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Cronaca

Con “Buongrano” Mulino Bianco porta l’agricoltura rigenerativa a tavola

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CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MANTOVA) (ITALPRESS) – Mulino Bianco compie un passo decisivo nel percorso di sostenibilità che da sempre caratterizza la sua storia. E’ infatti il primo brand bakery in Italia certificato a realizzare un biscotto interamente prodotto con farina di grano tenero da agricoltura rigenerativa: il nuovo Buongrano.
Questo lancio segna l’avvio di una nuova fase della Carta del Mulino, il disciplinare del brand che ha definito innovativi standard per la coltivazione sostenibile del grano tenero, garantendo la qualità dei prodotti, la tutela della biodiversità e la valorizzazione del lavoro degli agricoltori. Oggi la Carta guida il cambiamento puntando, per Buongrano, sull’agricoltura rigenerativa: un approccio che non solo riduce l’impatto ambientale dell’attività agricola in termini di CO2 eq, ma restituisce nuova vitalità alla terra.
Con Buongrano, nel 2018, ha preso il via, per la farina di grano tenero, il progetto Carta del Mulino che, oggi, riguarda la maggior parte dei prodotti Mulino Bianco. Oggi, sette anni dopo, il biscotto torna nelle case dei consumatori con una nuova veste: è il primo prodotto con 100% farina di grano tenero da agricoltura rigenerativa e diventa il frutto tangibile di un nuovo approccio responsabile.
Che cosa significa per i consumatori? Scegliere Buongrano significa portare in tavola un biscotto che unisce il piacere del gusto a un’attenzione autentica per la Terra. Per Mulino Bianco non è solo un gesto, ma un modo di agire concreto: prendere dalla natura con rispetto, restituendole valore e nutrimento, per trasformare con il proprio saper fare ingredienti semplici in prodotti buoni e genuini. Il grano tenero di Buongrano nasce infatti da pratiche agricole che verranno verificate e monitorate grazie all’introduzione di una nuova regola del Disciplinare “Carta del Mulino” (vale a dire il rispetto del “Regenerative Agriculture Standard di Food Chain ID), ad oggi, applicata solo su Buongrano, che aiuta le piante a crescere più sane e forti, favorendo la fertilità del suolo e garantendo la disponibilità di cibo anche in futuro. Così, è possibile gustare un prodotto buono oggi, sapendo di fare qualcosa di buono anche per domani.
Con il suo nuovo pack dedicato, Buongrano rappresenta inoltre un’importante promessa di Mulino Bianco: estendere progressivamente questo modello a tutta la produzione. Entro il 2030, infatti, tutti i prodotti Mulino Bianco saranno realizzati con farina di grano tenero proveniente da agricoltura rigenerativa.
“Con Buongrano vogliamo scrivere un nuovo capitolo della storia di Mulino Bianco, che da cinquant’anni nutre la fiducia che il mondo possa essere un posto migliore. Portiamo nelle case delle persone prodotti buoni, investendo nella qualità degli ingredienti e nei processi di trasformazione, e prendendoci cura della natura. Il nostro obiettivo è far conoscere il valore dell’agricoltura rigenerativa: è il nuovo impegno della marca per continuare a garantire ai consumatori la stessa qualità di sempre, nutrendo al contempo la nostra terra”, afferma Laura Signorelli, Marketing Director Equity Mulino Bianco.
