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TESORI DELLA NOSTRA TERRA: GIORNATE FAI D’AUTUNNO 2022 A MONTECALVO VERSIGGIA

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Giornate FAI d’Autunno 2022 a Montecalvo Versiggia, il paese del Pinot nero. Con i volontari siamo andati alla scoperta di bellezze spesso nascoste e spesso sconosciute. Il percorso ha previsto un itinerario che unisce l’aspetto naturalistico e paesaggistico con la storia del paese collinare, patria del Pinot nero. Si possono ammirare la settecentesca parrocchia di Sant’Alessandro, decorata agli inizi del XX secolo da Rodolfo Gambini, autore, insieme a Luigi Morgari, degli affreschi nel Duomo di Voghera, e la chiesetta medievale della Madonna dell’Uva, che raccoglie ancora oggi la devozione popolare in particolare durante il periodo della vendemmia. Nei locali della vecchia canonica è stato realizzato, invece, un originale Museo del Cavatappi, inaugurato nel 2006, il primo in Italia aperto da un ente pubblico, con una collezione di oltre 200 pezzi di provenienze diverse e di forme differenti. Per i visitatori il percorso prosegue nelle cantine del castello, solitamente chiuse al pubblico in quanto di proprietà privata, che conservano, oltre alle volte in mattoni, botti antiche e attrezzi che testimoniano il profondo radicamento del paese nell’attività agricola e vitivinicola. Agli iscritti FAI è riservata la visita guidata al castello di Montecalvo, edificato nel XII secolo, ricostruito nel XIII e successivamente rimaneggiato nel Quattrocento.

Interviste a
Valentina Berisonzi – Capo Delegazione FAI Oltrepò Pavese
Edoardo Vaccaroli – Vice Capo Delegazione FAI Oltrepò Pavese

Servizio di Diego Bianchi, Riccardo Vicini, Emanuele Bottiroli
Editing di Emanuele Bottiroli

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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