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Cronaca

Unibg, intitolati a ex rettore Piero Ferri i giardini via dei Caniana

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BERGAMO (ITALPRESS) – Sono state contrassegnate da una grande partecipazione da parte della cittadinanza le celebrazioni del Cinquantesimo anniversario dei corsi di Economia & Management dell’Università degli studi di Bergamo, tenutesi mercoledì 23 ottobre presso il campus Economico-Giuridico di via dei Caniana. Un evento che ha visto il coinvolgimento attivo di studenti, laureati, docenti e figure di spicco del panorama economico bergamasco, e che ha confermato il forte legame tra l’ateneo e il territorio. L’iniziativa si è aperta con i saluti del Magnifico Rettore, Sergio Cavalieri, e della Sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, che hanno ribadito il ruolo centrale dell’Università nello sviluppo culturale ed economico della città. A seguire, gli interventi di Laura Viganò, ultima Preside della Facoltà di Economia e Commercio, Daniela Andreini, Direttrice del Dipartimento di Scienze Aziendali, e Gianmaria Martini, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche, hanno ripercorso i momenti salienti di mezzo secolo di successi, sottolineando come l’innovazione e l’internazionalizzazione siano fattori chiave del percorso di crescita dell’ateneo. La tavola rotonda che è seguita ha visto protagonisti studenti in corso e laureati illustri: sono intervenuti Giovanni Sanga, Presidente SACBO, Guendalina Bolis, CIO di Abanca Gestion, Monica Vecchiati, Ordine dei Dottori Commercialisti e Esperti Contabili di Roma, Pia Locatelli, Presidente della Fondazione Zaninoni, Nicola Torregiani, Presidente e CEO di Subaru Italia, Simona Bonomelli, Presidente LUBERG, Domitilla Alessio, studentessa di Scienze Aziendali, e Davide Barcella, studente di Scienze Economiche, Le testimonianze degli ospiti hanno evidenziato il valore formativo e professionale acquisito grazie ai corsi di Economia & Management di UniBg, capaci di preparare generazioni di studenti per le sfide di un mercato globale sempre più complesso. A chiusura dell’evento, l’intitolazione dei Giardini della sede di via dei Caniana alla memoria di Pietro Enrico Ferri, Rettore negli anni Ottanta e Novanta, che ebbe il merito di istituire la Facoltà di Economia e Commercio, contribuendo fattivamente alla crescita dell’ateneo.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Università di Bergamo

Cronaca

Giustizia, Meloni “No complotto ma menefreghismo per la volontà popolare”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non parlerei di complotto, voglio dirlo perchè leggo sempre di questa Meloni complottista, non credo ci sia il disegno di sovvertire la volontà popolare ma un menefreghismo rispetto alla volontà popolare”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione delle celebrazioni per gli 80 anni de Il Tempo. Ritengo che in questa Nazione una politica forte, che non ha scheletri nell’armadio e non ha una seconda agenda e non condizionata da interessi personali e non condizionabile, è un problema per molti”. Poi, parlando del protocollo Italia-Albania ha aggiunto: “La sentenza la considero irragionevole perchè non riguarda il tema dell’Albania, ma tutti gli immigrati illegali che arrivano da alcune nazioni. I giudici si rifanno ad una sentenza della Corte europea ma le non convalide dei trattenimenti degli irregolari sono cominciate molto prima. La questione dell’Albania è strumentale, io penso che la sentenza sia dettata da un approccio di visione molto diverso da quello che ha il governo”. Quello dell’Albania è “un progetto che può cambiare il tema della gestione dei flussi migratori, questo lo capiscono tutti – ha sottolineato -. Il protocollo Italia-Albania funzionerà e non intendo consentire che venga smontato solo perchè, e parlo della politica, c’è una parte che non è d’accordo su questa lettura di come si debba gestire l’immigrazione illegale”, ha concluso.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Cronaca

