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Cronaca

Alemanno “Governo in continuità con passato, valutiamo nuovo movimento”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’esperienza” del Forum dell’Indipendenza Italiana “nasce dalla percezione della grande disillusione rispetto al governo Meloni, lei ha stravinto le elezioni e ha fatto un miracolo, ma questo anno di governo è troppo in continuità col passato; di fronte a questa disillusione stiamo ragionando per costruire un movimento che possa essere non la destra della destra, ma l’interprete di tutti coloro che si aspettano qualcosa di diverso da questo governo e non l’hanno avuto. A novembre decideremo se fondarlo effettivamente, adesso il Forum è una confederazione di 40 sigle con persone che non vengono solo dalla destra”. Così Gianni Alemanno, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress. “Giorgia Meloni nei sondaggi continua a tenere una percentuale molto alta – prosegue – ma ho la percezione che la base elettorale eroda sempre di più e questo è anche l’effetto di una mancanza di concorrenza. Perchè non a destra della Meloni? Perchè queste categorie destra e sinistra sono logorate. Ad esempio sulla questione sociale non condivido il modo sbrigativo con cui è stato cancellato il Reddito di cittadinanza, misura sbagliata, ma sicuramente ci sono persone che hanno bisogno di un sostegno”. “Quello che manca alla visione della Meloni – osserva – è un intervento per redistribuire, innanzitutto creare ricchezza ma che poi va redistribuita perchè se non ho i consumatori il mercato si blocca, noi abbiamo un impoverimento crescente anche del ceto medio. Pensiamo sia necessario poi investire anche con la mano pubblica per muovere l’economia: più Stato, più welfare e più investimenti per ricostruire le filiere industriali italiane”.
“Noi partiamo dalle nostre energie della destra sociale – aggiunge – ma stiamo parlando con tutti, con Vannacci, con Pillon, con Paragone e con tutti quelli che hanno manifestato una critica rispetto a questo sistema, vedremo chi avrà il coraggio. Vannacci non ha deciso nulla – assicura -, ha cominciato a scrivere il libro pensando alla politica ma senza avere un’idea chiara, adesso si sta guardando attorno e vedremo, non gli vogliamo tirare la giacca perchè non sarebbe corretto anche perchè è ancora un generale quindi, prima esaurire il discorso da questo punto di vista e poi vedremo”. Alemanno sottolinea che “i tre punti del movimento che verrà sono: aprirsi al mondo multipolare, dobbiamo essere la nazione che dialoga e crea ponti, una nazione di dialogo, apertura e pace e questo ci apre al mondo multipolare. Altro punto è un’economia che punta a ricostruire il mercato interno e che investe sulle filiere nazionali, che fa anche del protezionismo quando necessario. Terzo elemento è lavorare su valori e principi ma in termini seri”.
Alemanno, inoltre, parla dell’emergenza migranti di questi giorni: “Noi abbiamo un flusso di migranti che non è sostenibile e dobbiamo bloccarlo. L’errore di Salvini e Meloni quando facevano campagna elettorale era quello di parlare di blocco navale come se fosse chiudere i porti e basta, bisogna evitare che partano e fare un forte intervento serio, questo è un altro motivo in più per non andare in Ucraina, le nostre energie dobbiamo concentrarle sul Mediterraneo e l’Africa o è una valanga che si ingigantisce, ci vuole una assunzione di responsabilità”, spiega tornando anche sul tema Ucraina: “prima di prendere posizione per due mesi sono stato zitto e sono andato anche in Polonia a prendere profughi e portarli in Italia insieme alla fondazione di AN. Ma un certo punto ho capito che c’era la guerra e le armi ma dall’altro lato non c’era niente, in tutti questi mesi l’Europa, l’Italia non hanno neanche detto: ‘siamo pronti a sospendere l’invio di armi se la Russia accetta il cessate il fuocò, secondo me c’è una volontà di portare avanti la guerra. Deve esserci una assunzione di responsabilità e l’Italia è determinante. Per fermare la guerra dobbiamo mettere sul tavolo un piano di pace credibile, poi se Putin non lo accetta ne prendiamo atto, l’unico che ci sta provando è Papa Francesco che non credo sia un putiniano”, evidenzia. L’ex sindaco di Roma ha infine commentato l’attuale situazione della Capitale sotto la giunta Gualtieri. “Io ero oggetto di mille critiche perchè sono stato il primo e unico sindaco di destra, ora invito le persone a guardarsi attorno e dopo 3 sindaci diversi la situazione è molto peggiore rispetto ai tempi nostri. Ci sono problemi strutturali, ci vuole una vera legge per Roma Capitale e un realismo, oltre a un’assunzione forte di responsabilità per una riforma vera di Roma Capitale”, conclude.
-foto Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

Crosetto in Egitto “MFO svolge un ruolo cruciale”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ieri, cordiale incontro con il direttore generale, Elizabeth Dibble, e con il Force Commander, generale di Divisione australiano Michael Garraway della MFO (Multinational Force and Observers), missione internazionale istituita in seguito agli Accordi di Camp David del 1978 tra Israele ed Egitto. La MFO svolge un ruolo cruciale nel garantire il rispetto e l’attuazione del trattato di pace tra i due Paesi”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della sua visita in Egitto. “Tra i compiti più rilevanti figura la facilitazione del dialogo militare, elemento essenziale per rafforzare la fiducia reciproca, promuovere la trasparenza e sostenere una pace solida e duratura, contribuendo così a preservare un equilibrio delicato nell’intera regione. In un contesto internazionale caratterizzato da crescenti tensioni, il ruolo della MFO si estende ben oltre l’ambito operativo, includendo anche dimensioni politiche e diplomatiche”, aggiunge.
“Come peraltro ricordato da Dibble, è fondamentale che tutti i Paesi membri continuino a sostenere con convinzione l’impegno della missione. La MFO è composta da contingenti provenienti da 14 diverse nazioni, con 9 Paesi che contribuiscono con fondi economici. L’Italia conferma il proprio contributo, consapevole del ruolo strategico che ricopre nel controllo dello Stretto di Tiran, uno dei pochi punti di accesso di Israele al Mar Rosso.
Un impegno che testimonia la volontà del nostro Paese di contribuire alla sicurezza collettiva e alla pace internazionale, in coerenza con i principi della Costituzione e del diritto internazionale”, conclude Crosetto.

