Cronaca
Premio “Lombardia è Ricerca” 2025, un milione di euro a due scienziati inglesi per studi su oncologia e infarto
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MILANO (ITALPRESS) – Consegnati a due pionieri della medicina genomica, i professori inglesi Mark Caulfield e Douglas Easton, il Premio internazionale ‘Lombardia è Ricerca’ 2025. Il riconoscimento è il ‘Nobel’ da 1 milione di euro che Regione Lombardia attribuisce a scoperte scientifiche di rilievo, capaci di avere ricadute importanti per la qualità di vita dei cittadini. Focus dell’edizione di quest’anno è, in particolare, il tema ‘Metodi innovativi di diagnosi precoce o medicina preventiva. Nello specifico, Mark Caulfield e Douglas Easton sono stati scelti come vincitori congiuntamente per aver contribuito a identificare geni e varianti che influenzano il rischio di infarto e ipertensione (Caulfield), e di tumore al seno, all’ovaio e alla prostata (Easton). Alla cerimonia che si è svolta come sempre al Teatro alla Scala di Milano sono intervenuti il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore regionale all’Università, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi, il professor Paolo Veronesi, Presidente di Fondazione Umberto Veronesi ETS e Direttore Programma Senologia IEO e, tra gli ospiti d’onore, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il vicepresidente del Senato Licia Ronzulli. Presente anche il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani. La Giornata della Ricerca è promossa da Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Veronesi ETS, che l’8 novembre di ogni anno celebra il valore della ricerca scientifica e della capacità di innovazione.
“Il tema dell’edizione 2025 del Premio Lombardia è Ricerca’ – ha sottolineato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana – è dedicato ai metodi innovativi di diagnostica precoce e medicina preventiva, in un anno particolarmente significativo. Il 2025 è infatti il centenario della nascita di Umberto Veronesi, uno dei più grandi medici e scienziati del Paese, che ha trasformato la cura dei tumori in una missione di civiltà, speranza e fiducia nella ricerca. Veronesi ci ha insegnato che la medicina non deve limitarsi a curare la malattia, ma a prevenirla, individuandola precocemente e, soprattutto, rispettando la persona e la sua qualità di vita“. “In questa edizione – ha aggiunto Fontana – ogni scienziato poteva candidare il progetto, senza bisogno di essere presentato da altri ricercatori. Inoltre, al momento di iscrizione doveva essere già indicato il progetto di ricerca traslazionale in collaborazione con enti di ricerca pubblici o privati lombardi. Questa scelta è importante per due motivi: da un lato, testimonia l’apertura e la fiducia nella comunità scientifica, mostrando come in Lombardia, ognuno sia chiamato a presentare idee, visioni e soluzioni, dall’altro evidenzia come il contesto lombardo sia maturo ad accogliere gli input più innovativi provenienti dal mondo della ricerca con efficacia e immediatezza. Ancora una volta, dunque, la Lombardia si conferma un territorio d’avanguardia, quel laboratorio di innovazione biomedica dove si concentrano alcune delle principali eccellenze italiane nella ricerca sui tumori e sulle malattie autoimmuni”.
“Il Premio internazionale ‘Lombardia è Ricerca’, che assegniamo ogni anno – ha precisato Fermi – ha una peculiarità: il 30% dell’assegno va ai vincitori, il 70% è invece destinato a sostenere un progetto di ricerca traslazionale (dunque con l’obiettivo di applicare le scoperte scientifiche fondamentali allo sviluppo di terapie e trattamenti medici per i pazienti), che i vincitori implementano in collaborazione con enti di ricerca pubblici e privati in Lombardia. La centralità attribuita a tale progetto, obbligatorio per potersi candidare, evidenzia ancora di più quanto per noi sia fondamentale che la nostra Regione rimanga un faro nell’ambito della ricerca. Sono dunque orgoglioso di sapere che il professor Easton ha indicato l’Istituto europeo di Oncologia e l’Istituto Nazionale Tumori di Milano come centri partner per la realizzazione del suo progetto”. Sul palco della Scala Fermi ha ricordato inoltre bandi e fondi con cui Regione Lombardia sta sostenendo l’ecosistema della Ricerca e dell’Innovazione sul territorio. I due scienziati premiati sono due eccellenze del mondo della ricerca che ora, proprio grazie al ‘Nobel lombardo’, collaboreranno con quattro centri di ricerca della Lombardia: Human Technopole e Humanitas University, Istituto Nazionale dei Tumori e Istituto Europeo di Oncologia. In queste strutture verranno portati avanti progetti incentrati su medicina personalizzata e prevenzione di artrite reumatoide e cancro al seno, due patologie che colpiscono soprattutto le donne.
