ROMA (ITALPRESS) – L’Aula del Senato ha approvato la fiducia posta dal Governo al Decreto Aiuti. Il provvedimento ha ottenuto 172 voti favorevoli e 39 contrari. Il M5S non ha partecipato alla votazione. Per il testo, già votato dalla Camera, si tratta anche del via libera definitivo al provvedimento recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina.
Il Governo Draghi è vicino alla crisi. Al Senato oggi si dovrebbe tenere il voto di fiducia sul decreto Aiuti, che non avrà il sostegno del MoVimento 5 Stelle. Il leader Giuseppe Conte, dopo una riunione fiume del Consiglio Nazionale, ha infatti annunciato che i senatori pentastellati non parteciperanno al voto. Il provvedimento ha comunque i numeri per passare l’esame di Palazzo Madama, ma il premier Mario Draghi potrebbe comunque salire al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo stesso Draghi nei giorni scorsi aveva chiarito che il Governo non esiste in questa configurazione senza il sostegno del M5S.
Secondo quanto si apprende non è riuscita la mediazione tra il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico d’Incà e le forze di maggioranza al Senato, con l’obiettivo di procedere al voto sul decreto Aiuti senza fare ricorso alla fiducia. Il ministro D’Incà ha avuto un confronto con il presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale ha indicato come unica via percorribile la richiesta di fiducia al Senato sul Dl Aiuti.
Sul tema è in corso anche un’interlocuzione con Palazzo Chigi. Il ministro D’Incà ha incontrato i presidenti dei gruppi di maggioranza a Palazzo Madama e ha esposto la possibilità di evitare il voto di fiducia. D’Incà è in costante contatto con Palazzo Chigi e il premier Mario Draghi è informato di tutti i passaggi.
Attacca il suo ex partito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, è doverosa una verifica di maggioranza. Una crisi di governo nel bel mezzo di una guerra è un chiaro atto di irresponsabilità, così si condanna il Paese al baratro”.
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