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TERRE D’OLTREPÒ, RIVOLUZIONE IN 11 MESI: DA MAXI CANTINA A GRUPPO INDUSTRIALE

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Terre d’Oltrepò si prepara alla vendemmia 2024 con una chiamata all’azione di soci e territorio. In 11 mesi l’azienda ha intrapreso una trasformazione fondamentale per passare da cantina sociale a polo industriale del vino. Questo è stato possibile grazie al primo piano industriale quinquennale del gruppo, focalizzato sui numeri anziché sui sentimenti. Oggi, Cantina di Broni, Cantina di Casteggio e La Versa si avviano a diventare una holding ristrutturata, con l’obiettivo di valorizzare appieno il territorio attraverso metodo, trasparenza e competenze. Il merito va al nuovo consiglio d’amministrazione guidato dal CEO Umberto Callegari, che ha portato sulle colline dell’Oltrepò il “saper fare” delle grandi multinazionali in cui ha maturato la sua esperienza professionale. L’azienda è passata da una situazione di quasi “default”, con numerosi problemi irrisolti e questioni di reputazione e brand mai affrontate, a un’impresa proiettata nel futuro che ha riscritto il proprio destino. Inoltre, grazie al ruolo chiave nel rinnovamento del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, ora guidato dalla presidentessa e viticoltrice Francesca Seralvo, è stato tracciato un nuovo percorso basato su competenza, credibilità, filiera e leadership virtuosa.”Fino a meno di un anno fa Terre d’Oltrepò era oppressa da nodi irrisolti: il divieto di scarico per negligenze datate 2015. Nessuna certificazione per competere in Italia e nel mondo, una credibilità bancaria in forse anche per il costante accesso al credito per pagare i soci nel recente passato a fronte dell’assenza di programmazione e di un idoneo posizionamento sui diversi canali. Mancava anche una contabilità industriale. In 11 mesi Callegari e il Cda hanno steso una nuova roadmap: si sono ottenute due importanti certificazioni con il massimo dei punteggi, il gruppo è tornato da protagonista presso importanti insegne della distribuzione organizzata e commercialmente si è assistito a una rinascita con il fatturato Horeca triplicato (relativo alle vendite hotel, ristoranti, catering e wine bar). Sul fronte dell’export sono partiti importanti contratti di filiera verso Giappone, Regno Unito, Spagna e Portogallo senza svendere sotto costo o attuare strategie “vuota cantina”. Terre d’Oltrepò, in un anno in cui è triplicato il costo di molte materie prime, si è riappropriata della catena del valore. Callegari ha inoltre ristrutturato i costi, ponendo le basi di un efficientamento di matrice industriale. Attorno all’azienda si è ricreata fiducia. Sono arrivate anche nuove competenze manageriali con un advisory board (sistema di revisione) di levatura internazionale con il recente ingresso di Giovanni Andrea Toselli, Gianfranco Casati e Paolo Colombo. Nonostante un mercato in contrazione a livello nazionale ed estero nel 2023, soprattutto sul fronte vini rossi e Bonarda, Callegari che non ha ancora affrontato una sola vendemmia al timone dell’azienda (la prima sarà quella del 2024) attraverso un meticoloso lavoro è riuscito anche ad assicurare un primo aumento sostanziale delle valutazioni delle uve, in particolare Riesling, Pinot nero e Chardonnay. Si sono anche fatti i primi contratti per la vendita “sur lat” delle basi spumante e sono state tirate 700mila bottiglie di Metodo Classico La Versa, incrementando così anche il valore a magazzino. Sul fronte dei debiti della cantina si è arrivati a una revisione che ha consegnato al gruppo una situazione stabile e rinegoziata con partner con termini più consistenti. Inoltre si sono prodotti la prima certificazione blockchain e il primo bilancio di sostenibilità. Sul fronte sostenibilità si è investito in depurazione e filtrazione che consentirà un riutilizzo del 95% delle acque nelle sedi di Broni e Casteggio. A livello commerciale è stato sottoscritto un contratto con la catena internazionale Pizza Express e si è posizionato il brand nell’universo MotoGP solo sulla leva delle relazioni e attraverso il valore del vino.

