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Economia

Extraprofitti, Barelli “Si poteva parlare prima con le banche”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sulle ragioni della tassa siamo d’accordo, sulle modalità tecniche abbiamo tuttora forti perplessità, nonostante il ‘ravvedimento operosò del ministro Giorgetti, che abbiamo apprezzato. Il nostro rammarico è soprattutto non aver parlato prima con le banche. Siamo convinti che mettendoli al tavolo il risultato poteva e può ancora essere migliore. Ma come? Si parla con i tassisti prima del decreto e non si parla con le banche?». E’ il pensiero di Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervistato dal Corriere della Sera.
«Crediamo che in questo contesto, segnato da una forte crescita dei tassi e del margine di interesse, ci sia la possibilità di ottenere dal sistema bancario un contributo per il Paese. L’obiettivo del governo, che era quello di ottenere 3 miliardi di euro, si poteva raggiungere parlando con le banche. E sì, siamo convinti che insieme si poteva studiare un prelievo, o meglio un contributo, magari più consistente. Magari il doppio in due o tre anni, più o meno quanto ha perso la borsa nell’occasione. E sia chiaro che noi siamo da sempre dalla parte dei cittadini e delle aziende che hanno l’urgenza di accedere al credito e ai mutui in modo agevole».
«La decisione non è stata approvata dai mercati, con il rischio di dare un’immagine negativa del Paese, cosa che a noi dispiace molto, e di non produrre il risultato prefissato. La linea della fermezza andrebbe usata non prima, ma dopo il dialogo. Se è evidente che la controparte non ritiene di adempiere al suo dovere» afferma Barelli. “Cosa c’è, tecnicamente, che non funziona nel decreto? Il calcolo degli extraprofitti per il sistema bancario non è semplice, nè immediato. Il calcolo va fatto bene, deve essere ponderato, pulito e tarato solo sugli interessi acquisiti senza uno specifico merito imprenditoriale».

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Economia

In arrivo i nuovi Intercity Trenitalia finanziati dal PNRR

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ROMA (ITALPRESS) – Un investimento da 525 milioni di euro, finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per acquistare 38 nuovi treni Intercity e rinnovare profondamente l’offerta di media e lunga percorrenza su tutto il territorio nazionale, anche sulle linee meno servite e non elettrificate.

È questo l’obiettivo del piano di Trenitalia (Gruppo FS), che punta a coniugare innovazione tecnologica, accessibilità e sostenibilità al servizio di chi viaggia. Nel dettaglio, entreranno in servizio 13 nuovi convogli a trazione ibrida (elettrica, diesel e batteria) e 6 treni a batteria, entrambi prodotti da Hitachi Rail, oltre a 12 elettrotreni realizzati da Alstom e in grado di raggiungere i 200 chilometri orari, che si aggiungono ai 7 nuovi convogli a trazione ibrida già in esercizio.

L’arrivo dei nuovi mezzi permetterà di offrire prestazioni più elevate, minori emissioni e maggiore affidabilità, anche su linee a trazione mista o non elettrificata. I primi convogli entreranno in servizio già a partire da inizio 2026, con completamento delle consegne previsto entro giugno 2026.

“I nuovi treni Intercity rappresentano una leva concreta per ridurre i divari infrastrutturali tra le aree del Paese, promuovendo l’equità territoriale e l’accessibilità su tutta la rete nazionale – si legge in una nota -. I fondi PNRR (inclusivi dei fondi della missione REPowerEU) hanno reso possibile l’avvio di una trasformazione che interessa in particolare le aree del Centro-Sud e le linee non elettrificate, assi strategici per la coesione sociale e lo sviluppo locale. Le nuove tecnologie introdotte consentono infatti di portare servizi di qualità anche su tratte finora meno coperte da convogli moderni, garantendo maggiore comfort, affidabilità e puntualità. A bordo dei nuovi treni, i passeggeri troveranno ambienti accoglienti, funzionali e progettati all’insegna dell’accessibilità. Le carrozze offriranno prese elettriche individuali, punti di ristoro automatizzati, aree attrezzate per biciclette e bagagli, oltre a spazi dedicati alle famiglie e ai passeggeri con mobilità ridotta. Il design degli interni è stato completamente rinnovato per creare un’esperienza di viaggio più piacevole, con cromie calde e materiali selezionati per garantire comfort e durabilità”.

