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LA VOCE PAVESE – CRONACHE MARZIANE: LA PROVINCIA, IL TAR E IL CONSIGLIO DI STATO

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 La Voce Pavese di Emanuele Bottiroli: il commento in diretta alle ore 20 al fatto del giorno in provincia di Pavia. 

Il Consiglio di Stato ha disposto una verifica delle schede contestate alle ultime elezioni provinciali dell’ormai lontano 18 dicembre 2021 che, dopo lo strappo interno alla Lega, avevano visto vincere di misura Giovanni Palli, sindaco di Varzi e Presidente della Comunità Montana e compagno della parlamentare leghista Elena Lucchini, su Angelo Bargigia, sindaco di Marzano, sostenuto dall’europarlamentare Angelo Ciocca e dal consigliere regionale del Carroccio Roberto Mura. Era stata presentata in extremis una richiesta di riconteggio innanzi al TAR dopo che Palli si era già insediato (5 gennaio 2022). Istanza respinta il 30 marzo 2022 per vari vizi di forma e giudicata irricevibile nella sotanza. I ricorrenti non si sono persi d’animo e hanno portato la questione a Roma all’attenzione del Consiglio di Stato. Ieri, 25 luglio 2022, a sopresa, è arrivata la sentenza che impone alla Prefettura di Pavia di svolgere una verifica sulla base delle contestazioni presentate da Bargigia. Sotto la lente andranno 4 schede che Bargigia sostiene riportassero segni che avrebbero ribaltato a suo favore il risultato finale. Ora la Prefettura ha 60 giorni di tempo a partire dal 15 agosto per verificare, mentre il Consiglio di Stato avrà tempo di pronunciarsi entro il primo trimestre del 2023. Nel frattempo Bargigia, però, non è più sindaco e dunque non potrebbe ricoprire in caso di verdetto a lui favorevole il ruolo di presidente della Provincia. Nel caso in cui il Consiglio di Stato accogliesse il ricorso cosa accadrebbe? Un commissariamento in attesa di nuove elezioni con candidati diversi? Ma la Provincia di Pavia può permettersi un commissariamento con in campo tanti progetti, i bandi PNRR e scelte non di ordinaria amministrazione difficilmente differibili? Un vero guazzabuglio all’italiana, dove al TAR di Milano sembra essere vera una cosa e al Consiglio di Stato di Roma un’altra.

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RISO ITALIANO, L’ORO DELLA PROVINCIA DI PAVIA HA BISOGNO DI TUTELE

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RISO ITALIANO, L’ORO DELLA PROVINCIA DI PAVIA HA BISOGNO DI TUTELE
L’Italia si conferma leader europeo nella produzione di riso, con oltre la metà del raccolto continentale, e vede nella Lombardia — e in particolare nella provincia di Pavia — il suo cuore pulsante. Oltre 80 mila gli ettari coltivati solo nel Pavese, che si afferma così come prima provincia risicola d’Europa. Lo ha evidenziato nei giorni scorsi anche Coldiretti.
Il 2025 è un anno simbolico per il settore: si celebrano infatti gli 80 anni del riso Carnaroli e i 100 anni dal primo incrocio varietale italiano. Una doppia ricorrenza che rende omaggio alla biodiversità agricola nazionale, rappresentata oggi da quasi 200 varietà coltivate.
Ma non è solo tempo di bilanci positivi. Le esportazioni hanno superato nel 2024 i 720 milioni di chili, con un +9% rispetto all’anno precedente e Germania e Francia in testa tra i mercati di destinazione. Tuttavia, il settore è messo alla prova da ostacoli importanti: cambiamenti climatici, siccità, alluvioni e infrastrutture irrigue inadeguate. Coldiretti torna a sollecitare un piano nazionale di bacini di raccolta e sistemi di pompaggio per tutelare una coltura fortemente idroesigente.
Grandi timori arrivano poi sul fronte del commercio internazionale. L’associazione agricola lancia l’allarme contro gli accordi con i Paesi del Mercosur, che potrebbero far entrare in Europa fino a 60mila tonnellate di riso sudamericano a dazio zero. Un rischio concreto di saturazione del mercato, che minaccia la sopravvivenza del riso italiano.
A preoccupare è anche la mancanza di reciprocità nelle regole produttive. Mentre in Europa molti fitofarmaci sono vietati, come il triciclazolo bandito nel 2016, Paesi esportatori come India, Pakistan e Brasile continuano a farne largo uso. In questo contesto, la ripresa dei negoziati UE con l’India — primo esportatore mondiale di riso — viene accolta con forte preoccupazione dal comparto.
Ultimo ma non meno importante, il capitolo basmati: Coldiretti e Filiera Italia hanno bloccato, almeno per ora, il riconoscimento dell’IGP al riso pakistano. Un via libera che avrebbe colpito duramente anche il riso europeo Indica, soprattutto nella varietà lunga B.
In un mercato globale sempre più competitivo, la difesa del riso italiano — simbolo di eccellenza agroalimentare — passa quindi non solo dalla valorizzazione delle sue qualità, ma anche da scelte politiche e normative che sappiano garantire equità, sicurezza e sostenibilità.

