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Economia

Federlegnoarredo festeggia 80 anni, nel 2024 raggiunti 52 mld di fatturato

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VENEZIA (ITALPRESS) – Un traguardo importante da cui guardare al futuro. FederlegnoArredo ha celebrato i suoi 80 anni durante l’Assemblea Annuale tenutasi dal 22 al 24 maggio sull’isola di San Servolo, Venezia. Tre giornate dense di incontri e riflessioni che hanno rilanciato il ruolo strategico della filiera legno-arredo nel contesto globale, tra sostenibilità, innovazione tecnologica e scenari economici di grande incertezza.

Il 2024 si è chiuso con un fatturato complessivo di circa 52 miliardi di euro, di cui quasi 20 miliardi legati all’export, che registra tuttavia un lieve calo del 2,1%. Un dato che riflette le difficoltà di alcuni mercati chiave, ma anche la capacità di un settore in costante evoluzione che, almeno nel 2024, ha saputo performare meglio di altri.

Dopo un inizio d’anno promettente, però, l’export della filiera ha registrato a febbraio un calo del 4,8%, portando il dato cumulato del primo bimestre a -0,7%, per un valore di quasi 3 miliardi di euro. Le flessioni maggiori si sono registrate in Francia (-3,3%) e Germania (-3,2%). Stabili gli Stati Uniti (-0,1%), mentre Spagna (+6,6%) e Polonia (+11,5%) si distinguono per il segno positivo (Centro Studi FederlegnoArredo).

È il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, a condividere nel suo intervento i dati con gli associati e analizzare la situazione economica del momento, ribadendo al contempo come “Ottant’anni non sono solo un traguardo, ma una testimonianza di visione. In un’Italia ancora segnata dalla guerra, gli imprenditori ebbero il coraggio di credere nell’associazionismo come strumento per costruire insieme il futuro. Oggi quell’eredità è più attuale che mai, e ne conserva il valore fondante”.

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Grande riconoscimento al lavoro svolto dalla Federazione in 80 questi anni e all’importanza della filiera legno-arredo è arrivato per l’occasione anche dalle istituzioni. Per il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, “l’ottantesimo anniversario di FederlegnoArredo non rappresenta una semplice ricorrenza, ma il riconoscimento di una filiera che ha saputo evolversi, affrontare sfide e rappresentare l’eccellenza del Made in Italy nel mondo: la nazione ne è davvero orgogliosa. Siamo stati la prima nazione in Europa ad adottare una strategia forestale nazionale e sosteniamo i contratti di filiera favorendo la sinergia di imprese. Oggi voglio garantire ancora una volta a tutti i membri della Federazione che il governo continuerà a lavorare con un dialogo sempre aperto per raggiungere obiettivi comuni: creare ricchezza, creare lavoro, garantire l’ambiente”.

È il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a sottolineare il ruolo strategico della Federazione: “Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento per l’impegno e la visione che caratterizza FederlegnoArredo. Se celebriamo oggi ottant’anni di storia, significa che già tra le macerie del 1945 c’era chi iniziava a costruire il futuro, con spirito imprenditoriale e con la volontà di dare vita a una forma di associazionismo capace di rappresentare un comparto. Oggi il ruolo di FederlegnoArredo e dei suoi imprenditori è sotto gli occhi di tutti: avete saputo trasformare territori in distretti che fanno innovazione, diventando protagonisti riconosciuti sui mercati nazionali e internazionali. Questo è per noi un grande motivo d’orgoglio: ovunque si vada nel mondo, il legno-arredo italiano è sinonimo di eccellenza. Anche in un momento storico complesso, il vostro lavoro resta un punto di riferimento per occupazione, reputazione e spirito imprenditoriale. Grazie per ciò che avete costruito e continuate a costruire”.

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, già alla guida della Federazione dal 2017 al 2020, ha ribadito in qualità di past president: “Tanti auguri per questo ottantesimo alla Federazione, la casa comune degli associati che conosco bene: è veramente un piacere salutarvi riuniti a Venezia, per celebrare in un luogo simbolico la storia di FederlegnoArredo, ma anche del nostro sistema produttivo. Sappiamo quanto i prodotti del settore siano un’eccellenza del Made in Italy, e rappresentino una risorsa importante per l’export del nostro Paese. Oggi le tensioni per tutti i comparti industriali sono altissime. Siamo quindi chiamati a cercare nuovi mercati e sostenere le imprese nel mantenere la loro competitività, salvaguardando le filiere di eccellenza come quella che FederlegnoArredo rappresenta”.

