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Cronaca

Uno studio, la globalizzazione come l’abbiamo conosciuta è finita

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TORINO (ITALPRESS) – La globalizzazione come l’abbiamo conosciuta è finita. Bisogna capire quale svolta sta prendendo l’economia mondiale e approntare le giuste misure. La crisi ambientale, la diseguaglianze demografiche, la restrizione delle aree commerciali sono le principali sfide della postglobalizzazione. Di questo si è parlato alla presentazione del secondo rapporto sul mondo postglobale curato dal Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi e presentato con Intesa Sanpaolo nell’ambito del Festival internazionale dell’economia di Torino. Il titolo del rapporto, “Dall’illusione dell’abbondanza all’economia dell’abbastanza”, mette subito in evidenza la necessità di ripensare i modelli di crescita economica degli ultimi anni. “La globalizzazione – ha detto Mario Deaglio, economista e curatore del rapporto – che abbiamo vissuto dagli anni 80, attraverso l’era elettronica e la rete di commerci, è finita. Adesso c’è in corso un restringimento delle aree per cui ciascuna aree cerca di fare il più possibile da sola. Non è che si vada verso le chiusure delle frontiere di una volta ma verso una forte limitazione dei traffici. Abbiamo anche un grosso problema demografico: a fine secolo l’Africa avrà quasi tanti abitanti quanto l’Asia, mentre noi saremo più o meno costanti”.
Il mondo, e di conseguenza lo sviluppo economico, è già cambiato. La transizione ecologica è necessaria ma di difficile attuazione a livello globale e le politiche per i giovani diventano sempre più urgenti. “La globalizzazione – ha detto Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo – è cambiata e cambierà ancora. Non è un cambiamento del tutto negativo. Naturalmente l’abbondanza può essere sempre considerata qualcosa di positivo. Ma abbastanza vuol dire che c’è tutto quello che serve. Uno dei problemi che abbiamo di fronte nel lungo termine che riguarda soprattutto i giovani, e su cui sono molto sensibili, è che lo sviluppo così come l’abbiamo avuto negli ultimi decenni ha cominciato a privare il pianeta di risorse. Dobbiamo essere più attenti al pianeta. Lo stiamo cambiando e dobbiamo prendercene la responsabilità. Abbastanza significa appunto abbastanza. Se sono necessari sacrifici si devono fare in vista di un futuro più equilibrato e meno rischioso”.
Per Gros-Pietro “il concetto di profitto deve essere ampliato e sostituito da un concetto di benessere che deve essere ragionevolmente redistribuito. La creazione di valore deve essere inclusiva. Tutti devono essere inclusi nella produzione di valore e soprattutto bisogna assicurare ai giovani un futuro sul quale possono fare conto”.
E il nostro Paese che ruolo ha nel mondo postglobale? “L’Italia – ha continuato Deaglio – è uno stranissimo Paese. E’ come un calabrone, di cui si dice che non riuscirà mai a volare per la sua conformazione, ma che invece riesce a stare a galla. I dati che sono appena usciti dicono che noi stiamo rimanendo a galla mentre invece la Germania sta andando a fondo. L’Italia continuerà a stare a galla con un volo incerto. Non stiamo facendo le riforme per diventare un falco. Si mette tanto in cantiere ma non c’è nulla che sia coordinato per fare questo balzo in avanti. Abbiamo tappato alcuni buchi ma difficilmente riusciremo ad andare più avanti di quello. Bisogna dare ai giovani le chance che non hanno mai avuto”.

– foto xb4/Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

Tajani “Troppi focolai di guerra, il mondo ascolti Papa Leone XIV”

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ROMA (ITALPRESS) – “A sentire le prime parole” di Papa Leone XIV sarà “una Chiesa di tutti, affacciata sul mondo e sulle tante guerre che lo affliggono. Spesso guerre fra cristiani. E’ un mondo spaventato, manca fiducia, c’è bisogno di una Chiesa rassicurante. Sono sicuro che Prevost sarà un papa universale, cattolico come è la Chiesa dalla sua fondazione. Mi rende felice che sia stato vescovo di Chiclayo, città peruviana a cui sono molto legato”. A dirlo il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a “Il Messaggero”.

“Serve ora più che mai un Papa saldo, un’àncora di salvezza, capace di parlare a tutti”, aggiunge Tajani secondo cui la Chiesa può giocare “un ruolo grandissimo” per la pace. “La Chiesa ha sempre lavorato per la pace, dalle guerre mondiali ai tanti conflitti dove la sua mediazione è stata decisiva, come in Mozambico. Spero che i leader del mondo ascoltino il discorso di Prevost a San Pietro. Dio è pace”.

