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Cronaca

Bonomi “Più incentivi al lavoro, misure strutturali sull’energia”

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ROMA (ITALPRESS) – «Era chiaro che prima o poi le banche centrali avrebbero tirato una riga. In tanti si erano illusi si potesse continuare con l’helicopter money. Invece i nodi stanno venendo al pettine. Le regole europee saranno riviste, ma ci condizioneranno anche in futuro. E l’inflazione sale”. E’ il pensiero del pesidente di Confindustria Carlo Bonomi, in una intervista al Corriere della Sera.
«Grazie al sostegno della Bce il costo dell’intero debito è al 2,4%, sotto la crescita del Pil. E grazie agli oltre 7 anni di durata media dei titoli di Stato l’impatto del rialzo tassi sarà graduale. Ma per le imprese è diverso: dovranno finanziarsi subito a costi sempre più alti rispetto alle concorrenti europee, anche se sono altrettanto valide. Che risposta dà la politica su questo?».
«Sono d’accordo con Mario Draghi: con questo debito pubblico gigante, dobbiamo crescere, crescere, crescere. Eppure, sembra che il tema non interessi a nessuno. Pochi parlano di ciò che serve per invertire la frenata e rafforzare l’economia nel medio e lungo periodo. Nell’anno che resta alle elezioni, ci si deve concentrare su quello che mi piace definire riformismo competitivo: non interventi a margine ma riforme efficaci, che rendano moderno e competitivo il Paese. Per un’economia che lavora e trasforma materie prime importate, è la sola strada” continua Bonomi.
Entrando nel dettaglio delle riforme per il 2022 Bonomi dice:
«Giustizia e concorrenza in primis. Su quest’ultima, spero non si finisca per allargare ancora gli affidamenti diretti in house a società degli enti locali come successo per le gare del Pnrr. Lo trovo contraddittorio con l’enfasi pro-concorrenza delle prime pagine del Piano. Ma la vera sfida è la delega fiscale: è il momento di un taglio deciso e strutturale al peggior ostacolo della nostra competitività, il cuneo fiscale. Nel Paese lavora il 37% degli italiani, un’inezia. Vanno creati incentivi al lavoro».
E sul caro energia le imprese chiedono aiuti oltre gli 11,5 miliardi stanziati dal governo fin qui: “Pre-pandemia, pagavamo otto miliardi l’anno di bolletta energetica. Quest’anno rischiano di essere 37. Servono interventi strutturali che aumentino l’offerta di energia, da destinare alle imprese. In Francia, il governo sta riservando il 70% dell’energia nucleare a basso costo alle imprese e anche noi abbiamo bisogno di qualcosa di simile, con le nostre capacità. Possiamo raddoppiare la produzione nazionale di gas in 12-15 mesi e destinare una quota all’industria, con contratti pluriennali a prezzi ragionevoli. Possiamo aumentare la produzione da rinnovabili da riservare all’industria. Ci sono centinaia di impianti di rinnovabili fermi per questioni amministrative. E’ tempo di sbloccarli».
(ITALPRESS)

Cronaca

Papa Leone XIV “Ridurre Gesù a leader o superuomo è ateismo di fatto”

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CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere”. Così papa Leone XIV, nell’omelia durante la prima messa da pontefice, nella Cappella Sistina, con i cardinali.
“Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito – prosegue il pontefice -. Eppure, proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perchè la mancanza di fede porta spesso con sè drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco”.
“Anche oggi non mancano i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo, e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto”.
“Questo è il mondo che ci è affidato, nel quale, come tante volte ci ha insegnato Papa Francesco, siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Gesù Salvatore. Perciò, anche per noi, è essenziale ripetere: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E’ essenziale farlo prima di tutto nel nostro rapporto personale con Lui, nell’impegno di un quotidiano cammino di conversione. Ma poi anche, come Chiesa, vivendo insieme la nostra appartenenza al Signore e portandone a tutti la Buona Notizia – aggiunge il pontefice -. Dico questo prima di tutto per me, come Successore di Pietro, mentre inizio la mia missione di Vescovo della Chiesa che è in Roma, chiamata a presiedere nella carità la Chiesa universale, secondo la celebre espressione di Sant’Ignazio di Antiochia. Egli, condotto in catene verso questa città, luogo del suo imminente sacrificio, scriveva ai cristiani che vi si trovavano: «Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo». Si riferiva all’essere divorato dalle belve nel circo – e così avvenne -, ma le sue parole richiamano in senso più generale un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perchè rimanga Cristo, farsi piccolo perchè Lui sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo perchè a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo. Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l’aiuto della tenerissima intercessione di Maria Madre della Chiesa”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

ZONA LOMBARDIA – 9 MAGGIO 2025

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Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.

Commentate la diretta oppure scriveteci: info@lombardialive24.it.

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Cronaca

Meloni “Moro e Impastato due simboli uccisi da forze oscure”

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ROMA (ITALPRESS) – Oggi ricordiamo Aldo Moro e Peppino Impastato, due figure diverse, che hanno segnato la storia recente d’Italia, accumunate da un tragico destino: il 9 maggio 1978, persero la vita per mano di due delle forze oscure – le Brigate Rosse e Cosa Nostra – che hanno insanguinato la nostra Nazione negli anni bui del terrorismo e della mafia”. Così su X il premier Giorgia Meloni.

Aldo Moro, uomo delle Istituzioni, rapito e ucciso da chi voleva piegare lo Stato con la violenza e l’intolleranza ideologica. Peppino Impastato, assassinato per aver denunciato e sfidato a viso aperto e senza paura il potere mafioso. Due simboli, caduti per altro nel pieno di quegli “anni di piombo” che hanno segnato l’Italia con il sangue di troppi innocenti: servitori dello Stato, rappresentanti delle Istituzioni, cittadini, giovani di diverse idee politiche – prosegue il presidente del Consiglio -. Nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, rinnoviamo il nostro impegno a difendere la libertà, la giustizia e la legalità. La loro eredità ci ricorda che l’Italia non si piega davanti a chi semina morte e paura. Onoriamo il loro sacrificio, costruendo ogni giorno una Nazione più forte, unita e libera. No alla violenza politica, di qualsiasi colore, e all’oppressione mafiosa”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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