Seguici sui social

Economia

Fs, pianificazione cantieri per evitare disagi e migliorare servizi

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – Pianificazione, ammodernamento, irrobustimento del sistema, riduzione della saturazione delle stazioni: sono le parole d’ordine di Ferrovie dello Stato per rendere i servizi più efficienti e ridurre i disagi ai passeggeri.
“Questa è un’azienda di Stato, lavora non per produrre utili ma per eseguire una missione di gestione e sviluppo dei servizi legati al trasporto”, ha detto l’Ad e direttore generale del gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma, nel corso di una conferenza stampa. Ammontano a 10 miliardi, per il 2024, gli investimenti di Rfi, valore economico trainato dalla manutenzione (per il 30%), dal potenziamento tecnologico della rete e dall’investimento sulle stazioni. Traguardo messo a segno anche per l’upgrade tecnologico di 700 chilometri di linee ferroviarie.
Pur operando in un contesto caratterizzato da un numero di cantieri e da una mole d’investimenti senza precedenti, il Gruppo FS è impegnato nello studio di iniziative specifiche volte al miglioramento delle performance, garantendo un equilibrio tra le esigenze di sviluppo, il mantenimento della qualità del servizio e la sicurezza dei passeggeri e dei lavoratori.
“Abbiamo lavorato allo sviluppo delle infrastrutture del Paese concentrandoci sull’alta velocità. C’è un tema di eccellenza, lavoriamo per raggiungere le migliori performance in termini di puntualità, sviluppare sempre di più la capillarità dell’offerta. Per fare bene – ha aggiunto l’Ad – bisogna non solo avere il denaro ma spenderlo bene. Se guardiamo agli investimenti dei prossimi 10 anni, abbiamo 100 miliardi in infrastrutture. Il valore delle Fs è un valore non solo da iscrivere ai 2 milioni di passeggeri che viaggiano ogni giorno, ma anche in investimenti che generano posti di lavoro e un giro di affari tali da impattare sul Pil in maniera significativa”.
A oggi risultano aperti mediamente 1.200 cantieri al giorno, di cui 500 dedicati ad attività di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete e circa 700 per nuove opere. Questi lavori sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi del Pnrr e rendere la rete ferroviaria più moderna, efficiente e sicura.
Ad aumentare è il volume economico delle opere in realizzazione, questo a riprova dell’effetto booster dovuto al Pnrr. Sono, inoltre, aumentate la grandezza e la complessità dei cantieri stessi. “A creare problemi sono i cantieri di manutenzione ordinaria, quelli per la sicurezza, non quelli del Pnrr che sono nuovi cantieri. Tutto ciò che gira intorno alla realizzazione di questi cantieri, come le materie prime, è oggi in difficoltà”, ha chiarito Donnarumma. “La rete ferroviaria italiana è una delle migliori d’Europa, ma è anche la prima e quindi la più vecchia. Festeggeremo 120 anni per questo ha bisogno di essere ammodernata”. Nel 2023 sono state gestite 160mila interruzioni, nel 2025 saranno 345mila. Davanti a una lavagna, con un pennarello nero, Donnarumma ha spiegato con un disegno l’incidente del ‘chiodò che paralizzato la circolazione ferroviaria il 2 ottobre scorso: “La nostra stazione di Termini è alimentata da una cabina ‘importante con un gruppo eletteogeno e determinate batterie. Dopo l’incidente ‘del chiodò sono partite le batterie che hanno funzionato perfettamente, dov’è stata la colpa? La cabina è del 1998, non è stata aggiornata, ammodernata. E’ funzionato tutto, il tecnico autorizzato ha fatto tutto bene ma l’obsolescenza ha creato questo, ora è stata cambiata la procedura, sono state ammodernate le cabine. Abbiamo pianificato tutti gli interventi che possono essere critici, quindi questo evento è difficile possa ricapitare”.
Il Gruppo FS, per ridurre il congestionamento di alcune linee ferroviarie, è impegnato nello studio di iniziative specifiche volte all’ottimizzazione dell’offerta. Dal 2009, anno del lancio del servizio alta velocità, il numero di treni che percorrono la rete ogni giorno è significativamente incrementato, passando dai 188 al giorno del 2009 ai 400 del 2024. L’asse Milano-Roma, in particolare, costituisce una delle tratte ad alta velocità maggiormente trafficate a livello europeo, con oltre 150 collegamenti giornalieri. Rfi, in accordo con le imprese ferroviarie e con gli stakeholder, ha identificato una prima serie di provvedimenti di rimodulazione delle tracce su tutto il sistema nazionale a partire dalla rete Av. In particolare, il Gruppo FS sta seguendo tre linee di azione: ridurre la congestione di stazioni e linee principali, distribuendo il flusso dei treni in maniera omogenea nelle diverse stazioni dei nodi; separare i flussi e ridurre le interferenze, massimizzando l’efficacia delle linee; revisionare gli slot ferroviari, con la limitazione dei picchi di traffico nelle fasce critiche. L’obiettivo è quindi di utilizzare al meglio tutte le stazioni lungo la dorsale Milano-Roma-Napoli, come prevedeva in origine il sistema alta velocità. Opere come il sottoattraversamento di Firenze, interventi di raddoppio di linea e potenziamento tecnologico sono tutti funzionali a migliorare la gestione della circolazione. “Noi non vogliamo ridurre i treni, abbiamo lavorato per decongestionare la rete, abbiamo razionalizzato i treni e li abbiamo pianificati ma non li abbiamo sospesi. Ci saranno per anni i cantieri, ma stiamo facendo una pianificazione, stiamo lavorando molto sulle tecnologie, dobbiamo tenere i disagi a livello di accettabilità”, ha concluso Donnarumma.
(ITALPRESS).
-Foto: xc3/Italpress-

