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Cronaca

Milano, oltre 5mila pensionati Cgil in piazza contro la Manovra

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MILANO (ITALPRESS) – In Lombardia sono oltre 600.000 i pensionati che vivono grazie a pensioni che non superano i 1000 euro: tra loro gran parte dei destinatari dei 3 euro in più al mese recentemente annoverati, nella narrazione di partito, come un grande successo dell’attuale governo. Oltre 600.000, dato ISTAT, su poco più di 2.600.000 pensionati che, più in generale vivono in Lombardia e che oggi sono scesi in piazza per manifestare contro la recente manovra di bilancio. “L’incremento di tre euro sulle pensioni minime è un provvedimento che grida vendetta: la rivalutazione delle pensioni e il mantenimento del loro potere d’acquisto è un diritto per chi ha lavorato per tutta la vita” ha dichiarato dal palco Daniele Gazzoli, Segretario Generale dello SPI Lombardia, che questa mattina, in Piazza San Babila, a Milano, ha aperto la giornata di mobilitazione “un diritto come sono l’avere accesso ad una sanità pubblica di qualità, la richiesta di un fisco equo che non discrimini i pensionati e il finanziamento della Legge sulla Non Autosufficienza”. Un intervento seguito da un flash mob composto da più di 3000 banconote finte, alzate sulle note del brano “Soldi” di Mamhood, a simboleggiare la perdita del potere d’acquisto e la stretta sulla perequazione. Una cifra che, secondo i dipartimenti previdenza di CGIL e SPI Nazionali, supera i 3 miliardi e mezzo di risparmio nel 2023 e oltre 6 miliardi e 800 mila euro nel 2024. In piazza attivisti e attiviste dello SPI CGIL provenienti da tutta la Regione, supportati da giovani e lavoratori attivi di ogni categoria, sul palco i segretari generali degli SPI territoriali, oltre ad Alessandro Pagano, Segretario Generale della CGIL Lombardia, Elisa Fregeni in rappresentanza dell’Unione degli Universitari, e Tania Scacchetti, Segretaria Generale dello SPI Nazionale a cui sono state affidate le conclusioni. “Non siamo il bancomat di questo governo e non rubiamo il futuro alle giovani generazioni” ha commentato “vogliamo cambiare la Legge di Bilancio e le politiche economiche di questo Governo che si racconta come il governo del popolo, ma è in realtà quello dei veri privilegiati a cui non si chiede mai abbastanza”.(ITALPRESS).

Foto: Cgil Lombardia

Cronaca

”L’INTERVISTA IMPOSSIBILE A GIACOMO PUCCINI” IN SCENA A MILANO – L’IMPRENDITORE PAVESE ANTONIO FARAVELLI OMAGGIA PUCCINI

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Gran finale del progetto “Ci vediamo in Bottega con Giacomo Puccini” e brindisi in compagnia di Golf and Wine 1895 e Cantine Vitea, progetto tenutosi martedì 29 ottobre alle 18.00 a Milano presso ”Agenzia Viaggi 5 Giornate”.

Galleria&Friends ha organizzato un evento nella prestigiosa sede della storica Agenzia di viaggi 5 Giornate che ha sede nel Casello del Dazio dell’omonima piazza, mettendo in scena “L’intervista impossibile a Giacomo Puccini” interpretato con verve artistica dall’attore Gianfilippo Maria Falsina Lamberti. A dialogare con lui Elisabetta Invernici e Alberto Oliva, che hanno ripercorso l’appassionata vita del compositore, grande viaggiatore di inizio Novecento.

A fare da contrappunto ai suoi itinerari, i preziosi consigli di Gaia Cossali dell’Agenzia 5 Giornate: la Parigi della Bohéme, il Giappone di Madama Butterfly, gli Stati Uniti della Fanciulla del West e la Cina favolosa di Turandot sono tuttora meta di viaggi indimenticabili.

L’imprenditore Antonio Faravelli era presente al prestiogioso evento con la sua esclusiva linea di vini ed il progetto ”Golf And Wine 1895” e Cantine Vitea per un brindisi finale con tutto il ricco e brillante cast della rappresentazione.

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Nella foto da sinistra:Alberto Oliva,Giorgio Barbieri,Antonio Faravelli, Elisabetta Invernici e Gianfilippo Maria Falsina Lamberti.