Il CEO Umberto Callegari parte da una premessa: “La situazione aziendale che abbiamo ereditato era gravemente compromessa sia a livello industriale che finanziario, aggravata ulteriormente da un conferimento insufficiente. Tuttavia, siamo riusciti a riconquistare credibilità e a migliorare i parametri chiave della gestione aziendale e industriale. Abbiamo rafforzato la liquidità e migliorato la situazione debitoria, ottenendo nuovi finanziamenti a tassi di interesse più favorevoli e con un orizzonte temporale più lungo”. Callegari spiega: “Nonostante la crisi globale dei vini rossi, che rappresentano oltre il 40% della produzione nell’Oltrepò, abbiamo mantenuto buone valutazioni per le uve senza ricorrere a credito bancario. Abbiamo avviato un importante processo di internazionalizzazione, siglando contratti significativi nel Regno Unito, Spagna, Portogallo, Giappone, Germania e nei Paesi nordici, dove prima non eravamo presenti. Inoltre, abbiamo migliorato le performance nei canali HoReCa e GDO. Siamo consapevoli – continua il CEO di Terre d’Oltrepò – che i primi 18 mesi saranno cruciali per questo processo di rilancio. Il nostro piano industriale coprirà un arco di 5 anni e richiederà un impegno costante da parte di tutti. Siamo all’inizio di un percorso che richiederà dedizione e lavoro di squadra per riportare benessere in un’area dalle grandi potenzialità, finora troppo penalizzata da gestioni passate disastrose”. Callegari conclude: “Le opinioni non contano, contano i dati e il mercato. Il nostro obiettivo è aiutare l’Oltrepò a evolvere per diventare il sistema virtuoso che avrebbe sempre dovuto essere. Con impegno e dedizione, siamo pronti a intraprendere questa sfida e a garantire un futuro prospero per la nostra azienda e il territorio”.

Un percorso che anche la politica territoriale segue con partecipazione. Giovanni Palli, presidente dell’Amministrazione provinciale di Pavia, osserva: “Il rilancio dell’Oltrepò Pavese a valore nella sua interezza è per noi una missione politica prioritaria da quando mi sono insediato. I punti cardine sono infrastrutture, turismo, vitivinicolo, agroalimentare, termalismo e tutto ciò che dà identità alle nostre colline, compresi i settori dell’accoglienza e della ristorazione che sono ambasciatori del territorio. Non dobbiamo essere la Toscana che costa meno della Toscana. Dobbiamo essere capaci di modernizzarci, renderci appetibili, animare il territorio e generare sviluppo sostenibile per competere ad armi pari. Non sono percorsi che si completano con la bacchetta magica, occorrono visione, strategia e tempo, specie dopo le occasioni che non si sono sfruttate appieno nel passato quando tutto era più semplice. Nel ruolo di sindaco di Varzi, di Presidente della Comunità Montana e di Presidente dell’Amministrazione provinciale ho misurato quanto sia fondamentale, nel rispetto degli specifici ruoli e delle rispettive autonomie, che istituzioni e sistema impresa concorrano a questo obbiettivo su binari paralleli. Bisogna fare comunità da un lato e rete d’impresa dall’altro, convergendo per misurare risultati concreti in discontinuità con il passato. Al territorio servono leadership e metodo. Il piano industriale di Terre d’Oltrepò esprime contenuti che vanno proprio in questa direzione e spetta al settore attuarli nell’interesse di tanti piccoli comuni che legano al vino la loro storia. C’è un futuro da scrivere”.  

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Como, al via un progetto di impresa in carcere di Intesa Sanpaolo

