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Esordio azzurro senza medaglie alle Paralimpiadi, 3 ori Ucraina

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PECHINO (CINA) (ITALPRESS) – Esordio senza medaglie per gli
azzurri nella prima giornata delle Paralimpiadi iniziate nel segno dell’Ucraina, davanti a tutti con 3 ori, 3 argenti e 1 bronzo. Sono state le gare di discesa libera di sci alpino ad aprire i XIII Giochi Paralimpici invernali. Sulle nevi di Yanqing (foto CIP), le prime azzurre a gareggiare sono state Martina Vozza e la sua guida Ylenia Sabidussi nella categoria vision impaired femminile. Scesa con il pettorale numero 8, la sciatrice friulana, 18 anni ancora da compiere, è uscita subito dopo il primo intermedio. L’oro è andato alla slovacca Henrieta Farkasova (guida Martin Motyka) con il tempo di 1:19.50, l’argento alla cinese Daquing Zhu (guida Hanhan Yan) con 1:21.75, bronzo alla britannica Millie Knight (guida Brett Wild) con 1:23.20. “Mi dispiace perchè mi sentivo meglio rispetto ai giorni scorsi – il commento della Vozza -. Ho preso una botta sotto al ginocchio ma ora sto meglio. Stavo spingendo più del solito, sono scivolata e mi si è agganciato lo sci ma per fortuna nulla di grave”. Sesto posto, invece, per il portabandiera dell’Italia ai Giochi, Giacomo Bertagnolli, che insieme alla sua guida Andrea Ravelli ha fermato il tempo sul 1:17.05, 3.60 di ritardo dal vincitore della gara, l’austriaco Johannes Aigner (guida Matteo Fleischmann), oro con il crono di 1:13.45. Alle spalle degli austriaci si sono piazzati i canadesi Mac Marcoux e Tristan Rodgers (1:13.81) e i francesi Hyacinthe Deleplace Valentin Giraud-Moine (1:14.10). “Potevamo fare meglio – il commento di Bertagnolli – è stata una gara particolare ma non sono partito convinto, non era la mia disciplina. Ci sono ancora quattro gare ma sarebbe stato importante iniziare meglio. Il livello si è alzato molto e non
devo distrarmi. Tanti errori e neve molto diversa, il risultato lo dimostra. Speravo andasse meglio ma non si può sempre avere tutto. A ogni modo siamo solo all’inizio”. Nella standing maschile, dodicesimo tempo per Federico Pelizzari. Il lombardo ha sciato in 1:19.73. Primo gradino del podio per il francese Arthur Baucet (1:14.92), secondo per l’austriaco Markus Salcher (1:15.25), terzo per lo svizzero Theo Gmuer (1:16.17). “La gara è andata abbastanza bene, le sensazioni sono buone, ho un buon feeling con la velocità e credo sia un buon punto di partenza. Non avevo grandi aspettative, il risultato non è stato dei migliori ma va bene così. Cercherò di dare il massimo in tutte le specialità, soprattutto nelle prove tecniche come la Super combinata” le parole dell’azzurro.
Prima giornata, invece, nel segno dell’Ucraina con 3 ori, 3 argenti, un bronzo. Mentre il Paese lotta e si difende in guerra, gli atleti paralimpici danno il meglio di loro in Cina con motivazioni speciali come ha raccontato il biatleta Grygorii Vovchynskyi, protagonista del primo oro vinto nella gara sprint in piedi maschile. “Cosa posso fare se non dedicare questa gara al mio Paese, al nostro popolo. Avevo il dovere di dare tutto per l’Ucraina. Ho pensato alla guerra, al mio popolo, al mio presidente. Amo l’Ucraina. Amo lo sport, ma oggi ho gareggiato pensando al presente e al futuro della mia nazione”. Il secondo oro ucraino è di Oksana Shyshkova che ha vinto la sprint femminile con problemi di vista, specialità dominata anche dagli uomini con Vitaliy Lukianenko che ha tagliato per primo il traguardo conquistando il terzo oro e precedendo i due connazionali Oleksandr Kazik e Dmytro Suiarko, rispettivamente argento e bronzo per un podio tutto ucraino. Medaglie d’argento per Liudmyla Liashenko e Taras Rad. La 28enne si è imposta nella sprint femminile vinta dalla cinese Guo Yujie, il 23enne nella gara maschile (seduti) che ha visto il cinese Liu Zixu imporsi.
(ITALPRESS).