Nello specifico, Caulfield ha scelto Humanitas University e Human Technopole, mentre Easton ha individuato Istituto Nazionale dei Tumori e IEO. Il progetto di Caulfield si focalizza su malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, quello di Easton, ‘The genetic landscape of breast cancer predisposition variants in Italy’, si concentra invece sullo studio dei geni, per definire il ruolo preciso di singole varianti genetica nello sviluppo di tumore al seno. Sul palco della Scala i due vincitori, a colloquio con il giornalista del Corriere della Sera Massimo Sideri, hanno inoltre illustrato gli obiettivi raggiunti e grazie ai loro studi e le potenzialità ancora da esplorare delle loro ricerche che ora verranno sviluppate anche in centri di ricerca del territorio lombardo. “È un immenso onore ricevere uno dei premi più prestigiosi al mondo, il Premio internazionale ‘Lombardia è Ricerca’ – ha detto Mark Caulfield – questo riconoscimento celebra le scoperte realizzate dal mio team e da me di oltre 2.000 geni legati alla pressione sanguigna, la mia leadership scientifica nel Progetto 100.000 Genomi e la co-creazione del Servizio Nazionale di Medicina Genomica, che garantisce un accesso equo ai test genomici per 56 milioni di persone in Inghilterra. Il Premio mi permetterà di proseguire la mia missione, di trasformare l’assistenza sanitaria attraverso una nuova partnership guidata dalla Queen Mary University, in collaborazione con la Humanitas University e l’Human Technopole, concentrata sulla diagnosi precoce dell’artrite, con l’obiettivo di portare concreti benefici ai pazienti”.
“È per me un grandissimo onore e privilegio ricevere il prestigioso Premio Internazionale ‘Lombardia è Ricerca’, in una giornata dedicata alla memoria di Umberto Veronesi, figura straordinaria nel trattamento e nella prevenzione del tumore al seno – ha sottolineato il vincitore Douglas Easton – sono profondamente lusingato e desidero esprimere la mia più sincera gratitudine a Regione Lombardia e agli organizzatori del premio per questo importante riconoscimento. Insieme ai miei collaboratori qui a Milano, questo premio rappresenta uno stimolo ulteriore per approfondire la comprensione delle basi genetiche del tumore al seno, identificare con maggiore precisione le donne più a rischio e per migliorare la loro prognosi attraverso programmi di screening e prevenzione sempre più efficaci”.
Anche lo IEO sottolinea la rilevanza del progetto che verrà portato avanti con il professor Easton e l’impatto che questo potrà avere in Lombardia, ricordando che lo scienziato ha dato un impulso decisivo al fiorire della genetica oncologica come nuova disciplina, contribuendo a identificare i geni BRCA 1 e 2, che predispongono al tumore del seno e dell’ovaio e fondando, circa 20 anni fa il consorzio BCAC, ora parte – insieme ad altri consorzi – di ‘Confluence’, il più grande database al mondo delle varianti genetiche germinali, in cui confluiscono, appunto, anche i dati di IEO. “La partecipazione al progetto di Regione Lombardia, insieme al Gruppo di Ricerca del dottor Paolo Radice dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, ci permetterà di caratterizzare le varianti genetiche dei tumori del seno e dell’ovaio più comuni in Italia – ha spiegato Paolo Peterlongo, Vicedirettore del laboratorio di genetica medica. “La sfida della genetica oggi – ha aggiunto – è non solo continuare a scoprire nel DNA le varianti che aumentano il rischio di sviluppare un tumore, ma determinarne il ‘peso’, vale a dire in che misura ogni variante aumenta questo rischio. Abbiamo infatti individuato nuove varianti, oltre a BRCA 1 e 2, di cui però non conosciamo ancora del tutto il rischio. Per far questo è fondamentale avere accesso alla maggior mole di dati possibile, per poter sfruttare ancor meglio le potenzialità dei nostri attuali esami di laboratorio”.
