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LA VOCE PAVESE – LOMBARDIA IN PRIMA LINEA PER ACCOGLIENZA E LAVORO

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LA VOCE PAVESE – LOMBARDIA IN PRIMA LINEA PER ACCOGLIENZA E LAVORO
La Lombardia si conferma la regione più attrattiva per i cittadini extracomunitari, sebbene i flussi migratori siano in leggero rallentamento. I dati ISTAT, pubblicati in occasione della Giornata dell’Accoglienza, rivelano che nel 2023 la Lombardia ha registrato la quota più elevata di nuovi permessi per protezione internazionale (oltre il 20%) e il numero maggiore di nuovi permessi di lavoro a livello nazionale. Lombardia, Campania, Lazio e Veneto concentrano insieme oltre il 58% dei nuovi permessi di lavoro, in calo complessivo “a causa dell’attenuarsi dell’effetto del decreto di emersione del 2020”, ha spiegato l’ISTAT. In controtendenza, i ricongiungimenti familiari continuano a crescere: nel 2023, la Lombardia ne ha contati 31.717, pari al 24,6% del totale nazionale. A fine 2023, la Lombardia ospitava il 25,8% degli stranieri con permesso di soggiorno, un quarto della popolazione migrante residente in Italia. Tra gli studenti non comunitari, la quota in Lombardia raggiunge il 24%. Su un totale di 964.435 permessi registrati in Lombardia al 1° gennaio 2023, la maggioranza (585.201) è di lungo periodo, riservati a chi risiede stabilmente in Italia da almeno cinque anni; tuttavia, anche questi sono in calo in tutte le province lombarde rispetto all’anno precedente, segno di una stabilizzazione tra i residenti che scelgono sempre più di ottenere la cittadinanza italiana.

Una Lombardia multietnica in evoluzione
La Lombardia rappresenta il 25,1% di tutte le acquisizioni di cittadinanza italiane registrate nel 2023, consolidando un trend in atto. Mentre cala il peso dei permessi di soggiorno a lungo termine, aumentano i permessi temporanei per motivi di lavoro: al 1° gennaio 2023, erano circa 63.000 in più rispetto all’anno precedente. Tra le province, Milano, Bergamo e Varese registrano la crescita maggiore, con rispettivamente 28.765, 8.510 e 7.610 nuovi permessi.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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