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Gli azzurri tornano a Berlino, ora ritrovare serenità e fiducia

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Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Anche a Iserlohn è arrivata l’estate. Almeno per il momento. Dopo due settimane di pioggia e temperature tutt’altro che consone alla stagione, splende il sole e fa caldo. Chissà che dopo la notte adrenalinica di Lipsia il cielo non torni sereno anche a ‘Casa Italià in questi giorni che separano gli azzurri dalla sfida di Berlino. Sabato 29, alle ore 18, ottavo di finale contro la Svizzera. E a tutti i tifosi italiani, in primis la città, ma poi anche l’avversaria, di ricordi in mente ne fanno venire tanti. Dolcissimi quelli legati alla capitale tedesca, amari e dolorosi gli altri. Se la temperatura a Iserlohn ha subito un’impennata, forse c’è da augurarsi che si abbassi quella intorno agli azzurri e al…ct. Luciano Spalletti al 98° di Croazia-Italia ha dato sfogo a tutta la sua gioia, ma ha tenuto dentro di sè quella dose di pressione che poi ha scaricato davanti a telecamere, microfoni e taccuini. Poi si è scusato con il giornalista (Dario Ricci di Radio24) che aveva immaginato, in assoluta buona fede e in autonomia, un patto tra ct e giocatori. Nulla di grave, in tutti gli ambienti di lavoro si parla e si cerca di andare avanti con l’obiettivo di rendere tutti al meglio.
Luciano da Certaldo in quella parola “patto”, ha letto altre cose. Ha pensato a spifferi, spie, 007 e chissà che altro. L’adrenalina di un match tirato, sofferto, dove hai visto il baratro e poi all’improvviso la luce, può fare questi scherzi. Il ct ha parlato di “prese in giro”, ha rivendicato il valore di una qualificazione tribolata, ma in un “girone della morte”, ha ammesso che è il primo ad aspettarsi di più dalla sua Italia, ma in fondo c’è da ragionare su tante cose. Questa Nazionale non è quella di tre anni fa, soprattutto Spalletti non ha avuto lo stesso tempo di plasmarla a sua immagine e somiglianza come riuscì a fare Mancini. Tra infortuni e giocatori non più all’altezza, ha cercato di trovare le giuste soluzioni e se in questa Italia brilla la stella di Calafiori, il merito, oltre che del ragazzo, è suo. Lo ha schierato titolare tre volte su tre, purtroppo non potrà calare il poker dal momento che il difensore (con la testa e i piedi da centrocampista) del Bologna è squalificato. E poi questa Nazionale è uscita ridimensionata dal match contro la Spagna, ma contro l’Albania, pur non dimenticando il valore degli avversari, ha giocato una buona gara mostrando carattere.
E anche ieri contro una Croazia che tutti temevano prima di affrontarla e il cui valore adesso viene sminuito, gli azzurri per lunghi tratti hanno fatto veder cose interessanti. E poi c’è il carattere, quello che ti ha permesso di alzarti dopo lo schock di un assurdo gol regalato appena dopo 23 secondi nel match del debutto, e di ribaltare in 16 minuti il risultato. Quello che ti ha consentito di non mollare, magari anche con la forza della disperazione, nel match di ieri a Lipsia. In fondo quel che contava era passare il turno: missione compiuta, ci attende la Svizzera, selezione da rispettare ma sicuramente alla portata di Donnarumma e compagni. Ora ci sarà da recuperare energie fisiche e mentali. Oggi squadra a riposo, giocatori liberi dopo pranzo e attesi in ritiro entro le 23. Staccare qualche ora dopo la qualificazione, non è la stessa cosa che farlo dopo la dura lezione di spagnolo sostenuta in quel di Gelsenkirchen. Riposare alleggerisce i pensieri e tonifica i muscoli, da domani si tornerà al lavoro. Si punta la Svizzera e ci sarà da capire chi ha recuperato dopo tre gare intense, complicate e dispendiose. C’è chi dà l’impressione di non averne più o di averne poco, c’è chi spinge per dimostrare di meritare una maglia. Altri Zaccagni si attendono, se poi i centravanti (che siano Scamacca, Retegui o Raspadori) iniziassero a segnare beh…Intanto si torna a Berlino, tutto il resto si vedrà.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Azzurri rientrati in Italia, Buffon “Pass Mondiali? Il minimo”

