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Economia

Per Poste 2023 in crescita, Del Fante “Continueremo a creare valore”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Cda di Poste Italiane ha approvato i risultati preliminari consolidati relativi all’esercizio 2023.
I ricavi dell’esercizio 2023 pari a 12,01 miliardi, in crescita del 5,4% su base annua (3,21 miliardi nel quarto trimestre del 2023, +4,1% rispetto al quarto trimestre del 2022). Il risultato operativo record nel 2023 è pari a 2,62 miliardi, +9,4% su base annua rispetto al 2022 (515 milioni nel quarto trimestre del 2023, +59,9% rispetto al quarto trimestre del 2022). Il riusltato è più che raddoppiato rispetto all’Ebit del 2017, grazie alla crescita solida del business e all’efficace gestione dei costi. L’utile netto è pari a 1,9 miliardi, in crescita del 22,1% su base annua rispetto al 2022 (411 milioni nel quarto trimestre del 2023, +185,4% rispetto al quarto trimestre del 2022). La posizione patrimoniale si dimostra solida: total capital ratio di Bancoposta pari al 22,1% (di cui cet1 ratio pari al 18,9%), leverage ratio pari al 3,2% e solvency ii ratio del gruppo assicurativo poste vita pari al 305%. Nel 2023 Con il progetto Polis, Poste Italiane si conferma pilastro fondamentale del Paese, contribuendo alla coesione territoriale e al superamento del digital divide nei piccoli comuni. Il 20 marzo sarà presentato al mercato il nuovo piano industriale 2024-2028, che mira alla trasformazione della logistica e a un’evoluzione del modello commerciale di servizio alla clientela. In particolare, è confermato il proseguimento del percorso di trasformazione del Gruppo per divenire un operatore logistico completo, assicurando la sostenibilità finanziaria del segmento corrispondenza, pacchi e distribuzione. “Alla luce di questi risultati straordinari, intendiamo proporre per il quarto anno consecutivo un incremento al nostro dividendo che, per l’anno fiscale 2023, è pari a 0,80 euro per azione, in crescita di circa il 13% rispetto alla nostra proposta originaria di 0,71 euro, e distribuendo così agli azionisti, previa approvazione, dividendi totali per 1 miliardo per il 2023 in aumento del 23% rispetto all’esercizio 2022”, ha detto l’Ad di Poste Italiane Matteo Del Fante. “Sono molto orgoglioso dell’impegno ed entusiasmo dei nostri colleghi, e insieme abbiamo costruito solide basi. Siamo la platform company leader in Italia focalizzata sul cliente, al servizio delle esigenze degli italiani sia fisicamente – attraverso la nostra capillare rete di uffici postali e punti di contatto PuntoPoste, sia virtualmente – attraverso la nostra estesa presenza digitale. Poste Italiane è pronta ad abbracciare il futuro, sfruttando i punti di forza dei suoi risultati e la resilienza del suo business, con il supporto della nostra visione strategica che si è dimostrata ben ponderata. Sono certo che continueremo a crescere e a creare valore per tutti i nostri stakeholder e presenteremo il 20 marzo il nostro nuovo piano 2024-2028, inaugurando la fase successiva della storia di crescita di Poste Italiane”, ha concluso Del Fante.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Poste Italiane –

Economia

Istat, a maggio l’indice di fiducia di imprese e consumatori torna ad aumentare

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ROMA (ITALPRESS) – A maggio 2025 sia il clima di fiducia dei consumatori sia l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sono stimati in aumento (da 92,7 a 96,5 e da 91,6 a 93,1 rispettivamente). Lo rende noto l’Istat. Tra i consumatori, si evidenzia un complessivo miglioramento di tutte le opinioni, soprattutto quelle sulla situazione economica generale: il clima economico sale da 89,6 a 97,5, il clima personale aumenta da 93,9 a 96,1, quello corrente cresce da 95,4 a 98,6 e quello futuro passa da 89,1 a 93,7.

Con riferimento alle imprese, segnali positivi provengono da tutti i settori ad eccezione delle costruzioni. Più in dettaglio, il clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato sale da 91,4 a 94,5 e quello del commercio al dettaglio aumenta da 101,8 a 102,8. Nel manifatturiero l’indice aumenta passando da 85,8 a 86,5 mentre nelle costruzioni si registra un calo da 103,6 a 102,2.

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura tutte le componenti migliorano mentre nelle costruzioni i giudizi sugli ordini rimangono stabili e le aspettative sull’occupazione presso l’azienda diminuiscono. Passando al comparto dei servizi di mercato, si evidenzia un miglioramento di tutte le componenti; tra i settori coperti dall’indagine si segnala una marcata crescita della fiducia tra gli imprenditori dei servizi turistici, recuperando il forte calo del mese precedente.

