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Bacosi e Busà portabandiera ai Giochi del Mediterraneo

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PERUGIA (ITALPRESS) – Diana Bacosi e Luigi Busà saranno i portabandiera italiani ai Giochi del Mediterraneo di Orano 2022. Lo ha annunciato il presidente del Coni Giovanni Malagò durante la Giunta riunita a Perugia. Due campioni olimpici, due palmares invidiabili. Diana Bacosi, nata a Città della Pieve nel 1983, mamma e atleta, tesserata per l’Esercito, ha nella sua bacheca un oro olimpico vinto a Rio 2016 nello skeet e un argento conquistato a Tokyo 2020, impreziositi da tre titoli mondiali (individuale e team misto nel 2019 e a squadre nel 2013) e due ori Giochi Europei (a Baku 2015 nel team misto e a Minsk 2019 individualmente). Luigi Busà, soprannominato “il Gorilla di Avola”, ha 34 anni e fa parte del Gruppo Sportivo dei Carabinieri. Specializzato nel kumite, è uno dei karateka più forti del mondo, nonchè il primo campione olimpico della storia dell’Italia Team in una disciplina che ha fatto il suo esordio a cinque cerchi nel programma di Tokyo 2020. Due volte campione del mondo (2006, 2012), tra le sue tante medaglie vinte spiccano anche 5 titoli europei. In Algeria vivà la sua terza esperienza ai Giochi del Mediterraneo, mentre farà il suo esordio nella manisfestazione la Bacosi. E’ la prima volta che l’Italia sfila ai Giochi del Mediterraneo con due portabandiera, come era già successo a Tokyo 2020 quando a guidare la squadra tricolore furono Jessica Rossi, anche lei campionessa olimpica del tiro a volo, ed Elia Viviani, olimpionico del ciclismo su pista.
– Foto Bacosi Image –
– Foto Busà agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

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Baldini “La generazione di oggi non sa cosa vuol dire indossare la maglia azzurra”

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ROMA (ITALPRESS) – “Se l’Italia ha perso 3-0 contro la Norvegia non è il problema se c’è Spalletti, c’è Conte, c’è Lippi, c’è Capello. Il problema è che creano una generazione di persone che non sanno più nemmeno che cos’è la bandiera italiana, che cosa vuol dire indossare la maglia azzurra”. Così il tecnico del Pescara Silvio Baldini, ai microfroni di Rai Sport, al termine della finale dei playoff di serie C conclusa con la vittoria ai rigori degli abruzzesi. “La nazionale, quella vera, per me era quella dell’ottantadue. Quella che ha vinto con Scirea, con Tardelli, con Conti, con Graziani, con Rossi, quelli lì sono stati eroi. Zoff, Collovati, tutti questi giocatori. Quello era il calcio, quelle erano persone che per il loro allenatore hanno vestito la maglia azzurra. E quindi se i nostri dirigenti non capiscono queste cose andranno sempre avanti lestofanti”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Record mondiale nei 400 Stile Libero della canadese Summer McIntosh

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ROMA (ITALPRESS) – Record mondiale di Summer McIntosh nei 400 metri stile libero. A un mese dai Mondiali di Singapore la nuotatrice canadese, in occasione dei trials canadesi di Victoria, ha fermato il cronometro a 3’54″18, migliorando di 1″20 il precedente primato (3’55″38) che era stato ottenuto dall’australiana Ariarne Titmus nel 2023.

– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Gravina “La Norvegia è più forte di noi, ma perdere in questo modo non lo accetto”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo riconoscere che la Norvegia ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni. Credo che sia una delle Nazionali più forti in assoluto, ma non solo sotto il profilo tecnico, fisico e atletico, ma rappresenta anche qualità con campioni straordinari. In questo momento sono più forti di noi. Si può anche perdere, il problema è capire come si perde. Credo che un approccio diverso, che solleticava quel fuoco dentro al quale fa riferimento Buffon, poteva e doveva dare un epilogo diverso. Perdere in questo modo non lo accetto. Spero che l’importanza della partita fosse percepita, se così non fosse ci sarebbe da fare un’analisi ancora più profonda”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, nel corso del Festival della Serie A a Parma, commenta la sconfitta dell‘Italia contro la Norvegia nella prima partita delle qualificazioni mondiali.

“È un obiettivo che dobbiamo comunque centrare. Oggi si cercano alibi, momenti di comfort zone per cercare di proiettarsi nel proprio miglior equilibrio di prospettiva futura come singolo, non come appartenenza a una straordinaria forza sociale rappresentata da un colore che indossi e che hai il dovere di onorare”, ha aggiunto.

Italia fuori dal Mondiale per la terza volta consecutiva? Non ci voglio pensare, accantono questa idea, mi fa stare male. Credo in questa squadra, in questo progetto che va avanti da sei anni. Abbiamo investito tantissime energie, sento tante critiche. Ma provate a vedere i risultati giovanili, sono risultati storici. È assurdo non valorizzare degli aspetti fondamentali di una rivoluzione progettuale partita sei anni fa – aggiunge -. L’Italia non poteva vivere di rendita dopo l’addio di grandissimi campioni. La storia si costruisce, non si tramanda in termini di eredità di branding. La Nazionale di riferimento dei giovani talenti è l’Under 17, la vedremo tra qualche anno. Avrei dovuto accelerare questo processo, abbiamo sbagliato i tempi? Accelereremo sulla valorizzazione dei giovani, sulla fusione di tre macroaree (settore giovanile, settore tecnico e Club Italia) che oggi non dialogano tra loro”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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