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ROMA (ITALPRESS) – L’avventura azzurra a Euro2024 si è definitivamente conclusa. Dopo la sconfitta di ieri contro la Svizzera negli ottavi e la conferenza stampa di stamane a Iserlohn del presidente federale Gravina e del ct Spalletti, la Nazionale ha fatto ritorno in Italia. Prima tappa a Malpensa, dove l’aereo che trasportava la squadra è atterrato attorno alle 18.30 per far scendere una parte dei giocatori, il ct e il capodelegazione Gigi Buffon, poi un secondo gruppo ha proseguito fino a Roma. Un rientro avvenuto nell’indifferenza: pochi tifosi, nessuna contestazione e anzi qualche timida richiesta di selfie. Fra i giocatori facce scuse e bocche cucite, l’unico a non negarsi alle domande della stampa è stato proprio Buffon. “Con i ragazzi ci parlerà il mister, ci parlerà il presidente, io con loro ho instaurato un bel rapporto in questo periodo, abbiamo sempre parlato – racconta l’ex portiere – C’erano delle cose da poter migliorare, pensavamo di riuscirci in questi 30 giorni e invece non siamo riusciti a decollare come ci aspettavamo”. Sarà dura smaltire la delusione ma bisognerà farlo in fretta, a settembre si riparte con la Nations League, poi ci sarà da guadagnarsi la qualificazione ai Mondiali del 2026: un traguardo da non mancare dopo essere stati spettatori in Russia nel 2018 e in Qatar quattro anni dopo. “E’ il minimo sindacale, quello è l’obiettivo – non si nasconde Buffon – E’ chiaro che devono essere fatti dei passi in avanti, dobbiamo fare degli step convincenti e non andare a singhiozzo come abbiamo fatto in questi ultimi 10 anni”. Questo è il momento delle riflessioni ma anche dei processi, sotto accusa non solo Federazione e allenatore ma anche i giocatori. “Non credo che manchi talento – ribatte Buffon – Il gruppo poteva fare meglio come potevamo fare meglio tutti noi, anche io nel mio ruolo posso aver deluso le aspettative e ognuno di noi si prende le responsabilità del caso”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Flop azzurro, si salvano Donnarumma e Calafiori

