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Economia

Da Commissione Ue stop al Patto di Stabilità anche nel 2023, richiamo all’Italia

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue, prevedono che l’economia dell’Ue continuerà a crescere nel 2022 e nel 2023. Tuttavia, mentre l’economia dell’Ue continua a mostrare resilienza, la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha creato un nuovo ambiente, esacerbando i venti contrari preesistenti alla crescita, che erano precedentemente previsto per placarsi. Inoltre pone ulteriori sfide alle economie dell’Ue in relazione alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico e alla dipendenza dai combustibili fossili dalla Russia. La natura specifica dello shock macroeconomico provocato dall’invasione russa dell’Ucraina, nonchè le sue implicazioni a lungo termine per le esigenze di sicurezza energetica dell’UE, richiedono un’attenta progettazione della politica fiscale nel 2023.
La politica di bilancio dovrebbe essere prudente nel 2023, controllando la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale, consentendo nel contempo il funzionamento degli stabilizzatori automatici e fornendo misure temporanee e mirate per mitigare l’impatto della crisi energetica e per fornire assistenza umanitaria alle persone in fuga dall’invasione russa dell’Ucraina. Inoltre, gli Stati membri i piani di bilancio per il prossimo anno dovrebbero essere ancorati a percorsi prudenti di aggiustamento a medio termine che riflettano le sfide della sostenibilità di bilancio associate agli elevati livelli di debito/Pil che sono ulteriormente aumentati a causa della pandemia. Infine, la politica fiscale dovrebbe essere pronta ad adeguare la spesa corrente all’evolversi della situazione.
La Commissione ritiene che siano soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita nel 2023 e per disattivarla a partire dal 2024. Queso garantirà lo spazio affinchè la politica di bilancio nazionale reagisca prontamente quando necessario, garantendo nel contempo una transizione graduale dal sostegno ampio all’economia durante i tempi della pandemia verso una crescente attenzione alle misure temporanee e mirate e alla prudenza di bilancio necessarie per garantire la sostenibilità a medio termine.
La Commissione europea ha adottato una relazione sul rispetto dei criteri di disavanzo e sul debito contenuti nel Patto di stabilità per 18 Stati membri, tra cui l’Italia. Lo scopo della presente relazione è valutare il rispetto da parte degli Stati membri dei criteri di disavanzo e debito del trattato. Inoltre, tre Stati membri (Grecia, Italia e Cipro) continuano a presentare squilibri eccessivi. Il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, ha spiegato che “l’estensione della clausola di salvaguardia generale consentirà alle politiche fiscali nazionali di reagire rapidamente all’evolversi delle circostanze in questi tempi altamente imprevedibili. Vorrei sottolineare due messaggi chiave sulla clausola di salvaguardia generale. Primo, siamo lontani dalla normalità economica. In secondo luogo, non proponiamo un ritorno alla spesa illimitata”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Economia

A marzo l’inflazione accelera

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ROMA (ITALPRESS) – A marzo 2024 l’Istat stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una variazione congiunturale nulla e un aumento dell’1,2% su base annua, da +0,8% nel mese precedente; la stima preliminare era +1,3%.
L’accelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente all’attenuazione su base tendenziale della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -17,2% a -10,3%) e regolamentati (da -18,4% a -13,8%) e, in misura minore, alla crescita di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,5%); per contro, registrano un rallentamento i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +4,4% a +2,6%), dei Tabacchi (da +2,6% a +1,9%) e dei Beni alimentari lavorati (da +3,4% a +2,8%).
Nel mese di marzo l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +2,3%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera da +2,6% a +2,4%.
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione meno marcata (da -0,9% a -0,2%) e quella dei servizi è in lieve accelerazione (da +2,9% a +3,0%), determinando una diminuzione del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+3,2 punti percentuali, dai +3,8 di febbraio).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +3,4% a +2,6%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,8% di febbraio a +2,5%).
La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti dovuta anche a fattori stagionali (+1,5%), dei Beni energetici regolamentati (+0,7%) e dei Beni non durevoli (+0,4%); dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,9%) e dei Beni alimentari non lavorati (-0,8%).
L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,2% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta di 1,2% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il NIC non tiene conto, e dell’1,2% su base annua (da +0,8% di febbraio); la stima preliminare era pari a +1,3%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,2% su base annua.
Nel primo trimestre 2024 l’inflazione, misurata dall’IPCA, diminuisce per le famiglie con minore capacità di spesa mentre aumenta per quelle con livelli di spesa più elevati (-0,4% e +1,7% rispettivamente). Per l’approfondimento cfr. pag. 10.
“A marzo l’inflazione risale leggermente, portandosi all’1,2%. La lieve accelerazione riflette l’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici (-10,8% da -17,3% di febbraio), sia per la componente regolamentata che non regolamentata – commenta l’Istat -. Un sostegno all’inflazione si deve inoltre all’accelerazione dei prezzi dei servizi relativi al trasporto (+4,5% da +3,8%). Di contro, i prezzi dei prodotti alimentari non lavorati mostrano anche a marzo un rallentamento (+2,6% da +4,4%). Frena la dinamica su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+2,6%), mentre l’inflazione di fondo si attesta al +2,3% (stabile rispetto al mese precedente)”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

Borsa, Milano apre in forte ribasso. Segno meno in tutta Europa

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MILANO (ITALPRESS) – Apertura decisamente in ribasso per le borse europee e, in particolare, per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib dopo aver avviato le contrattazioni in ribasso dell’1,49% ha continuato a scendere fino a -1,7%. (ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Economia

Piazza Affari positiva, non preoccupa la situazione in Medio Oriente

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MILANO (ITALPRESS) – Chiusura positiva a Piazza Affari al termine di una seduta che si era già aperta tonica. L’indice Ftse Mib segna un +0,56% a quota 33.954 punti, mentre l’Ftse Italia All Share guadagna lo 0,53% a quota 36.110 punti. In lieve ribasso invece l’Ftse Star, che lascia sul terreno lo 0,11% a quota 46.712 punti. I mercati erano partiti molto tonici dimostrando di non temere la possibilità di un’escalation in Medio Oriente. Gli investitori rimangono quindi cautamente ottimisti, guadando sempre alla politica monetaria delle banche centrali in vista del possibile e probabile taglio dei tassi a giugno.
A Milano in evidenza soprattutto Prysmian, dopo l’annuncio dell’acquisizione di Encore Wire. Bene anche le banche mentre le vendite hanno riguardato le utilities e i titoli energetici che scontano la debolezza del greggio. Per quanto riguarda le materie prime, in calo il prezzo del petrolio, con il Brent ce cede circa un punto a quota 89,1 dollari al barile, mentre il Wti si porta a 84,3 dollari. Torna a salire invece il prezzo del gas naturale, che sul mercato di Amsterdam scambia a 31,3 euro al MWh.
Lo spread fra Btp e Bund tedeschi chiude a quota 140 punti, con il rendimento del decennale al 3,82%. Tra i titoli del listino milanese, fra i maggiori rialzi Prysmian che guadagna 4,4 punti, ma in rialzo anche Stellantis, Leonardo e Brunello Cucinelli.
Per quanto riguarda invece i segni meno, fra i maggiori ribassi Amplifon che cede 1,8 punti, ma in calo anche Erg, Tenaris e Terna. Anche le altre principali Borse europee archiviano gli scambi positive, nonostante l’avvio in altalena a Wall Street, dove affonda il titolo Trump Media con un -14,8%. Tra le piazze finanziarie, Parigi segna un +0,43%, Francoforte guadagna lo 0,54%, mentre Londra è negativa e cede lo 0,45%.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

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