Una tre giorni di confronto e visione che ha visto grande partecipazione e coinvolgimento, un’occasione concreta per fare il punto sull’evoluzione del comparto, in un contesto segnato da trasformazioni profonde. Sostenibilità ambientale, transizione digitale e dinamiche globali sfidanti sono stati i temi al centro del dibattito. Tra gli ospiti, Mario Cucinella, Architect & Founder di MCA, e Simone Cason, amministratore unico della San Servolo Srl.

“Venezia è un luogo storicamente di mercati e scambi. Abbiamo voluto – spiega Feltrin sottolineando come San Servolo sia un luogo simbolico e perfetto per l’occasione – che questo anniversario parlasse di apertura, dialogo e visione globale. Con i Green Design Days abbiamo ribadito che la nostra filiera è fatta di imprese che producono beni durevoli, sostenibili, e che innovano non solo nel prodotto ma anche nel processo, per rispondere ai nuovi modelli di consumo e a una responsabilità estesa che ci chiama a ripensare il ciclo di vita dei nostri prodotti. Le nostre aziende, riunite in tre giorni di confronti e costruzione di valore, hanno mostrato come la sostenibilità sia oggi parte strutturale del loro modello industriale: una scelta strategica, consapevole, in sintonia con i mercati più evoluti”.

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I Green Design Days hanno rappresentato un momento centrale di sperimentazione e confronto. Workshop interdisciplinari – come “Lacuna” curato da Angela Rui e Massimo Barbierato, e il laboratorio di additive manufacturing promosso da Designtech – hanno esplorato il dialogo tra manifattura e digitale. La presenza di studenti, tra cui quelli della Scuola Italiana Design di Padova, ha rafforzato il ponte tra industria e nuove generazioni.

Centrale anche la testimonianza diretta delle imprese associate che hanno raccontato progetti concreti verso la sostenibilità: rigenerazione dei materiali, processi a basso impatto ambientale, strumenti di Life Cycle Assessment, co-progettazione con designer e R&D. Il messaggio condiviso è chiaro: sostenibilità e competitività sono oggi inscindibili. Tra i momenti simbolici della tre giorni, l’inaugurazione dell’anfiteatro “Un Fiore a San Servolo”, progettato da Mario Cucinella con il supporto di un network di imprese attive nell’innovazione sostenibile.

Una struttura organica, aperta alla cittadinanza, che ha debuttato con un monologo inedito di Giancarlo Giannini, realizzato in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.

“Un Fiore a San Servolo nasce da un profondo legame con la natura, da un ascolto attento del luogo, dei materiali e delle esigenze delle persone. Grazie all’uso della stampa 3D e di materiali sostenibili, abbiamo dato forma a una struttura che si integra armoniosamente nella Laguna di Venezia. Non si tratta solo di un’espressione formale, ma di un’architettura che, come un fiore, sboccia delicatamente dal terreno, quasi fosse parte stessa del paesaggio. Questo è uno spazio di incontro e dialogo, dove tradizione e innovazione si fondono per raccontare una sostenibilità che coinvolge non solo l’ambiente, ma anche la cultura e la società”, ha dichiarato Mario Cucinella, Architect & Founder di MCA.

Il professore Carlo Bagnoli, docente di Innovazione Strategica a Ca’ Foscari e fondatore di VeniSIA, ha ripercorso con una lettura innovativa le tappe evolutive della Federazione: dalla ricostruzione post-bellica alla nascita del Made in Italy, dalle crisi energetiche alla globalizzazione, fino alle nuove sfide della digitalizzazione, dell’economia circolare e dell’intelligenza artificiale. Proprio in occasione degli 80 anni FederlegnoArredo ha avviato anche un progetto di rinnovamento della comunicazione digitale: un nuovo sito web e strumenti di navigazione più funzionali, insieme a un ripensamento complessivo dell’identità visiva e della brand identity. Un’evoluzione che riflette l’ambizione di FederlegnoArredo di essere sempre più vicina agli associati con servizi mirati e facilmente fruibili. Il Veneto è il secondo polo nazionale per la filiera legno-arredo con oltre 6.200 imprese e 45.000 addetti. Il valore della produzione sfiora gli 8 miliardi di euro, con una forte propensione all’export: 3,8 miliardi di euro, pari al 23% del totale nazionale. Il settore mobili, in particolare, esporta in oltre 170 Paesi, guidato da Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito (Centro studi Federlegnoarredo).

