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Cronaca

Cura dell’epatocarcinoma, Sicilia all’avanguardia. Nasce la Liver Unit

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PALERMO (ITALPRESS) – Liver Cancer Awareness Month, che si tiene in ottobre, è dedicato all’informazione e alla sensibilizzazione sui tumori del fegato. Per fare il punto sui percorsi di prevenzione, diagnosi e cura dell’epatocarcinoma, il Policlinico di Palermo con AZ Salute, supplemento di biomedicina e sanità del Giornale di Sicilia, col patrocinio dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, dell’Associazione EpaC-ETS, della Società Italiana di Storia della Medicina, con il contributo non condizionante di Roche, ha promosso il talk show “Epatocarcinoma: prevenzione e cura” che si è tenuto stamattina nel salone di Villa Malfitano di Palermo.
La Sicilia è stata la prima regione in Italia a costituire la Rete per la cura dell’epatocarcinoma con i centri Hub e Spoke con una certificazione da parte di un ente esterno. Un traguardo scientifico, ma soprattutto un’importante ricaduta in termini di equità di cure e di assistenza per tutti i siciliani.
“La Scuola di Specializzazione regionale – spiega il professore Calogero Cammà, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia del Policlinico ‘Paolo Giacconè di Palermo – ci consente di essere in prima linea con la formazione dei giovani gastroenterologi e soprattutto nella capacità di coordinamento della rete regionale per il cancro per l’epatocarcinoma”. L’unità operativa di Gastroenterologia del Policlinico di Palermo ha le competenze per assistere il paziente in tutto il percorso: dalla diagnosi al trattamento, inclusi anche approcci innovativi come la terapia sistemica. “Nel prossimo futuro sarà di fondamentale importanza implementare modelli organizzativi in cui l’innovazione tecnologica e digitale, quindi l’intelligenza artificiale, possano essere integrati nell’attività clinica quotidiana”.
Sono i numeri a parlare: circa 150 i pazienti seguiti, in un anno, dal centro della Gastroenterologia del Policlinico di Palermo, mentre i casi discussi dal team sono circa 180. I tempi della diagnosi si attestano tra i 15 e i 20 giorni. “La Rete ha migliorato i percorsi di cura – afferma il professore Giuseppe Cabibbo della Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia, Policlinico di Palermo – ottimizzando i tempi di diagnosi e assicurando ai pazienti le migliori opzioni terapeutiche. Ha inoltre abbattuto la mobilità extraregionale e, grazie ai board su piattaforma web, ha ridotto la necessità di spostamenti dei pazienti, fra aziende e centri Spoke e Hub. Inoltre, il board multidisciplinare – continua Cabibbo – è essenziale nella gestione dei pazienti con epatocarcinoma.
L’epatologo-gastroenterologo rappresenta la figura cardine e l’anello di congiunzione tra diverse figure professionali in tutte le fasi del percorso del paziente”.
L’epatocarcinoma è il più frequente tumore primitivo del fegato che nella maggior parte dei casi si sviluppa su un fegato cirrotico. Questo tipo di tumore rappresenta la terza causa di morte per neoplasia nel mondo, dopo polmone e colon. La sua incidenza a livello europeo è di 7 casi su 100.000 abitanti tra i maschi e di 2 ogni 100mila tra le donne. In Italia, secondo gli ultimi dati pubblicati, sono stati diagnosticati 10.000 nuovi casi di cancro al fegato, di questi il 75-85% era un epatocarcinoma che, nella maggior parte, non mostra sintomi fino agli stadi avanzati. Solo il 30- 40% dei pazienti viene diagnosticato allo stadio precoce.
Il fattore di rischio maggiore per l’insorgenza dell’epatocarcinoma è la co-infezione di epatite C e B (responsabile di circa l’85% dei casi) o della cirrosi causata dall’abuso di alcol.
Considerato che tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo dell’epatocarcinoma si contano l’abuso di alcol, con conseguente sviluppo di cirrosi, le epatiti virali e la sindrome metabolica, un ruolo chiave può essere svolto dalla prevenzione e dall’opportunità di indirizzare i pazienti ad effettuare, con regolarità, controlli gastroenterologici, con l’obiettivo di diagnosticare l’eventuale presenza dell’epatocarcinoma in fase precoce.
“Il livello di eccellenza raggiunto dall’Unità di Gastroenterologia nella gestione delle malattie del fegato e in quella dell’epatocarcinoma – sostiene Maria Grazia Furnari, Direttrice Generale del Policlinico ‘Paolo Giacconè di Palermo – si è concretizzato nella certificazione nazionale ufficiale PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) dell’epatocarcinoma, rilasciata da Bureau Veritas Italia”. Furnari – nel corso dell’appuntamento che ha visto la presenza, tra gli altri, del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e del rettore, Massimo Midiri – ha annunciato la costituzione di una Liver Unit a partire dal 2025.
Per Massimiliano Conforti, Vice Presidente Associazione Epac-ETS, “fondamentali per la cura del paziente con tumore al fegato sono la presenza attiva di un team multidisciplinare e la gestione esperta da parte dell’epatologo, perchè si è in presenza di un tumore su un organo già danneggiato dalla cirrosi quasi nella totalità dei casi”.
Centri di eccellenza, come il Policlinico di Palermo, fanno la differenza perchè hanno uno staff di professionisti che negli ultimi decenni si sono sempre contraddistinti in Italia e nel mondo per la ricerca in ambito fegato.
“L’aspetto più importante in malattie come l’epatocarcinoma è riuscire a creare uno stretto accordo tra i protagonisti di queste vicende che parta dalla prevenzione, ovvero le informazioni, gli insegnamenti, per quanto riguarda lo stile di vita, che deve essere sano, e per quanto riguarda una corretta alimentazione – ha detto l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Giovanna Volo -. Dobbiamo avere inoltre la possibilità di fare degli screening per arrivare alla diagnosi precoce; tutto quello che dobbiamo augurarci nella nostra Regione è essere nelle possibilità di offrire ai nostri cittadini tutto quello che riguarda la capacità di informazioni e formazione, oltre a risposte cliniche importanti”.

