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Philadelphia chiude i conti, Phoenix allunga, bene Heat e Lakers

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Philadelphia già avanti, Phoenix allunga, Miami e Los Angeles prendono vantaggio. Al termine della nottata Nba, c’è già una qualificata al secondo turno dei play-off: sono i 76ers che, seppur privi di Joel Embiid, infortunato al ginocchio destro, chiudono la pratica contro Brooklyn: vittoria per 96-88 e sipario sulla serie, 4-0. Il sostituto del pivot camerunense (i cui tempi di recupero restano incerti), Paul Reed, si è ben disimpegnato con 10 punti, 15 rimbalzi e 2 stoppate. Decisivo Tobias Harris, 25 punti. Ai Nets non è bastata la buona vena di Spencer Dinwiddie e Nic Claxton. Philadelphia attende la vincente di Boston-Atlanta (Celtics al momento avanti 2-1). Vicina al passaggio del turno c’è Phoenix. Sul parquet dei Clippers, i Suns si impongono per 112-100 e ‘vedonò la qualificazione: determinante l’ultimo quarto, con gli ospiti lanciati dal trio composto da Kevin Durant, Devin Booker e Chris Paul. I Clippers, nonostante la serata d’alto livello di Russell Westbrook (37 punti, 6 rimbalzi e 4 assist) hanno pagato a caro prezzo le assenze per infortunio di Paul George e Kawhi Leonard.
I Lakers tornano avanti. Nella serie con Memphis, LeBron James e compagni si arrampicano sul 2-1 vincendo per 111-101 davanti ai quasi 19mila della Crypto.com Arena nonostante un super Ja Morant, rientrato con 45 punti a referto. Sorpresa a Miami, dove gli Heat – passati dai play-in – sono avanti su Milwaukee, miglior squadra della Eastern Conference quest’anno. Netta la vittoria per la franchigia della Florida, 121-99. I Bucks hanno pagato caro l’assenza dell’infortunato Giannis Antetokounmpo. Lunedì sera decisiva la sfida ancora a Miami, dove però ai padroni di casa mancheranno con ogni probabilità Jimmy Butler (30 punti stanotte) e Victor Oladipo, usciti acciaccati.

– foto Image –
(ITALPRESS).

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Doppia delusione italiana all’Atp 500 di Washington, fuori Arnaldi e Cobolli

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Usa batte Italia 2-0. Sorride agli Stati Uniti la doppia sfida incrociata negli ottavi del “Mubadala Citi DC Open”, Atp 500 da 2.396.115 dollari in programma sul cemento del William H.G. FitzGerald Tennis Center, nel Rock Creek Park di Washington.

Flavio Cobolli, numero 18 del mondo e finalista lo scorso anno, accreditato della nona testa di serie, è stato sconfitto 6-1 6-4 da Frances Tiafoe, numero 6 del seeding, che ai quarti affronterà l’amico Ben Shelton. Niente da fare anche per Matteo Arnaldi, che si arrende 6-3 6-4 a Taylor Fritz, prima testa di serie. Per il sanremese è la 15esima sconfitta in 20 partite giocate in carriera contro Top 10.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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A O’Connor il tappone alpino della 18esima tappa del Tour de France, Pogacar guadagna ancora

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COURCHEVEL (FRANCIA) (ITALPRESS) – Ben O’Connor conquista una grandiosa vittoria nella diciottesima tappa del Tour de France 2025, la Vif-Courchevel (Col de la Loze) di 171,5 km. Il corridore della Jayco Alula, dopo una lunghissima azione in solitaria, si porta a casa il suo secondo successo in carriera alla Grande Boucle; secondo posto per Tadej Pogacar (UAE Emirates), che difende ancora una volta la sua maglia gialla senza particolari problemi.

Nonostante un paio di tentativi di attacco da parte di Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike), terzo sul traguardo, lo sloveno risponde presente e blinda il primo posto in classifica generale staccando nel finale il rivale. Il primo attacco del danese rompe l’iniziale fuga di 13 uomini; successivamente Matteo Jorgenson (Visma Lease a Bike), Einer Rubio e Ben O’Connor si lanciano in un nuovo scatto, ma l’unico che riesce a proseguire l’azione fino alla fine è l’australiano. Domani la diciannovesima tappa, la Albertville-La Plagne di 129, 9 km, l’ultimo duro scoglio sulla strada degli uomini di classifica.

