Cronaca
Presidente Albo terapisti occupazionali Milano “Noi poco riconosciuti”
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1 anno fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Si celebra il 27 ottobre 2024 la Giornata Mondiale della Terapia Occupazionale. In occasione di questa ricorrenza, la Commissione d’Albo Terapisti Occupazionali dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questa Professione Sanitaria e sul suo ruolo cruciale nel migliorare la qualità della vita delle persone di tutte le età. “La terapia occupazionale è una disciplina centrata sul benessere della persona e sulla sua capacità di svolgere attività quotidiane in modo indipendente” spiega Michela Bentivegna, Presidente della Commissione d’Albo. “I Terapisti Occupazionali lavorano con persone che affrontano difficoltà fisiche, cognitive, emotive o sociali per aiutarle a riconquistare una vita piena e soddisfacente, migliorando il senso di autonomia e la partecipazione attiva nella società. Lo strumento del percorso riabilitativo sono le ‘occupazionì, ossia attività pratiche di tutti i giorni come cucinare, prendersi cura di sè, accedere al mondo del lavoro, sperimentare un hobby… tutto sotto la guida attenta del Professionista, che sostiene la persona e la accompagna fino a consentirle di fare ciò che desidera fare”. I Terapisti Occupazionali lavorano in una varietà di contesti, tra cui ospedali, centri di riabilitazione, scuole, case di riposo e a domicilio, offrendo supporto a persone con disabilità fisiche, disturbi neurologici, problemi di salute mentale, anziani, bambini con difficoltà nello sviluppo e a chiunque abbia subito traumi che impediscono di svolgere le proprie attività quotidiane in maniera autonoma. “Tra le tante competenze racchiuse dalle Professioni Sanitarie dell’Ordine, alcune sono essenziali per garantire alle persone fragili una migliore qualità di vita” commenta Diego Catania, Presidente dell’Ordine. “Con il suo intervento, il Terapista Occupazionale supporta le persone in difficoltà e i loro caregiver, rinsaldando il legame tra l’individuo e la società. Eppure, come tanti altri profili di cura, soffre di un mancato riconoscimento professionale, economico e sociale che ha un grave impatto sull’attrattività della Professione: quest’anno, in Italia, i Corsi di Laurea in Terapia Occupazionale registrano un 60% di posti vacanti. Si prospetta una carenza di Professionisti insostenibile per il tessuto sociosanitario regionale e nazionale, che ricadrà sui soggetti vulnerabili e sulle loro famiglie”. “L’importanza della terapia occupazionale è pienamente riconosciuta all’estero, ma qui stenta ancora ad affermarsi” precisa Bentivegna. “Eppure, la letteratura scientifica dimostra la sua efficacia nel migliorare la quotidianità delle persone. Da chi ha subito un ictus a chi convive con malattie degenerative come l’Alzheimer, i Terapisti Occupazionali aiutano a sviluppare strategie pratiche per affrontare le sfide quotidiane, promuovendo il recupero delle capacità e il benessere psicologico”. Il tema scelto per il 2024 dalla Federazione Mondiale dei Terapisti Occupazionali è: “Terapia occupazionale per tutte e tutti”. Con questa frase si sottolinea l’importante ruolo della Professione nel facilitare la capacità di tutti gli individui di partecipare alle attività che desiderano, di cui hanno bisogno o che ci si aspetta svolgano nella loro vita quotidiana. “La terapia occupazionale non si limita al trattamento delle persone con patologie, ma è uno strumento di trasformazione sociale che punta all’inclusione di tutte e tutti, eliminando le barriere che ostacolano l’accesso alle esperienze di vita significative” conclude la Presidente di Commissione d’Albo. “Il mio augurio è che le istituzioni riconoscano e sostengano attivamente la Professione, operando scelte mirate per assicurare la disponibilità dei nostri servizi a chi ne ha bisogno. Solo così potremo costruire una società più accessibile per tutti”.(ITALPRESS).
Foto: Ufficio Stampa e Comunicazione Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio
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Cronaca
E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana
Pubblicato
2 ore fa-
22 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).
Cronaca
L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale
Pubblicato
4 ore fa-
22 Novembre 2025di
Redazione
BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).
Cronaca
Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi
Pubblicato
6 ore fa-
21 Novembre 2025di
Redazione
NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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