Per Tajani “si può, si deve” sperare per la pace. “E la Chiesa può fare la differenza. Penso alla faticosa trattativa per riportare a casa i bambini ucraini rapiti in Russia, all’attenzione di Francesco per i civili di Gaza”.

Roma è tornata in questi mesi capitale della diplomazia e della Chiesa mondiale.
“E’ così e non solo per quello che è successo in Vaticano. Penso all’incontro fra Iran e Stati Uniti ospitato dalla Capitale, a una città che si riscopre il cuore pulsante del cristianesimo. Nessun leader al mondo ha la forza di attrazione di un papa quando si affaccia dalla loggia di Piazza San Pietro. Roma – conclude Tajani – si è dimostrata all’altezza di questo compito e faremo sì che lo sia anche in futuro con la riforma istituzionale che dà alla Capitale il peso che merita”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

‘Ndrangheta, confiscati 600mila euro a affiliato cosca “Cacciola-Grasso”

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria e del Gruppo di Gioia Tauro hanno eseguito un decreto di confisca emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, ormai divenuto definitivo, nei confronti di un uomo attualmente detenuto, ritenuto affiliato alla cosca “Cacciola-Grasso” di Rosarno. Il provvedimento è frutto di una proposta avanzata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal dott. Giuseppe Lombardo, Procuratore della Repubblica f.f. su accertamenti svolti dai militari dell’Arma nell’ambito dell’operazione “Ares”, condotta tra il 2015 e il 2018, che aveva già acceso i riflettori su un vasto patrimonio ritenuto di origine illecita. In totale, sono stati confiscati beni per un valore complessivo di circa 600.000 euro, tra cui 14 terreni e 2 fabbricati situati nel comune di San Ferdinando, un’impresa individuale attiva nella coltivazione di agrumi a Rosarno e un prodotto finanziario. Tutti i beni risultavano formalmente intestati alla moglie dell’uomo, ma secondo gli accertamenti patrimoniali sarebbero stati nella sua piena disponibilità.(ITALPRESS).

Foto: Carabinieri Reggio Calabria

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Cronaca

Betis in finale col Chelsea, la Fiorentina si arrende ai supplementari

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FIRENZE (ITALPRESS) – Si ferma in semifinale la terza possibilità consecutiva per la Fiorentina di conquistare la Conference League. L’ultimo atto, il prossimo 28 maggio a Breslavia, se lo giocheranno il Chelsea di Enzo Maresca e il Betis che pareggia 2-2 a Firenze, trovando la rete della qualificazione con Ezzalzouli ai tempi supplementari, dopo che una doppietta di Gosens aveva illuso i viola e rimontato l’iniziale vantaggio di Antony. E’ grande l’amarezza per Ranieri e compagni cui non è bastato lasciare il cuore in campo e alla fine sono gli spagnoli a far festa. Bella sfida comunque quella del Franchi con la partenza dei padroni di casa che è contratta, con tanta tensione che porta ad un numero molto alto di palloni persi soprattutto in linea mediana. Funziona la scelta di Manuel Pellegrini di un Betis coperto e votato al contropiede, con Adli che è troppo lento sia nello smistare pallone che nel dialogare in fase di ripartenza con la difesa. Poche le chance per gli attaccanti gigliati tanto che servono due interventi di De Gea, il primo su un tiro cross di Fornals, il secondo su Antony, ad evitare il vantaggio spagnolo, che in realtà è solo rimandato.
I gigliati si devono mangiare le mani per una doppia conclusione di Comuzzo al 21′ che non va a buon fine. Il vantaggio ospite arriva al 27′ con una punizione di Antony che tocca il palo alla destra di De Gea e si adagia in fondo al sacco. Il pareggio della Fiorentina è però quasi immediato con un colpo di testa di Gosens che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, segna la rete che riaccende il Franchi. Prima del raddoppio sempre dell’ex Atalanta e Inter, ancora dopo corner (42′), Cardoso trova il tempo per centrare la traversa.
Nella ripresa le due squadre giocano sui nervi e ne viene fuori una sfida dove ambedue le formazioni commettono molti falli, costruendo di fatto nessuna palla gol. I brividi arrivano tutti poco prima del 90′ quando De Gea diventa Superman prima su Antony e poi su Ezzalzouli. Si va ai supplementari dove proprio il numero 10 biancoverde sigla il 2-2 al 97′ e poi centra anche un palo al 120′. Nei 15′ finali Palladino manda in campo anche Colpani e Zaniolo per uno spregiudicato 4-2-4, ma il risultato non cambia e a festeggiare è il Betis.
– Foto Image –
(ITALPRESS).

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