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Cronaca

L’Atalanta vince al Ferraris, 4-1 al Genoa

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GENOVA (ITALPRESS) – Vittoria larga nel risultato, ma sofferta sul campo per l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, che da ex sbanca Marassi e batte per 4-1 il Genoa di Alberto Gilardino. Al gol di De Ketelaere nel primo terzo di gara ha risposto quello di Malinovskyi, con i beragamschi riusciti poi a trionfare grazie alle successive reti di Koopmeiners e, nel finale, di Zappacosta e Tourè.
Da una prima fase di studio è l’Atalanta ad uscire bene siglando il gol del vantaggio grazie alla giocata di De Ketelaere che, servito tra le linee genoane da Pasalic, stoppa il pallone e con un sinistro al volo lo spedisce alle spalle di Martinez: 1-0 per la formazione di Gasperini, ma il Genoa tiene bene il campo e risponde nel finale di tempo con il destro dalla distanza di Retegui respinto però da Carnesecchi. Duello quest’ultimo che si ripeterà anche in avvio di ripresa, nel quale la squadra di Gilardino riparte con maggior piglio e trova proprio Retegui che dentro l’area calcia trovando ancora la riposta di Carnesecchi.
Campanello d’allarme per la Dea che si realizza nel pareggio genoano al 51′, con il filtrante di Badelj per Malinovskyi che scarica in rete il sinistro potente che vale l’1-1. Nemmeno il tempo di festeggiare per il Genoa che l’Atalanta riesce a ritrovare il vantaggio, grazie alla punizione vincente calciata da Koopmeiners, che col sinistro piazza il pallone dove Martinez non può arrivare. Lo stesso portiere dei rossoblu, qualche minuto più tardi, rischia di causare il terzo gol dell’Atalanta con l’uscita palla sbagliata a favorire il servizio di Kolasinac per Pasalic che però si fa ipnotizzare proprio da Martinez. Atalanta che siglerebbe il 3-1 al 76′ con il tap-in sotto porta di Scalvini, ma dopo un lungo controllo il Var annulla la rete per il fuorigioco di Pasalic durante l’azione. Finale di gara che resta dunque in bilico, con il Genoa che va ad un passo dal pareggio con Gudmundsson che da sotto misura devia in porta un pallone sporco parato ancora da Carnesecchi. Assalti finali che sbilanciano il Genoa e lo espongono prima al 3-1 firmato in contropiede da Zappacosta al decimo minuto di recupero, e poi dal definitivo 4-1 dell’Atalanta siglato dal neoentrato El Bilal Tourè.
– foto Image –
(ITALPRESS).

Cronaca

Urso “L’industria 5.0 è un incentivo per le imprese”

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CERNOBBIO (ITALPRESS) – “La misura Industria 5,0 è importantissima in un momento così decisivo per fare un incentivo forte all’innovazione delle nostre imprese, a rendere più competitive sia per quanto riguarda l’utilizzo della tecnologia digitale sia per quanto riguarda la tecnologia green e l’efficientamento energetico e altrettanto per la formazione di personale”.
Lo ha detto il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso a margine dei lavori del Forum TEHA in corso a Villa d’Este a Cernobbio.
“Industria 5.0 è la misura più importante e più innovativa che in questi mesi hanno messo in campo i Paesi europei e lo ha fatto l’Italia, perchè l’unica misura che mette insieme l’innovazione digitale con l’industria 4.0 e l’innovazione e l’efficientamento economico green, attraverso le risorse del Pnrr – ha aggiunto – Essendo parte delle risorse derivanti dal Pnrr, attraverso il Repower Eu, vanno assolutamente integrate entro il 2025, per essere rendicontate entro giugno 2026. Per questo un’eventuale proroga di questa misura va contrattata in sede europea, così come qualunque modifica alla misura come è stata realizzata va comunque comunicata alla commissione europea”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Imprese e tecnologia, uno studio “Necessario new deal delle competenze”

