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Economia

Dall’economia del mare 150 miliardi di valore aggiunto

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L’economia del mare vale quasi 150 miliardi di euro in termini di valore aggiunto. L’importanza di questo settore, che consente all’Italia di occupare il terzo posto a livello europeo per ricchezza prodotta, dopo Spagna e Germania, è stata al centro degli stati generali delle Camere di Commercio sull’economia del mare, ai quali partecipano i ministri per la Protezione civile e per le Politiche del mare, Nello Musumeci, e delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. L’iniziativa, organizzata da Unioncamere, Assonautica Italiana e Blue Forum, rappresenta un importante appuntamento che chiama a raccolta l’intero sistema camerale, con l’obiettivo di collegare sempre meglio le esigenze delle imprese e le politiche di sviluppo nazionali dell’economia del mare. Un percorso iniziato nel 2013, quando si pose l’obiettivo di elaborare una strategia camerale comune relativa all’attivazione di una policy mirata alla Blue Economy. “L’economia del mare, soprattutto in un Paese come il nostro con oltre 7mila chilometri di coste, rappresenta un volano imprescindibile per la crescita economica”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “D’altronde nel settore operano oltre 220mila aziende che danno lavoro a quasi un milione di occupati. Ed è anche un’economia giovane. Infatti, nel settore ci sono oltre 21 mila imprese capitanate da giovani, pari al 9,4% delle imprese blu, contro l’8,9% dell’intero tessuto imprenditoriale nazionale”, aggiunge. In una fase di rilancio del settore marittimo in tutte le sue filiere, che ha trovato legittimazione nelle scelte del nuovo Governo, le Camere di Commercio possono e devono continuare a svolgere il ruolo di riferimento del sistema imprenditoriale italiano dell’Economia del Mare, quali facilitatori e interlocutori privilegiati delle istituzioni nazionali. “Le Camere di Commercio nel corso degli anni, hanno sempre di più contribuito nelle proprie funzioni, a far sì che l’Economia del Mare si attestasse tra gli asset principali di sviluppo del nostro Paese. Avere finalmente un ministero per le Politiche del Mare ci consentirà di dare concretezza a questa visione che per tanti anni abbiamo sostenuto e che metteva al centro il coordinamento delle politiche del sistema mare, in una visione unitaria, trasversale rispetto alle diverse filiere e fortemente orientata alle sinergie dei territori”, sottolineato il presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora.
“Come sistema camerale continueremo a essere in prima linea, dando il nostro contributo al Governo, impegnato nella istituzione del Comitato interministeriale per le politiche del mare e dei comitati tecnici, con l’obiettivo di scrivere insieme il Piano triennale del mare. Per questo – prosegue – abbiamo organizzato il 2° Summit nazionale sull’economia del mare Blue Forum, in programma a Gaeta dal 25 al 27 maggio 2023 e intitolato ‘Italia Nazione di Mare’, in cui, insieme a tutti i principali stakeholder del mare contribuiremo alla costruzione della strategia marittima dell’Italia”. Secondo il X Rapporto nazionale, realizzato del 2022 dal Centro Studi Guglielmo Tagliacarne per conto di Informare, l’economia del mare rappresenta più di 220.000 imprese e quasi un milione di occupati.
(ITALPRESS).
-foto Italpress xb1-

Economia

Accordo tra Enac e SACE per lo sviluppo del settore aeroportuale italiano

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ROMA (ITALPRESS) – Con l’obiettivo di supportare lo sviluppo del settore aeroportuale italiano, Enac Servizi, società in house di Enac, affidataria di 20 scali aeroportuali territoriali, ha firmato un protocollo di intesa con SACE, il gruppo assicurativo finanziario partecipato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze specializzato nel sostegno alla crescita delle imprese italiane. I firmatari del protocollo, l’Amministratore unico di Enac Servizi, Marco Trombetti e l’Amministratore Delegato di SACE, Alessandra Ricci, hanno espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto e hanno già avviato le prime azioni per dare concreta attuazione alle attività previste dall’intesa per sostenere lo sviluppo infrastrutturale della rete aeroportuale italiana.

Enac e SACE collaboreranno per favorire lo sviluppo del settore aeroportuale italiano, tramite la creazione di gruppi di lavoro congiunti per identificare e sviluppare nuove opportunità e tramite la condivisione di informazioni e iniziative di business matching con aziende del settore aviation e settori connessi. A valle di due diligence dirette o svolte in collaborazione con istituti di credito, SACE fornirà le necessarie garanzie e liquidità per la realizzazione dei progetti di investimento e la copertura assicurativa dei relativi cantieri.

Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE, ha dichiarato: “Siamo lieti di aver firmato questo accordo con un’importante realtà come Enac Servizi per promuovere lo sviluppo della rete aeroportuale italiana, condividendo informazioni su progetti, iniziative e opportunità commerciali di interesse comune, nonché facilitando l’accesso ai prodotti e servizi assicurativo-finanziari di SACE. L’intesa conferma il nostro impegno concreto a sostenere, valorizzare e implementare le infrastrutture aeroportuali, strategiche per la crescita economica dell’Italia e dell’export”.

L’Amministratore unico di Enac Servizi, Marco Trombetti, ha evidenziato: “Gli aeroporti a servizio della Regional Air Mobility renderanno possibile individuare nuovi modelli di business, fungendo da volano per opportunità di investimento sia per il settore aviation che per lo sviluppo di attività imprenditoriali in aeroporto e sul territorio. Enac ha affidato alla propria società in-house Enac Servizi l’attuazione di un ambizioso programma triennale di opere pubbliche che sia da volano e moltiplicatore di investimenti sul territorio. La sottoscrizione dell’accordo con SACE rappresenta un ulteriore e importante tassello per la realizzazione di questo progetto”.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Produzione industriale in crescita ad aprile

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ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile 2025 l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell’1% rispetto a marzo. Nella media del periodo febbraio-aprile si registra un aumento del livello della produzione dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.

L’indice destagionalizzato mensile aumenta su base congiunturale per i beni di consumo (+1,8%), i beni strumentali (+0,8%) e i beni intermedi (+0,2%); l’energia risulta stabile. Al netto degli effetti di calendario, ad aprile 2025 l’indice generale aumenta su base annua dello 0,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 come ad aprile 2024). Si registrano incrementi tendenziali per l’energia (+1,8%) e i beni di consumo (+1,1%); calano, invece, i beni intermedi (-0,4%) e i beni strumentali (-0,7%).

I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono l’industria del legno, della carta e stampa (+4,7%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+4,3%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+3,3%). Le flessioni più ampie si registrano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-11%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-9,5%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5%).

“Ad aprile l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra un incremento congiunturale (+1%); si osserva una moderata crescita anche su base trimestrale (+0,4%). Ad esclusione dell’energia, unico aggregato stabile, l’incremento congiunturale mensile si estende a tutti i principali raggruppamenti di industrie – commenta l’Istat -. In termini tendenziali ad aprile si osserva una crescita modesta, che tuttavia interrompe la lunga fase di contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario. La dinamica tendenziale è positiva per l’energia e i beni di consumo, a fronte di flessioni per i beni intermedi e i beni strumentali”.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Inaugurato in India il ponte strallato ferroviario Anji Khad, progettato e curato da Italferr

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ROMA (ITALPRESS) – Inaugurato in India il primo ponte strallato ferroviario, progettato e curato nella supervisione da Italferr, società di ingegneria del Gruppo FS. Il ponte Anji Khad contribuirà significativamente a innalzare gli standard di affidabilità dell’infrastruttura e a migliorare i collegamenti in chiave territoriale e internazionale. Una sfida ingegneristica senza precedenti, considerata la morfologia del territorio e le condizioni estremamente impegnative date le caratteristiche del fiume Anji che scorre in una profonda gola con pareti sub-verticali, in una zona caratterizzata da fortissimi venti.

Con una lunghezza di 725 metri e un’altezza di 196, il ponte presenta una sezione strallata di 473 metri, inclusa una campata centrale di 290 e una torre di sostegno asimmetrica. Questo design unico lo rende il primo ponte strallato ferroviario in India e si contraddistingue per essere tra i progetti più ambiziosi e impegnativi dell’intera linea ferroviaria Udhampur-Srinagar-Baramulla, progettata per collegare il Kashmir con i confini nord-occidentali dell’India.

Il design asimmetrico del ponte strallato è stato scelto strategicamente per facilitare la maggior parte della costruzione su una delle estremità e consentirne così la realizzazione. Un approccio basato sulla valutazione dello spazio disponibile e sulla stabilità del pendio. L’innovativa modalità di intervento ha garantito l’integrità strutturale e ha semplificato i processi di costruzione, dimostrando una profonda comprensione delle esigenze funzionali del progetto e delle condizioni locali. Il valore dell’investimento dell’opera ammonta a 70 milioni di dollari. Il progetto Anji Khad Bridge è stato insignito dell’Award of Merit nella categoria Bridge/Tunnel degli ENR Global Best Projects 2024.

– foto ufficio stampa FS –

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(ITALPRESS).

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