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Vlahovic, Gatti e Yildiz riportano alla vittoria la Juventus, Udinese ko

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TORINO (ITALPRESS) – Dopo un’attesa durata otto partite la Juventus è tornata alla vittoria. All’Allianz Stadium di Torino, la squadra affidata momentaneamente a Brambilla ha superato l’Udinese con il risultato di 3-1.

Padroni di casa in vantaggio al 5′ con un rigore trasformato da Vlahovic che qualche istante prima, servito da Openda, era stato trattenuto fallosamente da Goglichidze al momento della conclusione. Una discreta Juventus, che ha più volte cercato il raddoppio – in particolare al 38′ e al 39′ quando rispettivamente un tiro dalla distanza di Kostic toccato da Vlahovic e ancora una conclusione del centravanti avevano trovato la reazione di Okoye – si è però vista beffare in pieno recupero. Al 46′, sugli sviluppi di un batti e ribatti in area è stato Zaniolo con un sinistro a giro rasoterra a trovare l’angolo su cui Di Gregorio non è riuscito ad arrivare. Dopo due tentativi degli ospiti in avvio di ripresa, entrambi con Goglichidze, è stata la Juventus a riprendere il controllo del gioco alzando il baricentro e costringendo spesso l’Udinese alla strenua difesa, complici anche alcune scelte del tecnico Runjaic che hanno abbassato la qualità deli friulani.

Prima una conclusione fuori di Vlahovic e poi una gran botta di Kalulu respinta dal portiere ospite hanno fatto da preludio al nuovo vantaggio juventino con Gatti che, al 22′, è saltato più in alto di tutti mettendo di testa alle spalle di Okoye. Udinese vicina al pareggio quando, sugli sviluppi di un corner, è stato Bayo a provarci con un’incornata sfiorando il palo alla sinistra di Di Gregorio. Ancora un rigore ha sancito il definitivo 3-1 a favore della Juventus in pieno recupero: serata nera per il difensore Goglichidze che stavolta ha commesso il fallo su Yildiz il quale, come il compagno Vlahovic in precedenza, al 51′ si è presentato dagli undici metri e ha spiazzato il portiere.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

JUVENTUS (3-4-1-2): Di Gregorio 6; Kalulu 6.5, Gatti 6.5, Kelly 6; Cambiaso 6.5, McKennie 6, Locatelli 6, Kostic 5.5 (44′ Rugani sv); Yildiz 6.5; Openda 6 (32’st David sv), Vlahovic 7 (44’st Koopmeiners sv). In panchina: Perin, Mangiapoco, Conceicao, Zhegrova, Adzic, Miretti, Joao Mario, Pedro Felipe. Allenatore: Brambilla 6.5.

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UDINESE (3-5-2): Okoye 6; Goglichidze 4, Kabasele 6, Solet 6; Ehizibue 6 (29’st Zanoli sv), Piotrowski 5 (13’st Lovric 5), Karlstrom 6, Atta 5.5 (29’st Miller sv), Kamara 5.5; Zaniolo 6.5 (13’st Bayo 5.5), Davis 5.5 (38’pt Buksa 5). In panchina: Sava, Padelli, Bertola, Palma, Zemura, Modesto, Zarraga, Ekkelenkamp, Gueye. Allenatore: Runjaic 5.

ARBITRO: Di Bello di Brindisi 6.
RETI: 5’pt Vlahovic (rig), 46’pt Zaniolo, 22’st Gatti, 51’st Yildiz (rig).
NOTE: pioggia, terreno in perfette condizioni. Ammoniti: Goglichidze, Piotrowski, Lovric, Miller, Di Gregorio, Angoli: 8-4 per la Juventus. Recupero: 3′; 5′.

– Foto Image –
(ITALPRESS).