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– Foto Ufficio stampa FederlegnoArredo –

(ITALPRESS)

Economia

L’iniziativa del Corriere dell’Umbria per riportare i lettori alle edicole

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ROMA (ITALPRESS) – Stop ai titoli urlati, le locandine del Corriere dell’Umbria puntano ora a riportare i lettori in edicola con la “campagna del punto interrogativo” pensata per catturare l’attenzione di chi si è allontanato o ancora non si è mai avvicinati all’acquisto dei quotidiani in edicola.

Ogni giorno, infatti, le locandine esposte nelle edicole umbre saranno sostituite da un grande punto interrogativo e da uno slogan provocatorio che cambierà quotidianamente, con l’obiettivo di stimolare la curiosità e far riflettere sul valore dell’informazione cartacea.

La scelta arriva in un momento particolarmente positivo per il Gruppo Corriere di cui il Corriere dell’Umbria è il quotidiano principale, che nei primi quattro mesi del 2025, secondo i dati Audipress, ha registrato un incremento del +27,3% di lettori.

“Abbiamo voluto promuovere questa campagna e rinunciare per qualche giorno ai titoli urlati delle notizie – spiega il direttore del Gruppo Corriere Sergio Casagrandeperché siamo davvero convinti che ci sia ancora una larga fetta di potenziali lettori che i giornali cartacei possono riconquistare, nonostante le difficoltà che l’intero comparto editoriale continua ad attraversare”.

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“I successi che stiamo ottenendo, unitamente a un ritorno quotidiano di lettere scritte e inviate alle nostre redazioni dai lettori, ci confermano che, se si mantiene un rapporto diretto e quotidiano con i lettori e si racconta ogni giorno il territorio, esistono ancora motivazioni forti per la sopravvivenza e la centralità della carta stampata”.

La campagna del punto interrogativo vuole quindi essere anche un messaggio a chi, passando davanti alle edicole, non si ferma più: un invito a riflettere sul valore dell’informazione verificata, approfondita e radicata nel proprio territorio, in alternativa al flusso spesso confuso e frammentario delle notizie via web e social.

“Abbiamo scelto di lanciare questa iniziativa proprio adesso, in un momento in cui i risultati sono dalla nostra parte – prosegue Casagrande -. Se fossimo stati in difficoltà, non saremmo stati credibili. Il Corriere dell’Umbria fortunatamente oggi non è più in difficoltà e vuole essere sempre più al servizio della comunità alla quale appartiene, offrendo ogni giorno un quotidiano da leggere, non da sfogliare, capace di porsi ogni giorno una domanda per la quale valga la pena fermarsi e informarsi”.

– Foto Ufficio stampa Corriere dell’Umbria –

(ITALPRESS)

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Economia

Inflazione in calo del -0,1% a maggio, i dati definitivi dall’Istat

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ROMA (ITALPRESS) – A maggio, secondo i dati definitivi dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dell’1,6% su base annua (dal +1,9% del mese precedente); la stima preliminare era +1,7%.

La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +31,7% a +29,3%) e non regolamentati (da -3,4% a -4,3%), degli alimentari non lavorati (da +4,2% a +3,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,6% a +3,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +4,4% a +2,6%). Un sostegno alla dinamica dell’indice generale si deve invece all’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari lavorati (da +2,2% a +2,7%) e all’attenuarsi della flessione di quelli dei beni durevoli (da -1,4% a -1,1%).

A maggio l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera leggermente (da +2,1% a +1,9%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +2,2% a +2,1%). La crescita tendenziale dei prezzi si attenua per i beni (da +1,0% a +0,8%) e anche per i servizi (da +3,0% a +2,6%).

Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +1,8 punti percentuali, dai +2,0 del mese precedente. In accelerazione i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,6% a +2,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto decelerano (da +1,6% a +1,5%). La lieve diminuzione congiunturale dell’indice generale è dovuta prevalentemente al calo dei prezzi degli energetici non regolamentati (-2,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (-1,7%).

