Cronaca
Educazione finanziaria e sport, protocollo d’intesa Feduf-Ics-Coni
Pubblicato
4 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Le firme di Stefano Lucchini, Giovanni Malagò e Andrea Abodi per sancire una collaborazione triennale tra la Fondazione per l’Educazione finanziaria e al risparmio, il Coni e l’Istituto per il Credito Sportivo. L’obiettivo è la sensibilizzazione degli atleti sui temi della cittadinanza economica, della gestione consapevole del denaro, della pianificazione finanziaria, del risparmio, della legalità economica e della capacità auto-imprenditoriale. “Il tema dell’educazione economica e finanziaria riguarda gli sportivi non solo per la gestione consapevole e corretta del proprio denaro (che poi per i campioni diventa in breve patrimonio) ma soprattutto per il ruolo di testimonial che essi possono e devono avere davanti ai ragazzi, ai tifosi e all’opinione pubblica spiega Stefano Lucchini, presidente della Feduf -. Credo molto, infatti, nel ruolo sociale dello sport anche in un ambito delicato e decisivo come la gestione del risparmio, la pianificazione finanziaria e la legalità economica. Il valore del risparmio e la sua corretta gestione fanno parte del bagaglio di cittadini informati e consapevoli quali sono le donne e gli uomini dello sport”. Secondo il rapporto Consob 2020 la cultura finanziaria degli italiani resta contenuta, sebbene in lieve miglioramento, soprattutto tra gli investitori: in particolare, la quota di intervistati che risponde correttamente a domande su conoscenze finanziarie di base oscilla dal 38% (concetto di diversificazione) al 60% (rapporto rischio-rendimento). “Siamo orgogliosi di questa iniziativa – dichiara il presidente del Coni, Giovanni Malagò – perchè rientra in una progettualità finalizzata a garantire agli atleti la possibilità di ottenere gli strumenti per maturare una conoscenza consapevole del mondo finanziario, con l’obiettivo di farli assurgere al ruolo di protagonisti anche nel campo finanziario, attraverso una gestione lungimirante dei loro risparmi e a una corretta valutazione delle relative opportunità finanziarie. Voglio esprimere il mio sincero ringraziamento alla Feduf e all’Ics, eccezionali compagni di squadra pronti a mettere a disposizione del nostro movimento il loro immenso know how, la migliore garanzia per esplorare orizzonti prospettici e individuare i percorsi migliori, con l’obiettivo di radicare una cultura chiamata a diventare il paradigma di riferimento delle eccellenze che proiettano l’immagine vincente del nostro Paese a ogni livello. Oltre a un presente munifico di successi c’è infatti un futuro da conquistare traslando il talento in nuovo ambito, l’investimento più intelligente per valorizzare e mettere sicuro le certezze costruite nel corso della carriera”. “Per il Credito Sportivo, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello Sport e della Cultura – dichiara il presidente dell’Istituto, Andrea Abodi – l’educazione, la formazione e l’informazione sono strumenti indispensabili per consolidare le fondamenta immateriali del sistema e delle sue infrastrutture fisiche. Tenendo conto della natura e del ruolo della Banca, avvertiamo l’esigenza di metterci a disposizione in modo sistematico e sistemico per dare un contributo adeguato alla sfida della diffusione della cultura finanziaria nel mondo dello Sport. Questo lo spirito che ci unisce alla Feduf e al Coni. Il Protocollo sull’Educazione Finanziaria consentirà di sviluppare un programma di impegni, attività e progetti dedicati, in particolare ad atlete e atleti, ma dei quali, per la forza comunicativa e di significativa valenza sportiva, potrà beneficiare l’intero Paese, che ne ha bisogno. Siamo certi di volere-sapere-dovere trasformare l’accordo istituzionale appena sottoscritto con FEduF e CONI – conclude il presidente Abodi – in un’articolata ed efficace agenda operativa, per consentire ai beneficiari del nostro impegno di elaborare una più corretta, attenta e oculata gestione dei propri interessi finanziari, anche nella prospettiva del post-carriera”.
(ITALPRESS).
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Cronaca
Sequestrati all’aeroporto di Malpensa oltre 18 mila farmaci illegali
Pubblicato
2 ore fa-
17 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Nell’ambito dei controlli alla frontiera doganale condotti nell’area aeroportuale, il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i finanzieri del Gruppo Malpensa hanno intensificato i controlli volti ad intercettare tentativi di importazione di farmaci privi delle necessarie autorizzazioni per l’immissione in commercio sul territorio nazionale.
Le operazioni di servizio svolte presso lo scalo varesino, attraverso un’analisi approfondita dei flussi passeggeri e delle spedizioni merci, supportate dall’impiego di strumenti avanzati per lo screening e dall’esperienza operativa maturata nel tempo, hanno consentito di intercettare e sottoporre a sequestro 18.597 prodotti farmaceutici importati dall’estero privi dei requisiti di legge e potenzialmente dannosi per la salute pubblica. Denunciate 11 persone.