LE PAROLE DI O’CONNOR

“E’ stata una perfetta opportunità, vincere qui è incredibile. Con Pogacar e Vingegaard non è mai facile riuscire ad avere la meglio. Questa è la corsa più importante del mondo, ma è anche la più dura. Sono davvero orgoglioso di me stesso e di tutta la squadra. Ringrazio la Jayco Alula per avermi permesso di conquistare questo successo. Quando ho sentito che il gruppo maglia gialla era a tre minuti, ho capito che potevo davvero farcela”. Lo ha detto il corridore della Jayco Alula, Ben O’Connor, ai microfoni di Eurosport.

L’ORDINE DI ARRIVO

1. Ben O’Connor AUS (Jayco Alula) in 5h03’47”
2. Tadej Pogacar SLO (UAE Emirates) a 1’45”
3. Jonas Vingegaard DEN (Visma Lease a Bike) 1’54”
4. Oscar Onley GBR 1’58”
5. Einer Rubio ESP 2’00”
6. Felix Gall AUT 2’25”
7. Primoz Roglic SLO 2’46”
8. Adam Yates GBR 3’03”
9. Tobias Johannessen NOR 3’09”
10. Sepp Kuss USA 3’26”

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LE CLASSIFICHE GENERALI

CLASSIFICA A TEMPO (maglia gialla)
1. Tadej Pogacar SLO (UAE Emirates) in 66h55’42”
2. Jonas Vingegaard DEN (Visma Lease a Bike) a 4’26”
3. Florian Lipowitz GER (Red Bull Bora) 11’01”
4. Oscar Onley GBR 11’23”
5. Primoz Roglic SLO 12’49”
6. Felix Gall AUT 15’36”
7. Kevin Vauquelin FRA 16’15”
8. Tobias Johannessen NOR 18’31”
9. Ben Healy IRL 29’41”
10. Ben O’Connor AUS 29’19”

CLASSIFICA A PUNTI (maglia verde)
1. Jonathan Milan ITA (Lidl-Trek) 332 punti
2. Tadej Pogacar SLO (UAE Emirates) 257
3. Biniam Girmay ERI (Intermarché Wanty) 196

CLASSIFICA MIGLIOR SCALATORE (maglia a pois)
1. Tadej Pogacar SLO (UAE Emirates) 105 punti
2. Jonas Vingegaard DEN (Visma Lease a Bike) 89
3. Lenny Martinez FRA (Bahrain Victorious) 72

CLASSIFICA MIGLIOR GIOVANE (maglia bianca)
1. Florian Lipowitz GER (Red Bull Bora) in 67h06’43”
2. Oscar Onley GBR (Picnic PostNL) a 22″
3. Kevin Vauquelin FRA (Arkea B&B Hotles) a 5’14”

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Arianna Errigo “Sarebbe meraviglioso l’oro ai Mondiali davanti ai miei figli”

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TBILISI (GEORGIA) (ITALPRESS) – “Sarò contenta se domani sarò sul gradino più alto del podio, ovviamente”. Arianna Errigo è così: mai accontentarsi ma puntare sempre al bersaglio grosso. La fuoriclasse brianzola e frascatana d’adozione non nasconde infatti di voler lasciare ancora un segno indelebile in un Mondiale, quello di Tbilisi, che la vede capitana e chioccia delle fiorettiste azzurre. “Mi sento come ad ogni vigilia del Mondiale – assicura Errigo, alla sua dodicesima rassegna iridata in carriera – Sono felice di essere qui e in ansia perché è la gara più importante dell’anno e il bilancio dipende da questa prova, a cui tengo particolarmente. E come tutte le gare, può andare molto bene come no. Sicuramente darò il massimo”. Il fatto di essere una veterana non cambia il suo approccio all’evento: “L’ansia è sempre identica, dal primo all’ultimo Mondiale – spiega l’olimpionica a squadre di Londra 2012, tesserata per i Carabinieri – Quello che cambia è tutto il percorso, come ci arrivo: a livello individuale domani sarà il mio dodicesimo Mondiale ed è una bella soddisfazione, è stupendo. Nessuno può cancellarmi quello che ho già fatto, nei primi Mondiali dovevo invece dimostrare di essere forte e di saper vincere. E poi, per ogni Mondiale ti alleni in maniera differente e sono io diversa: tutto questo però mi permette di avere ancora voglia di vincere”.