L’agricoltura rigenerativa è un approccio olistico che mette al centro la salute del suolo e degli agroecosistemi. Attraverso pratiche mirate come le rotazioni colturali, che restituiscono nutrienti al terreno e favoriscono la sua naturale fertilità, la copertura vegetale durante i periodi di riposo colturale per proteggere il suolo, la creazione di aree fiorite dedicate ad api, farfalle e altri insetti utili, la riduzione di fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi grazie a una gestione più attenta e l’uso di tecnologie digitali per monitorare gli impatti e migliorare costantemente le pratiche, è possibile rigenerare la fertilità dei terreni, aumentare la biodiversità, migliorare i cicli dell’acqua e rafforzare la resilienza delle comunità agricole.
La Carta del Mulino coinvolge oggi oltre 48.000 ettari coltivati da 1.800 agricoltori, 14 mulini esterni e 70 centri di stoccaggio e il mulino di proprietà Barilla. Con l’edizione 2025 il disciplinare rende l’agricoltura rigenerativa parte essenziale del modello produttivo nella filiera del grano tenero.
L’obiettivo è quello di rigenerare i terreni integrando le attuali pratiche agronomiche con altre che permettano di raggiungere benefici incrementali, rafforzando la tutela degli agroecosistemi e valorizzando il lavoro degli agricoltori attraverso formazione, innovazione digitale e nuove competenze.
I benefici sono già misurabili, con la riduzione delle emissioni di CO2 eq del 7% annuo rispetto all’agricoltura convenzionale (circa 9.500 tonnellate risparmiate ogni anno, l’equivalente di 320 camion carichi di CO2 eq). Inoltre, 2.000 ettari (pari alla superficie di 2.900 campi da calcio) sono già stati destinati a fasce di biodiversità, che hanno favorito un incremento del 40% degli insetti impollinatori, tra cui api, sirfidi e farfalle, nelle aree monitorate dall’Università di Bologna.
Il monitoraggio della salute del suolo è garantito da SOCRATE, un modello nato da un progetto innovativo che utilizza satelliti e intelligenza artificiale per misurare in maniera rapida, economica ed accurata, la sostanza organica del suolo, un indicatore chiave della fertilità. Con l’impiego di SOCRATE abbiamo potuto confermare che i terreni coltivati secondo la Carta del Mulino sono in grado di conservare e migliorare la sostanza organica e di conseguenza la salute del suolo.
Il percorso verso l’agricoltura rigenerativa di Buongrano è reso possibile grazie a un ampio sistema di collaborazioni scientifiche e istituzionali: WWF, CNR – IBE, Università di Torino, Bologna e Tuscia, insieme a partner tecnologici e tecnici come XFarm e Open Fields, contribuiscono a validare le pratiche agricole e a monitorarne l’impatto ambientale, garantendo un modello di eccellenza.
“La salute del suolo è alla base della qualità del nostro grano e quindi dei nostri prodotti. Con la Carta del Mulino stiamo lavorando al fianco di partner, agricoltori, stoccatori e mulini per diffondere sempre di più le pratiche di agricoltura rigenerativa, capaci di migliorare la fertilità dei terreni anno dopo anno, favorire la biodiversità e valorizzare il lavoro di tutta la filiera. E’ un percorso che richiede impegno e collaborazione, ma che ci permette di guardare con fiducia al futuro”, commenta Michele Zerbini, Soft Wheat & Flours Italy & Galliate Mill Purchasing Associate Director Mulino Bianco.
Anche WWF Italia, quale partner di questo percorso, riconosce l’importanza dell’agricoltura rigenerativa. “Oggi questo modello di agricoltura rappresenta una risposta concreta alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità. Il percorso intrapreso da Mulino Bianco e dal Gruppo Barilla con la Carta del Mulino e che con Buongrano include pratiche di agricoltura rigenerativa è un segnale importante: dimostra che è possibile conciliare produzione alimentare di qualità con il ripristino e la tutela degli agroecosistemi, iniziando dal suolo”, commenta Eva Alessi, Head of Sustainability WWF Italy.

