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Cronaca

Berlusconi, Delpini “E’ stato un uomo, desiderio di vita, amore e gioia”

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MILANO (ITALPRESS) – “Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri a non ai criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. E’ un uomo d’affari e deve fare affari.
Quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico è sempre un uomo di parte”. Lo ha detto l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel corso della cerimonia funebre per Silvio Berlusconi in Duomo.
“Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta – ha aggiunto -. Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? E’ stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. E’ un uomo e ora incontra Dio”.
“Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sè e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita – ha sottolineato l’arcivescovo -. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.
“Amare e desiderare di essere amato. Amare e cercare l’amore, come una promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà compromessa. Desiderare di essere amato e temere che l’amore possa essere solo una concessione, una accondiscendenza, una passione tempestosa e precaria – ha proseguito -. Amare e desiderare di essere amato per sempre e provare le delusioni dell’amore e sperare che ci possa essere una via per un amore più alto, più forte, più grande. Amare e percorrere le vie della dedizione. Amare e sperare. Amare e affidarsi. Amare ed arrendersi. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di amore, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.
“Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini. Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sè e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia – ha proseguito l’arcivescovo di Milano -. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Regionali Toscana, Giani “Accolgo mia candidatura con responsabilità”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Con emozione e responsabilità, accolgo la proposta del Partito Democratico della Toscana di candidarmi a un secondo mandato come Presidente della Regione Toscana”. Lo ha dichiarato Eugenio Giani che oggi è stato ufficializzato da parte del Pd toscano come proprio ricandidato governatore alle prossime elezioni regionali che si svolgeranno in Toscana il prossimo 12 ottobre. La decisione è arrivata nel corso della Direzione Pd in svolgimento a Firenze, dopo che il M5s toscano ha scelto di sostenere la sua corsa per un secondo mandato.

Giani ha poi aggiunto: “In questi anni abbiamo attraversato sfide enormi: la pandemia, le emergenze ambientali, la crisi economica. Ma lo abbiamo fatto insieme, con determinazione, coraggio, visione. Abbiamo seminato molto, e i frutti si cominciano a vedere”.

“La Toscana è più forte, più giusta, più sostenibile. Abbiamo investito sulla sanità pubblica, sulla scuola, sul lavoro, sulla cultura, sulla transizione ecologica, sulla Toscana diffusa e sulle infrastrutture senza mai dimenticare nessuna comunità, nessun territorio”, ha proseguito Giani, sottolineando: “Il mio impegno continua, con la stessa passione del primo giorno. Perchè governare non è mai stato un atto individuale, ma un progetto collettivo, fatto di ascolto, partecipazione e futuro. Grazie a tutta la comunità del Partito Democratico per la fiducia. Al segretario regionale Emiliano Fossi e alla segreteria per tutto il lavoro svolto in questi mesi. Alla segreteria Elly Schlein per la fiducia. Grazie a tutte e tutti per il cammino fatto. Ora avanti, insieme, con una squadra forte e determinante pronta per le prossime sfide per una Toscana ancora più bella, più solidale, più competitiva”.

– foto IPA  agency –
(ITALPRESS)

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Cronaca

Trump “Non è necessario che Putin incontri prima Zelensky”

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ROMA (ITALPRESS) – Non è necessario che Vladimir Putin si incontri con Volodymyr Zelensky prima del suo vertice con Donald Trump. Lo ha detto il presidente Usa alla Casa Bianca, sottolineando di essere pronto a vedere il leader del Cremlino comunque.
Poi, ha aggiunto che dipende solo da Vladimir Putin se gli Usa domani imporranno sanzioni alla Russia. “Dipende da lui. Vedremo cosa avrà da dire, sono molto deluso”, ha sottolineato.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Meloni sente Trump, Zelensky e Presidente Emirati Al Nahyan

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ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi conversazioni telefoniche con il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, con il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e con il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan. Al centro delle tre telefonate, la guerra in Ucraina. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Il Presidente Meloni, sottolinea la nota, si è in particolare confrontata con gli interlocutori sugli sforzi in corso per il raggiungimento di un cessate il fuoco e per un percorso negoziale che possa garantire una pace giusta e duratura in Ucraina, anche alla luce delle più recenti iniziative diplomatiche promosse dagli Stati Uniti.
Con il Presidente emiratino, prosegue la nota, è stata anche l’occasione per condividere l’eccellente cooperazione nella consegna degli aiuti umanitari a Gaza. E’ stata inoltre ribadita la necessità di una cessazione immediata delle ostilità, del rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas e di un accesso degli aiuti pieno e senza ostacoli per porre fine all’ingiustificabile crisi umanitaria in corso nella Striscia.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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