Economia
Cresce il Pil, +0.1% rispetto al terzo trimestre 2024 e +0.6% sul 2023
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2 settimane fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel quarto trimestre del 2024 il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del quarto trimestre del 2023. Lo rende noto l’Istat, sottolineando che la crescita congiunturale del Pil diffusa il 30 gennaio 2025 era risultata nulla, mentre quella tendenziale era stata stimata pari allo 0,5%. Il quarto trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in più rispetto al quarto trimestre del 2023. La variazione acquisita per il 2025 è pari allo 0,1% (era stata stimata nulla il 30 gennaio 2025). Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono risultati in aumento, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dell’1,6% degli investimenti fissi lordi.
Sempre secondo l’Istat, le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, dello 0,4% e dello 0,2%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,5 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,4 gli investimenti fissi lordi e contributo nullo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha sottratto 0,4 punti percentuali alla variazione del Pil, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,1 punti percentuali. Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto in agricoltura e servizi, diminuiti rispettivamente dello 0,7% e dello 0,1%, mentre l’industria è cresciuta dello 0,9%.
LA NOTA DELL’ISTAT
“La stima completa dei conti economici trimestrali rileva del quarto trimestre 2024 una crescita del Pil dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,6% in termini tendenziali, in lieve rialzo rispetto alla stima preliminare, che aveva registrato una crescita nulla in termini congiunturali e dello 0,5% in termini tendenziali. La leggera ripresa di fine anno determina per il 2025 una crescita acquisita dello 0,1% – commenta l’Istituto nazionale di statistica – Tra le componenti della domanda interna, i consumi delle famiglie e delle ISP forniscono un contributo di 0,1 punti percentuali alla crescita del Pil, gli investimenti di 0,4 punti, nullo quello delle AP, mentre la variazione delle scorte sottrae 0,4 punti percentuali. Positivo di 0,1 punti percentuali il contributo della domanda estera netta. Riguardo al valore aggiunto, è in ripresa dello 0,9% l’industria, mentre risulta in calo dello 0,7% l’agricoltura e dello 0,1% i servizi”.
“Per quanto attiene a input e costo del lavoro, sono in crescita dello 0,2% le ore lavorate e dello 0,7% i redditi pro-capite, mentre si stimano in calo dello 0,2% le posizioni lavorative”, conclude la nota.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).
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Economia
Assemblea ARTE, imprese e istituzioni a confronto sul settore Energia
Pubblicato
1 ora fa-
20 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il rapporto tra ambiente ed energia, l’ascesa continua delle tariffe a discapito di cittadini e imprese e le problematiche per le piccole e medie imprese del settore dell’energia: sono i temi al centro dell’assemblea annuale dell’Associazione Reseller e Trader Energia (ARTE), che ha riunito a Roma i rappresentanti delle imprese e delle istituzioni, con i messaggi di saluto del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
“Vogliamo che la transizione sia un percorso realizzato in maniera sostenibile e, per questo, ci deve essere economicità per le famiglie e le imprese che stanno scontando dei prezzi che non vanno assolutamente bene. Poi bisogna assolutamente lavorare sulla sicurezza energetica”, ha detto Diego Pellegrino, portavoce di ARTE.
“Siamo riusciti a riunire dall’Italia 600 operatori del mondo dell’energia – ha proseguito -. In questo momento siamo tutti attenti alla parola transizione di cui si parla tanto, cerchiamo di essere estremamente realisti e quindi di far capire dove, secondo noi, ci sono dei problemi. Quello che ci sta chiedendo l’Europa oggi significa triplicare i consumi delle nostre case: dobbiamo investire, il percorso è molto lungo. Il gas ci accompagnerà in questa transizione ancora per un lungo periodo, quindi chiediamo grande pragmatismo”.
Il presidente della Commissione Finanze della Camera, Alberto Gusmeroli, ha ricordato il recente intervento del governo che, con il decreto Bollette ha messo in campo “3 miliardi, di cui 1,6 a favore delle famiglie e 1,4 a favore delle imprese. E’ in corso la fase emendativa in Parlamento e vedremo se sarà possibile cercare di aiutare ancora di più il mondo delle piccole e medie imprese che è la struttura fondante dell’economia italiana”.