“Abbiamo già strumenti raffinati di risk profiling che però devono essere ulteriormente migliorati per trasformali in interventi clinici preventivi estremamente personalizzati – ha evidenziato poi Bernardo Bonanni, direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica Oncologica dello IEO – contiamo che l’accesso a Confluence, che contiene un autentico tesoro di dati genetici multietnici ed estesi anche ai maschi, ci aiuterà a definire il ruolo preciso di ogni singola variante genetica e ci permetterà così di mettere in atto programmi preventivi sempre più utili. Sarà un’evoluzione importante, che sposterà in avanti le frontiere della diagnostica genetica nella prevenzione dei tumori della mammella e dell’ovaio”. Gli studi di genetica e la loro applicazione clinica vengono condotti in IEO nell’ambito della Divisione di Prevenzione e Genetica (con il suo High Risk Center, HRC), oggi punto di riferimento in Italia per le persone ad alto rischio di ammalarsi di tumore per caratteristiche personali, genetiche o familiari. Attualmente sono più di 2.500 ogni anno le persone che accedono all’HRC, e sono circa 1.600 i soggetti mutati in sorveglianza attiva.
“Il Premio Lombardia è Ricerca 2025, assegnato ai Professori Mark Caulfield e Douglas Easton – ha detto il professor Paolo Veronesi che dal palco ha ricordato il padre Umberto alla cui memoria è dedicata la Giornata – rende omaggio a due scienziati che hanno contribuito in modo determinante all’evoluzione della medicina genomica, aprendo nuove prospettive per quanto riguarda la diagnosi precoce e la prevenzione delle malattie oncologiche e cardiovascolari”. “Le loro ricerche – ha chiarito – rappresentano un esempio virtuoso di come l’innovazione scientifica possa tradursi in benefici concreti per la salute delle persone e in strumenti sempre più efficaci di medicina di precisione. Questo riconoscimento, conferito in occasione della giornata dedicata alla memoria di mio padre, riafferma il valore della ricerca come motore di progresso e di benessere collettivo. Come Fondazione Veronesi, da sempre ci impegniamo per sostenere la ricerca d’eccellenza e promuovere la cultura della prevenzione e della salute, convinti che solo attraverso la conoscenza si possa costruire un futuro più sano, consapevole e sostenibile. Fare sistema con il territorio lombardo, come promosso da Regione Lombardia, significa rafforzare questa missione e valorizzare al massimo il potenziale della scienza, trasformandolo in sviluppo, innovazione e salute per tutti”. La Giornata della Ricerca ha però dato spazio anche ai potenziali ricercatori di domani.
La cerimonia alla Scala si è infatti conclusa infatti con la consegna del Premio ‘Lombardia è Ricerca’ 2025 per le scuole ai tre migliori progetti classificati, realizzati lo scorso anno scolastico in istituti superiori lombardi e centrati su promozione della salute e supporto alle persone con fragilità. Un appuntamento emozionante: i tre team migliori sono saliti sul palco dove, accolti da Gerry Scotti, hanno scoperto in diretta il loro posizionamento in classifica. Il primo premio da 13.000 euro, interamente destinati agli studenti, è andato al progetto intitolato ‘RicordaMI: un gioco per ricordare un gesto, per restare’ del Liceo ‘Ettore Majorana’ di Rho (MI); il secondo premio da 9.000 euro è stato assegnato a ‘FreeScreening’ dell’Istituto tecnico economico statale ‘Caio Plinio Secondo’ di Como; a conquistare i 7.000 euro del terzo premio sono stati infine i ragazzi dell’Istituto statale di istruzione superiore ‘Facchinetti’ di Castellanza (VA) con il progetto intitolato ‘SPEAK-I: quando la tecnologia dà voce all’inclusione’. “Questo premio – ha commentato il presidente Fontana – non è solo una vetrina di eccellenze, ma un motore di cambiamento, capace di ispirare tanti giovani a credere, collaborare, sognare una medicina che anticipi la malattia e protegga la vita. I progetti delle scuole ne sono la concreta testimonianza, sono bellissimi e di grande visione. Il futuro è nella capacità di prevenire, innovare e unire le forze per il bene comune”.
