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Economia

Parte da Milano “Futura 2025”, campagna Cgil per i referendum di giugno

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MILANO (ITALPRESS) – “Futura 2025”. E’ questo il nome scelto dalla Cgil per lanciare ufficialmente la campagna di promozione e informazione dei referendum sul lavoro e sulla cittadinanza in programma per i prossimi 8-9 giugno. Partita da Milano, l’iniziativa del sindacato intende però avere un ampio respiro nazionale e non solo per coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini. Nella giornata del 12 aprile ci saranno infatti collegamenti con 120 piazze italiane da diverse città della penisola (Torino, Roma, Napoli e Bari) e dall’Europa (Parigi, Bruxelles e Barcellona).
A confrontarsi sull’importanza e sui quesiti dei referendum, come anche su temi quali la sicurezza sul lavoro e i salari, ci saranno diversi rappresentanti del mondo sindacale e della società civile. Tra questi il segretario generale della CGIL Maurizio Landini, quello della UIL Pierpaolo Bombardieri, il presidente di ACLI Emiliano Manfredonia, il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury e il giurista e costituzionalista Gustavo Zagrebelsky.
Il referendum sul lavoro si compone di quattro quesiti che intendono abrogare alcune norme del cosiddetto “Jobs Act” varato dal Governo Renzi e modificare alcune norme inerenti la sicurezza sul lavoro e gli adeguamenti salariali.
Il primo quesito riguarda l’abrogazione della norma che cancellava l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, ovvero il diritto al reintegro in caso di licenziamento illegittimo. Con il secondo quesito si chiede la cancellazione del tetto massimo di risarcimento 6 mensilità al lavoratore ingiustamente licenziato nelle piccole aziende con meno di 16 dipendenti. Il terzo chiede l’abrogazione delle norme che liberalizzano i contratti a termine. E infine il quarto chiede di cancellare le norme che impediscono in caso di infortunio sul lavoro negli appalti e nei subappalti di estendere la responsabilità anche all’impresa appaltante.
Il referendum sulla cittadinanza, lanciato tra i primi da +Europa, chiede invece di abrogare alcune norme per la concessione della cittadinanza italiana a cittadini stranieri per ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza continuativa prima di presentare la domanda.
Trattandosi di referendum abrogativi per tutti è necessario il raggiungimento del quorum, ovvero deve recarsi a votare il 50% degli aventi diritto.
“Se raggiungiamo il quorum la gente torna a decidere. Dopo aver messo in campo un percorso per la raccolta dei 5 milioni di firme faremo assemblee nei luoghi di lavoro, ma anche volantinaggio nei mercati, assemblee pubbliche, incontri con le istituzioni da qui all’8-9 giugno. Metteremo in campo tutti gli strumenti di contatto con le persone e anche tutti gli strumenti digitali in modo da potere raggiungere le persone nel modo più diffuso”, ha dichiarato Landini sottolineando che “bisogna quindi portare a votare quelli che non ci vanno e dire non stai votando qualcuno che ti rappresenterà, ma che sei tu a decidere per te”.
Le parole del segretario tradiscono un fardello da non sottovalutare nella campagna referendaria: l’alto tasso di astensionismo a livello nazionale che in diverse occasioni ha raggiunto anche il 50%.
A questo si aggiunge anche un dato di fatto: su dodici referendum abrogativi indetti negli ultimi 30 anni, solo due hanno raggiunto il quorum. Da qui la necessità di una mobilitazione su vasta scala da parte del maggior numero di attori possibili (sindacati, media e politica) per la più ampia informazione possibile.
Dal lato dei sindacati, Landini ha detto di aver accolto “positivamente il fatto che la Uil abbia dato indicazione di andare a votare e che su due dei cinque quesiti darà indicazione di votare sì: quello per ripristinare l’articolo 18 e quello sulla sicurezza. La Cisl non ha capito ancora quale strada prendere: ha giudicato il referendum come lo strumento non corretto o necessario per cambiare queste leggi”.
“Ma io credo e confido che, siccome lo strumento che noi abbiamo messo in campo migliora i diritti delle persone, se qualsiasi organizzazione sindacale e qualsiasi lavoratore va a votare non succede un peggioramento, ma migliora la sua condizione – ha aggiunto – Quindi io confido che tutte le persone, tutto il mondo del lavoro, tutte le organizzazioni sindacali si impegnino per andare a far votare. Perchè credo che sia interesse dell’organizzazione sindacale, per sua natura, migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone”.
Anche le forze politiche di maggioranza e opposizione, quale che sia poi la loro indicazione di voto, saranno coinvolte. “Lunedì incontreremo il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e abbiamo già incontrato Italia Viva. Noi naturalmente abbiamo scritto tutto anche alle forze che compongono il governo”, ha dichiarato Landini ribadendo che l’obiettivo è “chiedere un impegno esplicito di tutte le forze politiche di invitare la gente ad andare a votare. Troverei una cosa davvero antidemocratica e pericolosa incentivare a non partecipare”.

