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Per il Papa notte serena al “Gemelli”, continua la terapia

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I parlamentari europei Ecr in udienza da Papa Leone XIV, condivisa la difesa delle radici cristiane dell’Ue

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ROMA (ITALPRESS) – Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza la delegazione del Gruppo dei conservatori al Parlamento europeo. Il Santo Padre rivolgendosi ai presenti nel corso dell’incontro, ha dichiarato tra l’altro: “Mi associo volentieri all’appello dei miei recenti predecessori secondo cui l’identità europea può essere compresa e promossa solo in riferimento alle sue radici giudaico-cristiane. Tutti beneficiano del contributo che i membri delle comunità cristiane hanno dato e continuano a dare per il bene della società europea. Basti ricordare alcuni degli importanti sviluppi della civiltà occidentale, in particolare i tesori culturali delle sue imponenti cattedrali, dell’arte e della musica sublimi, e dei progressi della scienza, per non parlare della crescita e della diffusione delle università. Questi sviluppi creano un legame intrinseco tra il cristianesimo e la storia europea, una storia che dovrebbe essere custodita e celebrata. In particolare, penso ai ricchi principi etici e ai modelli di pensiero che costituiscono il patrimonio intellettuale dell’Europa cristiana”.

I parlamentari europei guidati dai copresidenti dei conservatori, Nicola Procaccini e Patryk Jaki, dal capo delegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles , Carlo Fidanza, insieme ai vicepresidenti del Parlamento Europeo, Antonella Sberna e Roberts Zile, hanno donato al Pontefice la dichiarazione di Subiaco sui principi del conservatorismo. “È stato per noi un onore essere ricevuti da sua Santità, condividendo con lui il valore della difesa delle radici cristiane dell’Europa, baluardo fondamentale per l’identità europea e il suo futuro sviluppo”, dichiarano Nicola Procaccini e Carlo Fidanza. Il Papa ha donato un rosario benedetto a ognuno dei parlamentari europei presenti.

-Foto Vatican Media-
(ITALPRESS).

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Meloni “Sui Fondi di coesione totale inversione di rotta. Obiettivo costruire un’Italia più forte e unita”

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ROMA (ITALPRESS) – La riforma del Fondo di Sviluppo e Coesione, che ha portato alla creazione di uno strumento nuovo, gli Accordi di Coesione, “ci ha permesso di chiudere positivamente il ciclo 2014-2020, garantendo l’assorbimento totale dei fondi assegnati e portando a termine circa 700 mila progetti. Poi, con la prima revisione del Pnrr, abbiamo introdotto la riforma delle politiche di coesione cofinanziate dai fondi europei, per coordinare meglio le diverse linee di finanziamento e focalizzarle su settori strategici. Abbiamo costruito un modello orientato ai risultati, che permetterà di migliorare la qualità della spesa e incidere con più efficacia sullo sviluppo dei territori e sulla qualità della vita delle persone. In particolare, al Sud, dove è destinato l’80% delle risorse della coesione europea e nazionale e a cui abbiamo rivolto anche specifici incentivi per sostenere l’occupazione di giovani e donne”. Così la premier Giorgia Meloni, in un videomessaggio inviato al seminario “Coesione Italia – L’Italia delle comunità, l’Europa dei territori – Numeri, storie, futuro” che si è svolto alla Camera.

“Parallelamente – ha aggiunto -, abbiamo lavorato con le Regioni e le Province autonome per sottoscrivere gli accordi di coesione previsti per il ciclo 2021-2027 e, in un anno, li abbiamo chiusi tutti e 21, liberando oltre 45 miliardi di investimenti. Ai quali si stanno via via aggiungendo gli accordi con le Amministrazioni centrali. In altre parole, è totalmente cambiato il paradigma. I programmi vuoti e rimasti sulla carta del passato hanno ceduto il passo ad una strategia chiara e concreta, che investe in opere e interventi che servono davvero alle imprese, alle famiglie e ai territori di questa Nazione. In questi tre anni abbiamo gettato le basi per una totale inversione di rotta, certificata anche dalle principali Istituzioni (Istat, Banca d’Italia, Svimez), che registrano da tre anni consecutivi un livello di crescita del Sud superiore a quello del Centro Nord”. Per Meloni “il nostro obiettivo è chiaro: costruire un’Italia più forte, un’Italia più unita e coesa”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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L’Unesco riconosce la cucina italiana come Patrimonio dell’Umanità, Meloni: “Siamo i primi al mondo” / Video

