Cronaca
Energia, E.On accelera su autoproduzione e sostenibilità
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1 anno fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “La transizione energetica, come uscita dalle fonti fossili, è un percorso. E’ molto importante per i clienti, per i sistemi e per i paesi conseguire obiettivi di indipendenza, risparmio e sostenibilità. Il risparmio si ottiene nel corso del tempo. Devono, quindi, essere messi in atto strumenti per supportare le aziende e le famiglie a sostenere questo tipo di investimento”. Lo ha detto Luca Conti, ceo di E.ON Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.
Conti sottolinea come i tre elementi principali della strategia di E.ON siano “la crescita, la digitalizzazione e la sostenibilità”. “Crediamo – ha spiegato – che ci sia ampio spazio per portare sempre più avanti la nostra proposta di energia verde ai clienti italiani, a maggior ragione in una fase come questa caratterizzata dalla liberalizzazione del mercato. E’ molto importante portare avanti una proposta verde orientata alla sostenibilità e al fatto che i clienti stessi siano i protagonisti della transizione energetica”. Proprio nel dibattito sulla sostenibilità, secondo Conti, “c’è una grande evoluzione e sempre più clienti sono interessati anche ai temi di ESG”, ovvero ciò che riguarda ambiente, sociale e governance. “Questo percorso – ha continuato – deve essere accompagnato attraverso meccanismi di promozione. L’investimento non si ripaga immediatamente, però ha ottimi tempi di rientro. Le attività del Gruppo E.ON sono le reti di distribuzione che servono anche a promuovere l’elettrificazione, la mobilità sostenibile, i clienti e l’energia distribuita. Negli ultimi anni questo tipo di approccio al mercato è stato premiato. Gli investimenti saranno indirizzati molto sull’elettrificazione, le reti di distribuzione dell’energia elettrica, la sostenibilità, la mobilità elettrica e la digitalizzazione, ovvero una fruizione dell’energia in maniera digitalizzata”.
“Se parliamo di decentralizzazione, di autoproduzione e autoconsumo – ha poi aggiunto – pensiamo a quanti tetti ci sono in Italia: un’infinità e solo una minima parte ha già un impianto fotovoltaico. Significa avere la possibilità di produrre energia a casa propria o nella propria azienda sfruttando l’energia solare. Questa energia può essere utilizzata direttamente per le proprie necessità ma può anche essere accumulata per essere utilizzata in momenti diversi della giornata. Andare a gestire il tipo di produzione direttamente sul posto rende più indipendente il sistema. I clienti autoconsumano e sono anche produttori, possono ridare l’energia che hanno in eccesso al sistema o possono metterla a beneficio di comunità energetiche, quindi a disposizione di altri clienti”.
Nelle scorse settimane sono stati pubblicati i risultati delle aste che hanno selezionato gli operatori del Servizio a tutele graduali dell’elettricità. “Siamo molto contenti – ha spiegato – perchè siamo stati aggiudicatari di un lotto, quello che comprende le province di Monza-Brianza, Lecco, Imperia e Savona. Per noi è una bellissima possibilità perchè si è finalmente perfezionata la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e questo permette ai cittadini di compiere scelte maggiormente consapevoli. E’ stata vissuta, un pò in maniera semplicistica – ha evidenziato -, come la “liberalizzazione della bolletta”. Non è soltanto questo. E’ anche dare ai clienti la possibilità di scegliere un operatore di mercato libero che può offrire energia a prezzo fisso, energia verde, e portare a bordo nel mondo dell’efficienza energetica tutti i clienti residenziali che negli ultimi anni erano rimasti esclusi da questo tipo di percorso”.
