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Economia

Editoria, Mattarella “Pluralismo alimenta vita democratica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il 70^ anniversario della costituzione dell’Unione Stampa Periodica Italiana rappresenta un traguardo importante per una associazione alla quale aderiscono oltre mille testate edite da medie e piccole imprese e da enti e realtà no-profit, espressione di una dimensione che vede nei media locali e specializzati una risorsa vitale e un presidio irrinunciabile del sistema dell’informazione”. Questo il messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al segretario generale dell’Unione stampa periodica italiana (Uspi), Francesco Saverio Vetere. “Il pluralismo che alimenta la vita democratica e le libertà degli italiani, garantito dalla Carta Costituzionale, è arricchito dalla presenza di un numero significativo di voci indipendenti che offrono ai cittadini la possibilità di soddisfare il diritto fondamentale di essere informati”.
“Ed è certamente compito della Repubblica sostenere le iniziative editoriali che si caratterizzano in questo senso, a partire dalla garanzia di parità delle condizioni di impresa e accesso al mercato. Ai giornalisti – prosegue -, testimoni e certificatori della corrispondenza tra i fatti e la loro rappresentazione, agli editori e ai soggetti chiamati a dare il massimo impegno nel dispiegamento dei principi sanciti nel nostro Patto fondativo, viene affidata una grande responsabilità, tanto più in una stagione di rilevanti trasformazioni che mutano radicalmente il panorama delle fonti e pongono in discussione la loro affidabilità, questione opportunamente affrontata anche in sede di Unione Europea. Nel mondo libero, l’esercizio della democrazia si basa anzitutto sulla responsabilità di ogni protagonista dell’informazione nel saper distinguere i fatti dalle opinioni, nella libertà di accesso a un sistema di diffusione sempre più articolato”.
“Si tratta di un tema di particolare delicatezza che non trova limite, criterio e misura nella semplice moltitudine ed eterogeneità dei contenuti propalati dalle piattaforme.
La autenticità dell’informazione è affidata, dalle leggi, alla professionalità e deontologia di ciascun giornalista.
Sarebbe fuorviante e contraddittorio con le stesse disposizioni costituzionali immaginare che organismi terzi possano ricevere incarico di certificatori della liceità dei flussi informativi.
ll Convegno promosso per celebrare la nascita dell’USPI, avvenuta nel 1953 – gli anni della costruzione dell’Italia repubblicana – potrà rappresentare, nel 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della nostra Costituzione, l’occasione più proficua per affrontare con rinnovata fiducia le nuove sfide, avendo come faro la corretta informazione basata sul rispetto reciproco e sulla affermazione dei diritti della persona e delle comunità, valori su cui si fonda la nostra convivenza civile. Auguri di buon lavoro a tutti i partecipanti al Convegno”, conclude.

– foto agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Economia

Urso “Obiettivo sostenibilità ambientale condiviso, ma non può farlo solo l’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’obiettivo della sostenibilità ambientale è pienamente condiviso e dovrebbe esserlo da tutti nel mondo, non possiamo farlo solo noi in Europa quando gli altri vanno in direzione avversa, dato che l’ambiente è comune. L’Europa si è posta degli obiettivi che sono non sostenibili sul piano economico e sociale e il rischio è che diventi un grande parco divertimenti o uno straordinario museo all’aria aperta in cui ricchi turisti asiatici trovano il posto migliore dove passare le loro vacanze. Noi questo non lo vogliamo”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ad Atreju. “Vogliamo certamente essere un patrimonio dell’umanità con le nostre bellezze storiche, culturali e artistiche, ma anche avere un’industria competitiva, capace di reggere la sfida sociale e occupazionale”, sottolinea.

“Tre anni fa il governo di Giorgia Meloni era l’unico in Europa ad aver capito che occorreva rivedere le regole del Green Deal per coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale, ci siamo mossi e finalmente oggi abbiamo una maggioranza di Paesi europei che chiedono alla Commissione di agire subito. Vedremo il 16, quando la Commissione ci ha comunicato che avrebbe presentato due documenti importanti e fondamentali, la revisione del CBAM e la revisione del regolamento sulle Co2 e i veicoli leggeri”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Non perdere l’occasione”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Ci preoccupa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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