– news in collaborazione con Mulino Bianco –
– foto ufficio stampa Mulino Bianco –
(ITALPRESS).

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Rapina in concorso di un orologio di lusso dopo una serata in discoteca, 4 arresti a Milano

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MILANO (ITALPRESS) – Gli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura di Milano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di quattro persone, tre cittadini italiani di 24, 26 e 28 anni e un cittadino domenicano di 23 anni. Gli indagati sono ritenuti responsabili della rapina in concorso di un orologio di lusso, commessa lo scorso ottobre.

L’attività d’indagine condotta dai poliziotti del Commissariato Centro ha tratto origine dalla denuncia presentata da un cittadino danese di 35 anni che, la notte del 2 ottobre scorso, verso le ore 05.30, dopo avere trascorso la serata con un amico in una discoteca di corso Garibaldi, ha raccontato di essere stato avvicinato da un giovane che, con insistenza, pretendeva di offrirgli un passaggio con la propria autovettura. Dopo avere accettato inizialmente, il 35enne ha seguito il giovane verso un luogo appartato di via della Moscova ma, a un certo punto, compreso il pericolo, ha deciso di cambiare repentinamente direzione dirigendosi in via Volta. Percorsi circa trecento metri, l’uomo è stato aggredito alle spalle da tre persone, una dei quali lo ha colpito con un violento calcio alla gamba destra facendolo rovinare per terra. Uno degli aggressori gli si poneva addosso per immobilizzarlo con l’intento di strappargli il prezioso orologio del valore di 25 mila euro, gli altri due hanno bloccato l’amico della vittima impedendogli di intervenire in suo soccorso. Strappato il prezioso orologio, l’aggressore e i suoi due complici si sono allontanati di corsa da via Volta per raggiungere una vicina autovettura pronta per partire.

Sulla base delle informazioni acquisite dalla vittima, i poliziotti del Commissariato Centro sono riusciti ad identificare gli autori del reato. L’identificazione è stata possibile grazie alla alta qualità delle immagini raccolte, che hanno consentito di individuare particolari elementi fisici nonché precisi particolari sull’abbigliamento indossato dagli indagati. Particolarmente esaustivi sono risultati anche gli elementi raccolti grazie alla consultazione dei contenuti multimediali pubblicati sulle piattaforme social. Questi, in particolare, hanno consentito l’identificazione di dei due indagati italiani di 24 e 28 anni, mentre per gli altri indagati, l’italiano di 26 anni e il domenicano di 23, sono risultati molto rilevanti i confronti con alcuni tatuaggi. Durante l’espletamento dell’attività investigativa, sono stati svolti servizi di pedinamento ed osservazione i quali hanno consentito di confrontare e riscontrare tutti quei particolari elementi sul loro corpo e quindi rendere inconfutabile la loro identità, fanno sapere gli investigatori.

– Foto screenshot Polizia di Stato –

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(ITALPRESS).

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Banche, a ottobre in aumento i prestiti a famiglie e imprese

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ROMA (ITALPRESS) – A ottobre i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), sono aumentati dell’1,8 per cento sui dodici mesi (1,6 nel mese precedente). Lo rende noto la Banca d’Italia.

I prestiti alle famiglie sono aumentati del 2,2 per cento (come nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dell’1,2 per cento (come nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati del 2,6 per cento (2,9 a settembre); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 4,9 per cento (3,2 a settembre).

A ottobre il Tasso Annuale Effettivo Globale (TAEG) sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è collocato al 3,73 per cento (3,71 in settembre); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 16,1 per cento (11,5 nel mese precedente). Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,07 per cento (10,24 nel mese precedente).

I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 3,52 per cento (3,38 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,11 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,16 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,63 per cento (come nel mese precedente).

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– Foto IPA Agency –

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Compie 100 anni la Libreria Antiquaria Mediolanum

