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Meloni “Italia e UE devono rafforzare la difesa, spese militari al 2% del Pil nel 2025”

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ROMA (ITALPRESS) – “Italia ed Europa devono rafforzare le proprie capacità difensive per poter far fronte alle sfide geopolitiche in atto per poter rispondere alle responsabilità a cui sono chiamate anche in ambito Nato. Lo ribadisco anche in questa sede con la coerenza di chi, da patriota, ha sempre sostenuto sostenuto un principio semplice: la libertà ha un prezzo. Se fai pagare a qualcun altro la tua sicurezza, devi sapere che non sarai tu a decidere pienamente del tuo destino e questo ha ricadute che vanno molto oltre la questione della sicurezza che coinvolgono anche le materie economiche, le materie commerciali. In poche parole la possibilità stessa di difendere appieno i propri interessi nazionali”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del question time al Senato: “Sulle spese della difesa, non intendiamo utilizzare i fondi di coesione perché è stata l’Italia anzi a impedire che una parte delle risorse dei fondi di coesione venisse automaticamente spostata sul piano della difesa”.

“Nel 2014 al vertice Nato di Washington gli Stati membri si sono impegnati a raggiungere in 10 anni spese per la difesa pari a 2% del prodotto interno lordo. Da allora tutti i governi hanno confermato questi impegno senza eccezione di colore politico. L’Italia finalmente raggiungerà questo target nel corso del 2025 perché c’è un governo che sa che mantenere gli impegni presi è fondamentale per farsi rispettare”, ha aggiunto. Per la premier si tratta “di spese che rientrano nell’approccio allargato multidimensionale della difesa che è proprio sia del concetto strategico Nato, sia del libro bianco dell’Ue sia del piano Readiness 2030. Quindi è un percorso coerente con gli impegni internazionali dell’Italia, con la posizione che l’attuale maggioranza di governo ha consacrato nel programma con il quale si è presentata agli italiani perché senza difesa non c’è sicurezza e stessa sicurezza non c’è libertà”.

“Lei citava la Polonia come confine est dell’alleanza. Devo anche dire che, pur rimanendo al fianco dei nostri alleati orientali, sia arrivato anche il momento in cui la Nato prenda in maggiore considerazione il fianco sud dell’alleanza che pure è particolarmente importante soprattutto in un tempo di minacce ibride”, ha aggiunto in risposta a un’interrogazione del leader di Azione, Carlo Calenda.

Così sul reato di femminicidio: “L’introduzione del delitto di femminicidio come reato autonomo, non è stata fatta perché riteniamo che uccidere un uomo sia meno grave che uccidere una donna, ma per riconoscere che nella violenza contro le donne c’è una specificità: troppe donne muoiono semplicemente perché sono donne e non per altre ragioni. La vera novità del testo è la tipizzazione del femminicidio, ovvero il riconoscimento di questa forma di violenza come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna. Pensiamo che questo possa portare ad un nuovo modo di contrastare il femminicidio e ad un cambiamento cultura”. 

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La premier tira avanti sul premierato: “Il premierato sta andando avanti, è una legge che continuo a considerare la madre di tutte le riforme e la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma. Esattamente come intende procedere spedita sulla riforma della giustizia”.

“Sono favorevole all’introduzione delle preferenze nella legge elettorale”, ha spiegato la premier. Poi i temi di politica estera: “La politica estera italiana ha avuto in questi anni un’identità chiara e un protagonismo che ha smentito chi ha preconizzato un isolamento italiano con l’avvento del governo di centrodestra. Sono soddisfatta della presidenza del G7, del messaggio che abbiamo cercato di mandare, di un G7 che non vuole essere una fortezza chiusa ma un’offerta di valori aperta, del tentativo di tenere uniti Europa e Stati Uniti perché solo in se possiamo garantire un Occidente all’altezza delle sfide del nostro tempo”.

Sulla Russia: “Siamo e continueremo a essere sempre stati al fianco dell’Ucraina. Oggi sosteniamo gli sforzi dell’amministrazione americana per una pace giusta e duratura, che non può prescindere dalle garanzie di sicurezza efficaci per la nazione aggredita. Rinnoviamo l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, con l’auspicio che la Russia voglia dimostrare concretamente la volontà di costruire la pace perché l’Ucraina lo ha già fatto”.

