Cronaca
Messina Denaro, Meloni a Palermo “La mafia si può battere”
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3 anni fa-
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Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – “E’ un giorno di festa per il nostro Paese, grande vittoria”. Così Giorgia Meloni, presidente del consiglio, al termine della sua visita alla Procura di Palermo per complimentarsi con magistrati e forze dell’ordine per l’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro.
“Le mie congratulazioni, davvero complimenti a lei e ai suoi uomini per questo lavoro straordinario”, aveva detto Meloni, rivolgendosi al comandante del Reparto Operativo Speciale dei carabinieri, Pasquale Angelosanto, durante l’incontro in Procura.
“Una grande giornata”, il commento del premier dopo aver rivolto i suoi complimenti anche ai vertici regionali dei carabinieri, del gruppo Intervento Speciale e del reparto Anti Crimine. Al Palazzo di Giustizia Meloni è stata accolta dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia. Anche al capo della Procura i complimenti del premier.
“Sono fiera che il primo provvedimento che ho fatto è stato quello di difendere il carcere duro. Quello stesso istituto fortemente voluto da Falcone e Borsellino è stato difeso dai provvedimenti del governo”, ha poi spiegato Meloni ai giornalisti.
“Mi piace immaginare che questo possa essere il giorno nel quale viene celebrato il lavoro di tanti che si sono dedicati a questa causa, ed è una proposta che farò. Possiamo dire ai nostri figli che la mafia si può battere – ha sottolineato -. Non abbiamo vinto la guerra, non abbiamo sconfitto la mafia ma questo è un colpo duro per la criminalità organizzata”.
Se alla fine Messina Denaro è stato trovato “vuol dire che c’era uno Stato che continuava a lavorare. Adesso spero che qualcosa di più possa uscire, anche su chi evidentemente ha collaborato con una persona con la quale chi è per bene non collabora”, ha detto ancora il presidente del Consiglio.
“Ho detto al procuratore capo ed agli investigatori che l’Italia è fiera di loro. Noi sappiamo che questo grande risultato lo dobbiamo a loro, al loro lavoro quotidiano di grande dedizione – ha spiegato il premier -. Possono contare sui provvedimenti del governo, per portare avanti questa battaglia insieme. Loro sono la faccia dell’Italia migliore, noi siamo il tramite”.
Poi i giornalisti le chiedono cosa risponda a chi diceva che la mafia era sparita dall’agenda politica? “Non voglio replicare, penso che questa giornata si commenti da sola – ha affermato Meloni -. Non penso che la lotta alla mafia possa essere un tema divisivo, chi tenta di fare della lotta alla mafia un tema divisivo fa un favore per paradosso alla criminalità organizzata, è una battaglia che dobbiamo condurre tutti insieme. Posso dire che la politica e lo Stato devono sostenere chi si occupa con il suo lavoro di questo. Spero che su queste materie, piuttosto che usarle per fare polemica, si possa lavorare tutti insieme”.
Meloni ha anche affrontato il tema del riuso dei beni confiscati: “Con il sottosegretario Mantovano ne parliamo da settimane. E’ un tema legato anche alla storia di Matteo Messina Denaro, che si occupava di questioni di patrimonio. Questo è un segnale importante, affinchè si elimini la presenza fisica della mafia sul territorio – ha detto -. Affinchè nei beni confiscati alla mafia si possa aprire un’attività economica, si possa trovare lavoro. Sì alla legalità, sì agli strumenti, a tutto quello che serve sul terreno della sicurezza ma poi è il terreno fertile che devi togliere e quello lo togli solo con il lavoro”.
Al suo arrivo a Palermo, il presidente del Consiglio, accompagnata dal sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano aveva osservato un minuto di raccoglimento davanti alla stele di Capaci, sulla A29, che ricorda le vittime della strage nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Regno Unito “Riconosceremo lo Stato di Palestina a settembre”
Pubblicato
1 ora fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
LONDRA (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – Il Regno Unito “riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre, prima dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a meno che il governo israeliano non adotti misure sostanziali per porre fine alla terribile situazione a Gaza e non si impegni per una pace sostenibile a lungo termine, anche consentendo all’Onu di riavviare senza indugio la fornitura di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza per porre fine alla fame, accettando un cessate il fuoco e chiarendo che non ci saranno annessioni in Cisgiordania”. E’ quanto si legge in una dichiarazione diffusa da Downing Street. Il Regno Unito “valuterà in vista dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in quale misura le parti abbiano rispettato questi requisiti. Nessuna delle parti avrà diritto di veto al riconoscimento, attraverso le proprie azioni o inazioni”.
