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ITINERARI WEEKEND – CAMMINATA DA RETORBIDO A MURISASCO 

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Una bella camminata da Retorbido verso la Chiesa di Murisasco: è quella organizzata sabato scorso Da “Il tempo del creato 2022” con ritrovo al mattino davanti alla Chiesa Natività Maria Vergine di Retorbido. Tre ore di camminata accompagnata da momenti di riflessione, fino ad arrivare poco dopo mezzogiorno alla Chiesa di Murisasco con la celebrazione della S. Messa, seguita dal pranzo al sacco. La camminata comprendeva tappe per contemplare la natura, con la guida di Mario Maffi, cultore della storia del territorio, attraversando il ponte sul Rile in strada Fonti, la Big Bench (ovvero la panchina gigante), Garlazzolo e infine la Chiesa di Murisasco. Angoli con scorci splendidi di Oltrepo, in cui immergersi per ritrovare davvero momenti di pace. Ecco alcuni momenti di questo percorso, con le immagini girate da Anna Grazioli. Uno spunto ideale per i nostri Itinerari del weekend. La chiesetta di Murisasco, costruita intorno al 1640 e aperta solo in particolari occasioni, è di ispirazione barocca, ma stemperata dalla semplicità contadina nei toni del rosa e dell’azzurro. Il luogo è da sempre meta di passeggiate poiché gode di una vista unica: da una parte lo sguardo può abbracciare l’intera valle padana fino alla sua cornice alpina, dall’altra si perde nella morbidezza delle colline, dei boschi e dei vigneti. La canonica è stata recuperata e ristrutturata da privati nel rispetto degli antichi e poderosi muri (qui è anche possibile affittare stanze), è nata una bella collaborazione tra imprese e servizi locali nell’intento di promuovere il turismo in questo angolo poco conosciuto di Oltrepò. La zona, oltre alle note località termali e ai diversi centri sportivi (campi da golf, tennis, piscine), offre infatti molti percorsi a piedi e ciclabili tra meraviglie naturalistiche, borghi storici e prestigiose cantine da visitare.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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