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MILANO (ITALPRESS) – Compie 100 anni la Libreria Antiquaria Mediolanum, la più antica libreria antiquaria milanese, diretta dalla famiglia Pozzi attraverso quattro generazioni, fin dalla sua fondazione nel 1925. Tra le più riconosciute e stimate in Italia e all’estero, nella sua sede attuale, all’interno di un palazzo settecentesco nel cuore di Milano in Brera, la libreria custodisce e raccoglie circa 20.000 volumi antichi e di pregio dal ‘400 al ‘900, oltre a una raccolta di stampe decorative, vedute di città e carte geografiche, e agli autografi di celebri personaggi del passato.
Sui suoi scaffali si possono trovare libri di letteratura, storia, economia, arte, architettura, scienze, medicina, geografia e viaggi: dagli antichi codici agli incunaboli, i primi libri stampati a caratteri mobili, primordi dell’arte tipografica e di quello che è oggi il libro stampato, fino ad arrivare alla letteratura del ‘900: le prime edizioni dei testi più significativi della storia del pensiero dell’uomo che hanno permesso di far giungere fino ai giorni nostri le opere di Ippocrate, Platone, Aristotele, Lucrezio, e ancora Copernico, Vesalio, Giordano Bruno, Galileo, Campanella, Giambattista Vico per citarne alcuni, Cesare Beccaria e gli illuministi italiani ed europei, l’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert; la letteratura, con le edizioni quattro e cinquecentesche di Dante, Petrarca, Boccaccio e poi Ariosto, Tasso, Bandello, le prime edizioni di Foscolo, Leopardi, Manzoni e i grandi classici della letteratura italiana del ‘900.
Per tutto il secolo passato e nel passaggio da una generazione all’altra, gli ambienti accoglienti e riservati della Libreria Antiquaria Mediolanum sono stati frequentati da bibliofili e intellettuali: Benedetto Croce, l’economista Piero Sraffa, Palmiro Togliatti, il presidente Luigi Einaudi, dirigenti di banche e aziende pubbliche colti e appassionati come Raffaele Mattioli e Luigi Morandi, o negli anni a seguire anche giuristi come i professori Cesare Grassetti, Ariberto Mignoli e Guido Rossi. Umberto Eco, anch’egli frequentatore della libreria, acquisterà il libro “Arbor vitae crucifixae Jesu Christi” (Venezia, 1485) scritto da Ubertino da Casale che ispirerà lo scrittore per uno dei protagonisti del romanzo “Il nome della rosa”.
Un luogo, quello della libreria, che negli anni Ernesto Pozzi – il fondatore – con il figlio Elfo, poi Elfo con Luca e ora Luca con Giacomo, guidati da una profonda passione e dedizione, hanno reso anche un ambiente di conservazione e di ricerca, oltre che un punto di riferimento aperto alla condivisione, capace di riunire attorno al libro antico un gruppo sempre più ampio di studiosi, appassionati, persone colte, curiosi e collezionisti.
Il fondo della libreria dispone di 20.000 volumi, dai codici più antichi, agli incunaboli, alle edizioni dal ‘500 fino alle prime edizioni di letteratura del ‘900. Sui suoi scaffali durante 100 anni di storia si sono avvicendati i libri a stampa europei più importanti e famosi dal ‘400 al ‘900 come l’Hypnerotomachia Polyphili stampato da Aldo Manuzio nel 1499, considerato l’espressione massima del libro del rinascimento, o il Liber Chronicarum del medico ed erudito tedesco Hartmann Schedel, o le prime edizioni di testi fondanti per la storia del pensiero della civiltà occidentale, che hanno influenzato in maniera determinante la diffusione della conoscenza in tutti gli ambiti del sapere: Ippocrate, Vesalio per la medicina ad esempio, Platone, Aristotele per la filosofia, i grandi atlanti a partire da Tolomeo per la geografia, Vitruvio e Alberti per l’architettura, Euclide per la matematica e la geometria, la Summa de aritmetica e la Divina proporzione di Luca Pacioli. Ma anche prime edizioni di Giordano Bruno, Galileo, Campanella, Ticho Brahe, Giambattista Vico, Verri, Beccaria, i Philosophes francesi, L’Encyclopedie Diderot d’Alembert. Ampio spazio ha sempre avuto la letteratura a partire dalle edizioni quattro e cinquecentesche di Dante, Petrarca, Boccaccio e poi Ariosto, Tasso, Bandello per arrivare alle prime edizioni di Foscolo, Leopardi, Manzoni o ai grandi classici della letteratura italiana del ‘900. Le rarissime edizioni dei viaggi di Montalboddo o di Ludovico de Varthema, i celebri volumi con i racconti di viaggio raccolti da Giovanni Battista Ramusio. Avvicinandoci al ‘900, le prime edizioni di “Pinocchio”, dè “I Malavoglia” di Verga, dè “I Canti orfici” di Campana, delle opere di Ungaretti, Montale, Saba, Gadda.
