Seguici sui social

Sport

Cinofilia sportiva, Abodi “A sostegno riconoscimento cane atleta”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – Una famiglia su tre possiede un cane. Basterebbe questo dato per far capire l’importanza della figura canina all’interno della cultura italiana non solo per la sua opera sociale, ma anche come strumento capillare per avvicinare le persone allo sport. Proprio per questo si è tenuto il convegno “Le 4S della cinofilia sportiva”, organizzato dalla Fidasc e svolto presso la Sala Auditorium del Palazzo delle Federazioni a Roma. Il cane, infatti, rappresenta non solo il miglior amico dell’uomo, ma soprattutto un compagno atto a trasmettere il benessere fisico e morale all’uomo. “E’ importante che si riconosca il fattore educativo, formativo del cane. Per questo è importante lo sviluppo del rapporto tra uomo e cane nella dimensione sportiva. Sulla cinofilia c’è un margine di crescita incredibile e ci sarà da parte mia tutto il sostegno per arrivare al riconoscimento del cane atleta”, ha dichiarato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Sono proprio le 4S – selezione, spettacolo, sport e salute – a rappresentare la ricetta perfetta per comprendere meglio il ruolo del binomio uomo/cane, gli aspetti salienti da perseguire nella convinzione che rappresentino una formula vincente per rispondere alle esigenze sociali e sportive oggi avvertite.
L’inquadramento del cane atleta è importante non solo dal punto di vista agonistico per le specialità nelle quali si cimenta ma anche per il benessere del cane, sia fisico che psicologico. Per questo Fidasc sta lavorando anche sull’istituzione del registro del cane sportivo, “una tutela per l’animale. Il cane, nel nostro paese, svolge un ruolo sociale importante di welfare che non sempre funziona: questo crea un sistema sportivo per la terza età, ritarda l’invecchiamento cerebrale e assorbe anche altre carenze”, ha ricordato Silvia Salis, vice presidente vicario del Coni. Un ruolo importante, quello del cane, anche per Sport e Salute che “rappresenta il compagno che segue le attività sportive soprattutto all’aperto. Salvaguardare il benessere degli animali, tutelando la figura del cane rispettando il suo carattere, è una cosa su cui abbiamo lavorato molto”, ha poi aggiunto Maria Spena, membro del Cda di Sport e Salute. “L’inquadramento del cane atleta è importante non solo dal punto di vista agonistico per le specialità nelle quali si cimenta ma anche per il benessere del cane, sia fisico che psicologico. Non tutti se ne rendono conto, ma il cane non fa nulla per obbligo, lo fa solo se si diverte e sta bene”, conclude il presidente Fidasc Felice Buglione.
– Foto Spf/Italpress –
(ITALPRESS).

Sport

Velasco “Felice di aver visto le azzurre forti dentro. Sappiamo che da adesso sarà ancora più dura”

Pubblicato

-

TRENTO (ITALPRESS) – “L’obbligo di vincere è la cosa più difficile da gestire per una squadra o per un atleta. A inizio stagione ho detto che il modo in cui abbiamo vinto le Olimpiadi era l’eccezione, la regola è giocare punto a punto. L’abbiamo ripetuto molte volte che è difficile ripetersi e che dovevamo essere pronte. Soprattutto perché si era fatta male Fahr e dopo un po’ dall’inizio della partita è uscita Orro. Bisogna essere forti dentro e sono molto felice di questo, molto di più di quando abbiamo vinto facilmente”. Così il ct della Nazionale femminile di volley, Julio Velasco, al Festival dello Sport di Trento. “Alle ragazze avevo posto obiettivo di essere autonome e autorevoli a inizio biennio. E questo lo hanno dimostrato. Nei momenti difficili la squadra non sembrava né impaurita né persa. Dico che bisogna saper giocare male, ovvero bisogna saper giocare quei momenti in cui giochiamo peggio degli avversari. Bisogna tenere duro, evitare che loro prendano controllo della partita. Ma non lo hanno fatto perché l’ho insegnato io, io cerco di tirare fuori cose che hanno già dentro”.

“La Nazionale maschile viveva molto emozioni per diversi fattori. Un po’ per l’infortunio di Lavia e un po’ perché hanno ricevuto molte critiche, e questo lascia il segno. Non solo nelle sconfitte precedenti, sempre in finale tranne alle Olimpiadi, ma anche dopo la partita contro il Belgio. Accumulavano tensione e rabbia. Ogni momento ha un’emozione speciale, lo sport è bello perché è emozione, non è calcolo”, ha aggiunto.

“Sappiamo benissimo che ora sarà ancora più dura. Infatti, dopo aver letto il titolo di oggi, ‘Le invincibili’, ho toccato tutto per scaramanzia. Non avrei messo quel titolo, porta una sfortuna tremenda perché prima o poi perderemo. Non alimentiamo questa cosa per cui si vince e allora la cosa più normale è vincere di nuovo, perché, invece, per un discorso di probabilità la cosa più normale è perdere. Quando si iniziano i campionati partiamo tutti da zero punti”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

Advertisement

(ITALPRESS).