Il governo britannico di Keir Starmer precisa che “il riconoscimento di per sè non cambierà la situazione sul campo”. “Stiamo pertanto adottando ulteriori misure immediate per alleviare la situazione umanitaria, tra cui il lancio di aiuti umanitari via aerea insieme alla Giordania e il trasporto dei bambini feriti da Gaza agli ospedali britannici, oltre a esercitare una forte pressione affinchè le consegne di assistenza umanitaria delle Nazioni Unite riprendano”, si legge ancora nella nota. Londra ritiene che “un cessate il fuoco non durerà senza un urgente impegno sulla governance e la sicurezza a Gaza, e senza la prospettiva di una soluzione politica a lungo termine. Stiamo pertanto elaborando un piano con i nostri principali alleati per negoziati politici a lungo termine e una soluzione a due Stati”. Intanto, “Hamas deve rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi, firmare un cessate il fuoco immediato, accettare di non svolgere alcun ruolo nel governo di Gaza e impegnarsi al disarmo”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
PRONTO METEO – PREVISIONI PER IL 30 LUGLIO 2025
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2 ore fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.
Cronaca
La Russa “Trump mai stato un punto di riferimento per la destra”
Pubblicato
3 ore fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Trump non è mai stato un punto di riferimento per la destra, come non lo è mai stato Biden che dava i baci in fronte alla Meloni ma nessuno ha detto che lei era succube. Lei difende gli interessi italiani e ha un rapporto con Trump come quello di un Capo di Stato tradizionalmente amico”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare. “Con Trump si può dissentire e discutere, ma non si può dimenticare che è il rappresentante del popolo americano democraticamente eletto con cui l’Italia ha un rapporto di consolidata amicizia. Credo che il comportamento dell’Italia, nell’alternarsi dei due presidenti, sia stato sempre identico”, aggiunge.
Ma sono stati diversi i temi affrontati nell’incontro con la stampa parlamentare, dal Medio Oriente alla separazione delle carriere fino al sovraffollamento carcerario e alle inchieste che hanno coinvolto il Comune di Milano. “Abbiamo tutti usato la parola ‘inaccettabilè per quanto accade in Medio Oriente. Vorrei usare una parola ancora più dura per questo clima contro gli ebrei che abbiamo visto anche in Italia verso una famiglia francese picchiata e insultata – ricorda -. Questo clima è inaccettabile perchè avviene a danno di persone del tutto estranee a quanto accade in Medio Oriente. La situazione di Gaza va assolutamente risolta senza se e senza ma, contemporaneamente serve uno sforzo per non far crescere un clima antiebraico”.
Poi la riforma della giustizia, con la separazione delle carriere. “Credo che il clima del muro contro muro abbia reso più facile l’immodificabilità del testo, questo clima credo abbia reso più difficile il percorso di questa riforma. Non vuol dire che sia stata compressa la volontà dei parlamentari, può anche vuole dire che i parlamentari, soprattutto di maggioranza – osserva -, abbiano rinunciato a un lavoro di approfondimento e miglioramento del testo perchè a loro dire c’era il rischio di andare nella direzione di chi la voleva bloccare. Una volta che c’è un provvedimento i parlamentari provino tutti a interrogarsi su come può stabilirsi un percorso di miglioramento”.
Sull’inchiesta di Milano, La Russa assicura che “nessuno, non io perlomeno ma neanche Meloni, ha in qualche modo fatto si che si potesse parlare di una volontà giustizialista. Mai come in questo caso le critiche prescindevano dall’azione giudiziaria. Credo che come per Milano anche per la vicenda siciliana la giustizia debba fare il proprio corso, io sono contrario che vi siano conseguenze direttamente connesse alle azioni giudiziarie. Quando l’iter dei processi prosegue se ne può cominciare a parlare”.
Tra le domande della stampa anche l’annoso tema del sovraffollamento carcerario dove la seconda carica dello Stato spiega che “non va messo in diretta relazione con il numero dei suicidi. Il tema però incide sulla capacità del nostro ordinamento carcerario di svolgere il ruolo non solo sanzionatorio ma anche di recupero. Questo compito – evidenzia -, con il sovraffollamento è ancora più arduo. Lo Stato ha il dovere di assicurare condizioni di vita civile a chi sta in carcere. Ritengo di essere stato da sempre sensibile a questo tema e lo vivo con particolare sensibilità”.
Infine, un passaggio sulle imminenti regionali e sulla legge elettorale. “Se uno è iscritto in un partito deve candidarsi in quel partito, non mi è mai venuto in mente di fare una ‘lista La Russà… Qualche voto l’avrei raccattato. Non credo che Zaia pensi a una sua lista, lo conosco bene e conosco la sua morale. Io sono stato l’unico quando si è discusso di legge elettorale a presentare un emendamento per le preferenze. Sono rimasto su quella idea – assicura -, poi ci sono le storture ma più piccolo è il teatro più grande sono le storture. Abbiamo le preferenze per i Consigli di zona, per i Comuni e le Province, quando c’erano le Province, per tutto tranne che per la Camera. Credo che tutti gli apporti di persone qualificate, come quello della famiglia Berlusconi, non solo siano possibili ma anche auspicabili. Non solo di Piersilvio ma anche di Marina, Barbara, Eleonora o Luigi. Se decidessero di scendere in politica sarebbe un fatto estremamente positivo”, conclude La Russa.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Funzioni Centrali P.A., siglato il nuovo contratto della dirigenza

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Regno Unito “Riconosceremo lo Stato di Palestina a settembre”

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