri, a Napoli. I militari hanno fatto irruzione in un deposito di San Giovanni a Teduccio, dove hanno trovato i due indagati. Rinvenuti e sequestrati quasi 2 mila panetti per un totale di 190 chili di hashish. Trovati anche 20 mila euro in contanti.
Quando i militari sono entrati nel locale del quartiere orientale di Napoli hanno sorpreso i due indagati mentre si preparavano per partire con parte della droga verosimilmente destinata a larga parte della provincia di Napoli. I due avevano in spalla uno zaino di un noto marchio di una ditta specializzata nella consegna di cibo a domicilio, con lo scopo di mimetizzarsi nel traffico cittadino. Gli arrestati sono stati trasferiti in carcere.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Salvini “L’Autonomia è legge, indietro non si torna”

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BERGAMO (ITALPRESS) – “L’Autonomia è legge, e indietro non si torna”. Lo ha dichiarato il segretario della Lega e vice premier Matteo Salvini, intervenendo dal palco di Pontida per la festa del Carroccio. “Gli unici che hanno paura dell’Autonomia – ha aggiunto – sono i politici di sinistra incapaci, che rubano voti e fiducia ai loro popoli da 50 anni”.
Poi, in merito alla manovra, ha detto: “Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai. Il nostro obiettivo è abbassare le tasse alle partite Iva e aumentare gli stipendi ai lavoratori”. E sul Governo, ha sottolineato: “E’ compatto, è composto da amici prima che di alleati. Ogni tanto discutiamo ma poi si trova sempre la soluzione”. Sul fronte immigrazione, “il problema non è il colore della pelle o dove il buon Dio ti ha fatto nascere, però la ricetta per i prossimi anni non è concedere più cittadinanze o regalarle il più velocemente. La priorità, per la Lega, è di revocare la cittadinanza a quelli che delinquono”, ha dichiarato Salvini, che poi ha aggiunto: “La cittadinanza è un atto di fede. E’ il secondo mazzo di chiavi di casa nostra ma se tradisci questa fiducia contro chi ti ha garantito scuola previdenza e sanità, e poi spacci, stupri e uccidi, la soluzione è solo: via la cittadinanza e torna al tuo paese. Non abbiamo bisogno di altri delinquenti”. Poi, rivolto al premier ungherese, Viktor Orban, e agli altri ospiti straieri. Ha detto: “Ci date forza”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Juventus-Cagliari 1-1, decidono i rigori di Vlahovic e Marin

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TORINO (ITALPRESS) – E’ finita in parità, 1-1, la sfida tra Juventus e Cagliari del settimo turno di Serie A 2024/2025. Alla Juve non è riuscita l’ottava vittoria di fila all’Allianz Stadium di Torino contro gli isolani, nonchè la terza consecutiva in stagione tra campionato e coppa. Per il Cagliari, invece, è continuato il momento positivo dopo i successi in Coppa Italia con la Cremonese e in campionato contro il Parma. Dopo un primo quarto d’ora in pressione dei padroni di casa, la gara si è sbloccata al 15′ quando Vlahovic ha trasformato un rigore assegnato dall’arbitro Marinelli dopo consulto al VAR per un fallo di mano di Luperto su colpo di testa di Gatti. Cinque minuti più tardi è stato Conceicao a provarci con un tiro teso dalla distanza ma Scuffet di riflesso ha respinto. Ancora il portiere rossoblù protagonista al 26′ quando con una deviazione in corner ha negato la rete su potente conclusione di Koopmeiners. Poco Cagliari nei primi 45 minuti: gli uomini di Nicola hanno provato qualche ripartenza senza però mettere particolarmente in crisi la difesa bianconera. Ripresa sulla falsa riga del primo tempo, con la Juve impegnata ad impostare il gioco e il Cagliari a provare a rispondere di rimessa. Dopo un paio di buoni tentativi di Conceicao, uno fuori e uno respinto da Scuffet, è stato ancora Vlahovic a provarci al 27′ con un diagonale di sinistro che ha trovato ancora la risposta del portiere cagliaritano. Ma il serbo ha mancato la grande occasione al 33′ quando su una conclusione di Douglas Luiz ancora respinta da Scuffet ha spedito il tap-in di poco fuori. Non ha invece sbagliato Marin al 43′ quando ha trasformato un calcio di rigore assegnato dall’arbitro sempre su consulto VAR per fallo su Piccoli. Il giocatore rossoblù ha così interrotto l’imbattibilità sui gol subiti della Juventus in campionato. Ancora brividi in pieno recupero con un legno colpito dal Cagliari su conclusione da fuori di Obert e uno dalla Juventus direttamente su calcio d’angolo con Yildiz.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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