– foto ufficio stampa AZ Salute –
(ITALPRESS).

Cronaca

TG NEWS ITALPRESS – 9 DICEMBRE 2025

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ROMA (ITALPRESS) – Zelensky dal Papa, poi l’incontro con Meloni – Trump: “I leader europei sono deboli, non sanno cosa fare” – Neonata morta su A5, incidente provocato da furgone pirata – Sevizia e narcotizza la compagna, arrestato infermiere – Sciopero di 24 ore dell’Atac, problemi nei trasporti a Roma – A Savigliano e Mestre gli ospedali migliori – Per il certificato di malattia basterà la televisita – Ferrero Rocher, una piramide dorata alta sei metri illumina il Natale milanese – Previsioni 3B Meteo 10 Dicembre.

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Indagine di Ats sul San Raffaele, Fontana “Avremo idee più chiare dopo i risultati delle ispezioni”

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MILANO (ITALPRESS) – “Vediamo, dopo l’esame dei risultati delle ispezioni potremo avere idee piu’ chiare”. Così il governatore lombardo, Attilio Fontana, a margine dell’inaugurazione della nuova sede di Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali), commentando la situazione dell’ospedale San Raffaele, su cui è scattata un’indagine dell’Ats di Milano per conto della Regione Lombardia.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Ersaf firma un protocollo per l’utilizzo energetico dei prodotti delle filiere agroforestali

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MILANO (ITALPRESS) – Sostegno alla crescita economica delle aree montane attraverso la diffusione dell’utilizzo energetico dei prodotti e sottoprodotti delle filiere agroforestali. Supporto alla valorizzazione energetica delle biomasse forestali nel rispetto della gestione forestale sostenibile e della certificazione. diffusione delle conoscenze tecnico-scientifiche e supportare iniziative presso la Pubblica Amministrazione territoriale e sviluppo di attività di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sull’uso corretto di legna, pellet e cippato, con particolare attenzione alla qualità dell’aria. Sono questi i punti principali del nuovo Protocollo d’Intesa tra Aiel-Associazione italiana energie agroforestali, Ersaf-Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, Fiper-Federazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili, e Uncem-Unione nazionale comuni comunità enti montani, firmato oggi a Milano nella sede dell’Ente Regionale per i Servizi all’agricoltura e alle Foreste di Regione Lombardia alla presenza alla presenza dei rispettivi presidenti Domenico Brugnoni, Fabio Losio, Michele Colli e Marco Bussone.

L’accordo, della durata triennale e rinnovabile, nasce con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo delle filiere agroforestali e di promuoverne l’utilizzo energetico sostenibile come leva strategica per la crescita economica, sociale e ambientale dei territori montani, rurali e interni italiani.

Con l’adesione al Protocollo Aiel, Ersaf, Fiper e Uncem rafforzano una visione comune che riconosce nelle risorse agroforestali un patrimonio essenziale per la transizione energetica, la gestione sostenibile dei territori e lo sviluppo delle comunità montane. Altri punti del protocollo prevedono la promozione del teleriscaldamento a biomassa nei territori montani e rurali; la collaborazione con le istituzioni pubbliche per l’adozione di provvedimenti normativi che rafforzino le energie rinnovabili agricole e forestali; il sostegno all’attuazione della legge nazionale 158/2017 sui piccoli Comuni, la legge nazionale 221/2015 sulla Green Economy, il Decreto legislativo 24/2018 per le filiere forestali; il sostegno alle comunità energetiche rinnovabili ed iniziative territoriali legate alle bioenergie.

“La firma di questo protocollo va proprio in questa direzione. ERSAF crede negli obiettivi del protocollo e del resto già opera in questa direzione. Su incarico di Regione Lombardia, predispone annualmente il Rapporto sullo Stato delle Foreste. Si tratta, spiega Fabio Losio – Presidente ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, di un documento che delinea la situazione delle foreste Lombarde, il loro incremento e il loro utilizzo attraverso tutti gli anelli della filiera”.

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“La firma di questo Protocollo – dice Domenico Brugnoni, Presidente di AIEL Associazione italiana energie agroforestali – è un passo importante per rafforzare il ruolo delle biomasse legnose nella transizione energetica del Paese.

Le aree montane e rurali dispongono di risorse che, se gestite in modo responsabile, possono generare valore economico, sicurezza energetica e servizi per le comunità. “La sottoscrizione di questo Protocollo – aggiunge Michele Colli – Presidente di FIPER Federazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili, rappresenta un passaggio strategico per rafforzare la collaborazione tra realtà che condividono una visione chiara: la transizione energetica del Paese passa dall’abbandono delle fonti fossili e dalla promozione di tecnologie realmente sostenibili”.

– Foto ufficio stampa Rrsaf –

(ITALPRESS).

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