UCCISO IN PIAZZA A VOGHERA, PM CHIEDE 3 ANNI E 6 MESI PER ADRIATICI

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Tre anni e sei mesi di reclusione perchè colpevole del reato contestatogli di eccesso colposo di legittima difesa per la morte di Youns El Bossettaoui, ucciso da un colpo sparato dalla sua pistola la sera del 20 luglio 2021 in piazza Meardi a Voghera. E’ la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero Roberto Valli nel processo in corso al Tribunale di Pavia contro Massimo Adriatici, ex assessore leghista alla sicurezza della città oltrepadana.
La vittima, un 39enne di origini marocchine alle prese con problemi psicologici e che viveva per strada, morì per l’emorragia provocata dal proiettile. Per il pm l’imputato “ha portato la legittima difesa oltre i confini per la quale è ammessa all’ordinamento”. Nella sua requisitoria, durata quasi tre ore, Valli ha evidenziato il “gesto improvvido” di Adriatici di portare l’indice della mano destra sul grilletto della pistola. In pratica, secondo il pubblico ministero, l’ex assessore avrebbe avuto il diritto di difendersi dall’aggressione di Youns, ma non sparando: “Poteva difendersi con la mano sinistra, visto che gli era caduto il telefonino, chiedere aiuto ai passanti, sparare un colpo in aria a scopo intimidatorio, alla peggio inserire la sicura e usare l’arma come un oggetto contundente – ha sottolineato il pm -. Ma non è vero che aveva come unica scelta quella di sparare. Youns era a mani nude, e Adriatici rischiava non più di un livido, un occhio nero o il naso rotto. Adriatici ha agito in uno stato di turbamento che non gli ha fatto percepire l’entità del pericolo, ma poteva difendersi in modo meno cruento e spropositato”.

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Cronaca

ROM FINGONO INCIDENTI PER TRUFFARE AUTOMOBILISTI, ALTRO EPISODIO SVENTATO A PIZZALE

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Un evergreen che non passa mai di moda quello di inscenare incidenti stradali per ottenere un indebito risarcimento. Alcuni malviventi considerano ancora il trucco del falso scontro stradale un buon metodo per sfilare soldi al prossimo. Oggi l’ultimo episodio di una lunga serie si è verificato a Pizzale, lungo la strada delle cave che porta a Lungavilla, e solo grazie alla prontezza di riflessi della persona fermata da due rom (di cui uno uscito dall’auto grande e grosso e tatuato) all’altezza del sottopasso della ferrovia a Pizzale non è andato a segno l’ennesimo colpo.
Per fortuna in quel posto sono installate le videocamere di sicurezza e, dopo la segnalazione ai carabinieri di Voghera dei numeri di targa da parte dell’uomo, persona molto attiva nel volontariato locale, è stato possibile risalire all’autovettura: ora i militi dell’arma sono risaliti anche ai due rom (un uomo e una donna che hanno architettato la messinscena al distributore di benzina di Pizzale per poi passare in azione).
I due già in passato si sono finti vittime di investimenti o schianti inesistenti, pretendendo di essere risarciti dagli automobilisti coinvolti nei falsi sinistri, mostrando per esempio il paraurti o lo specchietto ammaccato. E in cambio di un risarcimento immediato e in contanti, promettevano alle vittime del raggiro di non procedere per vie legali. In molti, a quanto sembra, sarebbero caduti nella trappola, convinti dai truffatori di essere responsabili di uno scontro del tutto inventato, mostrando dei segni sull’autovettura che in realtà avevano fatto loro con destrezza. Consiglio a tutti: non fermatevi mai se vedete persone poco raccomandabili che si sbracciano ai lati della strada chiedendo aiuto, scansatele e passate oltre. Queste sono le nuove frontiere delle truffe/rapine dei rom: in un paese dove la giustizia funziona come si deve questi personaggi sarebbero già in galera, prove alla mano. In Italia no, sono liberi di circolare e truffare le persone, specie gli anziani, e spesso rimangono impuniti…

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