Alessandro Paola Schiavi

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Cronaca

Migranti, Salvini “Giudice deve applicare la legge, non interpretarla”

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ROMA (ITALPRESS) – “Mi sembra evidente che ci sia una minoranza di giudici che fa il male dell’Italia e degli italiani, che smonta di notte quello che noi cerchiamo di costruire di giorno nel nome della sicurezza, addirittura arrivando a evocare Hitler, la Germania nazista e il fascismo: cose surreali. Mi sembra evidente che fra gli oltre 9000 magistrati ce ne sia qualcuno che fa politica con la bandiera rossa in camera o in ufficio: il consiglio è che si tolgano la toga”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, a “4 di sera” su Rete4.
“Siamo in un Paese libero, quindi hanno tutto il diritto di avere idee di estrema sinistra, di votare Rifondazione Comunista o quello che credono, ma non possono portare la loro ideologia comunista all’interno del tribunale, facendo il male dell’Italia e degli italiani, perchè se sanciscono che non possiamo espellere nessuno e che dobbiamo dare permesso di soggiorno e accoglienza a tutti è un problema per l’Italia”, ha ribadito il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Mentre tutto il mondo sta approvando leggi più severe e controlli più stretti per chi entra in Italia abbiamo dei giudici che invece ritengono che i confini non valgano nulla e che non si possa espellere nessuno. Tolgano la toga, cambino mestiere, si candidino con Rifondazione Comunista e poi facciano politica. Non puoi fare politica in tribunale: il giudice deve applicare la legge, non interpretarla”, ha concluso Salvini.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Cronaca

“Al verde”, nel nuovo libro di Sommella un “Manifesto dei tempi moderni”

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ROMA (ITALPRESS) – E’ uscito il 29 ottobre “Al verde – Manifesto dei tempi moderni”, il nuovo libro del giornalista e direttore di MF-Milano Finanza, Roberto Sommella, edito da Rubbettino.
La nostra società vive sempre più la contrapposizione tra il dominio delle macchine e quello dell’uomo. Le prime producono ricchezza e aumento delle disuguaglianze, il secondo genera violenza, disuguaglianze e guerre. Mentre nel mondo si sta diffondendo una coscienza ecologica forte, in Europa, che chiede una corsa al riarmo, sono state emanate leggi che rischiano di ridurre l’occupazione e il benessere per avere auto, case e fabbriche meno inquinanti.
Gli unici motori puliti sono quelli che muovono le criptomonete, il Metaverso e l’Intelligenza Artificiale, ma anch’essi rischiano di far diminuire posti di lavoro e libertà di pensiero. L’umanità è perciò di fronte ad un bivio: costruire un futuro sostenibile con meno lavoro e più capitale dove l’Homo Digital avrà il sopravvento, oppure tornare nel Novecento rischiando la terza guerra mondiale per mano dell’inconsapevole Homo Faber. Esiste una terza via? Il Manifesto scritto da Sommella spiega come tornare all’Homo Sapiens.
“La scelta di andare avanti sull’analisi e sulla progettazione di un mondo diverso da quello di oggi, afflitto dal male del secolo che sono le crescenti disuguaglianze e l’alienazione dei giovani, pone i sistemi democratici di fronte ad una grandissima sfida – scrive l’autore -: quella di sopravvivere alle macchine in un mondo più giusto e più pulito. Nello scorrere i criteri e gli obiettivi del piano europeo per le nuove generazioni, il New Green Deal, attuale trasposizione ecologica del New Deal americano dei primi del Novecento, emerge il tentativo di costruire una nuova società: più verde, più giusta, più inclusiva. Costruendo auto, case e fabbriche che inquinino di meno, liberando nell’aria meno anidride carbonica possibile. Questa idea di società, che qualcuno potrebbe definire utopistica, ha come limite quello di ipotizzare un nuovo modello di sviluppo, dove un’auto elettrica costerà venti stipendi di un operaio alla catena di montaggio e non più cinque, semplicemente fissando su carta delle regole, degli obiettivi, che, pur condivisibili, dimenticano di fare i conti con il fattore umano. Un fattore umano e un lavoro umano che non hanno gli stessi diritti e gli stessi costi nel mondo”.

– Foto da copertina “Al verde – Manifesto dei tempi moderni” –

(ITALPRESS).

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