Politica
Berlusconi “Governo avanti anche Cinque stelle”
Pubblicato
3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Mario Draghi sarà l’ultimo presidente del Consiglio di questa legislatura, ma si può andare avanti anche senza i Cinque Stelle”. A parlare, intervistato dal quotidiano La Stampa, è il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Se il governo rischia di fermarsi, spiega, “non dipende certo da noi. Siamo stati i primi a volerlo e abbiamo assunto l’impegno di sostenerlo lealmente fino al 2023. Non cambiamo certamente idea. Però non è possibile che un governo vada avanti se ogni giorno una delle maggiori forze politiche che dovrebbero sostenerlo si dissocia fino a non votare provvedimenti essenziali. Per questo ho chiesto un chiarimento che non è più differibile. Sei Cinque Stelle sono ancora nel perimetro della maggioranza si comportino di conseguenza. Se non lo sono più, lo dicano chiaramente”. Quanto a Draghi, che ha ripetuto che senza M5s non c’è questo governo, “non sta a me naturalmente valutare le sue parole. Sono scelte che spettano solo a lui. Per quanto ci riguarda posso dire che i numeri consentono di continuare a governare in ogni caso. E che ovviamente questa è l’ultima volta che parteciperemo a un governo con i Cinque Stelle”. Berlusconi parla anche della costruzione di un nuovo centro. “L’idea di un Grande Centro mi fa sorridere – afferma – Sarebbe l’ennesimo centro piccolo piccolo, affollato di leader senza seguito nel Paese, che avrebbero come unico obiettivo unificante quello di tentare di non farci raggiungere la maggioranza e poi di contrattare con la sinistra dopo le elezioni. Naturalmente un tentativo del genere sarebbe destinato a fallire. “Chi volesse davvero costruire un centro forte, credibile, di cultura liberale, cristiana, europeista, garantista, nel solco del Ppe può farlo con noi. Il mio invito rimane sempre valido”.
– Foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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Politica
Consulta “Il tetto di 6 mesi di stipendio per i licenziamenti è illegittimo”
Pubblicato
3 ore fa-
21 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nei casi di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese, il “tetto” di sei mensilità imposto all’indennità risarcitoria per i lavoratori è incostituzionale”. Lo ha deciso la Consulta nella sentenza depositata oggi.
Secondo la Corte, l’imposizione di un simile limite massimo, “fisso e insuperabile, a prescindere dalla gravità del vizio del licenziamento”, fa sì che l’ammontare dell’indennità sia circoscritto “entro una forbice così esigua da non consentire al giudice di rispettare i criteri di personalizzazione, adeguatezza e congruità del risarcimento del danno sofferto dal lavoratore illegittimamente licenziato, né da assicurare la funzione deterrente della stessa indennità nei confronti del datore di lavoro”.
La Corte ha espresso anche “l’auspicio di un intervento legislativo sul tema dei licenziamenti di dipendenti di imprese sotto soglia”, in considerazione del fatto che, nella legislazione europea e in quella nazionale, il criterio del numero dei dipendenti “non costituisce l’esclusivo indice rivelatore della forza economica dell’impresa e quindi della sostenibilità dei costi connessi ai licenziamenti illegittimi”.
CONSULTA “SI’ A CONGEDO PATERNITA’ ANCHE PER LA SECONDA MAMMA”
La norma che non riconosce il congedo di paternità obbligatorio a una lavoratrice, genitore intenzionale in una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello stato civile è costituzionalmente illegittima. È quanto ha deciso la Corte costituzionale con la sentenza depositata oggi. La questione era stata sollevata dalla Corte d’appello di Brescia, che aveva ritenuto discriminatoria la disposizione che consente solo al padre di fruire del congedo di paternità obbligatorio, pari a 10 giorni di astensione dal lavoro retribuiti al 100%, escludendo, quindi, dal beneficio la “seconda madre”, nel caso in cui la coppia di genitori sia formata da due donne riconosciute entrambe, perché iscritte nei registri dello stato civile, come madri dallo Stato italiano.
La Corte ha ritenuto “manifestamente irragionevole la disparità di trattamento tra coppie genitoriali composte da persone di sesso diverso e coppie composte da due donne riconosciute come genitori di un minore legittimamente attraverso tecniche di procreazione medicalmente assistita svolte all’estero” che, ha osservato la Corte, condividendo un progetto di genitorialità, “hanno assunto, al pari della coppia eterosessuale, la titolarità giuridica di quel fascio di doveri funzionali alle esigenze del minore che l’ordinamento considera inscindibilmente legati all’esercizio della responsabilità genitoriale”.