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DELITTO GARLASCO, SEMPIO NON SI PRESENTA DAI PM

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DELITTO GARLASCO, SEMPIO NON SI PRESENTA DAI PM, TG 1 RIVELA: “SUA IMPRONTA ACCANTO AL CADAVERE DI CHIARA”

La folla è quella delle grandi occasioni fuori da palazzo di giustizia di Pavia. Un processo mediatico sotto gli occhi di tv, fotografi e agenzie di stampa nazionali e non solo. Perché 18 anni si sta riscrivendo la storia del delitto di Garlasco. Oggi doveva essere il pomeriggio di interrogatori incrociati ma così non è stato. Il procuratore Fabio Napoleone con l’aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano avevano convocato infatti sia Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi, sia il 37enne indagato nella nuova inchiesta che però non si è presentato. Solo l’ex fidanzato della Poggi è stato sentito dai magistrati, due ore e oltre di interrogatorio, all’uscita i suoi legali si sono dichiarati molto soddisfatti. Invece Andrea Sempio non si è presentato in Procura a Pavia, perché i suoi avvocati hanno eccepito la carenza nell’invito a comparire di un "avvertimento" ritenuto fondamentale, ossia per una questione procedurale. Neanche gli avvocati si sono presentati in procura. "Guerra dura senza paura": è quanto ha scritto in una storia su Instagram l’avvocata Angela Taccia che, assieme all’avvocato Massimo Lovati, difende Andrea Sempio. "CPP we love you", ha aggiunto Taccia con l’emoticon di una tigre e un cuoricino blu, con probabile riferimento al codice di procedura penale al quale si sono appellati oggi per evitare l’interrogatorio del loro assistito. L’ultima notizia è che ci sarebbe proprio l’impronta di Andrea Sempio accanto al cadavere di Chiara Poggi, che venne uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. E’ quanto rivela il Tg1 in esclusiva sui suoi canali social: quell’impronta sarebbe stata riscontrata dalla perizia disposta dalla Procura di Pavia in merito ai nuovi accertamenti disposti sul delitto.

A Venezia il pm Giuliana Rizza ha invece interrogato il fratello della vittima e amico di Sempio, Marco Poggi, per sentirlo come testimone. I tre avrebbero dovuto essere sentiti contemporaneamente per evitare fughe di notizie. L’inchiesta ha preso la strada della convinzione che il delitto sia stato commesso non da una ma da più persone, tra cui Andrea Sempio, l’amico del fratello della 26enne assassinata. Dopo alcune fasi in cui l’attesa mediatica e l’indagine si sono concentrate sulla battaglia delle perizie genetiche e delle opportunità scientifiche sui rilievi e sui reperti ora l’attenzione pare spostarsi più sul profilo investigativo e all’acquisizione, da parte dei Carabinieri, di nuovi elementi, dopo le perquisizioni a sorpresa di mercoledì scorso tra Voghera, Garlasco e Tromello. Nuovi e vecchi nomi sono entrati nell’orbita delle accelerate attività investigative e ci si chiede se potranno da oggi mutare la propria posizione rispetto all’inchiesta.

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Tg News 20/05/2025

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Tg News 20/05/2025
ROMA (ITALPRESS) – Delitto Garlasco: Sempio non si presenta dai Pm, Stasi sì – Putin: “Russia e Ucraina trovino compromessi” – Nuove sanzioni per la Russia da Ue e Gb – Papa Leone XIV: “Mai pensato di essere eletto” – Onu: altri aiuti a Gaza o 14mila bimbi rischiano morte – Oms annuncia primo storico accordo su pandemie – Addio a Nino Benvenuti, campione olimpico di Roma 1960 – Cuori Olimpici fa tappa a Cremona e celebra il fiume Po – Previsioni 3B Meteo 21 Maggio.

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