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ROMA (ITALPRESS) – L’UNESCO ha riconosciuto la Cucina italiana Patrimonio dell’Umanità. Ne dà notizia il premier Giorgia Meloni.“Oggi l’UNESCO ha riconosciuto la Cucina italiana Patrimonio dell’Umanità. Siamo i primi al mondo ad ottenere questo riconoscimento, che onora quello che siamo e la nostra identità. Perché per noi italiani la cucina non è solo cibo o un insieme di ricette. È molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza”. Così il presidente del Consiglio in un videomessaggio. “La nostra cucina nasce da filiere agricole che coniugano qualità e sostenibilità. Custodisce un patrimonio millenario che si tramanda di generazione in generazione. Cresce nell’eccellenza dei nostri produttori e si trasforma in capolavoro nella maestria dei nostri cuochi. E viene presentata dai nostri ristoratori con le loro straordinarie squadre – spiega Meloni -. È un primato che ci inorgoglisce, e ci consegna uno strumento formidabile per valorizzare ancor di più i nostri prodotti e proteggerli con maggiore efficacia da imitazioni e concorrenza sleale. Già oggi esportiamo 70 miliardi di euro di agroalimentare, e siamo la prima economia in Europa per valore aggiunto dell’agricoltura. Questo riconoscimento imprimerà al Sistema Italia un impulso decisivo per raggiungere nuovi traguardi”.

“Il Governo ha creduto fin dall’inizio in questa sfida e ha fatto la sua parte per raggiungere questo risultato, e ringrazio prima di tutto i Ministri Lollobrigida e Giuli per aver seguito il dossier. Ma è una partita che non abbiamo giocato da soli. Abbiamo vinto questa sfida insieme al popolo italiano, insieme ai nostri connazionali all’estero, insieme a tutti coloro che nel mondo amano la nostra cultura, la nostra identità e il nostro stile di vita. Oggi celebriamo una vittoria dell’Italia. La vittoria di una Nazione straordinaria che, quando crede in sé stessa ed è consapevole di ciò che è in grado di fare, non ha rivali e può stupire il mondo. Viva la cucina italiana!Viva l’Italia!”, conclude il premier.

 

LOLLOBRIGIDA “FESTA CHE APPARTIENE A TUTTI”

“La Cucina Italiana è Patrimonio dell’Umanità. Oggi l’Italia ha vinto ed è una festa che appartiene a tutti perché parla delle nostre radici, della nostra creatività e della nostra capacità di trasformare la tradizione in valore universale”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, commentando il riconoscimento dell’Unesco alla Cucina Italiana Patrimonio dell’Umanità. “Questo riconoscimento celebra la forza della nostra cultura che è identità nazionale, orgoglio e visione – prosegue il Ministro Lollobrigida -. La Cucina Italiana è il racconto di tutti noi, di un popolo che ha custodito i propri saperi e li ha trasformati in eccellenza, generazione dopo generazione. È la festa delle famiglie che tramandano sapori antichi, degli agricoltori che custodiscono la terra, dei produttori che lavorano con passione, dei ristoratori che portano nel mondo il valore autentico dell’Italia. A loro e a chi ha lavorato con dedizione a questa candidatura va il mio più profondo ringraziamento”.

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“Questo riconoscimento è motivo di orgoglio ma anche di consapevolezza dell’ulteriore valorizzazione di cui godranno i nostri prodotti, i nostri territori, le nostre filiere. Sarà anche uno strumento in più per contrastare chi cerca di approfittare del valore che tutto il mondo riconosce al Made in Italy e rappresenterà nuove opportunità per creare posti di lavoro, ricchezza sui territori e proseguire nel solco di questa tradizione che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio dell’Umanità”, conclude il ministro Lollobrigida.

– Foto xl5/Italpress –

(ITALPRESS).

 

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