– foto ufficio stampa Regione Lombardia –
(ITALPRESS).
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Nella ripresa i padroni di casa riprendono esattamente da dove avevano lasciato, conducendo la partita e provando ad abbattere il muro difensivo eretto dagli avversari. Al 54′ Morata si ritaglia una clamorosa chance, ma Caprile compie un altro intervento strepitoso da distanza ravvicinata. Quattro minuti più tardi Nico Paz ci prova da fuori, ma l’estremo difensore rossoblù si allunga e devia in corner. I due allenatori provano a spaccare la partita con una girandola di cambi e, tra i giocatori sostituiti, spicca anche Alvaro Morata: in questo caso è lo stesso spagnolo a chiedere di uscire dal campo dopo aver ricevuto un cartellino giallo. Nel finale il Como si riversa nella metà campo avversaria, ma i rossoblù stringono i denti e portano a casa un prezioso pareggio, che consente loro di rialzare la testa dopo due sconfitte consecutive. In seguito a questo risultato il Como si porta a 18 punti, il Cagliari a quota 10. Dopo la sosta i lariani saranno impegnati nella trasferta dell’Olimpico Grande Torino contro i granata, mentre i sardi ospiteranno il Genoa alla Unipol Domus.
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ROMA (ITALPRESS) – E’ scomparso il maestro Beppe Vessicchio. Il celebre direttore d’orchestra e arrangiatore si è spento all’età di 69 anni all’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dove era stato ricoverato d’urgenza per severe complicazioni. Lo conferma l’ufficio stampa del nosocomio, ribadendo la richiesta di massima riservatezza da parte della famiglia. I funerali si svolgeranno in forma privata.
Giuseppe Vessicchio, meglio conosciuto come Peppe, era nato a Napoli il 17 marzo del 1956. Direttore d’orchestra, arrangiatore era anche un personaggio televisivo, noto soprattutto per il suo ruolo di direttore d’orchestra al Festival di Sanremo. Vessicchio muove i primi passi nel mondo della musica proprio nella sua Napoli, dove realizza dischi per celebri cantanti della musica leggera e non, come Nino Buonocore, Edoardo Bennato, Peppino di Capri, Peppino Gagliardi e Lina Sastri. Il passo successivo è la collaborazione con Gino Paoli, con il quale scrive a quattro mani grandi successi come “Ti lascio una canzone”, “Cosa farò da grande” e “Coppi”. E’ tra i fondatori del gruppo cabarettistico “I Trettrè”, occupandosi del lato musicale, suonando chitarra e pianoforte. Ma il suo principale amore resta la musica. Prende parte ad alcune produzioni televisive come “Và pensiero”, “Di che vizio sei?”, “Club 92”, “Buona Domenica”, “Viva Napoli”, “Note di Natale”. Ma a renderlo davvero popolare è il suo ruolo di direttore d’orchestra al Festival di Sanremo a partire dal 1990. Riceve il premio come migliore arrangiatore nel 1994, 1997 e 1998. Nell’edizione del 2000 riceve anche il premio dalla giuria speciale presieduta da Luciano Pavarotti. Come direttore d’orchestra ha vinto quattro edizione del Festival: nel 2000 con “Sentimento” degli Avion Travel, nel 2003 con “Per dire di no” di Alexia, nel 2010 con “Per tutte le volte che” di Valerio Scanu e nel 2011 con “Chiamami ancora amore” di Roberto Vecchioni. Vessicchiè è stato anche insegnante di musica e direttore d’orchestra nel talent “Amici” di Maria De Filippi.
foto: IPA Agency
(ITALPRESS).

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