In Georgia la campionessa lombarda è accompagnata dal marito-coach Luca Simoncelli e dai gemelli Stefano e Mirea, nati a marzo 2023. Un motivo in più per dare tutto. “In otto edizioni sono salita sul podio ma l’ultima vittoria risale al 2014 (a Kazan, ndr), sarebbe quindi una bellissima soddisfazione rivincere a 37 anni e davanti ai miei figli. Sarebbe meraviglioso, quindi sicuramente ce la metterò tutta”. Delle 22 medaglie totali conquistate in un Mondiale, “le più significative indubbiamente e con più distacco sono quelle di Milano 2023. Per me l’argento individuale e l’oro a squadre restano un’impresa incredibile della mia carriera. Quando penso a quei quattro mesi e mezzo dopo il parto mi sembra una follia, mi sono data questa possibilità di fare il Mondiale con un anno ferma e una ripresa impossibile. Non sono arrivata nelle migliori condizioni ma ho fatto una gara stupenda che mi ha permesso poi di andare a Parigi e di essere portabandiera. Ha un significato incredibile”. Errigo, classe 1988, 4 medaglie olimpiche, 33 europee e cinque Coppe del Mondo di specialità, non ha ancora iniziato a pensare ad una vita senza la scherma.

Los Angeles è un obiettivo, ho 37 anni e mi piacerebbe viverlo anno per anno. Non so come starò fisicamente e quali saranno le esigenze dei bambini, che cambiano sempre. Eventualmente dovessi arrivarci, ad oggi non mi sento di dire che sarebbe la mia ultima gara. Finché sto bene, mi diverto e riesco a portare con me tutta la famiglia, vivendola in questo modo, andrò avanti”. Spiegato che il futuro del fioretto è assicurato grazie ad un mix di esperte e giovani, Errigo classifica come un incidente di percorso la giornata storta dei colleghi uomini. E il fatto che non sia arrivata nemmeno una medaglia, “non mi mette più responsabilità. C’è dispiacere per i miei compagni e amici perché sono quattro atleti fortissimi che potevano non salire sul podio, ma vincere. E’ stata una bruttissima giornata ma credo che noi dobbiamo andare in pedana tranquille per il percorso fatto, poi non è sempre facile riconfermarsi. Può accadere, è capitato anche a noi ad una Olimpiade (a Parigi, ndr)”. Da capitana e veterana azzurra, Errigo è certa che Tommaso Marini, uscito al secondo turno da campione in carica, tornerà più forte di prima, nonostante si sia ‘lamentato’ per una rivoluzione tecnica in corsa (da Stefano Cerioni a Simone Vanni) che lo avrebbe penalizzato.

Sarò sempre riconoscente a Stefano per come, in un momento delicato della mia carriera, ha puntato su di me, cosa non scontata. Forse sarebbe stato più semplice mettermi da parte per far largo ai giovani, invece mi ha permesso di fare un Mondiale e non so in quanti lo avrebbero fatto. Simone è arrivato a metà anno, a ridosso di due gare importanti, Europei e Mondiali, e quando vuoi portare qualcosa di diverso ci vuole tempo. Come ha detto anche Tommaso, quando qualcosa viene stravolto ci vuole tempo per rimetterla a posto. Per quanto mi riguarda, ci siamo allenati comunque bene. Alcune gare vanno male, può succedere, Marini si allenava proprio con Stefano e avrà sentito di più il contraccolpo. Io invece mi allenavo con Stefano in Nazionale e a casa con mio marito, la mia routine non è stata stravolta. Tommaso è fortissimo e non ci metterà niente a recuperare e tornare, senza ombra di dubbio. E vincere una medaglia con la squadra lo aiuterebbe a superare la delusione”.

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Tornando a Errigo, l’idea di gareggiare anche nella sciabola è definitivamente tramontata: “Resta un grandissimo dispiacere non aver fatto l’Olimpiade di Tokyo. Lo sport deve essere meritocratico, avermi tolto una cosa che meritavo mi ha fatto e mi farà sempre male. Lo sport deve sempre vincere, quando vince la politica è brutto. La cosa non è stata gestita nel migliore dei modi e lo sport non è stato messo prima di tutto”. Ora, tra figli e famiglia, sarebbe un progetto irrealizzabile, anche per chi professa il motto “per me l’impossibile non esiste e la passione è sempre quella del primo giorno“. A tutto però c’è un limite.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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