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Il rinnovo della flotta Intercity si inserisce nella visione delineata dal Piano Strategico 2025-2029 del Gruppo FS, che prevede investimenti complessivi per 100 miliardi di euro. Di questi, oltre 60 miliardi saranno destinati potenziamento della rete infrastrutturale nazionale. “Il programma di rinnovo dei treni Intercity rafforza ulteriormente il ruolo di FS come motore della transizione ecologica e digitale della mobilità italiana, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e sostenibilità”, conclude la nota.

– Foto Ufficio stampa Ferrovie dello Stato –

(ITALPRESS)

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Economia

Produzione industriale, decrescita dello 0,9% su base annua secondo l’Istat

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ROMA (ITALPRESS) – A maggio 2025 l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,7% rispetto ad aprile. Nella media del periodo marzo-maggio, invece, si registra un aumento del livello della produzione dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato cresce su base mensile solo per l’energia (+0,7%), mentre cala per i beni intermedi (-1%) e i beni di consumo (-1,3%).

I beni strumentali risultano stabili. Al netto degli effetti di calendario, a maggio 2025 l’indice generale diminuisce in termini tendenziali dello 0,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di maggio 2024). Si registrano incrementi tendenziali solo per l’energia (+5,3%); calano, invece, i beni strumentali (-0,2%), i beni di consumo (-1,8%) e i beni intermedi (-2,7%).

I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+6,1%), l’attività estrattiva (+5,1%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+4,7%). Le flessioni più rilevanti si riscontrano, invece, nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-5,6%), nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-5,2%), e nella produzione di prodotti chimici (-4%).

“A maggio l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra un calo congiunturale (-0,7%) e una moderata crescita su base trimestrale (+0,6%) – commenta l’Istat -. Tra i principali raggruppamenti di industrie l’unico settore in crescita su base mensile è l’energia. L’indice complessivo destagionalizzato, pur con alcune oscillazioni, mostra livelli sostanzialmente stazionari dall’agosto dello scorso anno. In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, l’indice generale è in flessione a maggio. Il calo su base annua riguarda tutti i principali raggruppamenti di industrie, salvo l’energia”.

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– Foto IPA Agency –

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Economia

Confcommercio, in rialzo l’indice del disagio sociale

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ROMA (ITALPRESS) – Il Misery Index di Confcommercio, l’Indice del Disagio Sociale, a giugno 2025 aumenta a 10,8, quattro decimi in più su maggio. La stima riflette l’aumento (2,1% dall’1,5% di aprile) dell’inflazione per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, e la stabilizzazione al 7,3% del tasso di disoccupazione esteso.

“Sul versante del mercato del lavoro è attesa, a giugno, una invarianza degli occupati associata a una marginale riduzione del numero dei disoccupati – spiega Confcommercio -. Queste dinamiche dovrebbero portare a una stabilizzazione del tasso di disoccupazione ufficiale al 6,5%. Nello stesso mese si stima un contenuto aumento, in termini congiunturali, delle unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate, attualmente in CIG e comunque interessate dalle diverse forme d’integrazione salariale. Il combinarsi di queste dinamiche lascerebbe il tasso di disoccupazione esteso al 7,3%. Secondo le stime provvisorie a giugno 2025 l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto è salita al 2,1%. L’aumento dell’ultimo mese, su cui pesa anche un effetto base, riflette l’incremento dei prezzi sia degli alimentari, sia dei carburanti. Il confronto con l’estate del 2024, un periodo in cui l’inflazione dei beni e servizi acquistati con maggior frequenza dalle famiglie aveva conosciuto una fase di rapido rientro, potrebbe determinare nei prossimi mesi moderati movimenti che non dovrebbero, tuttavia, modificare la tendenza a una sostanziale stabilizzazione dei prezzi”.

“In considerazione delle scarse modifiche attese sul versante dell’inflazione e dell’occupazione l’area del disagio sociale dovrebbe permanere anche in estate sui valori attuali, relativamente contenuti nonostante la revisione del tasso di disoccupazione effettuata dall’Istat abbia determinato un rialzo dell’indicatore per la prima parte del 2025. Qualche timore permane per la ripresa autunnale – prosegue Confcommercio -. Il persistere di molteplici elementi d’incertezza a livello internazionale e le difficoltà delle famiglie di tradurre gli aumenti di reddito in maggiori consumi rischia di compromettere le possibilità di una moderata crescita anche nell’ultima parte dell’anno rendendo più complicato sia il raggiungimento di una variazione del Pil dello 0,8% nel 2025, sia la tenuta del mercato del lavoro”.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS)

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