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COMO (ITALPRESS) – Inaugurato all’interno della Casa Circondariale di Como, un laboratorio per la costruzione di quadri elettrici complessi: qui lavoreranno detenuti selezionati che partecipano al progetto d’impresa in carcere, promosso da Intesa Sanpaolo.
L’iniziativa è stata presentata all’interno dell’istituto penitenziario lombardo e proprio oggi ha preso l’avvio la parte pratica operativa del progetto che punta a favorire l’incontro fra imprese e lavoratori formati proprio all’interno delle mura dell’istituto.
Undici detenuti sono stati selezionati e si specializzeranno nella realizzazione appunto di quadri elettrici complessi diventando così tecnici cablatori elettricisti.
Il progetto coinvolge, oltre a Intesa Sanpaolo e alla Casa Circondariale, il gruppo MekTech, azienda specializzata nella progettazione e costruzione di impianti e sistemi robotizzati, e la cooperativa sociale Ozanam, che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà. Presenti all’avvio dei lavori a Como, Don Gino Rigoldi, ispiratore del progetto, il Provveditorato regionale e il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari.
“Il carcere si apre e accoglie al suo interno un’opportunità. In questo caso il carcere è un luogo dove si può apprendere un talento. Il percorso serve a generare un’opportunità per il futuro e questo grazie anche all’imprenditore che ha deciso di portare qui parte dell’attività e ha accettato la sfida”, ha detto Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.
“Questo progetto – ha spiegato Anna Roscio, Executive director, sales and marketing imprese di Intesa Sanpaolo, al microfono di Italpress – nasce dalla volontà di unire i nostri clienti, imprese ed enti no profit per creare un percorso virtuoso di lavoro dentro al carcere e l’opportunità di apprendere un mestiere”.
Nel laboratorio, uno spazio da circa 180 mq, interno alla Casa Circondariale, avverrà tutto il processo produttivo, dall’arrivo dei componenti fino alla realizzazione del prodotto confezionato dai nuovi tecnici.
Secondo dati del CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e del ministero della Giustizia, il 70% dei detenuti cade nuovamente in errore una volta scontata la pena, il tasso di recidiva però scende al 2%, secondo una stima della stessa fonte, per chi viene avviato a un percorso formativo e lavorativo: “Quando una persona esce dal carcere con un mestiere in mano – ha detto Don Gino Rigoldi – il tasso di recidiva crolla. Acquisisce infatti un qualche strumento per essere autonomo, con progetti come questo si fa sicurezza e occupazione assieme”.
L’esperienza lavorativa per le 11 persone selezionate punta a consentire il potenziale inserimento lavorativo in futuro. Al taglio del nastro erano presenti i lavoratori coinvolti nel progetto che hanno mostrato grande entusiasmo: “Ci sentiamo molto fortunati – ha testimoniato Claudio Clerici, 33 anni – questo progetto ci offre anche l’opportunità di mantenerci e di non stare con le mani in mano”. “Io oggi mi sento felice e quasi non mi sembra di essere in un ambiente carcerario”, ha detto invece Amed Cetin, 22 anni.
“Intesa Sanpaolo per il Sociale – ha spiegato Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer del Gruppo – è una struttura che è stata costituita recentemente con il compito di gestire il nostro programma di contrasto alle disuguaglianze che è considerato il più grande svolto da un soggetto privato nel nostro Paese”.
-foto f03 –
(ITALPRESS).

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La Corte Suprema concede l’immunità parziale a Trump

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Nell’ultimo giorno disponibile prima di andare in vacanza, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che l’ex presidente Donald J. Trump ha diritto a un certo livello di immunità dai procedimenti giudiziari, una decisione che dovrebbe essere in grado di ritardare il processo federale contro di lui per l’accusa di complotto di aver tentato di sovvertire le elezioni del 2020.
Il voto di 9 giudici supremi è stato di 6 a 3, dividendosi tra la maggioranza “conservatrice” e quella “liberal”.
Trump, attraverso i suoi avvocati, aveva sostenuto di avere diritto all’immunità assoluta dalle accuse, basandosi su un’ampia comprensione della separazione dei poteri e su un precedente della Corte Suprema del 1982 che riconosceva tale immunità nelle cause civili per azioni intraprese dai presidenti all’interno delle loro responsabilità ufficiali. I tribunali di grado inferiore avevano respinto la richiesta di Trump, ma la sentenza della Corte Suprema adesso potrebbe ritardare il processo federale imbastito dal procuratore speciale Jack Smith sui fatti del 6 gennaio 2021, abbastanza da consentire a Trump di “eliminarlo” del tutto se dovesse essere eletto a novembre 2024.
(ITALPRESS).
– Foto: Ipa Agency –

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GET 2024 con Tony Blair verso il futuro dell’energia