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CERNOBBIO (COMO) (ITALPRESS) – Nel mondo è in corso una vera e propria rivoluzione industriale data dall’integrazione pervasiva delle tecnologie digitali in azienda, che oggi accelera ulteriormente grazie all’intelligenza artificiale. Questa centralità di tecnologia e innovazione rende necessario sviluppare un nuovo paradigma nella relazione tra uomo e tecnologia: la società 5.0, dove la tecnologia non è più un qualcosa che sostituisce, ma diventa un abilitatore di nuovi modelli di cittadinanza e lavoro che vedano l’individuo al centro.
In questo contesto, la chiave per la competitività è l’innovazione, che è a sua volta alimentata dalle competenze. E’ questo il principio che ha guidato la realizzazione dello Studio “Italia 5.0: le competenze del futuro per lo sviluppo dell’innovazione nell’epoca dell’intelligenza artificiale in Italia e in Ue”, elaborato da TEHA Group in collaborazione con Philip Morris Italia, presentato oggi nell’ambito della 50esima edizione del Forum di The European House – Ambrosetti, in una conferenza stampa cui hanno preso parte Massimo Andolina (Presidente Regione Europea, Philip Morris International), Marco Hannappel (Presidente e Amministratore Delegato, Philip Morris Italia – VP South West Europe Cluster) e l’Advisor scientifico e portavoce dell’iniziativa Giorgio Metta (Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia).
La ricerca si è posta l’obiettivo di definire gli elementi per un New Deal delle competenze per trasformare il nostro Paese in un’Italia 5.0 – in grado di cogliere da protagonista tutti i benefici derivanti da innovazione, digitalizzazione e nuove tecnologie – che rappresenti anche un modello da esportare a livello europeo. Lo studio ha fatto leva su un’ampia attività di stakeholder engagement, che ha visto la partecipazione di oltre 10 vertici di imprese, delle istituzioni e delle associazioni di categoria in interviste riservate, nonchè il coinvolgimento di oltre 450 imprese da 4 Paesi UE (Italia, Germania, Francia, Spagna) in una survey, somministrata in collaborazione con Coldiretti, per misurare digitalizzazione e competenze nei settori agricolo e manifatturiero.
Secondo Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di TEHA Group e The European House – Ambrosetti, “per cogliere appieno le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dall’intelligenza artificiale, è chiave per l’Italia muoversi verso un nuovo paradigma di dispiegamento tecnologico: quello della Società 5.0. Per costruire un’Italia 5.0 è strategico il ruolo delle aziende capofiliera: l’Italia è infatti un Paese di PMI, che generano il 48% del valore aggiunto del Paese e impiegano il 57% degli occupati, ma sono più in difficoltà rispetto a digitalizzazione e competenze, per cui è necessario il ruolo di stimolo della grande impresa. Inoltre, le competenze sono chiave, soprattutto per cogliere i benefici dell’intelligenza artificiale: il Paese è in ritardo, serve un Piano Marshall delle competenze”.
“La ricerca conferma – anche con le testimonianze dirette provenienti dal mondo delle aziende – che il capitale umano è oggi l’elemento chiave della competitività delle imprese e della crescita dell’economia, elemento ulteriormente valorizzato dalla rivoluzione dell’intelligenza artificiale”, ha sottolineato l’Advisor scientifico dell’iniziativa Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia. “l’Italia è un Paese di eccellenze anche nella ricerca e nell’istruzione. Tuttavia, l’Italia ha un problema di scala sulle competenze: nonostante le eccellenze, l’Italia sconta un ritardo sistemico sulle competenze digitali, sia di base che avanzate: mancano infatti 15 milioni di cittadini da alfabetizzare al digitale, aumentare gli iscritti a corsi di laurea ICT e agli ITS e puntare sulla formazione continua”.
Per Massimo Andolina, Presidente Regione Europea di Philip Morris International, “L’ambizione dell’Italia può e deve essere quella di abbracciare un nuovo paradigma di sviluppo per posizionarsi come modello da esportare in Europa. Per colmare il gap di competenze digitali occorre partire dalle esperienze più virtuose e da una collaborazione pubblico-privato di tipo strutturato. In questo momento storico è fondamentale, da una parte, tenere il passo dell’innovazione, guidandola, per mantenere alta la competitività;
dall’altra parte garantire il più ampio accesso possibile a percorsi di formazione all’avanguardia, che accompagnino i professionisti lungo il loro intero percorso in azienda”.
Secondo Marco Hannappel, Presidente e AD di Philip Morris Italia, “L’esperienza di Philip Morris Italia è emblematica: grazie alle competenze all’avanguardia della nostra filiera integrata – che oggi coinvolge oltre 41.000 persone e più di 8000 imprese – abbiamo costruito negli anni un modello di business invidiato in tutto il mondo, il cui principale driver è sempre stato la capacità di innovare. I dati oggi mostrano i frutti di questo percorso virtuoso e quanto il ruolo di capofiliera sia essenziale, in particolare nel mondo agricolo: grazie agli accordi di programma sottoscritti negli anni da Philip Morris con il Ministero dell’Agricoltura e con Coldiretti, gli agricoltori aderenti all’iniziativa mostrano dati sull’innovazione sensibilmente migliori rispetto alla media Italiana ed Europea: l’89% di tali aziende dichiara di aver realizzato o di avere in corso progetti agritech rispetto al 46% della media italiana e al 77% della media UE.” Sulla base delle prospettive emerse dallo studio, sono state elaborate 5 proposte chiave per lanciare il New Deal delle competenze per un’Italia 5.0: Formazione in ingresso; Formazione permanente; Digitalizzazione delle Piccole e Medie Imprese; per dimensione economica, impatto occupazione e propensione all’innovazione, la presenza di un’impresa capofiliera è determinante per la digitalizzazione di tutte le altre aziende coinvolte nella filiera; Collaborazione pubblico-privato.

Foto: ufficio stampa Philip Morris Italia

(ITALPRESS).

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Martin vince la sprint di Misano davanti a Bagnaia

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MISANO ADRIATICO (ITALPRESS) – Jorge Martin, in sella alla Ducati Prima Pramac, ha vinto la sprint race del Gran Premio di San Marino, disputata sul circuito di Misano. Partito dalla quarta casella, lo spagnolo è riuscito a “sverniciare” Pecco Bagnaia e Franco Morbidelli, prendendo la leadership della corsa sin dalla prima curva. Bagnaia chiude al secondo posto: il distacco del ducatista da Martin in campionato sale così a 26 punti. A completare il podio Morbidelli, terzo con l’altra Desmosedici del team Pramac. Enea Bastianini (Ducati Lenovo) si deve accontentare, invece, della quarta piazza, quinto in rimonta Marc Marquez (Ducati Gresini). Nell’ordine, completano la top ten Pedro Acosta, Brad Binder, Jack Miller, Fabio Quartararo ed Alex Marquez. Sono caduti Di Giannantonio e Bezzecchi.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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