Nel commercio al dettaglio peggiorano solo le aspettative sulle vendite; a livello di circuito distributivo, l’indice scende nella distribuzione tradizionale mentre aumenta nella grande distribuzione.

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“A maggio 2025 l’indice di fiducia delle imprese torna ad aumentare dopo tre mesi consecutivi di calo riportandosi appena sotto il livello dello scorso marzo. Il complessivo miglioramento è dovuto principalmente al comparto dei servizi di mercato e, in misura più contenuta, a quello del commercio al dettaglio e della manifattura – commenta l’Istat -. La fiducia dei consumatori cresce nuovamente dopo il calo registrato lo scorso mese: tutte le opinioni sono improntate al miglioramento, soprattutto i giudizi e le aspettative sulla situazione economica del Paese”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Il Sud in crescita per l’Istat “Nel 2023 Pil doppio rispetto alla media nazionale”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel 2023, il Pil in volume è cresciuto in Italia dello 0,7% rispetto all’anno precedente; la crescita è stata in linea con la media nazionale nel Nord-ovest (+0,7%), maggiore nel Mezzogiorno (+1,5%) e minore al Centro (+0,3%) e al Nord-est (+0,4%). Tra le regioni, la crescita più consistente si è osservata in Sicilia e in Abruzzo (+2,1% in entrambe), seguite da Liguria (+1,7%) e Valle d’Aosta (+1,4%). Il Pil è risultato sostanzialmente stabile in Emilia-Romagna, nella provincia autonoma di Trento, in Toscana e in Umbria”.

Lo ha detto Stefano Menghinello, direttore del Dipartimento per le statistiche economiche, ambientali e conti nazionali dell’Istat, nel corso di un’audizione parlamentare.

“La contrazione più ampia si è registrata in Friuli-Venezia Giulia -0,5%) el 2023, il Pil medio pro-capite nelle regioni del Nord-ovest risulta pari a 44,7 mila euro, poco meno del doppio rispetto al Mezzogiorno (23,9 mila euro) e 8,6 mila euro al di sopra della media nazionale (36,1 mila); nel Nord-est ammonta a 42,5 mila euro e nel Centro a 38,6 mila. A livello regionale, la provincia autonoma di Bolzano registra il Pil pro-capite più elevato (59,8 mila), quasi il triplo di quello minimo registrato in Calabria (21mila)”, ha aggiunto.

“Nell’ambito delle stime regionali è possibile calcolare in termini di valore pro-capite il reddito disponibile delle famiglie e la componente che sintetizza le operazioni di redistribuzione, ovvero l’effetto netto di imposte correnti e contributi sociali (a carico delle famiglie), prestazioni sociali ricevute e altri trasferimenti netti – ha detto ancora Menghinello -. Nel 2023, a livello nazionale, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è stato pari a 22,4 mila euro per abitante. Nelle regioni del Nord-ovest ha raggiunto i 26,3 mila euro, nel Mezzogiorno i 17,1 mila. Le regioni con i maggiori differenziali positivi rispetto alla media nazionale sono la provincia autonoma di Bolzano (+9mila euro) e la Lombardia (+4,9 mila euro). Le regioni del Mezzogiorno presentano livelli di reddito disponibile più contenuti: il differenziale rispetto alla media nazionale è ridotto in Abruzzo (-2,6 mila euro) e più marcato in Campania (-5,9 mila euro) e in Calabria (-6,2 mila euro)”.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Dazi all’Europa, i “tira e molla” di Trump confondono gli italiani

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ROMA (ITALPRESS) – Nei giorni scorsi, il Presidente americano Donald Trump ha annunciato l’applicazione di dazi del 50% sui prodotti europei a partire dal 1° giugno. Dopo un colloquio telefonico con la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, Trump ha deciso di congelare l’applicazione di queste tariffe e di posticipare la loro introduzione al 9 luglio.

Questo tira e molla e i continui proclami con conseguenti ritrattazioni da parte del Presidente USA confondono la popolazione e, ad oggi, i cittadini italiani non riescono ad avere un’idea chiara sull’effettiva applicazione di dazi per l’UE. Infatti, il campione si divide tra chi pensa che al 9 luglio Trump manterrà la promessa (33,7%) e chi, invece, crede ci sarà un nuovo rinvio (37,2%). Il piano economico del Presidente USA, quindi, risulta confuso per i cittadini italiani: se da un lato il 44,9% ritiene che Trump abbia una strategia economica chiara e precisa, dall’altro c’è un 41,9% che giudica le sue scelte improvvisate e senza un disegno specifico.

Quello che è sicuro, però, secondo l’opinione della maggioranza assoluta degli italiani, è che l’economia e le istituzioni europee, al momento, non sarebbero in grado di contrastare gli eventuali dazi applicati dal Presidente Trump.

Dati Only Numbers per Porta a Porta – Realizzato il 26/05/2025 con metodologia CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne

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– foto screenshot Euroweek –

(ITALPRESS).

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