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LA VOCE PAVESE – ELEZIONI PROVINCIALI 2021, INIZIA L’ERA DI GIOVANNI PALLI

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La Voce Pavese di Emanuele Bottiroli: il commento in diretta alle 20 al fatto del giorno in provincia di Pavia.

Giovanni Palli, 40 anni, sindaco di Varzi e Presidente della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, è il nuovo Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Pavia. Una vittoria al fotofinish dopo una campagna elettorale tra veleni e colpi di scena. La brillante performance del candidato antagonista, Angelo Bargigia, non è bastata alla ribattezzata compagine dei dissidenti, guidata dall’europarlamentare Angelo Ciocca, ad arrivare prima. E’ stato però un testa a testa, una sfida all’ultimo voto ponderale, nonostante Palli fosse sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Si è trattato di un’elezione di secondo livello con il voto ponderale: ogni consigliere comunale e sindaco ha votato ieri rappresentando tanti voti nell’urna in proporzione al numero di abitanti di ciascun comune. Palli, compagno nella vita della parlamentare leghista Elena Lucchini, alla fine però ha prevalso. Un quarantenne dell’Oltrepò Pavese sarà alla guida di Piazza Italia e riceverà il testimone da Vittorio Poma, decano nazionale dei presidenti di Provincia e uomo di grande equilibrio e dialogo. Palli parte in salita ma è comunque una vittoria per lui, che ha promesso rinnovamento e concretezza da giovane e appassionato politico, durante una campagna elettorale che l’ha visto impegnarsi in una grande opera di “porta a porta” per toccare con mano necessità e problemi di ciascun sindaco del territorio. Certamente il centrodestra delle segreterie di partito si aspettava un risultato più rotondo, ma da domani sarà necessario lavorare per ricreare condizioni di unità e compattezza. A fronteggiarsi c’era però anche la vecchia politica locale con una nuova generazione di politici e amministratori. Palli e Lucchini hanno vinto. Terminate le formalità elettorali, quello che conterà sarà dare risposte a un territorio che le invoca, in particolare su viabilità, edilizia scolastica, PNRR, turismo, tutela dell’ambiente e creazione di appetibilità per l’arrivo di nuove imprese. Alla provincia di Pavia serve una politica oltre i personalismi e il risiko delle poltrone che non ha certo inventato Giovanni Palli. Il nuovo corso potrà essere misurato solo su scelte e priorità.

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Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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