E sul Medio Oriente: “Siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i paesi arabi stanno portando avanti. Credo che i paesi arabi siano la chiave di volta nella soluzione permanente del conflitto: c’è un piano di ricostruzione a Gaza che hanno portato avanti dal mio punto di vista credibile e anche per tracciare un quadro regionale di pace e sicurezza che chiaramente, e lo ribadisco, a nostro avviso deve includere anche la prospettiva dei due Stati”.

Sugli Usa: “Affermare che il governo italiano avrebbe garantito 40 miliardi di euro dei cittadini agli Stati Uniti è un calcolo totalmente inventato e faccio fatica anche ricostruire le voci che vi hanno portato a questo calcolo. Per esempio devo dedurre che in questo bizzarro conto voi abbiate considerato l’impegno preso in ambito NATO Del raggiungimento del 2% del prodotto interno lordo in spese di difesa: non è un impegno che ha preso questo governo. Al netto del fatto che io sono convinta che garantire la sicurezza dell’Italia dell’Europa non sia un favore che si fa agli americani, ma semmai un favore che facciamo noi stessi”.

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“Siamo d’accordo sul fatto che l’Italia debba continuare a diversificare le proprie fonti di approvvigionamento perché questo garantisce maggiore sicurezza? Quelle forniture con cui abbiamo diversificato dalla dipendenza russa arrivano dal Nord Africa, dal Caucaso e anche dal gnl statunitense. Noi quindi continuiamo a portare avanti la strategia che abbiamo condiviso quando eravamo all’opposizione. Altrimenti ditemi voi qual è la strategia: mi state dicendo che siccome negli Stati Uniti hanno vinto i repubblicani, dovremmo riprendere il gas della Russia?”, ha attaccato sull’approvvigionamento del gas.

E sull’immigrazione, “stiamo andando avanti con determinazione sull’attuazione del protocollo Italia-Albania. Da questo punto di vista noi consideriamo molto significativa la proposta della Commissione Europea di anticipare l’entrata in vigore di alcune componenti del nuovo patto di migrazione e asilo, in particolare la possibilità di designare paesi sicuri di origine con eccezioni territoriali per alcune categorie. Dobbiamo inoltre considerare un’ottima notizia la proposta di lista europea dei paesi sicuri che è stata formulata dalla Commissione e che annovera i paesi di provenienza di quei migranti cui trattenimenti non erano stati convalidati dai giudici italiani. Non eravamo nel torto anche qui si conferma che evidentemente non eravamo nel torto”.

Infine, i temi economici: “Lo spread oggi è più che dimezzato rispetto a quando ci siamo insediati. Uno spread più basso significa miliardi di interessi sul debito pubblico risparmiato dallo stato con risorse che possono essere destinate ad altre esigenze: sanità, istruzione, sostegno ai redditi più bassi. L’ufficio parlamentare di bilancio ha calcolato che nel solo biennio 2025-2026 questo risparmio dovrebbe ammontare a circa 10,5 miliardi di euro. Si tratta di una credibilità che abbiamo costruito con una politica seria sui conti pubblici, i quali hanno evidenziato un andamento migliore delle attese nonostante l’eredità che avevamo raccolto e che ha permesso all’Italia di tornare in avanzo primario già nel 2024, prima nazione del G7 dopo il COVID ad esserci riuscita”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

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Papa Leone XIV a sorpresa alla biblioteca del Senato, visita alla mostra sulla Bibbia di Borso d’Este

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo una visita a sorpresa, durata circa 20 minuti, Papa Leone XIV ha lasciato palazzo della Minerva, dove ha sede la biblioteca del Senato che ospita la mostra sulla Bibbia di Borso d’Este.

Ad accogliere il Pontefice è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa, insieme al segretario generale di palazzo Madama Federico Toniato. Al termine della visita all’esterno del palazzo un coro ha salutato il Papa.

– foto IPA Agency –

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Il Dl sicurezza lavoro è legge, la Camera approva con 143 voti favorevoli. Calderone “Un traguardo importante”

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ROMA (ITALPRESS) – Con 143 voti favorevoli, 105 contrari e 3 astenuti, via libera della Camera al ddl recante misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile, già approvato dal Senato.

