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Economia

100 anni Icmif, Cimbri (Unipol) “Investire sulla sostenibilità”

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ROMA (ITALPRESS) – L’Icmif, la Federazione Internazionale delle mutue assicuratrici, compie oggi cento anni. Ed è per questo che si è riunita in una due giorni a Roma, dove tutto è iniziato, per parlare delle sfide del futuro. L’evento è stato ospitato dal Gruppo Unipol al Marriott Park Hotel, dove i rappresentanti delle 197 più importanti compagnie di assicurazione mutualistica e cooperativa di 60 Paesi nel mondo, che compongono la Federazione, sono accorse per dibattere sui principali temi, attuali e prossimi, riguardanti il mercato assicurativo. Un settore cresciuto dal 2007 ad oggi del 39%.
Ad aprire i lavori è stato Carlo Cimbri, presidente Unipol che ha lanciato un monito per il futuro: “Un’economia che attraversa una fase di grande instabilità è una cosa che non fa piacere a nessun settore. Investire sulla sostenibilità è una delle sfide, i cambiamenti climatici sono un tema sociale di interesse delle persone ma anche delle compagnie assicurative che molto spesso questi danni si trovano a doverli risarcire”.
“Leading with purpose è stato il focus del primo panel che mira a discutere sulle strategie sempre più orientate alla sostenibilità e sulle sfide che attendono questo settore, in particolare dopo i numerosi cambiamenti apportati dalla pandemia di Covid-19″, ha dichiarato Shaun Turbuck, Ceo di Icmif.
Da diversi anni Icmif è all’avanguardia nel mettere in contatto il settore assicurativo cooperativo/mutualistico con lo sviluppo socioeconomico sostenibile alla base di alcuni degli SDGs: 1 (Sconfiggere la povertà), 3 (Salute e Benessere), 4 (Istruzione di qualità), 5 (Parità di genere) e 13 (Lotta contro il cambiamento climatico). Alcune società membre di Icmif hanno già posto gli SDGs al centro delle proprie strategie aziendali, mentre altre hanno espresso il desiderio di aumentare ulteriormente il loro impegno in direzione degli Obiettivi.
Icmif ha il potenziale per contribuire ancora di più agli SDGs, sulla base del lavoro svolto dai suoi membri, in linea con la missione dell’UNDP. La partnership tra Icmif e l’Undp mira proprio a sostenere il raggiungimento di questi obiettivi.
Nel novembre 2019, l’International Cooperative and Mutual Insurance Federation e l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio di Disastri (UNDRR) hanno avviato una collaborazione pluriennale per contribuire ad affrontare la sfida urgente della riduzione del rischio di disastri in un contesto di rischio globale in espansione. In particolare, la collaborazione si prefigge di favorire l’incremento, all’interno del settore assicurativo, della fornitura di prodotti e servizi di trasferimento del rischio come strumento di tutela degli assicurati contro il pericolo di disastri ed enfatizzare la prevenzione mediante incentivi (ad esempio finanziamenti) per la riduzione del rischio di disastri. Adottando un modello operativo in cui la funzione di guida è affidata ai membri, il settore delle mutue assicuratrici si colloca in una posizione privilegiata per individuare un percorso che conduca dalla protezione dai rischi alla loro prevenzione.

– foto ufficio stampa Unipol –
(ITALPRESS).

Economia

Banca Generali, a novembre raccolta netta totale a 649 milioni

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MILANO (ITALPRESS) – Banca Generali ha realizzato nel mese di novembre una raccolta netta pari a 649 milioni in aumento del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato conferma l’accelerazione in corso che ha portato la raccolta totale cumulata a oltre 6,2 miliardi, in aumento del +10% su base annua. In merito alla composizione della raccolta, novembre ha evidenziato una forte domanda di fondi di casa (176 milioni nel mese), sostenuti dall’ottima accoglienza delle nuove strategie lanciate dalla Sicav LUX IM a fine settembre, e dei contenitori finanziari (57 milioni nel mese). Da inizio anno i prodotti di casa (fondi e contenitori finanziari) hanno raccolto 2,5 miliardi nel periodo (+19% a/a), rappresentando il 78% degli interi assets under investments a fine novembre.

Al contrario, i fondi di terzi hanno mostrato una lieve flessione con deflussi per 34 milioni nel mese e deflussi per 157 milioni da inizio anno. Nel mese si sono distinti anche i flussi in consulenza evoluta in AUC and banking (98 milioni nel mese, 367 milioni da inizio anno) che parzialmente hanno controbilanciato deflussi da polizze tradizionali per 96 milioni che comunque si mantengono ampiamente in positivo con 437 milioni da inizio anno. I flussi confluiti negli altri attivi sono risultati pari a 393 milioni a novembre (3,1 miliardi da inizio anno) trainati in particolare da 357 milioni di liquidità, al netto di uscite per le scadenze fiscali della clientela di 166 milioni nel mese (1.1bn da inizio anno, +12% a/a.

“Dopo un dato di ottobre caratterizzato dall’inserimento di top banker sia sul mercato italiano sia su quello svizzero, novembre si caratterizza per una raccolta molto forte della struttura esistente e un livello totale di flussi di periodo nettamente in crescita rispetto all’anno precedente. Il clima interno è molto positivo, sostenuto dal venire meno delle incertezze dell’Ops e dalle molteplici progettualità in corso. Nel breve, la nuova offerta a protezione del capitale e la normalizzazione del contesto garantiscono crescita e qualità della raccolta”. Così l’Ad e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, commentando il dato sulla raccolta di novembre.

