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Cronaca

UNA BELLA FESTA DELLA CIVILTA’ CONTADINA NEL BORGO DI PORANA, CON BANDA, CIRCO DEI BAMBINI E VISITE GUIDATE AL PARCO

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Tradizioni popolari, musica, arte, natura e valorizzazione dei dolci tipici del territorio: tutto questo è la festa patronale di S. Crispino, che anche quest’anno ha attirato numerosi visitatori nel borgo di Porana di Pizzale, grazie anche al bel pomeriggio di sole di inizio Autunno. Sono tornati a ritrovarsi insieme tanti poranesi di un tempo ma anche tanti abitanti dei paesi limitrofi per partecipare alle iniziative organizzate come sempre dall’associazione Porana Eventi: in mattinata la parte religiosa, con la Messa presso la bella chiesa di S. Crispino celebrata da Don Marko, poi al pomeriggio la processione con la reliquia di S. Crispino per il parco di Villa Meroni, accompagnata dalla Banda Civica di Alessandria diretta da Angelo Borgia, che ha anche allietato il pubblico presente con un concerto con marce e musiche popolari, insieme alla fisarmonica e alla voce di Mirko Briguglio, mentre le volontarie del borgo sfornavano dolci e schite, le tipiche frittelle oltrepadane a base di acqua e farina, seguendo le tradizioni delle nonne. Grande novità di questa edizione è stata “il circo dei bambini”, con laboratori di arte circense curati dall’associazione OrangoTown-La Sede presso l’aia di fronte alla Chiesa: Alice e Tiberio hanno allietato il pomeriggio di tanti bambini intervenuti, curiosi di potere cimentarsi in una nuova veste. I bambini, accompagnati dalle loro famiglie, hanno anche partecipato alle visite guidate nel parco di Villa Meroni, curate anche quest’anno dalla professoressa Sandra Frattini, insegnante di Biologia e Scienze della Terra dell’Istituto Gallini di Voghera, alla scoperta di specie botaniche secolari, lungo un bel percorso nei viali alberati. La visita è proseguita anche presso la Chiesa neogotica di S. Crispino e l’annesso museo contadino, che raccoglie tutta l’arte contadina di chi abitava nelle case coloniche del borgo.
E poi l’assegnazione delle benemerenze di S. Crispino, da parte del sindaco Gaetano De Angelis e le premiazioni del concorso di poesia “Il Sabato del Villaggio”, sia in lingua che in vernacolo. Le benemerenze sono andate alla memoria di Ivana Monfasani in Franzo, scomparsa alcuni mesi fa (preparava sempre le torte per le feste del borgo) e di Maria Nebbioli e le vittime del bombardamento alla stazione ferroviaria di Pizzale-Lungavilla di 80 anni fa.
Benemerenze anche ad Olga Palovna, per la preparazione dei rinfreschi delle feste dell’associazione, alla sarta del borgo Anna Civeriati e a Manuel Lardini e famiglia per valorizzare il territorio con “La Lavanda del Borgo di Pancarana”, una produzione artigianale che ormai è conosciuta su scala nazionale grazie anche all’e-commerce.
Per quanto riguarda le poesie il primo premio sezione in lingua è andato ad Angela Pintus di S. Martino Siccomario, già vincitrice della scorsa edizione, quest’anno con la poesia “La sartina”, per la sezione in vernacolo invece a Christian Testa di Villanterio, con “Al sunadur da’ piasa”. Menzioni speciali, ricordando la volontaria dell’associazione Fabrizia Bertolino, sono andate al poeta del borgo Patrizio Gandini con la poesia “Il Campanon”; in memoria del cantastorie Raffaele Nobile, a Pietrina Oggianu, di Milano, con il componimento “Cercami”; a Laura Agnetti con “Ricordi”, in memoria del musicista e poeta Pietro Emilio Franchioli; a Laura Bassi con “Il Temporale”, in memoria di Pio Marcato (restauratore del sagrato della Chiesa di Porana), ad Alessandro Paola Schiavi con Metamorfosi (menzione in memoria di Maria Elisa Fontana Bianchi); a Michela Montagnoli con Sospiro (ricordando la poetessa pavese Rosa Mazzoleni).
Sono stati assegnati anche i primi premi del tombolone del borgo alla lungavillese Tilde Taverna e Raffaella Raso (che ha vissuto la sua infanzia proprio nella corte di Porana).
Tutte le offerte raccolte sono andate alla Parrocchia di Porana per il restauro della cella campanaria: obiettivo dei volontari di Porana eventi, anche tramite l’intervento dei benefattori, durante le manifestazioni di questo 2024, è quello di raccogliere 20.000 euro, la cifra necessaria ad un intervento di restauro e conservazione delle sei campane della ditta Mazzola di Vercelli, risalenti agli inizi del secolo scorso. Chiunque volesse può ancora partecipare a questa iniziativa benefica, acquistando anche i calendari del borgo e le marmellate e le conserve preparate dalle casalinghe, sempre a disposizione al termine della Messa domenicale delle 9 in Chiesa a Porana. C’è anche un conto dedicato, aperto presso la filiale Unicredit di Casteggio di Porana Eventi o è possibile chiamare o inviare un messaggio whatsapp al 389.2566296, segreteria dell’associazione. Tutte le informazioni sono sul sito poranaventi.it e sui canali social, Facebook, Instagram e You Tube.