Economia

Mps-Mediobanca, Giorgetti “Nessuna ingerenza o pressione da parte del Mef”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – “Tutte le doverose interlocuzioni che ho avuto con gli esponenti del sistema istituzionale e creditizio sono state sempre orientate a rappresentare l’opportunità di realizzare assetti idonei a garantire un futuro stabile all’istituto, senza alcun tipo di ingerenze o pressione nei confronti degli attori o dei titolari dei diritti di voto”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’informativa urgente sulla vicenda Mps-Mediobanca in Aula alla Camera.

“L’oculato lavoro del management ha portato a un progressivo rafforzamento e alla valorizzazione della banca, il cui valore è passato da un minimo di 1,95 operazione del 2022 ai 5,52 euro operazione nel novembre 2024, fino a superare a dicembre 2025 gli 8 euro”, ha aggiunto.

“L’ops su Mediobanca è stata un’operazione autonomamente deliberata e sulla quale, come azionista, abbiamo preso atto delle scelte della società e del loro razionale”, ha ribadito Giorgetti, che ha poi sottolineato come “nella fase di uscita del controllo della banca, il Ministero ha ottemperato agli impegni assunti nei confronti della Commissione Europea e, in tale ottica, le stesse dimensioni dei cinque componenti del CdA tratti della lista MEF rappresentano un comportamento coerente con i suddetti obblighi di perdita del controllo”.

“Per quanto riguarda il futuro della quota residua del MEF pari al 4,86% di un controvalore ovviamente variabile, ma ben superiore al miliardo, ogni determinazione dovrà essere adottata non già in una logica di mera cassa, ma in un’ottica strategica. Resta inteso che il MEF, in coerenza con gli impegni assunti a livello europeo, non presenterà comunque alcuna lista in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione”, ha concluso Giorgetti.

Advertisement

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Leggi tutto

Economia

La Bce lascia i tassi di interesse invariati, obiettivo stabilizzazione inflazione al 2%

Pubblicato

-

FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di mantenere invariati i tre tassi d’interesse chiave. La sua valutazione aggiornata riconferma che l’inflazione dovrebbe stabilizzarsi all’obiettivo del 2% nel medio termine. I tassi di interesse sui depositi, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di prestito marginale rimarranno invariati rispettivamente al 2,00%, al 2,15% e al 2,40%. Le nuove proiezioni degli esperti dell’Eurosistema indicano un’inflazione complessiva media del 2,1% nel 2025, dell’1,9% nel 2026, dell’1,8% nel 2027 e del 2,0% nel 2028. Per l’inflazione al netto di energia e alimentari, gli esperti prevedono una media del 2,4% nel 2025, del 2,2% nel 2026, dell’1,9% nel 2027 e del 2,0% nel 2028. L’inflazione è stata rivista al rialzo per il 2026, principalmente perché gli esperti ora prevedono un calo più lento dell’inflazione dei servizi.

