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Cronaca

Stati Uniti, Pagliara “Trump tenta forzature, ma democrazia è solida”

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ROMA (ITALPRESS) – Donald Trump “tenta di forzare fino ai limiti più estremi i poteri del presidente degli Stati Uniti. Vuole restaurare un’età dell’oro, ma credo che il rischio che questa deriva possa veramente minare la democrazia sia minimizzato dalla potenza e dalla forza della Costituzione. La democrazia americana è solida”. Lo afferma Claudio Pagliara, giornalista e autore del libro edito da Piemme “L’imperatore. Donald Trump, l’alba di una nuova era”, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.

“Ho cercato di dare delle chiavi di lettura al lettore per decifrare questa presenza così vulcanica e avere una bussola per capire dove sta andando veramente Donald Trump”, spiega a proposito del libro. Alle ultime elezioni, qualunque osservatore “non aveva difficoltà a capire che il vento era tutto per Donald Trump. I comizi a temperature polari in Iowa con persone di un’età molto avanzata che stavano anche un’ora all’addiaccio per sentirlo, il comizio a Madison Square Garden dove già tre giorni prima c’era gente che aspettava: non ho mai visto un leader politico capace di avere un pubblico così infervorato”.

Il suo popolo è fatto di “dimenticati”: “C’è una parte del Paese che aveva votato sempre a sinistra e che si è spostata in questo nuovo incredibile ombrello che Trump ha creato. Sono operai, agricoltori e immigrati che la globalizzazione ha messo ai margini, mentre prima potevano vivere una vita molto decorosa: il messaggio di Trump si rivolge proprio a loro, a queste persone che le elite democratiche hanno trascurato”, mentre il tycoon “promette di dare loro le industrie e le fabbriche”.

Anche “sul fronte dell’immigrazione e sul piano dei diritti Lgbtq+ e della “Diversity and Inclusion” c’è stata una fuga in avanti troppo forte, questa è la verità. E’ la chiave per capire il successo di Trump: basta vedere con quanta velocità tutte le grandi aziende americane abbiano aderito alla revoca di queste politiche: pensare di poter mettere con il bilancino un tanto di afroamericani, un tanto di ispanici, un tanto di asiatici nelle varie posizioni di comando aveva creato una conflittualità enorme, indeboliva il principio su cui si basa la forza dell’America, che è quella del merito”, sottolinea Pagliara.

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Lo slogan America First “è proprio quello da cui bisogna partire per capire la presidenza Trump – prosegue -: l’Occidente esiste ancora nella mente di Trump, ma non verrà mai enunciato, perchè la sua convinzione è che nel momento in cui si evoca un’unità dell’Occidente, i partner se ne approfittino in termini economici. Questo non significa però che non esiste più la Nato o che Trump distruggerà l’Europa, significa semplicemente che chiede agli alleati di fare la loro parte, in base a quello che possono” e “sulla Nato certamente devono spendere di più. La situazione geopolitica è incredibilmente pericolosa, il presidente crede che i Paesi europei debbamno fare molto di più per la difesa di quanto non abbiano fatto finora. In questo momento la difesa è un interesse dell’Europa e quindi bisogna investire”.

Il riferimento è anche alla guerra alle porte dell’Europa: in Ucraina “l’unica cosa certa è che per ora non c’è stata nessuna tregua e non sembra neanche a portata di mano. Trump non potrà mai disimpegnarsi perchè ha voluto un accordo economico con l’Ucraina sullo sfruttamento dei minerali delle terre rare e perchè deve vendere al proprio pubblico che gli aiuti hanno un ritorno economico per il Paese”.

Putin “ha pensato che l’Occidente fosse così debole da poter ottenere quello a cui aspira da molto tempo: se l’Ucraina cadesse completamente nelle mani della Russia, un giorno dopo la Cina invaderebbe Taiwan. Trump non vuole passare alla storia come il presidente della disfatta dell’Occidente”, sottolinea il giornalista.

Il presidente Usa “può cambiare posizione molto repentinamente, quindi non mi stupirei se queste tornate di negoziati che sono in corso in Turchia fallissero”, spiega Pagliara. “Poichè l’interscambio commerciale Russia-Stati Uniti ormai è quasi vicino allo zero, eventuali sanzioni sono poche: quello che si è studiato al Pentagono è cercare di colpire quelle petroliere fantasma che tutti conoscono e che consentono alla Russia di aggirare l’embargo. la posizione filo-Putin è un tentativo strategico di cercare di allontanare Putin dall’abbraccio con la Cina. Si pensa che la Russia sia così forte economicamente, ma i dati non lo dicono; per giunta, grazie alle politiche di Trump, il prezzo del petrolio, che è la principale entrata dell’economia russa, sta scendendo: questo significa meno denaro alla Russia, che è costretta a venderlo sottocosto alla Cina, per finanziare la sua guerra. Gli strumenti e le condizioni per spingere Putin a un accordo ci sono, si tratta di vedere se Putin a un certo punto vorrà arrivare a una conclusione di questa guerra oppure no”.

