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Economia

La Fed alza i tassi, ora tocca alla Bce

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MILANO (ITALPRESS) .- Nessuna sorpresa nella riunione della Fed. La banca centrale americana ha alzato I tassi dello 0,25%. La decisione è stata unanime, con 11 voti favorevoli e zero contrari. Ma soprattutto ha lasciato capire, attraverso le parole del presidente Jerome Powell che quello appena varato potrebbe essere l’ultimo ritocco verso l’alto. “Il nostro approccio si baserà sui dati che avremo a disposizione, che consentiranno di determinare le misure più appropriate”. I mercati hanno accolto con favore queste parole con tutti gli indici che segnano variazioni positive. La guardia comunque è destinata a restare alta perchè “l’inflazione continua ad essere alta, ci vorrà tempo per riportare inflazione al 2% ha spiegato il capo della più importante banca centrale del mondo. Gli Usa possono permettersi una pausa dopo dieci rialzi consecutivi: il tasso di interesse si trova ora tra il 5% e il 5,25%, un livello mai raggiunto dall’estate del 2007, prima della crisi finanziaria. Inoltre, dopo le ultime crisi bancarie la Fed rassicura che il sistema è solido e resiliente, ma le condizioni del credito più rigide per le famiglie e le imprese potrebbero non solo pesare sull’attività economica, ma potrebbero accelerare il processo di disinflazione.
Il rallentamento del mercato del lavoro e i fallimenti delle banche regionali Usa stanno sollecitando prudenza. Oggi toccherà al Consiglio direttivo della Bce. Qui il quadro è più articolato. Gli ultimi dati – che il capo economista Philip Lane considera rilevanti proprio per decidere il nuovo rialzo dei tassi – hanno fornito indicazioni contraddittorie. L’inflazione di aprile al 7% è stata leggermente più elevata di marzo. Contemporaneamente c’è stato anche il primo, seppur risicato, rallentamento della “inflazione di fondo”, al 5,6% (cioè l’indice senza energia, alimentari). La dinamica del credito bancario nell’eurozona ha mostrato un nuovo peggioramento. Le banche stringono i cordoni della Borsa ma anche la domanda di prestiti sta calando sia da parte delle imprese, sia da parte delle famiglie. E intanto, al di là dei dati complessivamente positivi sul Pil del primo trimestre, le imprese dell’eurozona non sembrano in forma smagliante.
Le indagini presso i responsabili degli acquisti nel settore industrial hanno segnalato un crollo dell’attività ad aprile ai minimi da 35 mesi (per l’Italia l’indagine ha segnato il risultato più debole dallo scorso ottobre). In tutto questo l’ipotesi più ragionevole è che il Consiglio direttivo della Bce proceda con un rialzo da 25 punti base e continui a mantenersi tutte le opzioni aperte per la riunione di giugno, quando verranno anche aggiornate le previsioni economiche. La Bce potrebbe anche optare per un maxi rialzo da 50 punti base, ma in questa fase potrebbe innescare reazioni negative a vari livelli. Un altro elemento da stabilire è rappresentato dal ritmo di riduzione dei portafogli di titoli, prevalentemente pubblici, accumulati nei passati anni di crisi economiche di varia natura. Da marzo la Bce ha avviato questa manovra in maniera molto limitata: 15 miliardi di euro in meno al mese, tenuto conto che gli stock sono di migliaia di miliardi. Finora non sembra che questa decisione abbia causato particolari problemi e quindi potrebbe anche valutare una leggera accelerazione.
Fermo restando che presumibilmente anche i “falchi”, coloro che propendono per una linea monetaria più intransigente, vogliono evitare che questa operazione parallela (il quantitative tightening) riaccenda una crisi sui differenziali di rendimento da titoli tra titoli di Stato finendo per costringere la Bce a intervenire con misure che andrebbero in senso opposto rispetto alla stretta monetaria.

(ITALPRESS).

Economia

Webuild vince arbitrato con Argentina per l’autostrada Rosario-Victoria

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ROMA (ITALPRESS) – Un arbitrato internazionale decennale ha assegnato a Webuild 147 milioni di dollari a seguito di una controversia con l’Argentina in merito al progetto per la realizzazione e concessione del collegamento autostradale Rosario-Victoria, che comprende anche un ponte di oltre 600 metri. Questa decisione rappresenta un importante riconoscimento internazionale della correttezza dell’operato di Webuild e dei principi alla base della protezione degli investimenti all’estero.
Il Gruppo, come riportato da GAR – Global Arbitration Review, ha visto riconosciuti i propri diritti riguardo al progetto argentino, i cui lavori sono stati completati nel 2004 e la cui concessione è stata rescissa nel 2014, davanti all’ICSID (Centro Internazionale per la Risoluzione delle Controversie sugli Investimenti), un organo della Banca Mondiale che risolve le controversie tra Stati e investitori esteri, secondo quanto previsto dai trattati bilaterali di investimento.
Il caso affonda le sue radici in un contratto di concessione di 25 anni firmato nel 1998 nell’ambito delle riforme di privatizzazione argentine volte ad attrarre investimenti stranieri. Il progetto, tuttavia, ha dovuto affrontare notevoli difficoltà, tra cui ritardi nei pagamenti, il fallimento di un accordo di finanziamento con la Banca Interamericana di Sviluppo e l’emanazione della Legge di Emergenza nel 2002, durante la crisi economica argentina. La legge aveva sganciato il valore del peso argentino dal dollaro statunitense, convertito in pesos i contratti pubblici originariamente stipulati in dollari e congelato le tariffe dei pedaggi, con un impatto significativo sulla sostenibilità finanziaria della concessione.
Il tribunale ha quindi condannato il Paese al pagamento, dopo una prima decisione a favore di Webuild nel 2023 e il successivo ricorso argentino, per non aver ristorato l’equilibrio economico del contratto successivamente alla fine della crisi finanziaria del 2001, così violando la legge argentina, il contratto di concessione, e il Trattato sugli Investimenti Bilaterale tra Italia e Argentina. Il tribunale arbitrale ha infatti considerato la condotta dell’Argentina come violazione dell’obbligo di “Fair and Equitable treatment” verso il Gruppo quale investitore straniero.
Il progetto ha visto la realizzazione e la concessione del collegamento stradale, di circa 60 km di lunghezza totale, tra le città di Rosario (Provincia di Santa Fè) e Victoria (Provincia di Entre Rìos), attraverso il rio Paranà. Parte importante del progetto è il ponte, di tipo strallato, una struttura di 608 metri di lunghezza con luce centrale di 350 metri e due luci laterali di 129 metri.

– Foto www.webuildgroup.com –

(ITALPRESS).

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Economia

Conti pubblici, ad aprile fabbisogno statale di 20,5 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile 2025 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 20.500 milioni, a fronte di un aprile 2024 che si era chiuso con un fabbisogno di 18.191 milioni. Lo rende noto il ministero dell’Economia e delle Finanze.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Ad aprile il mercato dell’auto +2,7% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile 2025 sono state immatricolate 139.084 autovetture a fronte delle 135.415 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 2,71%. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
I trasferimenti di proprietà sono stati 475.733 a fronte di 446.631 passaggi registrati ad aprile 2024, con un aumento del 6,52%.
Il volume globale delle vendite mensili, pari a 614.817, ha interessato per il 22,62% vetture nuove e per il 77,38% vetture usate.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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