– Foto ufficio stampa Camera dei Deputati –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Truffa sul Superbonus 110%, sequestro beni a impresa edile di Como e 12 indagati

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COMO (ITALPRESS) – Al termine di una complessa attività di indagine, svolta sotto il coordinamento della locale Procura nei confronti di 12 indagati, i Finanzieri del Comando Provinciale di Como hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale lariano, nei confronti di una società comasca, fino a concorrenza del valore complessivo di oltre 3 milioni di euro.

Le indagini, condotte dalla Compagnia di Olgiate Comasco, hanno consentito di individuare un’impresa, operante nel settore dell’edilizia, che risultava avere conseguito un vertiginoso aumento del proprio volume d’affari, in concomitanza all’introduzione dei “bonus fiscali edilizi”, nello specifico del “Superbonus 110%”. La società, in particolare, aveva dichiarato di avere effettuato un gran numero di ristrutturazioni tra la provincia di Como e Varese, operando, in favore dei committenti, sconti in fattura finanziati interamente con risorse pubbliche. Tali sconti hanno costituito crediti d’imposta per l’impresa comasca che avrebbe proceduto a monetizzarli, per oltre 8 milioni di euro, presso vari istituti di credito. Le attività di polizia giudiziaria, eseguite al fine di comprovare l’effettiva realizzazione delle opere edilizie dichiarate, hanno permesso di evidenziare che numerosi interventi di riqualificazione energetica, benché fossero stati asseverati da un compiacente architetto lecchese, non sarebbero, in realtà, mai stati eseguiti o sarebbero stati realizzati solo in minima parte.

Tra l’altro, il meccanismo fraudolento, realizzato anche grazie al partecipe contributo offerto da un commercialista napoletano, non era limitato all’indebita maturazione di crediti fittizi relativi al Superbonus 110%, ma prevedeva anche l’utilizzo, da parte della società comasca, di fatture per operazioni inesistenti per oltre 3,3 milioni di euro. Tali false fatture, rappresentative, pertanto, di costi non effettivamente sostenuti, sarebbero state preordinate sia ad abbattere il reddito dichiarato dall’impresa che a generare, a suo beneficio, un indebito credito IVA.

Il gip, su richiesta della Procura di Como, ha inteso emettere un provvedimento di sequestro preventivo per un ammontare di circa 3,1 milioni di euro, pari al valore del profitto in ordine ai reati di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, “falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità” e “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”, nei confronti della società e dei principali soggetti indagati, per i quali vale la presunzione di innocenza, per i fatti penalmente rilevanti, fino a sentenza definitiva di condanna. Nel corso dell’esecuzione del sequestro preventivo sono stati congelati beni immobili, anche di pregio, tra cui due signorili unità abitative ubicate nella provincia di Napoli e due ville site nelle province di Como e Lecco, per un valore stimato di oltre 1,5 milioni di euro, insieme a liquidità finanziarie pari a circa 250 mila euro.

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– foto d’archivio IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Regno Unito “Riconosceremo lo Stato di Palestina a settembre”

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LONDRA (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – Il Regno Unito “riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre, prima dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a meno che il governo israeliano non adotti misure sostanziali per porre fine alla terribile situazione a Gaza e non si impegni per una pace sostenibile a lungo termine, anche consentendo all’Onu di riavviare senza indugio la fornitura di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza per porre fine alla fame, accettando un cessate il fuoco e chiarendo che non ci saranno annessioni in Cisgiordania”. E’ quanto si legge in una dichiarazione diffusa da Downing Street. Il Regno Unito “valuterà in vista dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in quale misura le parti abbiano rispettato questi requisiti. Nessuna delle parti avrà diritto di veto al riconoscimento, attraverso le proprie azioni o inazioni”.
Il governo britannico di Keir Starmer precisa che “il riconoscimento di per sè non cambierà la situazione sul campo”. “Stiamo pertanto adottando ulteriori misure immediate per alleviare la situazione umanitaria, tra cui il lancio di aiuti umanitari via aerea insieme alla Giordania e il trasporto dei bambini feriti da Gaza agli ospedali britannici, oltre a esercitare una forte pressione affinchè le consegne di assistenza umanitaria delle Nazioni Unite riprendano”, si legge ancora nella nota. Londra ritiene che “un cessate il fuoco non durerà senza un urgente impegno sulla governance e la sicurezza a Gaza, e senza la prospettiva di una soluzione politica a lungo termine. Stiamo pertanto elaborando un piano con i nostri principali alleati per negoziati politici a lungo termine e una soluzione a due Stati”. Intanto, “Hamas deve rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi, firmare un cessate il fuoco immediato, accettare di non svolgere alcun ruolo nel governo di Gaza e impegnarsi al disarmo”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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