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Cronaca

Milano, ricettavano oro e gioielli. 3 indagati e sequestro per 1 milione

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MILANO (ITALPRESS) – La Polizia di Stato di Milano ha indagato per ricettazione un peruviano di 58 anni e due egiziani di 61 e 56 anni trovati in possesso di un vero e proprio “tesoro”, composto da oro, gioielli e orologi di valore di probabile provenienza illecita, in particolare furti in abitazione.
La scoperta degli agenti della Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile milanese è avvenuta lo scorso 5 ottobre quando, nel corso di un servizio di contrasto ai reati predatori, in via Litta Modignani, i poliziotti hanno notato due persone scambiarsi qualcosa in modo sospetto, decidendo pertanto di sottoporli a controllo. Uno dei due, un egiziano, è stato fermato e trovato in possesso di diversi preziosi di cui non ha saputo giustificare la provenienza e pertanto sono stati sequestrati. La successiva visione delle telecamere ha poi permesso agli investigatori di risalire all’identificazione del cittadino peruviano che aveva ceduto i preziosi e che, nel pomeriggio del 7 ottobre, all’esito di specifici servizi di pedinamento, in un bar di Via Dei Transiti, è stato notato mentre effettuava un nuovo scambio sempre a favore di un cittadino egiziano, quest’ultimo trovato poi in possesso di circa 200 grammi di oggetti in oro in cambio dei quali aveva versato la somma di 5.000 euro.
A seguito della perquisizione, nell’auto del 58enne, gli agenti hanno trovato circa 10.000 euro in contanti e attrezzi per la valutazione e la lavorazione di oro e pietre preziose. Ma il vero “tesoro” l’uomo lo custodiva all’interno di una cassetta di sicurezza bancaria la cui ubicazione è stata individuata nel corso della perquisizione domiciliare. Nel caveou, infatti, oltre ad una somma di denaro, sono stati rinvenuti e sequestrati centinaia di oggetti in oro, pietre preziose e orologi di marche prestigiose, per un valore stimato in circa un milione di euro. I primissimi accertamenti hanno permesso di confermare che alcuni oggetti sono provento di furti in abitazione commessi anche negli anni precedenti.
(ITALPRESS).

Foto: Polizia di Stato Milano

Cronaca

Milano, principio d’incendio in Tribunale. 500 persone evacuate

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MILANO (ITALPRESS) – Un principio di incendio si è sviluppato nei locali delle vecchie caldaie in dismissione del Tribunale di Milano. Tre squadre del Comando di via Messina e il carro soccorso sono giunte in pochissimi minuti in via Freguglia. Il denso fumo sviluppatosi dopo pochi minuti ha costretto ad una evacuazione parziale del palazzo di giustizia. Non si registrano feriti nè intossicati. La situazione è già sotto controllo e i vigili del fuoco stanno effettuando le verifiche di rito. Da una prima ricostruzione, si tratterebbe di un problema elettrico ma saranno necessari ulteriori approfondimenti per stabilire le cause esatte. Sono circa 500 le persone evacuate.(ITALPRESS).