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Alla Festa del Cinema il documentario “Corpo libero” sull’obesità

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ROMA (ITALPRESS) – Iris ha una compagna invadente, da sempre con lei, in ogni fase della sua vita, fin dall’adolescenza: è l’obesità, una prigione da cui riesce ad evadere nel momento in cui impara a volersi bene, a cercare una strada per riprendere in mano la propria vita.
Marco, dopo una carriera sportiva agonistica, comincia a prendere peso, finchè non capisce che quel corpo gli impedisce di vivere la vita che vuole e trova il coraggio di chiedere aiuto e di prendersi cura della sua salute fisica e mentale.
Maria inizia a prendere peso dopo le gravidanze e non riesce più a perderlo; dopo molte diete e molti fallimenti si rivolge a uno specialista, iniziando un percorso di rinascita fatto di sforzi e sacrifici, che la porta nuovamente a stare bene con il suo corpo in salute.
Roberto si rifugia nel cibo quando i suoi genitori si separano: un evento che segna la sua adolescenza portandolo all’isolamento e alla solitudine. Ma quando nasce sua nipote qualcosa scatta dentro di lui: vuole ricominciare a vivere, e ci riesce, grazie a un supporto nutrizionale e psicologico.
Sono le storie di persone con obesità raccontate nel documentario Corpo libero, prodotto da Telomero Produzioni con il patrocinio dell’Associazione pazienti Amici Obesi e realizzato con il contributo non condizionante di Lilly, presentato in anteprima nell’ambito della ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Corpo libero è il primo documentario che affronta a 360 gradi la patologia obesità, raccontata sia dal punto di vista dei clinici che attraverso il percorso dei pazienti: quattro storie emblematiche di chi, passo dopo passo, si è allontanato dal proprio corpo, perdendo il contatto con il proprio benessere e la salute, per poi ritrovarsi e cercare una nuova connessione con sè stesso, riconquistando la libertà di vivere appieno, oltre le limitazioni che quel corpo un tempo imponeva.
“Conoscere i protagonisti di Corpo libero è stata un’esperienza di grande forza ed emozione – commentano Donatella Romani e Roberto Amato, Autori e Produttori di Telomero Produzioni, che hanno scritto e diretto il documentario – Le loro storie toccano profondamente e sono un esempio di come sia possibile liberarsi dal fardello dell’obesità, un peso che non è solo fisico ma anche legato allo stigma e al pregiudizio della società. Tanti racconti dolorosi, ma anche tante risate e un grande desiderio di condividere le proprie storie per incoraggiare chi ha problemi di peso a chiedere aiuto, a non chiudersi in sè stesso. Raccogliere le parole autentiche e intime di Iris, Marco, Maria e Roberto è stato un grande privilegio di cui li ringraziamo e dal quale portiamo con noi ricordi preziosi”.
Una narrazione che vuole andare al di là dei luoghi comuni associati all’obesità, vera e propria malattia cronica, complessa e multifattoriale, superando i confini della retorica per scrivere una semantica nuova, proiettata verso il domani.
«Collaborare alla realizzazione del documentario Corpo Libero ha significato rimettermi nuovamente in gioco. Era da tanto che non mi raccontavo e ogni volta riaffiorano sensazioni in gran parte negative, che ho chiuso in un cassetto della memoria: non si possono cancellare, ma almeno tentare sì – dichiara Iris Zani, Presidente di Amici Obesi e FIAO – Federazione Italiana Associazioni Obesità – Raccontare un vissuto ormai lontano significa dare speranza a chi, in questo momento, è convinto di non farcela e che nulla cambierà. Non è così. In questi anni ho capito che con “corpo libero” non si intende solo libero dal peso in eccesso, ma libero da pregiudizi, condanne e opinioni non richieste. Libero di non essere necessariamente conforme a tutti gli altri, ma in sintonia con sè stesso.