“Nel medio-lungo termine – aggiunge – Intermonte, Alleanza e l’AI ampliano il bacino dei clienti, l’efficacia dei nostri banker e ci proiettano verso un nuovo paradigma di crescita. Siamo fiduciosi di chiudere positivamente l’anno e, ancor di più, di aver avviato iniziative che ci accompagneranno con entusiasmo e determinazione verso il prossimo. Mai come oggi esistono i presupposti per conquistare quote di mercato in diversi segmenti, grazie alla forza delle nostre persone e del nostro brand”, conclude Mossa.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Space economy, produzione di 8 miliardi e 23mila addetti impiegati

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ROMA (ITALPRESS) – Considerando gli operatori market, l’economia dello spazio ha generato una produzione di 8 miliardi, impiegando poco più di 23mila addetti, con un valore aggiunto di 2 miliardi, pari allo 0,1% del Pil. E’ quanto emerge dai dati di un’indagine Istat e Asi. La componente upstream, ovvero le attività incluse nella filiera produttiva dell’economia dello spazio, impiega poco più di 14mila addetti con una produzione di 4,1 miliardi e un valore aggiunto di 1,3 miliardi. Le esportazioni sono 2,1 miliardi, di cui 1,8 miliardi riferibili ad attività upstream. Le importazioni ammontano a 1,6 miliardi, di cui 1,2 generate dall’indotto produttivo. Le imprese operanti nell’economia dello spazio hanno investito in beni materiali per circa 0,8 miliardi, destinati principalmente a macchinari e attrezzature. Gli investimenti in ricerca e sviluppo intra muros sono pari a 0,6 miliardi.

Nel settore non-market, che comprende le attività legate allo spazio svolte da istituzioni pubbliche (Asi inclusa) e private, il valore aggiunto si attesta a 353 milioni, con l’impiego di circa 2,2mila addetti. Tali unità realizzano investimenti per circa 182 milioni, destinati in larga parte alla ricerca e sviluppo (162 milioni). Nel settore manifatturiero si concentra il 76% dell’attività legata alla componente upstream, con l’impiego di oltre 10mila addetti, mentre i servizi market dominano la componente downstream. Quasi l’80% del valore aggiunto della space economy, pari a 1,5 miliardi, è generato dalle grandi imprese (250 addetti e oltre), che occupano circa 17,8mila addetti. Il 90% del valore aggiunto dell’economia dello spazio è generato da imprese appartenenti a gruppi multinazionali (1,8 miliardi) che impiegano 20,5mila addetti. Considerando la componente upstream, esse contribuiscono per circa 1,2 miliardi di valore aggiunto, occupando poco meno di 12,5mila addetti.

Le imprese appartenenti a gruppi multinazionali attivano la quasi totalità dei flussi con l’estero: 1,5 miliardi di importazioni e poco meno di 2 miliardi di esportazioni. Considerando il complesso dell’economia dello spazio, le imprese space mostrano una produttività del lavoro di circa il 65% maggiore rispetto alle unità produttive non-space. Le imprese operanti nel settore upstream mostrano una propensione agli investimenti (esclusa la ricerca e sviluppo) in media leggermente inferiore alle altre unità produttive, con un tasso di investimento, calcolato come rapporto investimenti e valore aggiunto, pari al 16,4% contro il 16,9%. Al contrario, le imprese upstream fanno registrare una più alta propensione all’investimento in ricerca e sviluppo rispetto al resto del sistema produttivo: 11,9 contro 7,2% il rapporto fra investimenti in ricerca e sviluppo il valore aggiunto. Le retribuzioni medie degli occupati dipendenti delle unità produttive operanti nell’upstream (41,1mila euro pro capite) sono del 55% superiori a quelle riscontrate nelle altre imprese (21,4mila euro).

– foto di repertorio IPA Agency –

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Economia

Ex Ilva, Urso aggiorna Decaro sulla riunione al Mimit e sulle prospettive per Taranto

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, nel corso di un lungo colloquio telefonico ha informato il presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro, della riunione che si è svolta venerdì scorso al Mimit con gli enti locali pugliesi, anche in merito al piano operativo per il rilancio produttivo dell’ex Ilva predisposto dai Commissari straordinari e alle potenzialità di ulteriori investimenti nell’area di Taranto.

Il ministro Urso ha inoltre aggiornato il presidente Decaro sugli obiettivi del decreto ex Ilva, attualmente all’esame del Senato, e sulle procedure negoziali per la cessione degli asset previste nella gara internazionale in corso. Urso si è quindi confrontato con Decaro sulle prospettive della revisione del CBAM secondo gli indirizzi del governo italiano, sulla necessità di una pronta adozione in sede UE delle misure di salvaguardia per il settore dell’acciaio e sull’importanza di aprire a una revisione del dossier ETS, incluso il rinvio del phase out delle quote gratuite. Il ministro Urso ha infine assicurato al presidente Decaro il massimo impegno e la piena collaborazione del Governo con Regione ed enti locali.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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