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Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla crescita dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%), degli alimentari non lavorati (+0,7%) e lavorati (+0,3%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,3% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) a maggio registra una variazione pari a -0,1% su base mensile e a +1,7% su base annua (dal +2,0% registrato nel mese precedente); la stima preliminare era +1,9%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale di -0,1% e una tendenziale del +1,4%.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Orsini “Piano da 8 mld per le imprese. Nucleare? Serve correre”

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RAPALLO (GENOVA) (ITALPRESS) – Azioni “forti” e “subito”, a partire da un piano da 8 miliardi in tre mosse per convincere le imprese a investire. E poi “correre velocemente” sul nucleare, che non può essere “un tema politicizzato”, perché il grande tema oggi è l’incertezza, compresa quella energetica. Sono le priorità delineate da Emanuele Orsini, presidente nazionale di Confindustria, che ha chiuso oggi il 54esimo convegno dei Giovani Imprenditori a Rapallo.

“Oggi il vero tema è l’incertezza – esordisce Orsini -. In questi scenari di incertezza è ovvio che le nostre imprese sono in difesa e guardano gli investimenti con attenzione. Oggi chiedere di investire è come se chiedessimo a un cassintentegrato di comprare un’auto nuova. Bisogna dare un overboost perché tornino a investire”. Tornano a crescere le preoccupazioni per l’energia, soprattutto dopo l’escalation in Medio Oriente. E allora il presidente degli industriali dalla Liguria lancia un appello chiaro: “Basta dire no al nucleare. Serve essere veloci, se partiamo oggi saremo pronti in sette anni. Se diventa politicizzato diventa un problema, è responsabilità sociale anche dei partiti dire che quella è la via. Ci sono capitoli in questo Paese in cui o si va tutti insieme o non si faranno”.

Sull’automotive “abbiamo fatto un disastro – punta il dito Orsini -. Il primo nostro prodotto abbiamo detto che non lo vogliamo più produrre. Io non sono contro l’auto elettrica, io sono contrario a eliminare tecnologie per norma. La cessione dei crediti di carbonio nasce su ragionamenti nobili, ma se diventano speculazioni non funzionano. Non è questa l’Europa che ci aspettiamo”. Le proposte per dare un “overboost” alle aziende si articolano su tre azioni: “Prendiamo i fondi di coesione, rimoduliamo pezzi di quote del Pnrr, velocizziamo i contratti di sviluppo, perché non si può pensare che per fare un’istruttoria servano due anni e mezzo o tre. Abbiamo proposto un piano da 8 miliardi utilizzando queste tre vie per dare spinta agli investimenti ed essere più performanti. Lo abbiamo dimostrato post Covid: le nostre imprese erano pronte, erano trasformate, hanno saputo aumentare la produttività del 20%”. Poi, in vista dell’incontro coi sindacati del 26 giugno: “Non li ho visti di fianco a noi in Europa a proteggere le nostre imprese su temi fondamentali come l’automotive, la mancanza di competitività. Siccome difendiamo imprese, quindi lavoro e famiglie, mi auguro che su questi capitoli centrali per tutti il sindacato sia con noi”.

LA PROPOSTA DI TASCA

In tema di energia, a proporre la sua ricetta è Roberto Tasca, presidente di A2A, che avverte: “Se vogliamo raggiungere una sicurezza nell’immediato, l’unica cosa che possiamo fare è utilizzare i mezzi che abbiamo a disposizione, in particolare sole e vento”. Il modello è quello della Spagna che “oggi ha il costo di produzione dell’energia più basso in Europa, con lo stesso sistema di mercato. La Spagna ha una quota limitata di nucleare, noi abbiamo rinunciato al nucleare negli anni Ottanta, però la Spagna ha raggiunto i costi più bassi di produzione dell’energia”.

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Di certo le sirene sul fronte orientale non lasciano tranquilli: “La nostra autonomia energetica è messa ancora alla prova. È chiaro che la sostituzione del gas con lo spegnimento della Russia e la sostituzione progressiva di Algeria e Azerbaigian oggi ha un ulteriore elemento di problematicità: la fornitura dalla Libia si sta spegnendo e quello che sta accadendo in questi giorni sicuramente non alimenterà ulteriormente le forniture di Gnl che sono sostanziali per i nostri approvvigionamenti”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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