L’orientamento sessuale, ha precisato la Consulta, “non incide di per sé sulla idoneità all’assunzione di tale responsabilità” ma “risponde all’interesse del minore, che ha carattere di centralità nell’ordinamento nazionale e sovranazionale, vedersi riconoscere lo stato di figlio della madre biologica, che lo ha partorito, e di quella intenzionale, che abbiano condiviso l’impegno di cura nei suoi confronti”. Per la Corte “viene in rilievo l’esigenza di dedicare un tempo adeguato alla cura del minore, anche attraverso la modulazione di quello da destinare al lavoro, in coerenza con la finalità di favorire l’esercizio dei doveri genitoriali secondo una migliore organizzazione delle esigenze familiari, in un processo di progressiva valorizzazione dell’aspetto funzionale della genitorialità, identico nelle formazioni costituite da coppie omosessuali ed eterosessuali”. Ed è ben possibile, conclude la Corte, identificare nelle coppie omogenitoriali femminili “una figura equiparabile a quella che è la figura paterna all’interno delle coppie eterosessuali, distinguendo tra la madre biologica e quella intenzionale, che ha condiviso l’impegno di cura e responsabilità nei confronti del nuovo nato e vi partecipa attivamente”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Politica
Gaza, Schlein “600 mila persone rischiano la vita, Netanyahu e i suoi crimini vanno fermati”
Pubblicato
7 ore fa-
21 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “A Gaza 600mila persone sono a rischio di morte imminente per la fame. Le testimonianze sono terribili: le persone svengono per strada. La fame forzata è una ulteriore arma di guerra con cui il governo di Netanyahu intende portare avanti il suo piano criminale di colonizzazione della Palestina. Non solo le bombe dell’IDF, che nelle ultime ore hanno colpito proprio i centri di distribuzione del cibo causando centinaia di vittime, Netanyahu intende continuare a sterminare la popolazione civile di Gaza usando la fame. Ci arrivano testimonianze drammatiche anche dagli operatori umanitari, tra cui diversi italiani, che sono anch’essi sotto i bombardamenti costanti e impossibilitati a operare. Come può Giorgia Meloni non muoversi di fronte a tutto questo? Come può non far sentire la voce forte dell’Italia, per non irritare i suoi amici di estrema destra?”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein. “Netanyahu va fermato, i suoi crimini vanno fermati subito, il governo italiano non può restare a guardare”, continua.
“Si cominci dalle cose che noi abbiamo chiesto nella mozione in Parlamento: impegno per il cessate il fuoco immediato, portare tutti gli aiuti umanitari necessari alla popolazione palestinese stremata, la liberazione degli ostaggi israeliani, la sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele e del Memorandum di collaborazione militare con l’Italia, un embargo totale sul commercio di armi con Israele, la fine dell’occupazione illegale e delle violenze in Cisgiordania e il riconoscimento dello Stato della Palestina come già fatto da altri Stati europei”, spiega ancora la segretaria dem. “Da parte del governo italiano e dell’Unione Europea servono atti concreti e una condanna netta, non si può restare a guardare. Fermiamo Netanyahu”, conclude Schlein.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Politica
Papa “Fermare la barbarie della guerra”
Pubblicato
1 giorno fa-
20 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Sia il servizio che l’ascolto non sono sempre facili: richiedono impegno e capacità di rinuncia”. Lo ha detto Papa Leone XIV, nella sua omelia pronunciata nella cattedrale di Albano.
“Facciamo” dei giorni estivi “l’occasione – aggiunge – per prenderci cura gli uni degli altri, facciamolo con coraggio. Promuoveremo, in questo modo, nella solidarietà e nella condivisione della fede e della vita, una cultura di pace, aiutando anche chi ci sta attorno a superare fratture e ostilità e a costruire comunione: tra le persone, tra i popoli, tra le religioni”.
“Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si giunga ad una risoluzione pacifica del conflitto”, sottolinea ancora Papa Leone, facendo un appello per lo stop degli attacchi in Medio Oriente. “Alla comunità internazionale rivolgo l’appello a osservare il diritto umanitario – aggiunge – e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonchè il divieto di punizione collettiva di uso indiscriminato della forza e lo spostamento forzato della popolazione”, aggiunge.
– Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).


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