I medicinali, rinvenuti all’interno dei bagagli personali dei passeggeri, nelle spedizioni postali e in colli in transito tramite corriere espresso, sono risultati non conformi alle normative sanitarie vigenti e, quindi, non commercializzabili in Italia. I prodotti erano destinati, in particolare, al trattamento sanitario di condizioni associate a malattie cardio-cerebrovascolari, sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale, oltre che impiegati in associazione alla dieta per la perdita di peso o nell’ambito della medicina estetica.
– foto ufficio stampa Guardia di Finanza e Adm –
(ITALPRESS).
Cronaca
Apologia del terrorismo, 15enne arrestato nel Trevigiano
Pubblicato
2 ore fa-
17 Dicembre 2025di
Redazione
VENEZIA (ITALPRESS) – La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di un cittadino italiano di 15 anni ritenuto responsabile di istigazione a delinquere ed apologia di reati di terrorismo nonchè di auto-addestramento e addestramento con finalità di terrorismo, tutti aggravati dall’uso del mezzo telematico.
Il provvedimento trae origine da un’indagine condotta dalle Digos della Questura di Milano e della Questura di Treviso, in collaborazione con la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto del Terrorismo e dell’Estremismo Interno e con l’Agenzia di Sicurezza Interna e costituisce l’esito della costante attività di prevenzione sviluppata dal Dipartimento della Pubblica sicurezza nell’ambito del Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo, finalizzata ad intercettare tempestivamente pericolosi fenomeni di radicalizzazione ideologico-religiosa e contrastare episodi di xenofobia ed antisemitismo, anche a tutela delle comunità ebraiche.
In particolare, dal monitoraggio degli ambienti dell’estrema destra suprematista online è emerso all’attenzione un profilo attivo su una piattaforma social che pubblicava frequenti incitamenti a commettere atti di violenza di matrice xenofoba ed antisemita nonchè frasi apertamente apologetiche di atti di terrorismo e di esaltazione dei materiali esecutori degli stessi, tanto da affermare di aver già in parte costruito un’arma da fuoco. Gli ulteriori approfondimenti svolti dalla Polizia di Stato hanno consentito di identificare l’indagato, residente in provincia di Treviso.
I poliziotti delle Digos milanese e trevigiana hanno eseguito un decreto di perquisizione nel corso della quale sono stati rinvenuti e sequestrati diversi componenti di facile reperimento, pronti all’assemblaggio, funzionali alla realizzazione di armi ed ordigni artigianali nonchè diversi fogli manoscritti dall’arrestato recanti disegni di armi e parti di armi ed istruzioni per il confezionamento di munizioni artigianali.
Materiale del tutto coerente è altresì emerso dalla perquisizione informatica effettuata sui dispositivi in uso all’indagato.
Il quadro indiziario, fanno sapere gli investigatori, “da cui è emerso chiaramente l’avanzato stadio di radicalizzazione ideologica maturato dal giovane”, è stato condiviso dal gip.
– foto ufficio stampa Digos –
(ITALPRESS).
Cronaca
Sequestrati 248 chili di cocaina al porto di Gioia Tauro
Pubblicato
2 ore fa-
17 Dicembre 2025di
Redazione
REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Reggio Calabria e l’Ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro hanno sequestrato, presso il porto gioiese, una ulteriore partita di cocaina purissima di 248 chilogrammi. L’operazione rientra in una più complessa e articolata intensificazione delle ispezioni e dei controlli disposta, per quest’ultimo scorcio dell’anno, su tutta l’area portuale, con lo scopo di individuare, tra le migliaia di container movimentati giornalmente, quelli utilizzati dai sodalizi criminali per importare lo stupefacente.
In particolare, i militari del Gruppo Gioia Tauro e il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nell’ambito dei controlli finalizzati a intercettare eventuali carichi di sostanza stupefacente gestiti dalla criminalità organizzata, hanno selezionato e sottoposto ad accurate ispezioni due container, provenienti dai Paesi d’oltreoceano, che trasportavano, rispettivamente, autoveicoli usati e sacchi di sesamo.
Nello specifico, i container bloccati sono stati dapprima sottoposti a scansione radiogena, utilizzando le apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e successivamente a un’accurata ispezione con l’ausilio delle unità cinofile in forza al Gruppo della Guardia di finanza di Gioia Tauro.
Al termine delle ispezioni, sono stati scoperti e sequestrati 217 panetti di cocaina, per un peso complessivo di 248 chilogrammi, che erano stati abilmente occultati all’interno dei container, nel tentativo di superare la rete dei controlli doganali e di polizia predisposta presso l’area portuale di Gioia Tauro.
Si tratta dell’ennesimo risultato conseguito nella lotta al traffico internazionale di sostanze stupefacenti presso il porto di Gioia Tauro, che ha impedito la distribuzione sui mercati di spaccio di una partita di cocaina che avrebbe potuto fruttare alle organizzazioni criminali un cospicuo introito, stimato in circa 40 milioni di euro.
Nell’anno in corso i sequestri di stupefacenti presso il porto di Gioia Tauro, ammontanti a circa 4,8 tonnellate, hanno già superato il corrispondente dato del 2024.
– foto ufficio stampa Guardia di Finanza –
(ITALPRESS).

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