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Economia

Giorgetti “Presto provvedimenti del Governo contro il caro energia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo aggiornato le previsioni sull’andamento dell’economia: la Germania è in recessione da due anni, mentre l’Italia fa registrare indici positivi. Abbiamo fatto uno sforzo importante sul cuneo fiscale contributivo, per dare respiro ai lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi; la capacità di acquisto delle famiglie è aumentata, mentre la crescita dei prezzi di energia e bollette non dipende dai comportamenti del governo, bensì da dinamiche speculative su cui l’attenzione è massima”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, durante il Question Time che si è svolto in Senato.

“Nelle prossime settimane un provvedimento riguardo all’aumento dei prezzi dovrà essere assunto. La situazione internazionale ci pone dinanzi a grandissime sfide: c’è una certa preoccupazione rispetto alle nuove dinamiche assunte dall’amministrazione americana e alle risposte che si stanno studiando, o non studiando, a livello europeo”, ha aggiunto il ministro.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Imprese, il terzo trimestre 2025 chiude con 17 mila attività in più: le Società di capitali il motore della crescita

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ROMA (ITALPRESS) – Il sistema imprenditoriale italiano mostra un rafforzamento della sua vitalità nel trimestre estivo 2025. Tra luglio e settembre, il Registro delle imprese delle Camere di Commercio – in base all’analisi trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere e InfoCamere – ha registrato un saldo positivo di 16.920 attività economiche, risultato della differenza fra 61.257 nuove iscrizioni e 44.337 cessazioni di attività esistenti. Tutti i dati sono disponibili all’indirizzo https://www.infocamere.it/movimprese.

Al saldo corrisponde un tasso di crescita nazionale dello 0,29%, in aumento rispetto allo 0,26% registrato nello stesso periodo del 2024. La dinamica complessiva continua a riflettere una crescita trainata soprattutto dalle imprese costituite in tipologie societarie (che determinano l’86% della crescita) e da quelle operanti nei settori dei servizi (che, prese insieme, valgono l’80% dell’incremento del trimestre), mentre persistono le difficoltà tra le imprese costituite in forma individuale e tra quelle dei comparti storicamente più rilevanti come le attività manifatturiere, il commercio e l’agricoltura.

Il motore della crescita rimane rappresentato dalle Società di capitali, che in questo trimestre hanno generato la quasi totalità dell’incremento dello stock. Con 14.548 unità in più e un tasso di crescita dello 0,75% (in lieve miglioramento rispetto allo 0,72% del 2024), questa forma giuridica si conferma la scelta privilegiata dai neo-imprenditori. Segnali di ripresa si notano anche tra le imprese individuali, che, pur continuando ad attrarre il maggior numero di nuove iscrizioni (il 57% di tutte le nuove imprese), hanno contribuito al saldo con sole 3.507 unità in più pari ad un tasso di crescita di +0,12% nel trimestre. Le Società di persone continuano invece la loro fase di declino, registrando un saldo negativo di -1.370 unità, con un tasso di crescita di -0,17%. Analizzando la dinamica settoriale, dall’analisi del trimestre estivo emergono differenze marcate. L’incremento maggiore in termini percentuali si osserva nelle Attività finanziarie e assicurative, che guidano la classifica con un robusto tasso di crescita dell’1,56%, seguite dalla Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+1,43%) e dall’Istruzione (+1,06%).

In forte espansione si collocano anche le attività legate a Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+0,81%) e il comparto del Trasporto e magazzinaggio (+0,70%). Si conferma invece la sostanziale stagnazione per i settori tradizionali come il Commercio e le Attività manifatturiere, entrambi con una variazione percentuale prossima allo zero (-0,03%). Il settore delle Costruzioni, invece, è quello che garantisce il contributo più elevato in termini assoluti, chiudendo il trimestre con un saldo di 3.317 imprese in più. Seguono le attività di alloggio e ristorazione (2.797 imprese in più) e quelle professionali, scientifiche e tecniche (+2.489). Una nota positiva giunge dal comparto artigiano che inverte la tendenza negativa degli anni precedenti e si mostra in ripresa. Il saldo del III trimestre 2025 si attesta a 1.888 unità in più, con un tasso di crescita dello 0,15%. Questo valore rappresenta un netto balzo in avanti rispetto al +0,09% registrato nello stesso periodo del 2024. La ripresa artigiana è trainata principalmente dal settore delle Costruzioni (+1.224 unità, +0,25%) mentre persistono le difficoltà delle attività manifatturiere (-707 imprese).

