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Cronaca

Fitto “Chiederemo la quarta rata del Pnrr, modificati 10 obiettivi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Al momento solo tre Paesi hanno chiesto il pagamento della terza rata, nessun Paese ha chiesto la quarta. Questo percorso ci consentirà di poter chiedere nei prossimi giorni il pagamento della quarta rata”. Così il ministro agli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, al termine della Cabina di regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La Cabina di regia ha dato il via libera della proposta di modifica della quarta rata del Pnrr “che aveva 27 obiettivi da raggiungere, il governo il 17 aprile ha inviato alla Commissione la proposta modifica di alcuni di questi e il lavoro ha comportato una proposta di modifica che riguarda 10 interventi, sono diversi i ministeri interessati”, ha aggiunto.
“Noi abbiamo fatto un lavoro positivo, è un metodo che punta a risolvere preventivamente elementi di non condivisione – ha proseguito -. L’obiettivo è definire preventivamente il risultato
in modo che al momento in cui noi proponiamo un testo di modifica
sappiamo che questo testo è stato oggetto di confronto e
condivisione. Questo percorso porterà a una richiesta di
finanziamento per l’intera rata”.
“C’è bisogno di fare velocemente ma non in fretta perchè la fretta rischia di comportare degli errori – ha sottolineato il ministro -. Mi auguro che il dibattito possa essere sviluppato su proposte e ascolto critico, non voglio replicare o fare polemiche ma penso che l’Italia avrebbe bisogno di un confronto serio e di proposte costruttive, ne sarei felicissimo anzichè ascoltare critiche generiche che non servono a nessuno. Non replico a polemiche e critiche basate su dati non reali, è importante lavorare nell’interesse complessivo che non è il risultato del governo ma del Paese”.
“Andrò in Parlamento il 18 luglio per la relazione semestrale che abbiamo inviato. Mi farà molto piacere confrontarmi”, ha detto ancora Fitto.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella visita una scuola di Palermo “Il dialogo fa crescere”

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PALERMO (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato a sorpresa la scuola di Palermo “Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci” nella sede di via Serradifalco, nel quartiere Noce-Malaspina. Il capo dello Stato si è intrattenuto in particolare con i bambini della 5^ C, una classe primaria multietnica, i cui alunni furono oggetto a ottobre di insulti e commenti a sfondo razzista mentre partecipavano all’iniziativa “Io leggo perchè”, al centro di Palermo.
Tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre (la visita era stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco), hanno rivolto al presidente alcune domande, consegnandogli alcuni doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna, dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il “Va, pensiero” dal Nabucco.
“Vivere insieme, dialogare, fa crescere, rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”, ha detto il presidente ai circa 300 ragazzi al termine dell’incontro.
“Siete bravissimi, avete eseguito magistralmente questi due pezzi, e non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e complimenti a voi – ha affermato il capo dello Stato rivolgendosi all’orchestra che aveva eseguito i due brani. “La musica e la cultura sono il veicolo della vita, della convivenza, dell’apertura, della crescita personale e collettiva, tutti quanti insieme – ha aggiunto -. Per me è grande motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti”.
“Io ogni anno vado in una scuola per l’apertura dell’anno scolastico. Ma non è frequente che in altre occasioni vada a visitare delle scuole. Sono lietissimo di essere qui questa mattina e ringraziarvi di quello che fate, facendovi gli auguri per i vostri studi e il vostro futuro – ha spiegato il presidente -. Ringrazio ancora una volta i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono, per come vi guidano nell’accrescimento culturale. Voi siete una scuola che con la lettura, la musica e altre iniziative di crescita culturale esprime i valori veri della convivenza nel nostro Paese e nel mondo, che è sempre più unito, connesso, sempre più senza confini. E’ una ricchezza quella di crescere insieme, scambiarsi opinioni, abitudini, idee. Ascoltare gli altri fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti e auguri”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Cronaca

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Cronaca

Tajani “Per la pace in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo all’alba di una possibile pace che potrebbe coinvolgere l’intera regione”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista al quotidiano La Stampa in merito alla tregua a Gaza.
“Ora inizia un lavoro diplomatico lungo e complesso per rafforzare la tregua – sottolinea Tajani -. Le prossime sei settimane saranno la chiave per porre le basi del passaggio dalla prima alla seconda fase del cessate il fuoco. La liberazione delle prime tre giovani donne israeliane è positiva, ma ora deve proseguire la liberazione degli ostaggi israeliani e, contestualmente, si devono far arrivare aiuti alla popolazione palestinese”.
Una volta stabilizzata la tregua “si potrà ridare slancio agli Accordi di Abramo, con cui si volevano normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso era quasi concluso, ma si è interrotto con l’attacco del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili”.
Per il ministro “sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l’Onu. Purchè sia a guida araba. Può aiutare a consolidare la pace e a rafforzare l’Autorità palestinese. Siamo ancora in una fase embrionale, ma saremmo pronti a partecipare con un contingente. Serve, più in generale, una presenza europea in Medio Oriente. E in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo, se c’è un accordo gradito a entrambe le parti”.
Alla domanda se l’Italia ha l’obiettivo di riconoscere la Palestina, il vicepremier risponde così: “Sì, la nostra strada porta lì, ma ci vuole tempo perchè la Palestina deve essere riconosciuta anche da Israele e a sua volta deve riconoscere Israele. Le iniziative unilaterali che ho visto finora da parte di alcuni Paesi non servono alla Palestina nè alla pace”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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