Si prevede una crescita economica più forte rispetto alle proiezioni di settembre, trainata soprattutto dalla domanda interna. La crescita è stata rivista al rialzo all’1,4% nel 2025, all’1,2% nel 2026 e all’1,4% nel 2027, e si prevede che si manterrà all’1,4% nel 2028. Il Consiglio direttivo è determinato a garantire che l’inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine. Adotterà un approccio basato sui dati e sulle riunioni per determinare l’orientamento appropriato della politica monetaria. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse si baseranno sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione e dei rischi che la circondano, alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, nonché delle dinamiche dell’inflazione di fondo e della forza di trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo non si impegna a priori a seguire un percorso specifico per i tassi.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Economia

Bankitalia, nel 2024 chiuse posizioni in sofferenza per circa 6 miliardi

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 sono state chiuse, ovvero eliminate dai bilanci, posizioni a sofferenza per circa 6 miliardi. Il dato, pari a circa 1,4 volte il valore dei nuovi ingressi, e’ inferiore al 2023 in termini sia assoluti (9 miliardi), sia di incidenza percentuale sulle sofferenze in essere alla fine dell’anno precedente (37% contro il 44%). Così la Banca d’Italia nella Nota di Stabilità finanziaria e vigilanza. La riduzione rispetto al 2023 è stata determinata principalmente dalle minori cessioni (passate da 5 a 3 miliardi) ed è riconducibile al progressivo ridimensionamento delle consistenze, che ha ridotto le esigenze di cessioni massive. Le strategie di gestione dei crediti deteriorati sono ora basate su un contributo più equilibrato delle diverse leve gestionali: l’ammontare delle posizioni chiuse internamente e’ risultato equivalente a quello delle cessioni sul mercato (3 miliardi).

I dati aggiornati sui tempi di smaltimento delle sofferenze confermano i progressi conseguiti negli ultimi anni, attribuibili sia alla riduzione delle consistenze che ai miglioramenti degli intermediari nella gestione di questi crediti: la quota delle posizioni chiuse entro tre anni dalla classificazione a sofferenza e’ pari all’87% (88% nel 2a023). Le cessioni di inadempienze probabili si sono mantenute stabili, pari a circa 4 miliardi.

Rispetto al 2023 il tasso di recupero medio delle sofferenze chiuse è aumentato di cinque punti percentuali, al 41%, di cui tre riconducibili alle chiusure di posizioni assistite da garanzie pubbliche e caratterizzate da tassi di recupero particolarmente elevati. Lo rileva la Banca d’Italia nella Nota di Stabilità finanziaria e vigilanza. Alla crescita hanno contribuito sia i recuperi sulle posizioni chiuse in via ordinaria (dal 45% al 47%), sia quelli sulle posizioni cedute (dal 30% al 36%), la cui incidenza sul totale delle posizioni chiuse e’ scesa dal 60% al 50%. Il tasso medio di recupero delle sofferenze assistite da garanzie reali è aumentato di tre punti percentuali, al 44%, sostenuto dall’incremento osservato sulle posizioni cedute a terzi (da 35% a 41%). Per le posizioni non assistite da garanzie reali, il tasso di recupero è aumentato di circa nove punti percentuali (da 28% al 37%), di cui sei attribuibili alle chiusure di posizioni assistite da garanzia pubblica.

Il prezzo delle sofferenze cedute nel 2024 è stato pari in media al 24% dell’esposizione lorda di bilancio al momento della cessione, in aumento di due punti percentuali rispetto al 2023. Il prezzo è rimasto stabile per le posizioni assistite da garanzie reali (34%), mentre è cresciuto sensibilmente per le altre (da 13% a 18%), che hanno beneficiato del maggior prezzo riconosciuto sulle posizioni con garanzia pubblica. Il prezzo di cessione dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze è stato in media pari al 51%, superiore di circa 5 punti percentuali a quello del 2023; l’incremento ha interessato sia la componente assistita da garanzia reale, sia quella non assistita da garanzia reale.

Advertisement

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Leggi tutto
Advertisement

Italpress TV


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.