Le tensioni geopolitiche hanno avuto un impatto sui prezzi dell’energia. “Dopo anni di grande tensione e prezzi particolarmente alti – ha affermato -, negli ultimi 6-8 mesi c’è stata una sostanziale discesa dei prezzi con una stabilizzazione. Si può intravedere un’ulteriore discesa ma i prezzi hanno raggiunto un riferimento abbastanza contenuto e stabile. Rimane un’alta volatilità che fa sì che all’interno di un prezzo mediamente decrescente le giornate possano avere volatilità sconosciute tre o quattro anni fa. E’ l’effetto delle tensioni che si osservano su tutti i mercati internazionali a seguito di dinamiche geopolitiche. Ovviamente noi, come tutti i grandi operatori – ha concluso -, osserviamo la situazione per capire quando e se possano esserci determinati tipi di shock improvvisi che al momento non stiamo comunque intravedendo”.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Confimprese “Trend negativo sui consumi di giugno”, in Lombardia crescita dello 0,3%
Pubblicato
7 minuti fa-
22 Luglio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Dopo il mese di maggio a +1,5% e 4 mesi di flessione prolungata, giugno torna in territorio leggermente negativo a -0,7% a valore. Continua, dunque, la sofferenza dei consumi, con un cliente sempre più mordi e fuggi, che fa acquisti ragionati con l’occhio sempre vigile al portafoglio, senza deroghe per i beni voluttuari. Lo certifica l’Osservatorio consumi Confimprese-Jakala, che evidenzia una fotografia stagnante e per nulla in ripresa come avevano fatto ben sperare le dinamiche del mese di maggio.
Quanto al raffronto gennaio-giugno rispetto allo stesso periodo 2024, i dati confermano un semestre che chiude a -1,9%. La nota positiva riguarda il comparto abbigliamento-accessori che ha tenuto meglio del previsto con -0,4%, la ristorazione flette a -1,9%, altro retail sprofonda a -5,4%.
“La situazione geopolitica è tale – osserva Mario Resca, presidente Confimprese – per cui si conferma l’andamento difficile dei consumi in generale al di là di oscillazioni temporanee nei vari mesi. La dinamica dei consumi rimane instabile e influenza i comportamenti di consumatori a aziende. È fondamentale che ci sia da parte del Governo un sostegno alle imprese per garantire la stabilità economica. Occorre semplificare le norme e agire su una minore tassazione del lavoro”.
Nel mese di giugno nei settori merceologici, abbigliamento-accessori mette a segno un +3,5%, difficile da immaginare proprio nel mese che precede i saldi, per altro partiti bene a +2,7% grazie al boom di turisti nel nostro Paese. La tenuta del comparto è da attribuirsi alle condizioni metereologiche, che hanno spinto i consumatori a un rinnovo repentino dell’armadio. In contrasto con le dinamiche del mondo fashion, la ristorazione flette a -2,6%. Si segnala, infine, l’andamento particolarmente negativo di altro retail a -9% (casa-arredo, elettronica, telefonia, libri, cura persona e fitness).
Nel comparto, sia pure in un generalizzato andamento negativo, occorre notare una maggiore difficoltà per i settori legati ai beni durevoli e all’entertainment, meglio invece la cura della persona. In ambito totale mercato si fa notare nel mese di giugno una certa difficoltà per il mondo del bambino. Nei canali di vendita il quadro è altalenante e si differenzia tra centri commerciali in territorio positivo con un +1,9% e high street a -6,6%, segno che i consumatori nel week end, in cui si realizza oltre il 40% del totale fatturato della settimana, preferiscono le mete dello shopping che offrono anche momenti di svago ed entertainment rispetto ai centri storici. I negozi di prossimità si fermano a +0,4%.
“I dati confermano una tendenza che appare ormai strutturale – spiega Raffaele Cerchiaro, senior partner Jakala -. Il consumatore è sempre più selettivo, attento, orientato al valore e alla necessità reale. La volatilità dello scenario internazionale e il clima di incertezza economica influenzano in modo evidente le abitudini di spesa, penalizzando soprattutto i consumi legati ai beni non essenziali. Cambia anche il modo di fare shopping: vincono i luoghi capaci di offrire non solo prodotti, ma anche esperienze e servizi integrati. In questo contesto, i retailer devono lavorare su efficienza operativa e innovare la relazione con il consumatore, studiandone il comportamento e interpretando nuovi bisogni e aspettative. È però indispensabile che anche le istituzioni intervengano con misure strutturali per stimolare la domanda interna e sostenere la fiducia di famiglie e imprese. Solo un’azione coordinata può invertire la rotta e riattivare dinamiche di crescita stabili e sostenibili”.