– foto xh7/Italpress –
(ITALPRESS).

Economia

Convegno Anfir, da Irfis 1 mld all’economia siciliana dal 2020

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PALERMO (ITALPRESS) – In un contesto in cui la Sicilia dimostra segnali di ripresa economica con un aumento di imprese e di occupati e un Pil stimato in crescita in misura maggiore rispetto al dato nazionale, Irfis FinSicilia S.p.A. svolge un ruolo di braccio operativo della Regione Siciliana per la realizzazione delle sue politiche economiche e sociali. Lo ha ribadito oggi la Presidente Iolanda Riolo, intervenendo al convegno nazionale ANFIR organizzato a Palermo, davanti alle principali autorità regionali, ai vertici dell’Associazione delle finanziarie regionali e agli esponenti degli altri istituti come Irfis.
“Irfis è oggi la leva tecnica della Regione, lo strumento attraverso cui si concretizzano le linee strategiche tracciate dal governo regionale: supportare lo sviluppo delle imprese, promuovere l’inclusione sociale, rafforzare la competitività del sistema Sicilia”, ha spiegato la Riolo.
“Le incertezze relative alla situazione nazionale e internazionale hanno fatto tornare d’attualità il tema del sostegno pubblico all’economia. Da questo punto di vista le Finanziarie regionali svolgono un ruolo fondamentale: da un lato veicolano le risorse dei fondi strutturali europei relativi alla programmazione 2021-2027 e dalle regioni di riferimento li fanno affluire al tessuto produttivo territoriale periferico e, dall’altra, offrono strumenti finanziari a sostegno delle start up, delle imprese innovative e, più in generale, di tutto il mondo delle piccole e medie imprese. E ancora le Finanziarie regionali affiancano le imprese insieme al sistema bancario oppure ne rappresentano l’alternativa”, ha aggiunto Michele Vietti, presidente di ANFIR.
A partire dal 2020, da quando è divenuto soggetto in house della Regione siciliana e alla data del 31 marzo 2025, Irfis ha in gestione oltre 1 miliardo di euro in fondi pubblici.
Di questi: 916 milioni sono destinati alle imprese (oltre 27.000 beneficiarie); 119 milioni a famiglie e persone fisiche (oltre 45.000 soggetti raggiunti).
Le risorse provengono per il 63% da fondi extraregionali, per il 29% dal Fondo Sicilia e per l’8% da fondi regionali diretti: una integrazione virtuosa tra risorse comunitarie, nazionali e regionali, gestita interamente da Irfis con criteri di efficienza, tempestività e trasparenza.
Le misure già operative. Ripresa Sicilia (180 milioni): per investimenti delle PMI, con 202 domande ricevute e oltre 130 progetti già in corso; Fare Impresa in Sicilia (53 milioni): per l’avvio di nuove imprese, con oltre 1.000 domande e 450 progetti in finanziamento; Caro mutui prima casa (50 milioni): misura completamente utilizzata da 30.000 famiglie; Contributo di solidarietà (30 milioni): 86.000 richieste da famiglie con ISEE sotto i 5.000 euro.
Nel secondo semestre 2025 saranno attivate nuove azioni fortemente volute dal governo della Regione e affidate a Irfis per la gestione. Turismo: 135 milioni per l’ammodernamento delle strutture ricettive; Basket Bond Sicilia: 19 milioni per sostenere la patrimonializzazione delle PMI; Credito al consumo: 15 milioni annui per il biennio 2025-2026 a favore delle famiglie meno abbienti con la piattaforma ai nastri di partenza il prossimo 15 maggio.
“La Regione Siciliana – ha ribadito Riolo – ha scelto una governance integrata, in cui Irfis è il soggetto attuatore privilegiato delle misure economiche, in grado di tradurre la programmazione politica in risultati concreti e misurabili, in tempi certi e con trasparenza. Questa scelta si è rivelata decisiva per rispondere alle sfide della ripartenza e accompagnare la crescita nei settori strategici”.
Irfis ha chiuso il 2024 con un utile netto e un fatturato in crescita (3,7 milioni e 23,5 milioni di euro rispettivamente), e potenzierà la sua struttura portando l’organico a 73 unità entro la fine dell’anno, con una presenza femminile vicina al 40%.
“Irfis continuerà ad essere lo strumento tecnico-finanziario attraverso cui la Regione Siciliana attua la propria strategia di sviluppo territoriale – ha concluso Riolo – sostenendo imprese, famiglie, innovazione e inclusione sociale in modo integrato e misurabile”.