Per il presidente di ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), Stefano Besseghini, il decreto Bollette “interviene nel dare un segnale opportuno di attenzione alle famiglie” e alle imprese, “anche alle più piccole”, ma “è un elemento transitorio, legato anche alla contingenza: credo che valga la pena di continuare il lavoro che si sta facendo per irrobustire il sistema, per renderlo più resiliente, in grado soprattutto di sfruttare quelle occasioni di contrazione dei costi che auspichiamo di vedere nel prossimo futuro”.
Per il presidente del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), Paolo Arrigoni, bisogna “investire in rinnovabili ed efficientamento energetico, perchè la migliore energia rinnovabile è proprio quella che non si consuma Il GSE sta potenziando molto il supporto all’assistenza alle imprese, alle pubbliche amministrazioni centrali e locali, ma anche al singolo cittadino per aiutarlo a mettere a terra, beneficiando di incentivi, le progettualità e per essere protagonista nella transizione energetica, ma soprattutto per ridurre il peso delle proprie bollette”.
– Foto xi2/Italpress –
(ITALPRESS).
Economia
Lagarde “Dazi Usa al 25% ridurrebbero Pil Eurozona dello 0,3%”
Pubblicato
3 ore fa-
20 Marzo 2025di
Redazione
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – L‘impatto dei dazi Usa sull’Europa è in una situazione di evoluzione e qualsiasi stima è soggetta a notevole incertezza. E’ quanto ha sottolineato Christine Lagarde, presidente della Bce, in audizione nella Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.
“Detto questo, l’analisi della Bce suggerisce che una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa ridurrebbe la crescita dell’area dell’euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Una risposta europea sotto forma di aumento delle tariffe sulle importazioni statunitensi aumenterebbe ulteriormente questa percentuale a circa mezzo punto percentuale. Il peso dell’impatto sulla crescita economica si concentrerebbe intorno al primo anno dopo l’aumento delle tariffe; poi diminuirebbe nel tempo, lasciando tuttavia un effetto negativo persistente sul livello di produzione” ha spiegato Lagarde.
Secondo la presidente della Bce “fondamentalmente dovrebbe essere una maggiore, non minore, integrazione commerciale, sia con i partner commerciali in tutto il mondo che all’interno dell’UE. L’integrazione commerciale, compresi gli accordi di libero scambio, è stata un motore di prosperità economica e può proteggere dalle misure commerciali unilaterali”.
Per Lagarde, infine, “nell’attuale contesto turbolento, solo un’Europa unita è un’Europa più forte. Dobbiamo continuare a sostenere il libero scambio e dobbiamo rafforzare la nostra unione. Il mercato unico lo consente, in quanto può contenere l’impatto della frammentazione del commercio globale. Continuiamo a rafforzare questo prezioso strumento e forgiamo il nostro destino nell’interesse di tutti gli europei”.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-
Economia
Tpl, sindacati “Bene rinnovo CCNL, sciopero 1 aprile revocato”
Pubblicato
5 ore fa-
20 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Sciolti finalmente i nodi presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il rinnovo del ccnl autoferrotranvieri internavigatori e conseguentemente viene revocato lo sciopero proclamato per il prossimo 1 aprile”. Così Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, al termine dell’incontro al Mit. “Il contenuto della pre-intesa siglata l’11 dicembre scorso con le associazioni datoriali – ricordano le organizzazioni sindacali – prevede l’immediata erogazione dell’una tantum di 500 euro e l’incremento economico medio mensile a regime tra i 220 ed i 240 euro. Questo contratto rispetta la decorrenza 2024-2026 e con esso le previsioni definite trovano coerente applicazione. Ora – affermano i sindacati – bisogna continuare a lavorare agli altri obiettivi della categoria”.
“Serve una più attenta conciliazione tra vita e lavoro, la garanzia della sicurezza nell’esercizio della professione per le operatrici e gli operatori di front line e una migliore qualità del servizio. È infine indispensabile l’adeguamento del Fondo nazionale trasporti attraverso risorse congrue e un riassetto del sistema che preveda la riforma normativa di settore e una riorganizzazione industriale, in grado di assicurare la presenza di imprese sane nella realtà del trasporto pubblico locale”, concludono i sindacati.
-Foto Ipa/Agency-
(ITALPRESS).


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