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La Roma non sbaglia, Hermoso e Dovbyk firmano il successo contro il Parma

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ROMA (ITALPRESS) – La Roma risponde immediatamente al Napoli, torna alla vittoria in casa dopo un mese e riaggancia i partenopei in vetta alla classifica della Serie A. I giallorossi si impongono per 2-1 contro il Parma, vincendo la seconda partita di fila. Tre punti sudati contro un Parma ordinato e sempre più in crescita. Che la partita sarebbe stata insidiosa per i giallorossi lo si capiva dai numeri: dato che si sono affrontate due squadre che fanno della fase difensiva il proprio punto di forza, ma che devono scontare anche diversi problemi in fase realizzativa. A proposito di attacco, Gasperini propone dall’inizio Ferguson, che non partiva titolare dalla sfida con il Lille e, in campionato, da quella del 28 settembre contro il Verona, sempre in casa. La partita dell’irlandese dura appena sette minuti, anche se di fatto si era già conclusa dopo venti secondi, tempo di prendere un colpo alla caviglia (che gli aveva dato noia recentemente) nello scontro con Valenti: una botta che ha reso impossibile proseguire. Al suo posto entra Bailey.

La partita è equilibrata, con un leggero predominio territoriale per la Roma ma senza occasioni da rete. Il Parma, infatti, chiude bene tutti gli spazi e al 36′ crea la prima, vera occasione: spunto di Pellegrino sulla fascia sinistra, palla in mezzo su cui arriva il tiro di Ordonez, respinto da Svilar; mentre Bernabé perde tempo e si fa murare. La Roma risponde immediatamente: prima Bailey sbaglia tutto davanti a Suzuki ma viene salvato dal fuorigioco; poi, al 39′, Soulé trova il gol. Richiamato all’on-field review, però, l’arbitro Crezzini valuta (giustamente) impattante e punibile la posizione di fuorigioco di Celik, che ha ostacolato la visuale di Suzuki. Nel finale, lo stesso portiere ospite è attento sul colpo di testa di Dybala su cross di Mancini. La partita riprende con l’uscita di Bailey, bocciato da Gasperini e sostituito da El Aynaoui, con Cristante riportato sulla trequarti. Il Parma ha un ottimo impatto ma la Roma cresce e alza i ritmi, fino a trovare il gol al 63′: angolo di Dybala, Hermoso tutto solo colpisce di testa e approfitta dello scontro tra Suzuki e Delprato, che ha impedito l’intervento al portiere giapponese.

Cuesta prova il tutto per tutto inserendo diversi attaccanti e concedendo necessariamente spazio alle azioni giallorosse a caccia del raddoppio. Svilar si mette in mostra su Sorensen e poi il secondo gol dei giallorossi arriva all’81’, quando Dovbyk controlla di coscia dopo uno scambio con Cristante e sfodera un tiro immediato di mancino. A mettere paura alla Roma è Circati, che accorcia all’86’: rimessa lunga di Valenti, Benedyczak prolunga di testa svettando sul neoentrato Ghilardi e Circati in spaccata batte Svilar. La formazione di Gasperini non si scompone però e controlla il risultato sino al triplice fischio finale.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

ROMA (3-4-2-1): Svilar 6.5; Mancini 6.5 (40′ st Ghilardi sv), Hermoso 7, Ndicka 6; Celik 6.5, Cristante 6.5, Koné 7, Wesley 6 (40′ st Rensch sv); Soulé 6 (28′ st Dovbyk 7), Dybala 7; Ferguson sv (7′ pt Bailey 5, 1′ st El Aynaoui 6). In panchina: Vasquez, Gollini, Tsimikas, Ziolkowski, Sangaré, Pellegrini, Pisilli, Baldanzi, El Shaarawy. Allenatore: Gasperini 6.5.

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PARMA (3-5-2): Suzuki 6; Delprato 6, Circati 6.5, Valenti 6.5; Ordonez 6.5, Sorensen 6.5, Estevez 6 (33′ st Almqvist 6), Bernabé 5.5 (32′ st Cremaschi 6), Britschgi 6; Cutrone 5.5 (15′ st Benedyczak 6.5), Pellegrino 5.5 (32′ st Djuric 6). In panchina: Corvi, Rinaldi, Ndiaye, Lovik, Troilo, Trabucchi, Hernani, Plicco, Ciardi, Begic, Cardinali. Allenatore: Cuesta 6.