“Il decreto sicurezza è da oggi legge dello Stato. Una risposta concreta e non retorica a una priorità del governo Meloni fin dall’inizio del mandato: rendere il lavoro sicuro e di qualità. In altre parole, mettere in sicurezza il futuro”. Così il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. “Il via libera finale è un traguardo importante, possibile grazie a un lavoro condiviso con tutte le parti sociali. I miei ringraziamenti – aggunge – vanno al viceministro, Maria Teresa Bellucci, che ha seguito con grande dedizione tutti i lavori delle due Camere, e al Parlamento per i miglioramenti inseriti nell’iter di conversione in legge. Il confronto con tutte le parti resta aperto, per proseguire la nostra azione a favore di un sistema efficiente di prevenzione e promozione della salute e della sicurezza sul lavoro”.

Nel decreto sicurezza, convertito in legge, sono contenuti nuovi strumenti per la riduzione del rischio infortunistico e la promozione della cultura della sicurezza. al sistema premiale per le aziende virtuose al badge di cantiere per i settori più a rischio, da un rafforzamento dell’attenzione su appalti e sub-appalti all’assunzione di altre 400 persone tra ispettori e Carabinieri del Comando per la Tutela del lavoro, nonché tante e diversificate risorse sulla formazione e la previsione di un sistema di tracciamento e valutazione dei mancati infortuni. Molteplici le disposizioni a favore dei giovani. Oltre all’estensione della tutela Inail per gli studenti nei percorsi scuola-lavoro anche durante il tragitto verso le aziende e la loro esclusione dalle attività più a rischio, è stato previsto un sostegno al percorso di studio degli orfani di vittime di vittime sul lavoro attraverso borse di studio che vanno dalla scuola primaria alla formazione universitaria. Il testo approvato dal Parlamento si è arricchito inoltre di nuove regole per le politiche attive delle persone con disabilità, finalizzate al loro inserimento lavorativo.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Salvini “Dopo le Politiche del 2027 potrei tornare a fare il Ministro dell’Interno”

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ROMA (ITALPRESS) – “Noi abbiamo oggi 236 miliardi di cantieri aperti in tutta Italia, fra strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti e io sono un testone, voglio finire bene il lavoro che ho cominciato: un ministero fondamentale come quello dei lavori pubblici. Se gli italiani ci risceglieranno nel 2027, sicuramente occuparmi di ordine pubblico, lotta alla mafia, gli spacciatori di droghe, i trafficanti di esseri umani è qualcosa che ho fatto con discreti risultati da ministro dell’Interno e potrei tornare assolutamente a fare”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini, ospite a Rtl 102.5.

Sulla manovra: “Alcune scelte tecniche dal punto di vista della Lega devono essere modificate, niente allungamento dell’età pensionabile, niente rivalsa su chi riscatta la laurea, niente nuove norme, nuova burocrazia per i condomini e per gli inquilini che adempiono al loro dovere”. 

“Un occhio particolare a quello che accade in Europa e nel mondo: ci sono troppe parole di guerra anche oggi, inqualificabili le parole di Tusk che a Bruxelles poco fa ha detto ‘O i soldi all’Ucraina oggi o il sangue domani’. Ascoltiamo il Santo Padre, aiutiamo il processo di Trump ed evitiamo di continuare a parlare di guerra nel momento del dialogo e della diplomazia, non dei ricatti o delle minacce”, ha affermato sull’Ucraina.

“Cinque anni, decine di udienze, decine di testimoni, qualche milione di euro del contribuente speso per arrivare a decidere in tre tribunali diversi, a Catania, Palermo e a Roma, che difendere i confini dai trafficanti di esseri umani, far rispettare le leggi e ridurre il numero di sbarchi e di reati non è un delitto, non è un crimine. Non voglio la medaglia, ma era semplicemente il mio lavoro, quindi sono contento perché si è sancito un principio a tutela degli italiani, a tutela del lavoro delle forze dell’ordine, a tutela delle persone che ogni giorno ahimè incappano nei reati legati all’eccessiva presenza di clandestini. Quindi è anche un sollievo, è anche un sollievo per i miei figli che insomma adesso sanno che il papà non è un pericoloso delinquente”. Così in merito all’assoluzione nel caso Open Arms.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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