Leggi tutto

Sport

Spinazzola e la Nazionale ritrovata “Sono felice, ora dare tutto per il Mondiale”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – “Sono un altro giocatore. Sono felice dell’uomo e del giocatore che sono diventato”, così Leonardo Spinazzola ha parlato di sé in una lunga intervista concessa a Radio1 Rai. Tornato in Nazionale dopo oltre due anni, il terzino attualmente in forza al Napoli di Conte, si gode il momento e spiega di essere diverso rispetto al giocatore dell’Europeo del 2021, quando era un incontenibile esterno di fascia prima dell’infortunio grave, la rottura del tendine d’Achille sinistro durante la partita con il Belgio nei quarti di finale. Meno esplosivo sì, ma più maturo, più esperto. “Sono un altro giocatore rispetto all’Europeo”, ha detto Spinazzola, “sono andato avanti, ho oltrepassato quell’immagine dell’Europeo. Spero che lo facciano anche gli altri”. Dopo l’infortunio Spinazzola ha attraversato momenti difficili, ha avuto bisogno di un sostegno psicologico. “Succede”, ha spiegato al microfono di Radio1, “non c’è nulla di sbagliato. Ognuno di noi ha dei traumi, ha delle cose che ti tengono intrappolato. A me è successo e con questo aiuto ho fatto un grande percorso. Soprattutto per me uomo, ben più importante del me giocatore”.

Tra i tanti allenatori avuti, Spinazzola vede somiglianze tra Gattuso e De Rossi, compagni nell’Italia campione del mondo nel 2006: “Sono ex giocatori che con il loro carisma, anche con la loro simpatia, mettono in primo piano il gruppo e la serenità all’interno di questo”. Spinazzola si definisce un giocatore fortunato. “Ma la fortuna va cercata anche attraverso le sconfitte. E la fortuna più grande è la salute, quella della propria famiglia”. Gli scudetti con la Juventus e con il Napoli, la Conference League con la Roma e l’Europeo con la Nazionale. Manca la partecipazione al Mondiale. “Cosa rappresenterebbe? Tanto, tutto. Dobbiamo mettercela tutta per arrivarci”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Sport

Spalletti “In Nazionale ho sbagliato. Questa Italia ai Mondiali ci va”

Pubblicato

-

TRENTO (ITALPRESS) – “L’Italia va ai Mondiali. I calciatori sono forti e Gattuso ha qualità di spessore, è stato molto bravo a far giocare insieme le due punte e trovare la grinta. La sua ricerca del carattere e del fisico è stata decisiva contro Israele, quella partita l’ha vinta lui senza dover per forza lavorare dal basso e ha delle soluzioni interessanti”. Così l’ex ct della Nazionale, Luciano Spalletti, ospite del Festival dello Sport di Trento. “Ogni volta che vedo l’Italia ripenso alle mie qualificazioni e alla Norvegia – sottolinea l’ex mister di Roma, Inter e Napoli – Siamo andati a giocare quella partita al termine di un campionato che ci aveva logorato, con l’Inter che aveva preso cinque gol tre giorni prima (nella finale di Champions col Psg, ndr) e tanti giocatori infortunati. Bastoni era in dubbio nella gara che ho giocato da esonerato, avevamo pochissimi calciatori e ha finito con grande sofferenza. Giocare quella gara in quel momento lì, non è la stessa cosa che avere la possibilità di scelta di venti giocatori di livello. Se non credessi nel movimento Italia, non sarei diventato ct”.

“In Nazionale ho commesso l’errore di trasferirgli troppo questo mio sentimento e questo mio amore per il calcio. Ci sono successe delle cose e ho sentito dire delle cose, ma ho tentato di trasferirgli quel mio modo di vivere lo sport e la professione e lì ho sbagliato”, ha ammesso raccontando il suo esonero dall’Italia dai microfoni del Festival dello Sport di Trento. “Li ho un po’ intasati tra cose dette e richieste, mentre ai calciatori ora serve essere leggeri perché le pressioni sono tante – spiega l’ex allenatore di Roma, Inter e Napoli – Devono arrivare alla partita e sentire la musica dentro lo spogliatoio, ormai coi social nel calcio tutti possono vedere tutto. Ho cercato di fargli capire che il calcio è una cosa seria, mi sono capitate subito due situazioni antipatiche con dei calciatori (Tonali e Zaniolo, ndr) che sono stati prelevati nel ritiro per il gioco… Però probabilmente gli sono entrato troppo negli ingranaggi e questo non ha fatto bene”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto
Advertisement

Italpress TV


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.