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Di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Si salvi chi può. E se ne salvano due su 26, anzi su 24 perchè Meret e Vicario occasioni non ne hanno avute e non potevano averne, avendo davanti un fenomeno. Mai scesi in campo anche Bellanova, Buongiorno e Gatti, ma qui il discorso potrebbe essere diverso. Evidentemente non hanno convinto Luciano Spalletti, ma attenzione il ct è il primo dei bocciati. Insomma alla fine si salvano a pieni voti solo Gigio Donnarumma e Riccardo Calafiori.
PORTIERI
GIGIO DONNARUMMA (4 presenze) 8: Con la Spagna sembrava un super-eroe più che un portiere. Non ha sbagliato un intervento in quattro gare e alcune parate (quella sul sinistro di Fabian Ruiz per esempio) sono state da manuale. Ha fatto anche il capitano, ci ha messo la faccia dopo l’eliminazione, al cospetto dei tifosi e davanti ai microfoni. Merita una Nazionale all’altezza.
ALEX MERET SV (0 presenze)
GUGLIELMO VICARIO SV (0 presenze)
DIFENSORI:
ALESSANDRO BASTONI (4 presenze, 1 gol): Bene con l’Albania, male con Spagna e Svizzera, sufficiente contro la Croazia. Era lecito aspettarsi di più da Alessandro Bastoni, ma nell’Inter gioca un calcio diverso, collaudato, sul centro-sinistra. Spalletti lo ha messo al centro della difesa, con la linea a 3 e con quella a 4, ma le risposte non sono state adeguate al suo livello.
RAOUL BELLANOVA (0 presenze) SV
ALESSANDRO BUONGIORNO (0 presenze) SV
RICCARDO CALAFIORI (3 PRESENZE) 7.5: Ha saltato una sola partita. La sua assenza si è sentita e il suo Europeo è finito con la Croazia, ovvero nel match in cui con una sua uscita palla al piede e relativo assist, ha evitato l’eliminazione alla fase a gironi. Rivelazione azzurra e non solo.
ANDREA CAMBIASO (3 presenze) 5: Ha giocato tre partite partendo sempre dalla panchina. Pochi minuti e un tempo, non buono, contro la Spagna. Non si è distinto, non ha inciso.
MATTEO DARMIAN (3 presenze) 5: Il più esperto. In panchina nelle prime due gare, titolare nelle altre due. Prima nella difesa a 3 poi in quella a 4. Tanti errori, qualche buona chiusura, ma non abbastanza.
GIOVANNI DI LORENZO (4 presenze) 3: Quattro partite da titolare, mai sostituito. Eppure il suo Europeo è stato disastroso, ancor peggio dell’anno deludente concluso con l’altra maglia azzurra, quella del Napoli. Asfaltato da Yamal contro la Spagna non si è mai ripreso, ma il ct non se ne è accorto.
FEDERICO DIMARCO (3 presenze) 4.5: Il suo errore al fischio d’inizio contro l’Albania fa nascere il gol più veloce nella storia del torneo. Un incubo, ma lì l’Italia ha la forza di reagire e di svegliarsi anche con il suo contributo. Inguardabile con Spagna e Croazia, indisponibile contro la Svizzera.
GIANLUCA MANCINI (1 presenza) 4: Debutta contro la Svizzera, giusto il tempo di far rimpiangere Calafiori e poi fare le valigie per tornare a casa. Prestazione da dimenticare per il centrale della Roma che sbaglia i movimenti e lascia voragini al centro della difesa.
FEDERICO GATTI (0 presenze) SV
CENTROCAMPISTI:
NICOLO’ BARELLA (4 presenze, 1 gol) 4.5: Prestazione da Barella contro l’Albania, prende la squadra per mano e segna il gol della vittoria. Con la Spagna fa la trottola tra i centrocampisti iberici, non ci capisce nulla. Non bene per chi, come lui, in partenza era indicato come una delle stelle della squadra.
BRYAN CRISTANTE (3 presenze) 5: A ogni vigilia viene considerato uno dei possibili titolari, alla fine gioca solo l’ultima dal primo minuto e naufraga come tutta la squadra. Con la Spagna, invece, mette un pò d’ordine, ma non abbastanza.
NICOLO’ FAGIOLI (2 presenze) 5.5: Gli ultimi minuti (positivi) contro la Croazia, titolare con la Svizzera. Nel primo tempo è l’unico a fare qualcosa di buono, poi viene contagiato dal nulla generale, ma l’impressione è che possa essere il futuro azzurro, soprattutto con Spalletti.
MICHAEL FOLORUNSHO (1 presenza) SV: Gioca i minuti di recupero del match del debutto con l’Albania e poi basta. Ingiudicabile.
DAVIDE FRATTESI (4 presenze) 4.5: E’ arrivato in Germania con l’appellativo di bomber azzurro. Gioca le prime due da titolare, poi perde il posto, ma le sue qualità, che sia dall’inizio o a gara in corso, non le mette in mostra.
JORGINHO (3 presenze) 5: Salta l’ultima partita, forse quella a cui teneva di più per riscattare quei due rigori falliti proprio contro la Svizzera. L’italo-brasiliano gioca titolare le prime tre gare, benino con l’Albania, male nelle altre due dove non è riuscito a far girare la squadra e questo era il suo compito.
LORENZO PELLEGRINI (4 presenze) 5: Non male contro l’Albania, tra i pochi a salvarsi contro la Spagna, così così con la Croazia, in campo negli ultimi minuti con la Svizzera. Non incide, non trascina, prova a distinguersi con la sua qualità rispetto ai modesti livelli espressi dai compagni.
ATTACCANTI:
FEDERICO CHIESA (4 presenze) 5: Gioca in tutte le gare, titolare tre volte su 4. La migliore versione qui in Germania, come tutta la squadra, contro l’Albania, poi va a sprazzi, è discontinuo, di certo non è quello di Euro2021, neanche lontanamente.
STEPHAN EL SHAARAWY (1 presenza) 5: Debutta, e da titolare, agli ottavi di finale, in quello che sarà l’ultimo match dei campioni in carica. Liscia 1-2 palloni, compensa con un paio di spunti, ma il suo Europeo dura appena 45 minuti, perchè resta negli spogliatoi nella ripresa.
GIACOMO RASPADORI (2 presenze) 5.5: Pochi minuti a partita già chiusa con la Spagna, titolare con la Croazia. E qui qualcosa fa vedere, niente di clamoroso, ma si mette a disposizione per collegare centrocampo e attacco. Il ct lo conosce bene, lo ha sempre apprezzato, ma anche nel suo Napoli faceva la comparsa.
MATEO RETEGUI (4 presenze) 5.5: Quattro partite, una sola dall’inizio, quella contro la Croazia dove finalmente qualche verticalizzazione, grazie ai suoi movimenti, si vede. Non conclude mai in maniera limpida a rete e per un attaccante con le sue caratteristiche non è la situazione ideale.
GIANLUCA SCAMACCA (4 presenze) 4.5: Da centravanti-pivot gioca bene la prima gara contro l’Albania. Indisponente contro la Spagna, va in panchina con la Croazia ed entra quando c’è da provare il tutto per tutto. Di nuovo titolare contro la Svizzera, ripete la pessima prestazione fatta contro gli iberici.
MATTIA ZACCAGNI 6.5 (3 presenze, 1 gol): Fuori nel match del debutto, prova a cambiare le cose nella ripresa della sfida con la Spagna, con un eurogol al 98° salva e spedisce gli azzurri agli ottavi, con la Svizzera lotta e qualcosa porva a farla, ma la squadra non la sostiene. Uno dei pochi a salvarsi.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Canada ai quarti di Copa America, Cile out. Lautaro show

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il Canada vola ai quarti della Copa America. Nella sua prima partecipazione alla manifestazione, che si sta disputando in terra statunitense, la formazione guidata da Jesse Marsch ha centrato il passaggio del turno pareggiando 0-0 contro il Cile, che così è stato eliminato. Decisiva l’espulsione di Gabriel Suazo, doppio giallo al 27′.
Primo posto a punteggio pieno nel girone A per l’Argentina. Senza Messi, infortunato, ancora una volta decisivo Lautaro Martinez: l’attaccante dell’Inter ha firmato la doppietta con cui i campioni del mondo hanno piegato il Perù, già eliminato, per 2-0. E’ la quarta rete nella competizione per il Toro, a segno al 46′ su assist di Di Maria, e all’86’. Al 72′ Paredes ha sbagliato un calcio di rigore.
Stanotte in scena altre due sfide, valide per il gruppo B: Giamaica-Venezuela ed Ecuador-Messico.

– foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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