Ho imparato nel tempo a prendermi cura di questo corpo, a conviverci e a non contrastarlo più.
Un corpo libero. Credo che mettersi a nudo così possa aiutare più di tante parole».
Corpo libero è un racconto corale che vuole superare la grassofobia e incoraggiare le persone a intraprendere un percorso di cura che possa ridurre il rischio di andare incontro alle patologie correlate al sovrappeso e all’obesità e le aiuti a vincere lo stigma, l’isolamento e la paura di non farcela: alle voci dei pazienti si affiancano quelle degli specialisti, la professoressa Annamaria Colao e il dottor Edoardo Mocini, che spiegano i meccanismi biologici alla base dell’obesità e raccontano la grande rivoluzione terapeutica che può aiutare le persone alle prese con questa malattia cronica a ritrovare la propria salute.
Un tassello fondamentale nel percorso di riconoscimento e miglioramento nella gestione della patologia obesità è rappresentato dall’approvazione della Legge, prima nel mondo, che riconosce l’obesità come malattia cronica, progressiva e recidivante, inserendola nei LEA e rintroducendo una serie di misure concrete con l’obiettivo di alleggerire i costi ancora oggi molto elevati per i pazienti e sostenere in particolare le fasce di popolazione economicamente più fragili.
“La legge che riconosce l’obesità come patologia rappresenta un vero traguardo, sia sul piano politico che sociale – afferma la deputata Patrizia Marrocco a margine della proiezione del docufilm Corpo Libero – Come è emerso chiaramente anche oggi, l’obesità ha un impatto profondo sulla vita e sulla salute dei pazienti. Siamo pienamente consapevoli della crescente portata di questa patologia e della complessità della sfida che essa comporta. Per questo, oltre al riconoscimento formale, stiamo già lavorando per rafforzare le risorse previste, che devono necessariamente essere ampliate per rispondere in modo concreto e adeguato alle esigenze dei pazienti, garantendo l’accesso alle cure”.
“Cala il sipario sullo stigma: l’obesità non è più un problema di immagine o di volontà, ma una condizione di salute che merita cura e rispetto – dichiara Federico Villa, Associate Vice President Corporate Affairs & Patient Access Italy HUB di Lilly – La recente approvazione in Italia della prima legge al mondo che riconosce l’obesità come patologie recidivante e refrattaria è il compimento di un percorso già tracciato da anni a livello scientifico, che oggi prende forma anche da un punto di vista istituzionale e regolatorio. Il documentario Corpo Libero si inserisce in questo contesto come un contributo importante al percorso di riconoscimento e sensibilizzazione sulla patologia che stiamo portando avanti insieme a tutti gli attori del sistema salute, con l’obiettivo di promuovere una corretta informazione sull’obesità e favorire una maggiore consapevolezza non solo tra i pazienti, ma nell’opinione pubblica nel suo complesso”.
Lo storytelling del documentario è accompagnato con riflessioni intime e potenti dalla “voce narrante” di Stefania Rocca, attrice icona del cinema italiano. Dopo l’anteprima della Festa del Cinema di Roma, a novembre il documentario Corpo libero sarà disponibile in streaming su La7 e Amazon Prime Video.
-foto ufficio stampa Lilly –
(ITALPRESS).

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Tassa di soggiorno, oltre 1,1 mld nel 2025 per i Comuni

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