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Cronaca

Vino, i giovani cercano sempre di più la qualità e non gli eccessi

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VERONA (ITALPRESS) – Il vino si conferma come un prodotto strategico per l’economia italiana, con un sensibile incremento dei suoi consumatori tra i giovani, che scelgono comunque di bere in maniera responsabile e vedono nell’italianità il principale criterio di scelta, perchè percepito come garanzia di qualità. E’ quanto emerge dal Rapporto Enpaia-Censis sul mondo agricolo “Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino”, presentato al Centro Congressi del Vinitaly a Verona.
Nel lungo periodo esiste una relativa stabilità della quota di italiani che beve vino: erano il 58% nel 1993, sono il 55,5% nel 2020. Nello stesso arco di tempo la quota di giovani che beve vino è salita dal 48,7% al 53,2%, mentre quella che beve più di mezzo litro al giorno è scesa in picchiata dal 3,9% a meno dell’1%. Tra i giovani che consumano vino, il 70,9% lo fa raramente, il 10,4% uno o due bicchieri al giorno e il 17,3% solo stagionalmente. I numeri dicono che il consumo di vino è un invariante delle abitudini, componente significativo della buona dieta guidato dalla ricerca della qualità e dal suo ruolo di moltiplicatore della buona relazionalità. La risultante di tutto ciò è un rapporto responsabile e maturo.
Il 79,9% dei giovani con età compresa tra 18 e 34 anni afferma che nel rapporto con il vino vale la logica: meglio meno, ma di qualità. Non solo: il 70,4% di giovani dichiara: “Mi piace bere vino, ma senza eccessi”, che richiama l’idea di un alimento che dà piacere e contribuisce in diverso modo al benessere soggettivo, non di un catalizzatore sempre e solo di pulsioni di sregolatezza.
L’italianità come criterio di scelta è richiamata dal 79,3% dei giovani, perchè è percepita come garanzia di qualità. Il riferimento alle certificazioni Dop (85,9%) o Igp (85,2%) mostra come i giovani siano molto attenti al nesso tra vini e territori, cosa che segnala la riscoperta nelle culture del consumo giovanili della tipicità localistica, che sembrava destinata a sparire.
La tipicità locale di saperi e sapori, proiezione anche della biodiversità del nostro territorio, è una bussola importante nelle scelte dei consumatori giovani: il 94,9% di essi dichiara di acquistare spesso prodotti tipici dei territori del nostro Paese. Il marchio del prodotto, invece, conta per il 36,1% dei giovani. Alta è la valutazione che viene data della tracciabilità dei prodotti, vino incluso: il 92% dei giovani è pronto a pagare qualche euro in più sul prezzo base per i prodotti di cui riescono a conoscere biografia e connotati. Il 56,8% dei giovani, poi, è ben orientato verso vini biologici e apprezza aziende agricole attente alla sostenibilità ambientale.
Per il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, “gli esiti del Rapporto Enpaia-Censis sono particolarmente interessanti, soprattutto con riferimento al tema della socialità e i giovani, i quali vivono il rapporto con il vino come uno strumento per stare insieme. Il buon vivere che c’è in Italia è proprio uno degli aspetti che gli stranieri invidiano al nostro Paese. E’ fondamentale, dunque, favorire il marketing territoriale per promuovere l’enoturismo, tenuto conto che i giovani saranno i consumatori del futuro. La sfida è quella di tutelare la qualità e, al contempo, incentivare tutti i servizi aggiuntivi legati al mondo del vino. L’enogastronomia è una delle componenti essenziali di tutto il percorso turistico, pertanto occorre migliorare l’organizzazione perchè l’eccellenza da sola non basta più”.
“Siamo riusciti a far passare in Europa il messaggio per cui il consumo moderato di vino non crea problemi ed è già nel nostro Dna, pertanto non è necessario apporre etichette. Rapporti come questo sono estremamente importanti, considerato che il problema dell’etichettatura andrà affrontato nei prossimi mesi – spiega il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio -. In tal senso, possiamo permetterci di dire che in questo momento c’è bisogno più che mai di promuovere la produzione di vino italiano nel mondo. E’ essenziale considerare che quando parliamo di vino intendiamo qualità, identità e tutela del made in Italy”.
Secondo Giorgio Piazza, presidente della Fondazione Enpaia, “il vino si conferma un driver importante per l’economia del nostro Paese, dove sono presenti circa 600 vitigni e oltre 1500 tipologie di vino. La biodiversità, inoltre, rappresenta un elemento di grande rilievo. Quello vitivinicolo è un settore di assoluto prestigio, molto valorizzato soprattutto dai giovani, che nelle loro scelte di consumo mostrano particolare considerazione verso il vino biologico e di qualità. I giovani bevono vino in maniera moderata e responsabile, aprendosi così alla convivialità e alla socialità”.
“Il rapporto col vino della grande maggioranza dei giovani è marcato dalla logica della qualità e non da quella della quantità – afferma Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis -. Il vino poi è al centro di momenti significativi di convivialità nei luoghi ed esercizi pubblici, di cui gli italiani hanno avuto nostalgia nell’emergenza sanitaria. Un rapporto maturo e responsabile col vino, quindi, è parte integrante del nostro stile di vita, tanto apprezzato nel mondo”.
(ITALPRESS).