Foto:Gsl

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Cronaca

10 Fermi per immigrazione clandestina, organizzavano viaggi dall’Egitto

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MILANO (ITALPRESS) – La Polizia di Stato di Milano nelle prime ore di stamattina ha dato esecuzione a un Decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di 10 soggetti di origine egiziana, indagati a vario titolo per i reati di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nonchè esercizio abusivo dell’attività creditizia. In particolare, l’attività d’indagine ha consentito di raccogliere indizi di reato in ordine alla presenza nel capoluogo lombardo di un sodalizio, avente carattere della transnazionalità e composto da più soggetti di origine egiziana, dedito al trasferimento illegale di migranti, sempre di nazionalità egiziana, sul territorio nazionale e su quello di altri Paesi europei, tramite imbarcazioni salpate dalle coste libiche. Le indagini, avviate nel mese di luglio 2023, hanno evidenziato la presenza di una cellula milanese inserita in un più ampio network criminale internazionale, con ramificazioni in Egitto, Libia e altri Paesi europei, operante su due fronti: il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di cittadini di nazionalità egiziana e il connesso esercizio abusivo di attività di prestazione di servizi di pagamento. In tale ambito sono emersi soggetti che, vantando specifica esperienza e collegamenti internazionali, hanno dato vita a una consolidata rete di contatti tra referenti operanti in Nord Africa e in Europa. E’ stata documentata, infatti, l’operatività di persone dedite alla gestione di “safe house” presenti in Libia, al reperimento di beni necessari alla gestione dei migranti durante i mesi di permanenza in territorio libico (cibo, acqua, telefoni, satellitari, schede telefoniche), alla raccolta del denaro per il pagamento delle varie tratte e alla individuazione delle imbarcazioni utilizzate per attraversare il Mediterraneo. Il consolidato modus operandi adottato dal sodalizio criminale ha seguito un preciso schema operativo: i migranti, dopo aver concordato, dall’Egitto, la partenza, hanno versato gli importi imposti ai facilitatori presenti a Milano; successivamente sono stati spostati in Libia attraverso il confine egiziano da altri correi presenti all’estero; giunti in territorio libico, i migranti sono stati raccolti dai facilitatori libici e collocati nelle “safe house” dislocate in varie località in attesa di partire. Durante tale attesa, che è spesso durata anche diversi mesi, talvolta anche in condizioni degradanti, alcuni migranti sono stati anche costretti a improvvisi trasferimenti, per sottrarsi ai crescenti controlli delle autorità libiche, finalizzati a contrastare le partenze illegali da quel territorio. Dopo aver raggiunto l’Europa, in particolare la Grecia o l’Italia, su imbarcazioni non sempre in grado di sostenere la traversata, gli indagati si sono talvolta adoperati per far ottenere ai migranti irregolari permessi di soggiorno o per garantire il trasferimento da Milano ad altre città. Per quanto concerne, invece, i facilitatori presenti in Nord Africa, soprattutto Egitto e Libia, è stato accertato che costoro hanno agito come vere e proprie agenzie di viaggio, procacciando i migranti, concordando il prezzo e organizzando il trasferimento fino alla destinazione finale in Europa. Sono almeno 8 le traversate via mare ricondotte agli indagati, una approdata a Lampedusa, una a Civitavecchia e 5 sulle coste greche; un ulteriore viaggio, con destinazione le coste italiane, si è concluso con una attività di soccorso, dopo che l’imbarcazione è risultata non più governabile e quindi essere finita alla deriva. Le proiezioni del sodalizio in Grecia hanno permesso allo stesso di avviare anche la gestione di alcuni trasferimenti attraverso la rotta balcanica, per far fronte al crescente contrasto a quella marittima. Il traffico di ogni singolo migrante diretto verso l’Italia ha portato all’organizzazione un introito oscillante tra i 4000 e i 6000 euro, perlopiù versati da parenti o amici. La rotta attraverso la Grecia ha comportato per i migranti, invece, il pagamento di una cifra compresa tra i 3000 e i 5000 euro. Per il pagamento della somma pattuita è stato ancora una volta utilizzato il consolidato metodo “fiduciario” conosciuto come “hawala”, grazie alla presenza, sempre nella zona di Milano, di un nucleo familiare specializzato nel trasferimento di denaro. L’hawala, com’è noto, è un sistema di trasferimento di denaro informale, basato sulla fiducia, in cui privati si accordano con altri privati e in cui il sovrapprezzo alla transazione, cioè la provvista che viene trattenuta dagli hawaladar, è in genere più alto di quello richiesto dalle società che legalmente si occupano di tali attività di trasferimento di denaro contante. Nel corso delle indagini, infine, è emerso che taluni degli indagati nell’ultimo periodo hanno provato a eludere le normative che, attraverso il decreto flussi, disciplinano l’ingresso regolare di lavoratori stranieri in Italia e altri Paesi europei. L’operazione odierna ha interessato non solo il territorio milanese, ma anche altre province italiane (Firenze, Asti, La Spezia e Pavia) ove sono stati rintracciati alcuni degli indagati destinatari del provvedimento di fermo.(ITALPRESS).

Foto: Polizia di Milano

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Cronaca

L’Inghilterra punta su Tuchel, sarà lui il nuovo ct dal 2025

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Dopo Sven Goran Eriksson e Fabio Capello, per la terza volta nella storia un allenatore straniero siederà sulla panchina dell’Inghilterra. La Football Association ha ufficializzato l’ingaggio di Thomas Tuchel, ex tecnico di Borussia Dortmund, Paris Saint Germain, Chelsea – guidato alla conquista di una Champions League – e Bayern Monaco. Il 51enne tecnico tedesco, nel 2021 premiato come allenatore dell’anno da Fifa e Uefa e che nel suo palmares vanta anche due Ligue 1 e una Bundesliga, avrà come vice l’inglese Anthony Barry (con cui ha già collaborato sia ai Blues che in Baviera) e il loro incarico inizierà ufficialmente dall’1 gennaio 2025 in vista delle qualificazioni ai prossimi Mondiali.
La FA rivela che il processo di selezione del nuovo ct, partito dopo le dimissioni di Southgate al termine degli Europei che hanno visto i Tre Leoni ancora sconfitti in finale, ha portato alla firma del contratto già lo scorso 8 ottobre. La comunicazione è stata fatta però solo oggi per evitare distrazioni visti gli impegni in Nations League dell’Inghilterra, con Lee Carsley che resterà in carica anche per le due gare di novembre con Grecia e Irlanda prima di tornare a fare il ct dell’Under 21.
“Siamo entusiasti di aver ingaggiato Thomas Tuchel, uno dei migliori allenatori al mondo, e Anthony Barry, uno dei migliori allenatori inglesi, che lo supporterà – le parole di Mark Bullingham, Ceo della FA – Da quando Gareth si è dimesso, abbiamo incontrato diversi allenatori, Thomas ci ha impressionato molto e si è distinto per la sua vasta competenza e la sua determinazione. Anthony è un talento e ha anche esperienza a livello di nazionali avendo lavorato con Irlanda, Belgio e Portogallo. Volevamo assumere uno staff che ci desse le migliori possibilità di vincere un torneo importante e l’obiettivo di Thomas ed Anthony è questo: metterci nelle condizioni migliori per vincere la Coppa del Mondo 2026”.
“Sono molto orgoglioso di avere l’onore di guidare la nazionale inglese – esordisce Tuchel – Da tempo sento un legame forte col calcio in questo Paese che mi ha già regalato alcuni momenti incredibili. Avere la possibilità di rappresentare l’Inghilterra è un enorme privilegio e l’opportunità di lavorare con questo gruppo speciale e talentuoso di giocatori è molto emozionante. Assieme ad Anthony faremo tutto il possibile per rendere l’Inghilterra vincente e i tifosi orgogliosi”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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