Per celebrare l’anniversario dei suoi 100 anni di storia la famiglia Pozzi ha deciso di pubblicare un catalogo speciale dedicato al libro figurato del rinascimento italiano. Tra gli oltre 100 titoli compaiono libri rarissimi, alcuni conosciuti in solo negli esemplari descritti nel catalogo, e di grande importanza, come la prima edizione delle Laude di Jacopone da Todi o le edizioni quattrocentesche figurate della Divina commedia, Il Canzoniere e i Trionfi di Petrarca, la prima edizione dell’Almagestum di Tolomeo e il libro forse più famoso, la già citata opera di Francesco Colonna: l’”Hipnerotomachia Poliphili” stampata da Aldo Manuzio nel 1499.
Fondata e guidata dalla famiglia Pozzi da quattro generazioni, la storia della Libreria Antiquaria Mediolanum ha inizio con Ernesto Pozzi. Nato ad Alessandria nel 1881, giovanissimo inizia a lavorare come sindacalista nella nota fabbrica di cappelli Borsalino dove conosce la moglie Teresa Duro, impiegata come operaia nella stessa azienda. Profondamente convinto che la cultura fosse elemento di riscatto dalla povertà e dall’emarginazione, si impegna in attività sociali, anche al di fuori dell’ambito aziendale, facendosi promotore di iniziative volte a contrastare l’analfabetismo e l’alcolismo, molto diffusi nella classe operaia di quegli anni. Tra le varie attività, dà vita ad una sorta di biblioteca circolante composta da una grande quantità di libri vecchi e usati che poi venivano distribuiti tra operai e contadini.
Accanto all’impegno nel sindacato Ernesto Pozzi lavora anche come giornalista per il quotidiano socialista l’Avanti. In quel periodo è in corrispondenza amichevole con Edmondo de Amicis, anche lui socialista. Con l’avvento del fascismo la sua attività e le sue iniziative vengono prese di mira ed iniziano le persecuzioni che culminano con un attentato durante un comizio.
Ernesto è costretto a rinunciare a tutto, abbandona Alessandria e si trasferisce a Milano con la famiglia, accompagnato solo dal grande amore per la cultura e per i libri.
A Milano la sua passione si trasforma in un vero e proprio lavoro e nel 1925 fonda la Libreria Antiquaria Mediolanum, con sede in corso di Porta Nuova 19. Ad affiancare Ernesto, già durante gli studi universitari, è il figlio Elfo, che ben presto assume le redini dell’attività. Tra il 1928 e il 1943 la Libreria è già capace di pubblicare un catalogo mensile, con proposte da duecento a cinquecento volumi antichi (è del 1938 anche un catalogo monografico di libri figurati del Rinascimento italiano). La veste tipografica è semplice, le schede succinte ed essenziali, caratteristica comune allora ai cataloghi di quasi tutte le librerie antiquarie. A testi rari di cultura si affiancano i capolavori della storia della stampa, con particolare attenzione alle edizioni italiane.
A questi anni risalgono acquisizioni di grandi biblioteche che, insieme ad una rilevante parte della raccolta di Filippo Turati, formano il fondo iniziale della Libreria. Tra i clienti della Mediolanum all’epoca figurano istituzioni e collezionisti, italiani, europei ed americani, ma anche appassionati studiosi che possono trovare sugli scaffali e nei cataloghi libri a prezzi accessibili. Sono i tempi in cui Benedetto Croce, inguaribile bibliofilo, ordinava per posta o comprava mediante un suo incaricato libri antichi e introvabili, in particolare sulla storia del Meridione.
Alla fine degli anni Trenta la Libreria cambia sede e si trasferisce in via dei Bossi 2. Stanze dai soffitti altissimi ospitano scaffali raggiungibili con scale da capogiro. Al centro dell’enorme salone era situata un’antica automobile con motore a scoppio (ora al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano), ottenuta come pagamento di due rarissimi incunaboli milanesi.
L’attività della Mediolanum è in grande crescita quando lo scoppio della guerra ne provoca un’inevitabile rallentamento. Nel 1943 poi le vicende che seguono l’armistizio costringono Elfo, antifascista, a lasciare Milano e l’Italia. La libreria rimarrà chiusa fino alla fine della guerra.