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A livello territoriale la crescita appare diffusa, con tutte le macro-aree in attivo. Il Centro è l’area più dinamica per tasso di crescita (+0,35%) corrispondente al secondo miglior saldo in valore assoluto (+4.221 imprese). La circoscrizione Sud e Isole ha registrato il saldo assoluto più consistente con 6.202 imprese in più nel trimestre e un tasso di crescita dello 0,31%, grazie, in particolare, alla performance della Sicilia (+0,45%). Il Lazio si distingue come la regione con il tasso di crescita più elevato (+0,49%), mentre la Lombardia si conferma leader in termini assoluti, con un saldo di 3.330 imprese in più. Tra le province, spiccano per tasso di crescita Ragusa (+0,67%), Roma (+0,57%) e Milano (+0,55%).

– Foto di repertorio –

(ITALPRESS).

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Confindustria “La manovra non avrà impatto sul Pil, migliorano i consumi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il Governo conferma un deficit in calo a 2,8% nel 2026 e 2,6% nel 2027, quindi l’uscita dell’Italia dalla procedura per disavanzi eccessivi già il prossimo anno. La manovra per il 2026 di circa 18 miliardi sarà quasi a saldo zero e, secondo il Governo, non avrà impatto sul Pil. Gli interventi saranno focalizzati su: taglio aliquote Irpef, sanità, investimenti, politiche per la famiglia”. Lo rileva il Centro studi Confindustria nella congiuntura flash di ottobre, secondo cui inoltre “dopo un ottimo 2° trimestre (+1,6%), gli indicatori confermano la fase positiva nel 3°.

A settembre aumenta la fiducia dei produttori di beni strumentali, specie le attese su ordini e produzione. Si attenua invece la fiducia nelle costruzioni, per i giudizi negativi sugli ordini, anche se i piani di costruzione recuperano. Il minor costo del credito sostiene i prestiti (+1,2% annuo in agosto)”. Confindustria vede comunque i consumi in miglioramento.

“Nel 2° trimestre il reddito reale totale delle famiglie è cresciuto (+0,3%), ma l’aumento del tasso di risparmio (al 9,5%), legato all’incertezza, ha frenato la spesa. Sembra meglio il 3°: l’occupazione registra una pausa in agosto, come le vendite al dettaglio, ma per entrambe la variazione acquisita trimestrale è positiva (+0,1% e +0,3%); a settembre la fiducia delle famiglie recupera in parte (96,8 da 96,2) e le vendite di autoveicoli tornano infine a crescere in termini annui (+0,4%)”.

Per il 3° trimestre gli indicatori sui servizi sono misti ma restano i dubbi per l’industria. “In agosto la produzione è scivolata in Italia (-2,4%), dopo il +0,4% di luglio, portando la variazione acquisita per il 3° trimestre a -1,4%; erano positivi i dati nella prima metà dell’anno (+0,3% a trimestre). RTT ha anticipato il saliscendi di luglio-agosto, in termini di fatturato, e l’indagine CSC suggerisce già a settembre un recupero. Che è avallato dalla fiducia delle imprese industriali stabilizzata, grazie a ordini meno negativi; meno dal PMI, di poco in area recessiva (49,0)”.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Ad agosto in calo dell’1,6% la produzione nelle costruzioni, i dati Istat

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ROMA (ITALPRESS) – Ad agosto 2025 l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni diminuisca dell’1,6% rispetto a luglio. Nella media del trimestre giugno – agosto 2025 la produzione nelle costruzioni aumenta dello 0,4% nel confronto con il trimestre precedente. Su base tendenziale, l’indice corretto per gli effetti di calendario registra un incremento del 4,0% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 21 di agosto 2024) mentre l’indice grezzo cresce dello 0,4%. Nella media dei primi otto mesi del 2025, l’indice corretto per gli effetti di calendario aumenta del 4,7%, mentre l’indice grezzo cresce del 2,8%.

“Dopo il lieve incremento rilevato a luglio, ad agosto 2025 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra una flessione su base mensile, raggiungendo i livelli più bassi dallo scorso marzo – è il commento dell’Istituto di statistica -. La dinamica congiunturale si mantiene debolmente positiva nel confronto degli ultimi tre mesi rispetto ai tre mesi precedenti. Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario la crescita, seppure in rallentamento, resta sostenuta (+4,0% nel confronto con agosto 2024)”.

– foto screenshot Istat –

(ITALPRESS).

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