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MILANO (ITALPRESS) – GET 2024 ‘Global Energy Transition Congress’ si è aperto oggi a Milano, richiamando i settori dell’energia a basse emissioni di carbonio e le industrie ad alta intensità di carbonio sull’urgente necessità di sviluppare e scalare tecnologie di decarbonizzazione che possano accelerare la transizione energetica.
Durante la cerimonia di apertura, rivolgendosi a leader e innovatori del settore energetico, l’ex Primo Ministro del Regno Unito e dell’Irlanda del Nord, Tony Blair, e Presidente Esecutivo dell’Istituto Tony Blair per il cambiamento globale ha dato il via all’evento inaugurale del Forum, articolato in tre giorni di lavori, con una coinvolgente conversazione con Nik Gowing, fondatore e direttore di Think the Unthinkable: ‘La transizione energetica è iniziata, ma non sta avvenendo abbastanza velocemente. Dobbiamo concentrarci sulle soluzioni pratiche, sui finanziamenti e sulla tecnologia, e su come aiutare l’industria a trovare un percorso che le consenta sia di gestire attività di successo, sia di svolgere un ruolo nella transizione energetica. Le politiche devono essere radicali, ma anche sensatè.
Come rivelano recenti stime, per limitare il riscaldamento globale di 1,5°C sarà necessario ridurre gli attuali livelli di emissioni del 45% entro il 2030 e raggiungere zero emissioni nette nel settore energetico entro il 2050.
In questo contesto, GET24 ‘Global Energy Transition Congress’ rappresenta una piattaforma concreta e attiva per i protagonisti dei settori chiave, tra cui governi, finanza, energia e industria per unirsi e allinearsi su progetti innovativi e lungimiranti politiche orientate al futuro che consentiranno significative riduzioni delle emissioni e a una trasformazione energetica stabile, sicura e accessibile.
A testimonianza dell’urgente necessità di una collaborazione e leadership di alto livello, il primo giorno di GET24 ha visto l’avvio del Programma Changemakers, che ha prodotto approfondimenti diretti da parte degli stakeholder e decisori che guidano la transizione energetica. Tra i relatori sono intervenuti John F. Kerry, 68° Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, S.E. Musadik Malik, Ministro dell’Energia del Pakistan, Sanjiv Lamba, CEO di Linde e Lorenzo Simonelli, Presidente e CEO di Baker Hughes.
La sessione ‘Geopolitica, sicurezza energetica e nuove sfide per il net zerò, ha visto la partecipazione di James Apputhurai, Vice Segretario Generale Aggiunto per Innovazione, Hybrid e Cyber presso la NATO che ha trattato di
strategie e soluzioni necessarie per superare le barriere storiche alla decarbonizzazione su larga scala:
‘Per preservare la nostra sicurezza, la nostra cultura e il nostro stile di vita dobbiamo fare molte cose che non abbiamo mai fatto prima. Dobbiamo innovare e proteggere la nostra società e collaborare tutti insieme. Questo coinvolge in modo particolare il settore energetico.
La resilienza è diventata una delle nostre parole d’ordine ed eventi come questo aiutano a diffondere il messaggio della resilienza. Non è solo l’industria a dover cambiare mentalità, ma anche la NATO stessa. Quando si parla di transizione energetica, si tratta di una questione che il personale della difesa della NATO non è abituato a gestire ed è importante che a livello politico si formino le alleanze necessarie per affrontare la transizione energeticà.
Coerentemente con la portata globale e le ambizioni di GET24 – che ha accolto oltre 200 aziende partecipanti provenienti da più di 120 paesi – la giornata di apertura ha anche sottolineato la necessità di sforzi collettivi e inclusivi sulle principali priorità climatiche, tra cui l’espansione degli investimenti focalizzati sulla decarbonizzazione.
In questo contesto, parecipando a un un panel dedicato ai diritti climatici delle economie emergenti, S.E. Parviz Shahbazov, Ministro dell’Energia del paese ospitante della COP29, l’Azerbaigian, ha sottolineato l’incredibile progresso fatto dai mercati emergenti: ‘L’Azerbaigian dimostra oggi la sua determinazione a passare alle energie rinnovabili e a contribuire alla transizione energetica sicura, non solo di questa regione, ma di tutto il mondo. La nostra politica energetica nazionale mira a massimizzare la crescita verde e si prevedono investimenti per oltre 2 miliardi di dollari per aumentare la quota di capacità produttiva al 33% prevista entro il 2027. Si sta anche progredendo significativamente nella creazione di corridoi energetici per l’esportazionè.