– foto ufficio stampa Irfis –
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Assocomunicatori “Il Papa è un punto di riferimento morale e spirituale”

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ROMA (ITALPRESS) – “A nome di Assocomunicatori e di tutti i professionisti della comunicazione, desidero esprimere le più sincere congratulazioni e i più fervidi auguri al nuovo Santo Padre, Robert Francis Prevost, Leone XIV, eletto oggi a guida della Chiesa universale. In un’epoca caratterizzata da profondi cambiamenti e sfide nel mondo della comunicazione, il ruolo del Papa rappresenta un punto di riferimento morale e spirituale, capace di parlare ai cuori delle persone di ogni cultura e generazione. Siamo certi che il Suo pontificato sarà fonte di ispirazione per tutti noi, comunicatrici e comunicatori, chiamati ogni giorno a promuovere valori di verità, rispetto e dialogo, contribuendo a costruire ponti tra le persone e le comunità”. Lo ha dichiarato Domenico Colotta, Presidente di Assocomunicatori, in occasione dell’elezione del Santo Padre, Robert Francis Prevost, Leone XIV. 

-Foto IPA Agency-
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Snam, nel primo trimestre l’Ebitda in aumento di 74 milioni (8,3%) rispetto al 2024

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MILANO (ITALPRESS) – Snam ha chiuso il primo trimestre con ricavi totali che si sono attestati a 970 milioni, in aumento di 74 milioni (+8,3%) rispetto al primo trimestre 2024, a seguito della crescita dei ricavi regolati del business delle infrastrutture gas (+72 milioni; +9,0%).

I ricavi dei business della transizione energetica risultano sostanzialmente in linea rispetto al primo trimestre 2024. L’Ebitda si è attestato a 761 milioni, in aumento di 58 milioni (+8,3%) rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2024. L’aumento è dovuto alla crescita registrata dal business delle infrastrutture gas (+56 milioni; +7,9%) per i maggiori ricavi regolati riconosciuti nonostante la revisione al ribasso del WACC, in parte assorbiti dai maggiori costi operativi connessi alle erogazioni di gas dagli impianti di stoccaggio e all’incremento del costo lavoro, a fronte dell’ingresso di nuove risorse e del precedente rinnovo del Ccnl. L’utile operativo ammonta a 502 milioni, in aumento di 52 milioni (+11,6%) rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2024.

Gli oneri finanziari netti si sono attestati a 71 milioni, in lieve riduzione rispetto al primo trimestre 2024 (-7 milioni, pari al 9,0%). I proventi netti da partecipazioni ammontano a 107 milioni, in aumento rispetto al primo trimestre 2024 (+42,7%).

L’utile netto adjusted del primo trimestre 2025 ammonta a 406 milioni, in aumento di 71 milioni (+21,2%), rispetto all’utile netto adjusted del primo trimestre 2024, grazie alla crescita dell’Ebitda, al maggior contributo delle società partecipate e alla riduzione degli oneri finanziari netti.

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Il positivo flusso della gestione operativa (+779 milioni) ha consentito di finanziare larga parte degli investimenti netti del periodo (975 milioni, incluso l’esborso connesso all’acquisizione di Stogit Adriatica e l’incasso derivante dalla cessione della partecipazione in Adnoc Gas Pipelines), generando un free cash flow negativo di 196 milioni.

L’indebitamento finanziario netto, comprensivo del pagamento agli azionisti dell’acconto sul dividendo 2024 (389 milioni) e delle variazioni non monetarie e altre variazioni (-25 milioni), ha registrato un aumento di 560 milioni rispetto al 31 dicembre 2024, attestandosi a 16.798 milioni.

-Foto

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