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Politica

Caporalato, il 25 giugno Uila e Fai in piazza a Latina con la comunità indiana

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ROMA (ITALPRESS) – “Per ribadire che la nostra priorità sono la legalità, il contrasto allo sfruttamento, la dignità dei lavoratori, la Uila sarà presente a Latina martedì 25 giugno, alla manifestazione promossa dalla comunità indiana locale, a seguito della atroce morte di Satnam Singh per cui chiediamo che sia fatta giustizia, in concomitanza della quale la Uila Uil e la Fai Cisl territoriali hanno proclamato una giornata di sciopero. Una scelta motivata dal fatto che abbiamo voluto accogliere il grido di protesta e di dolore di una comunità ferita che chiedeva a tutti di essere al loro fianco e dal voler mettere al centro la loro voce, insieme a quella delle migliaia di persone che lavorano nei campi dell’agropontino che meritano un lavoro sicuro e dignitoso”. Così la segretaria generale Uila Uil Enrica Mammucari sulla mobilitazione che Uila e Fai hanno organizzato al fianco della comunità indiana di Latina per martedì 25 giugno, con partenza del corteo alle ore 15 dalle autolinee nuove di Latina per arrivare in piazza della libertà. “Nei prossimi giorni ci aspettiamo dal Governo risposte concrete alle richieste da noi presentate ieri al tavolo con i ministri Lollobrigida e Calderone. Sono diversi i piani su cui intervenire per eliminare alla radice la piaga dello sfruttamento, che lede anche l’immagine delle tante imprese oneste che rispettano leggi e contratti: più ispettori e coordinamento delle attività ispettive, revisione del decreto flussi e rilascio di permessi di soggiorno per grave sfruttamento, fondo di garanzia per le vittime del caporalato e enti bilaterali agricoli per l’incontro domanda offerta di lavoro.” (ITALPRESS).

 

foto IPA

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Almasri, il CSM approva l’apertura di una pratica a tutela di Piccirillo

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ROMA (ITALPRESS) – Il Plenum del Consiglio superiore della magistratura ha approvato a maggioranza la delibera per l‘apertura di una pratica a tutela del sostituto procuratore generale della Cassazione Raffaele Piccirillo, criticato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per la sua intervista sulla gestione del caso Almasri.

I consiglieri laici di centrodestra non hanno partecipato alla discussione ma hanno “comunque garantito il numero legale al momento del voto, per non bloccare i lavori del Csm in un momento molto delicato per la giustizia nel nostro Paese”, fanno sapere in una nota Enrico Aimi, Isabella Bertolini, Daniela Bianchini, Claudia Eccher e Felice Giuffrè.

“Non c’è stata dunque alcuna ‘vittoria’ dei togati, come qualcuno si è affrettato a dichiarare. E non abbiamo cambiato idea su questa ‘turbo pratica’ arrivata dopo appena 72 ore in Plenum: è stata solo l’ennesima occasione per polemizzare contro il governo”, sottolineano. “Siamo comunque soddisfatti. Con la riforma della giustizia in dirittura d’arrivo gli italiani fra qualche mese non assisteranno più a pericolose invasioni di campo che non giovano alle nostre Istituzioni”, concludono.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Pascale “FI non somiglia più a Berlusconi, sogno i suoi eredi in campo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Mi dispiace dirlo, ma Forza Italia così com’è non mi piace, perché non è liberale e non somiglia più a Silvio Berlusconi”. Così Francesca Pascale, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.

Compagna di Silvio Berlusconi per 15 anni, da qualche anno è attivista LGBTQIA+ e impegnata per i diritti civili. Un tema che “è sempre stato monopolizzato dalla sinistra: in realtà avere rispetto per le individualità di ciascuno non è di sinistra, è semplicemente buonsenso”, sottolinea. Per la destra, però, si tratta di un tema divisivo ma, su questo e su altre questioni “Forza Italia è sempre stata trasgressiva: Berlusconi ha sempre dato libertà di coscienza, soprattutto sui diritti civili”.

Secondo Pascale, però, il partito è profondamente mutato. “Dicono di essere al 9%: per me è ridicolo, Berlusconi puntava al 51%. Oggi chi vota il centrodestra vota il partito più forte, quello di Meloni, o, se appartiene al nord, vota Salvini“, spiega. “Perché votare Tajani? Gli elettori sono sempre più lontani” dal partito, perché votarlo “se non per la tradizione nostalgica e i valori che ha tramandato Berlusconi?”, si chiede Pascale.

Tajani “lo rispetto: la sua è stata l’ultima nomina di Berlusconi, ha fatto il presidente del Parlamento europeo in maniera nobile”, ma “difficilmente un elettore si identifica in lui” che adesso “gioca la sua partita personale per diventare presidente della Repubblica. Glielo auguro, ma non mi piacerebbe: al suo posto avrei voluto Berlusconi”, sottolinea.

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I quarant’anni compiuti recentemente sono l’occasione anche per fare un bilancio di vita. Oggi non è legata a nessuno. “Dopo una storia di 15 anni e una di 5 (con Paola Turci, ndr) mi concentro su di me”. Dal punto di vista professionale, “Berlusconi mi ha insegnato tutto, mi ha trasmesso la passione per gli immobili e da 5 anni ho una società immobiliare”, mentre dal punto di vista personale “mi ha lasciato forse l’insegnamento più importante: la costanza di cercare il punto di accordo tra le situazioni. Oggi capisco che quell’insegnamento è fondamentale nella vita”.

Alla notizia della sua morte “mi è mancata la terra sotto ai piedi”, ha ricordato. “È stata la cosa più brutta della mia vita dopo la scomparsa di mia madre. Non c’è giorno in cui non pensi a lui”. Probabilmente “c’entra anche il fatto di non averlo salutato prima della sua dipartita: è come se non fosse mai finito, quasi non voglio sciogliere questo dolore, perché in questo modo andrebbe via”, conclude.

-Foto screenshot video Italpress-
(ITALPRESS).

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Politica

Ddl femminicidio, Schlein “Bene ok unanime, avanti su prevenzione”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il confronto vero in Parlamento sull’introduzione del reato di femminicidio ha portato a dei risultati che hanno permesso l’approvazione all’unanimità della legge. Abbiamo dato un contributo nel merito, migliorando il testo che era arrivato in commissione al Senato a partire dalla definizione del reato, passando per la tutela degli orfani di femminicidio, alla formazione dei magistrati ed eliminando il limite dei 45 giorni per le intercettazioni. Una legge contro la violenza di genere, su cui opposizione e maggioranza hanno trovato un terreno comune”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein che aggiunge: “Ora però bisogna rilanciare ed andare avanti, perchè l’introduzione del reato purtroppo non sarà sufficiente ad affrontare il fenomeno. Come diciamo sempre è indispensabile lavorare sulla prevenzione, a partire dall’educazione all’affettività e alle differenze da rendere obbligatoria nelle scuole, così come servono le risorse per la formazione specifica degli operatori delle forze dell’ordine, delle autorità giudiziarie e delle pubbliche amministrazioni. Anche su questo speriamo di possano approvare subito passi avanti necessari in parlamento. La repressione non basta, serve la prevenzione. E serve costruire queste misure nell’ ascolto di chi tutti i giorni si misura con la violenza sulle donne, come ad esempio i centri antiviolenza”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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