Al suo rientro dai campi di internamento e di lavoro in Svizzera, dove era riparato, i soldi sono pochi e gli acquisti devono essere molto prudenti e misurati, ma fortunatamente una generazione di straordinari bibliofili aiuta la Libreria di via dei Bossi a riprendersi dai disastri della guerra. In quegli anni a chi la frequentava non era difficile imbattersi nell’economista Piero Sraffa (che poi cederà proprio alla Mediolanum una parte della sua biblioteca di storia dell’economia), o perfino nel Presidente Luigi Einaudi, arrampicati pericolosamente sulle scale alla ricerca di qualche rarità. Anche Palmiro Togliatti era cliente ed accurato bibliofilo. L’attenzione e l’amore per la cultura, che costituivano le basi della formazione intellettuale di alcune figure eminenti della rinascente economia e industria italiana, fanno sì che alla Mediolanum si avvicinino con grande interesse dirigenti di banche e aziende pubbliche, colti e appassionati, come Raffaele Mattioli e Luigi Morandi, e, negli anni a seguire, anche giuristi come i professori Cesare Grassetti, Ariberto Mignoli e Guido Rossi.
Negli anni Cinquanta la Libreria riprende anche la pubblicazione di cataloghi, ora con proposte meno numerose e con schede più accurate. Vengono cedute in quel periodo una collezione di 100 incunaboli milanesi alla Biblioteca Trivulziana, una straordinaria raccolta di disegni veneti (Canaletto, Guardi, Tiepolo ecc.) alla Fondazione Cini di Venezia, ed una raccolta di 120 libri stampati su pergamena dal Quattrocento all’Ottocento ad un collezionista.
A metà degli anni Settanta Luca Pozzi, dopo la laurea in Lettere e Filosofia ed un periodo dedicato all’impegno sociale e politico, decide di affiancare il padre Elfo che nel frattempo, appagato da oltre 40 anni di lavoro, aveva iniziato lentamente a diminuire il ritmo della sua attività in libreria dedicandosi maggiormente allo studio e al piacere dei libri. La sede nel frattempo si è spostata in via Montebello 30 prima, e 24 poi.
Supportato da nuove energie nelle figure delle sorelle Chiara e Cristina e della moglie Patrizia Belloli, Luca favorisce una decisa ripresa dell’attività con lo stesso entusiasmo e la medesima passione culturale che avevano animato i suoi inizi. Il lavoro ha un significativo incremento e la Libreria sviluppa anche il settore delle stampe e carte geografiche. Viene ripresa la pubblicazione di cataloghi nei quali le schede sono ora molto curate e la veste tipografica rinnovata.
Ha inizio una nuova era per la Mediolanum e per la famiglia Pozzi. Gli appassionati aumentano e gli ambienti della Libreria si animano di nuovi collezionisti e di figure della cultura e del mondo intellettuale. Ricordiamo Umberto Eco, che acquisterà il libro di Ubertino da Casale Arbor vitae crucifixae Jesu Christi (Venezia, 1485), dal quale il grande scrittore trarrà spunto per il romanzo Il nome della rosa; e ricordiamo anche il Prof. Dante Isella, a cui qualche anno più tardi la Libreria dedicherà un importante catalogo monografico di prime edizioni di Foscolo, Leopardi e Manzoni.
A partire dal 1998 la Libreria trova una nuova collocazione, quella attuale, in via del Carmine 1, in un palazzo settecentesco i cui locali sobri e confortevoli creano un’atmosfera adeguata tanto alla ricerca quanto a gradevoli incontri e conversazioni tra bibliofili, studiosi e tutti coloro che sono affascinati dal mondo dei libri antichi.
Principale responsabile della Libreria è oggi Giacomo Pozzi, che, terminati gli studi universitari in architettura e un periodo di apprendistato all’estero, nel 2001 si è unito all’impresa di famiglia e ha saputo guidarla lungo il nuovo millennio, affrontando anche le sfide poste dalle moderne tecnologie. A lui si sono affiancate per un breve periodo anche le sorelle Martina e Margherita e negli ultimi anni stabilmente la moglie Nausicaa Ferrini, per occuparsi in particolare del settore delle stampe e carte geografiche.
Il lavoro di verifica, collazione e la schedatura dei libri avviene ancora oggi in ambito famigliare. Ernesto con il figlio Elfo, poi Elfo con Luca e ora Luca con Giacomo, sono stati e sono ancora i protagonisti di questa attività che ha attraversato gli ultimi cento anni. Dopo quattro generazioni la filosofia della Libreria Antiquaria Mediolanum non è cambiata. Il rispetto per i libri, veicolo di cultura, conoscenza e libertà, indipendentemente dal loro valore economico, è la guida dei librai Pozzi.

– Foto Libreria Antiquaria Mediolanum –

(ITALPRESS).

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