Per Pagliara “la stampa e gli analisti spesso prendono Trump troppo alla lettera. Va preso seriamente perchè è il presidente degli Stati Uniti, ma non proprio alla lettera perchè ha dimostrato di avere il pragmatismo – raro in un leader – di poter cambiare posizione nell’arco di pochi minuti”, come dimostra la vicenda dei dazi. Introdurli “è una mossa molto rischiosa” perchè possono “indurre inflazione, possono portare il Paese alla recessione, ma come abbiamo visto Trump chiede il massimo per ottenere qualcosa. E’ una tattica negoziale che sta applicando a livello geopolitico con i dazi, con la Cina è arrivato praticamente all’embargo e questo è controproducente per tutti, anche per gli Stati Uniti”.

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– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

Cronaca

Wesley-gol, all’Olimpico la Roma piega il Como 1-0

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ROMA (ITALPRESS) – La Roma continua a essere protagonista anche senza Dybala. La squadra di Gasperini batte il Como 1-0 all’Olimpico e si riaffaccia nei piani altissimi della classifica di Serie A, con l’argentino che resta in panchina per novanta minuti. E’ la terza rete stagionale di Wesley a portare i giallorossi a quota 30 punti, quattro in più della Juventus, prossima avversaria dei giallorossi. Al big match dello Stadium la Roma arriverà con un’iniezione in più di autostima. Per almeno un’ora di gioco infatti la partita contro gli uomini di Fabregas è un monologo romanista. La pressione e la prima impostazione della squadra di Gasperini funzionano, ma quel che manca è la precisione in zona gol. Al 26′ Wesley ha tutta la porta sguarnita a disposizione, ma alza troppo la traiettoria di sinistro su invito di Soulè. Poco lucido anche Ferguson, reduce dalla doppietta contro il Celtic in Europa League: l’irlandese nel finale del primo tempo ha due palloni giocabili in area, ma non riesce ad impensierire Butez. Il Como soffre e perde per infortunio Diao, sostituito da Douvikas che nel recupero ha la palla dell’1-0 sugli sviluppi di una palla inattiva: l’attaccante si fionda sul pallone, ma l’uscita tempestiva di Svilar allontana il pericolo dall’area giallorossa.
Nella ripresa la Roma trova maggiore confidenza con la porta avversaria. Al 50′ il gol di Cristante è annullato per un fuorigioco precedente di Pellegrini. Al 61′ invece è tutto buono: Rensch sfonda sulla sinistra sfruttando l’infortunio di Addai e crossa in area, Soulè lavora un pallone per Wesley che col diagonale sblocca il risultato. Gasperini spende il primo cambio al 72′. Dalla panchina viene richiamato Pellegrini: tutti pensano a Dybala, ma tocca ad El Shaarawy. Poi il turno di Bailey al posto di Soulè. La Roma rischia nel finale: all’84’ Posch si presenta a tu per tu con Svilar, ma viene murato da Ndicka. Il finale è di sofferenza e nervosismo, ma la Roma fa festa. Trenta punti per i giallorossi, tre in meno dell’Inter capolista. Il Como subisce la seconda sconfitta consecutiva e resta a quota 24.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Trump “Vicini come non mai a fine della guerra in Ucraina”

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Siamo vicini come non lo siamo mai stati” alla fine della guerra in Ucraina. Lo ha detto il presidente Usa, Donald Trump, dopo avere sentito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e diversi leader europei: “Abbiamo avuto una buona conversazione”. “Le cose stanno apparentemente andando bene”, ha sottolineato parlando nello Studio Ovale.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, nello Heilongjiang il più grande parco al mondo a tema ghiaccio e neve

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HARBIN (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Il più grande parco al mondo a tema ghiaccio e neve, ovvero la 27esima edizione dell’Harbin Ice-Snow World, aprirà al pubblico il 17 dicembre a Harbin, la “città del ghiaccio” della Cina, capoluogo della provincia nord-orientale dello Heilongjiang.

Il parco si estende su una superficie record di 1,2 milioni di metri quadrati e utilizza 400.000 metri cubi di ghiaccio e neve, e il tema di quest’anno è “Ghiaccio e neve, un mondo delle fiabe”.

La struttura presenterà tre principali assi paesaggistici, una grande parata a tema, un palco all’aperto e una struttura gonfiabile di recente costruzione di 5.000 metri quadrati. Il sito integra elementi tecnologici come l’illuminazione intelligente e l’interazione con l’intelligenza artificiale.

All’interno del parco sono in programma una serie di eventi, tra cui la cerimonia di apertura dell’Harbin International Ice and Snow Festival, competizioni internazionali di sculture di ghiaccio, partite di calcio su neve e di hockey su ghiaccio, nonchè un concerto di Capodanno.

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I biglietti sono disponibili in prevendita attraverso l’account ufficiale WeChat dell’Harbin Ice-Snow World e altri canali online, tra cui Meituan e Alipay. Un prezzo promozionale di 298 yuan (circa 42 dollari) per i biglietti per adulti sarà applicato dal 17 al 23 dicembre, prima di tornare al prezzo standard di 328 yuan.

Oltre all’Ice-Snow World, Harbin sta promuovendo altre due importanti destinazioni invernali: la Sun Island Snow Expo, che si estende su 1,5 milioni di metri quadrati, e un Carnevale del ghiaccio e della neve lungo il fiume ghiacciato Songhua, che presentano rispettivamente circa 260 sculture di neve e 60 progetti di intrattenimento legati a ghiaccio e neve.
(ITALPRESS).
-foto Xinhua-

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