Grazie ai contributi delle voci più autorevoli del mondo in materia di energia, politica, tecnologia e finanza, GET24 si sta affermando come un Forum senza pari per accelerare le innovazioni e i progetti rivoluzionari che trasformeranno il percorso globale verso il ‘net zerò. Con tre conferenze distinte – la Conferenza Strategica, il Project X-Change e Roadmaps to Net Zero – e un’ampia area espositiva con oltre 200 espositori, l’evento inaugurale continuerà a delineare il futuro della decarbonizzazione nei prossimi due giorni, martedì 2 e mercoledì 3 luglio all’Allianz MiCo Convention Center di Milano.
‘Il Governo italiano è fortemente impegnato a investire sulla transizione energetica come perno della nostra strategia di sicurezza degli approvvigionamenti energetici e come via per consolidare il ruolo dell’Italia come snodo energetico nel Mediterraneo. Penso a collegamenti strategici come i cavi sottomarini che collegano il nostro Paese al Montenegro e alla Grecia, quelli che stenderemo presto con la Tunisia o ai progetti di interconnessione con l’Egitto. Ai gasdotti, che vedono l’Italia porta naturale d’ingresso dall’Africa verso l’Europa, anche per l’idrogeno verde. Attraverso la cooperazione regionale possiamo sviluppare infrastrutture energetiche comuni, condividere tecnologie innovative e stabilire politiche ambientali coordinate. Per questo motivo l’Italia vuole essere parte attiva nel determinare le priorità dei programmi europei come il Global Gateway o il RepowerEU, anche con l’obiettivo di favorire sinergie con strategie nazionali come il Piano Mattei per l’Africa, che ha l’energia tra i suoi ambiti prioritari. Ne parleremo a Reggio Calabria, nel cuore del Mediterraneo, dove tra pochi giorni ospiterò la Riunione dei Ministri del Commerciò ha Commentato il Vicepresidente Del Consiglio Dei Ministri E Ministro Degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale On. Antonio Tajani in un messaggio indirizzato ai partecipanti E agli organizzatori di Get24 Global Energy Transition Congress And Exhibition.
GET – Global Energy Transition 2024 è un Forum di portata mondiale che mira a connettere i settori energetici a basse emissioni e quelli industriali ad alta intensità di carbonio per accelerare la transizione energetica attraverso azioni concrete.
In programma a Milano dal 1° al 3 luglio 2024, GET24 accoglierà 300 ministri e CEO in più di 70 conferenze, oltre a più di 2.000 delegati, 200 aziende partecipanti e 16.000 visitatori rappresentativi del nuovo ecosistema emergente dalla transizione energetica, riuniti per favorire partnership innovative e promuovere business e politiche a sostegno del percorso verso emissioni ‘net zerò. GET24 rappresenta uno dei più grandi Forum intersettoriali al mondo per gli esperti ‘net zerò e i protagonisti della transizione energetica globale. Si focalizzerà su passi significativi e realizzabili verso gli obiettivi climatici, concentrandosi sulla riduzione delle emissioni nei settori ad alta intensità di carbonio.
I lavori si articolano su 3 livelli.
– La Conferenza Strategica dell’evento, sviluppata insieme ai knowledge partner BCG e Wood Mackenzie e sotto la guida del Comitato Guida di GET, proporrà discussioni e dibattiti orientati ai risultati e sulle principali priorità dell’industria: dalle facilitazioni dei finanziamenti e degli investimenti verdi agli incentivi destinati a incoraggiare l’imprenditorialità e l’innovazione attraverso politiche di sostegno e assetti normativi adeguati. Con il contributo dei leader del settore pubblico e privato che stanno guidando il cambiamento sul panorama internazionale, la Conferenza Strategica ispirerà un’azione tangibile per la transizione energetica.
– Project-X Change offrirà una piattaforma unica a 32 aziende e organizzazioni di tutto il Mondo per mostrare i progetti che stanno già contribuendo alla riduzione delle emissioni o che hanno il potenziale per farlo. Ancora in attesa della ‘bancabilità’ (Final Investment Decision), ciascuno di questi progetti rappresentano i migliori esempi di azione pratica per raggiungere l’obiettivo zero emissioni e coprono un’ampia gamma di soluzioni, tra cui idrogeno, biometano, energia
nucleare, cattura del carbonio e altro ancora.
– La Conferenza Roadmap to Net Zero delineerà i passi pratici verso la creazione di un nuovo sistema di sistemi energetici sostenibile. Con oltre 50 presentazioni di manager ed esperti del settore energetico, i partecipanti potranno conoscere i potenziali ostacoli al successo e i mezzi collaudati per affrontare la transizione energetica in modo efficiente ed efficace. Le sessioni si concentreranno sui capitali, sull’ingegneria, sulla scienza e sulle tecnologie necessari per effettuare un cambiamento su larga scala e con rapidità
L’Area Espositiva presenterà le più recenti innovazioni nel settore energetico e in quelli considerati Hard-to-Abate, offrendo soluzioni per la decarbonizzazione e per accelerare la transizione verso un sistema a zero emissioni.
-foto ufficio stampa Twister Group-
(ITALPRESS).

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