ARBITRO: Crezzini di Siena 6.5.
RETI: 18′ st Hermoso, 36′ st Dovbyk, 41′ st Circati.
NOTE: cielo velato; terreno di gioco in ottime condizioni. Ammoniti: Pellegrino, Ordonez. Angoli: 9-2 per la Roma. Recupero: 4′; 3′.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Il Como di Fabregas non si ferma, contro il Verona è 3-1

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COMO (ITALPRESS) – Il Como torna al successo, l’Hellas Verona resta ancora a secco. I ragazzi di mister Cesc Fabregas superano 3-1 i gialloblù al Sinigaglia: decidono i gol di Douvikas, Posch e Vojvoda.

I padroni di casa partono subito con il piede sull’acceleratore, colpendo il palo dopo appena 6′ con un calcio di punizione di Nico Paz. Neanche il tempo di riorganizzarsi per gli scaligeri, che i biancoblù passano in vantaggio al 9′ grazie alla rete messa a referto da Douvikas: cross dalla sinistra di Valle e colpo di testa vincente dell’attaccante greco. La compagine di Paolo Zanetti inizialmente fa fatica a trovare spazi, ma al 23′ si ritaglia la sua prima chance con Serdar, sul quale è decisivo l’intervento di Butez. Quest’ultimo, però, due minuti più tardi combina un pasticcio insieme a Caqueret regalando palla a Serdar: il centrocampista ne approfitta realizzando il gol del pareggio. Il Como non resta a guardare e al 32′ Nico Paz, imbeccato ottimamente da Caqueret, si presenta a tu per tu con Montipò, il quale sventa la minaccia con una grande uscita. Il più attivo nel Verona è sempre Serdar, che al 35′ sfiora il 2-1 sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al termine dei 3′ di recupero, le due squadre vanno a riposo sul parziale di 1-1.

Nella ripresa il Verona prova subito a rendersi pericoloso con Giovane che pesca Orban, la cui conclusione viene deviata in maniera provvidenziale da Ramon. Al 62′ i padroni di casa tornano in vantaggio grazie alla marcatura di Stefan Posch che, su assist di Caqueret, anticipa Valentini e fa 2-1. I gialloblù provano a spingere sull’acceleratore aggiungendo anche Sarr al parterre di attaccanti in campo, ma il gioco spezzettato non permette loro di andare ad impensierire Butez. Nel finale Bradaric ha la grande chance per pareggiare, ma l’estremo difensore avversario si supera. In pieno recupero la squadra biancoblù mette il punto esclamativo sul successo con il neo-entrato Mergim Vojvoda che, servito da Jesus Rodriguez, firma il definitivo 3-1.

In virtù di questo risultato il Como sale al quarto posto con 16 punti, mentre il Verona resta a ridosso della zona retrocessione a quota 5. Nel prossimo turno i lombardi saranno impegnati sabato nella trasferta del Maradona contro il Napoli; i veneti, invece, ospiteranno l’Inter al Bentegodi domenica alle 12:30.

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IL TABELLINO DELLA PARTITA

COMO (4-2-3-1): Butez 6; Posch 7 (33’st Kempf 6), Ramon 6.5, Diego Carlos 6, Valle 6.5; Caqueret 6 (45’st Smolcic sv), Da Cunha 6.5; Kuhn 5 (33’st Vojvoda 7), Paz 5.5, Diao 5 (9’st Rodriguez 6.5); Douvikas 7 (44’st Morata sv). In panchina: Vigorito, Cavlina, Goldaniga, Moreno, Baturina, Perrone, Addai, Le Borgne, Van Der Brempt, Cerri. Allenatore: Fabregas 6.5.

VERONA (3-5-2): Montipò 6; Bella-Kotchap 6, Nelsson 6, Valentini 5 (23’st Bradaric 6); Belghali 5.5, Serdar 7 (23’st Niasse 6), Gagliardini 6 (30’st Sarr 5.5), Bernede 6, Frese 5.5 (42’st Mosquera sv); Giovane 5, Orban 5. In panchina: Perilli, Toniolo, Yellu, Slotsager, Harroui, Ebosse, Fallou, Ajayi. Allenatore: Zanetti 5.5.

ARBITRO: Marcenaro di Genova 6.
RETI: 9’pt Douvikas, 25’pt Serdar, 17’st Posch, 47’st Vojvoda.
NOTE: Serata piovosa, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Gagliardini, Belghali, Paz, Nelsson, Orban. Angoli: 1-3. Recupero: 3′, 5′.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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