Volatilità e incertezza dominano il contesto economico e su questi fattori gli operatori chiedono misure governative urgenti. “Alla chiusura del primo semestre 2025 – riflette Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – il trend appare ormai abbastanza consolidato, sia pure nell’alta volatilità tra i diversi mesi e settori merceologici. Un trend che fa intravedere un anno con il segno meno praticamente generalizzato a tutti i settori di attività, di cui alcuni, tuttavia, legati ai beni durevoli, all’entertainment e in parte, quantomeno nel mese di giugno, al mondo del bambino con maggiori criticità. L’enorme instabilità politica, le guerre, ed economica, i dazi, insieme al perduto potere di spesa delle famiglie non fanno intravedere inversioni di tendenza a breve. Da parte delle aziende occorre quindi una forte attenzione all’efficienza interna senza dimenticare, però, la cura del cliente”.
Nelle regioni Umbria a +2,8%, Molise a -5,5%. Quanto alle province si segnalano Aosta a +5,2%, Isernia a -7,0%. Nelle regioni la Lombardia chiude sostanzialmente in parità a +0,3%, ma lascia sul terreno diversi punti percentuali rispetto al mese di maggio (+2,4%). Anche la regione, pur essendo la più virtuosa in termini di apporto al Pil nazionale, risente del calo diffuso dei consumi e della debolezza della fiducia delle famiglie italiane. Le città di provincia mostrano andamenti analoghi al dato regionale, con 5 province in territorio debolmente positivo. A cominciare da Sondrio +0,9%, Como e Varese +0,8% per finire con Milano e Brescia a +0,2%. In negativo le restanti: Bergamo -0,8%, Monza e della Brianza -1,1%, Cremona -1,7%. Fanalino di coda Mantova -2,0% e Lodi -2,1%.
– Foto Ufficio stampa Confimprese –
(ITALPRESS)
Cronaca
Pizzaballa “A Gaza situazione moralmente inaccettabile”
Pubblicato
2 ore fa-
22 Luglio 2025di
Redazione
GERUSALEMME (ISRAELE) (ITALPRESS) – Nella Striscia di Gaza vi sono “uomini che resistono al sole per ore nella speranza di un semplice pasto. Questa è un’umiliazione difficile da sopportare quando la si vede con i propri occhi. E’ moralmente inaccettabile e ingiustificabile”.
Lo ha detto il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, durante una conferenza stampa congiunta con il patriarca ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, al centro Notre Dame di Gerusalemme.
Il patriarca ha aggiunto: “Gli aiuti umanitari non sono solo necessari, sono una questione di vita o di morte. Rifiutarli non è un ritardo, ma una condanna”. Pizzaballa, che nei giorni scorsi ha effettuato una visita pastorale nella Striscia di Gaza, ha concluso: “Ogni ora senza cibo, acqua, medicine e riparo causa un profondo dolore”.
-foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Cronaca
Biella, scoperta truffa ai danni dello stato. Sequestrati 3,3 milioni
Pubblicato
4 ore fa-
22 Luglio 2025di
Redazione
BIELLA (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Biella, coordinati dalla Procura Europea, Ufficio di Torino, hanno portato a termine una complessa indagine nei confronti di un sodalizio criminale dedito alle truffe ai danni del Bilancio Nazionale e dell’Unione Europea. Trentacinque persone fisiche e sedici società sono state deferite alla magistratura inquirente per le ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato, falso in bilancio e frode fiscale e nei loro confronti il GIP presso il Tribunale di Bologna ha disposto il sequestro di 3,3 milioni di euro provento dei reati. Il sodalizio criminale, nell’ambito del quale operavano esperti tributaristi e centri di assistenza fiscale dislocati sull’intero territorio nazionale, aveva adottato un sofisticato e collaudato modus operandi grazie al quale, dopo aver costituito delle società intestate e gestite da ignari prestanomi, ne falsificavano i bilanci per ottenere finanziamenti nell’ambito del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e fruire di crediti di imposta relativi a lavori di efficientamento energetico mai realizzati. L’indagine ha consentito di disvelare le condotte fraudolente poste in essere nelle province di Biella, Bologna, Fermo, Torino, Firenze, Vicenza, Empoli, Verona, Roma, Prato, Pesaro e Perugia e di assicurare il recupero di quanto indebitamente ottenuto.(ITALPRESS).
Foto: Sala stampa Guardia di Finanza


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