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Vlahovic mette ko l’Atalanta, Coppa Italia alla Juventus

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ROMA (ITALPRESS) – La Juventus vince la quindicesima Coppa Italia della sua storia. All’Olimpico di Roma la squadra bianconera gioca una delle migliori partite della stagione e batte per 1-0 l’Atalanta grazie ad una rete di Vlahovic. E’ il quinto trionfo (più di tutti) nel torneo per Massimiliano Allegri (espulso nel finale), mentre per Gian Piero Gasperini è la terza finale persa di Coppa Italia, aspettando l’ultimo atto di Europa League in programma il 22 maggio a Dublino contro il Bayer Leverkusen. Quello di oggi però è un segnale d’allarme per il tecnico bergamasco che domenica scorsa aveva visto la sua Atalanta lasciare pochissimi varchi alla Roma. La Juventus, nonostante sia orfana del suo regista titolare, lo squalificato Manuel Locatelli, fa meno fatica dei giallorossi nel costruire gioco contro la Dea. Nicolussi Caviglia (alla nona apparizione stagionale) non sfigura, mentre Cambiaso si conferma un regista aggiunto in posizione laterale. E’ lui dopo quattro minuti ad ispirare la rete dell’1-0 bianconero con una verticalizzazione. Al resto pensa Vlahovic che vince il duello con Hien e batte Carnesecchi. Senza Scamacca (anche lui squalificato), Gasperini affida le chiavi dell’attacco a De Ketelaere, ma il belga è in ombra per tutto il primo tempo e all’intervallo viene sostituito da Tourè. A provarci in avvio di ripresa per la Dea sono Lookman (destro deviato di poco fuori) e Koopmeiners (colpo di testa a lato), mentre la Juve protesta per un contatto in area tra Hien e Vlahovic. L’Atalanta – costretta a sostituire l’infortunato De Roon con Toloi – subisce il 2-0 al 72′, ma il Var cancella la doppietta a Vlahovic per fuorigioco. All’80’ la Dea sfiora il pari: Lookman rientra sul destro e calcia dal limite, ma la palla scheggia il palo esterno. A pareggiare il conto dei legni è Miretti che all’83’ penetra in area e colpisce la traversa. Un tiro di Ederson parato da Perin è invece l’ultima emozione di una finale che la Juventus riesce a gestire fino al triplice fischio. Allegri (furibondo con il quarto uomo e allontanato dall’arbitro Maresca nel recupero) vince l’ennesimo trofeo della sua carriera, forse l’ultimo in bianconero, mentre Gasperini ora dovrà pensare a Dublino con un altro spirito.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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REGIONE LOMBARDIA – LA FIGURA DI ALCIDE DE GASPERI RACCONTATA AI GIOVANI

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“De Gasperi e le nuove generazioni”, è il titolo del convegno organizzato, in collaborazione con la Fondazione De Gasperi, all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia. All’appuntamento hanno preso parte oltre 200 studenti provenienti da scuole lombarde. Durante i lavori anche l’intervento del presidente della Regione.

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PRONTO METEO – PREVISIONI PER 16 MAGGIO

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